AEREI DELLA U.S. NAVY
NORTHROP GRUMMAN F - 14 TOMCAT
STORIA
PREMESSA
Tratto da "Fortezze dei mari" di Tom Clancy
Quando osservate un F-14 Tomcat vi accorgete subito che si tratta di un caccia. È talmente grosso, rumoroso e potente che non può vantare
alcuna pretesa stealth. Per più di vent'anni I'F-14 Tomcat è stato il re dei ponti di volo delle portaerei americane, ma solo di recente ha
sfruttato a pieno il suo potenziale di combattimento. È anche uno degli aerei imbarcati più difficili e pericolosi da pilotare. Con Tom
Cruise alla cloche (per finta, naturalmente!) nel film Top Gun, è diventato il simbolo dell'aviazione navale per l'immaginario collettivo
americano. Cosa più importante, fino a oggi il Tomcat vanta il record di imbattibilità nei combattimenti aria-aria.
Giunto al termine della carriera, oggi all'F-14 viene chiesto di guadagnare tempo per permettere al resto dell'aviazione navale di rimettere assieme i pezzi.
Le origini dell'F-14 risalgono agli anni Cinquanta, quando le agenzie di intelligence statunitensi videro una potenziale minaccia per le
unità navali della NATO nella crescente famiglia di missili aria-aria cruise sovietici. Trasportati fino ai punti di lancio da bombardieri
pesanti come il Tu-16 Badger o il Tu-95 Bear, potevano essere sganciati ben oltre la gittata dei SAM e del fuoco dell'artiglieria antiaerea
(Anti-Aircrajt Artillery, AAA) nemica. Classificati dagli analisti NATO AS-l «Kennel», AS-2 «Kipper», AS-3 «Kangaroo», AS-4 «Kitchen», AS-5
«Kelt» e AS-6 «Kingfish», queste armi senza pilota a lungo raggio e guida radar, spinte da motori a reazione o a razzo, potevano
sviluppare una terrificante potenza offensiva. Armate con testate da 1000 kg (o nucleari ad alto potenziale), erano in grado di distruggere un
cacciatorpediniere o una fregata con un solo colpo. A titolo di paragone, il missile aria-terra (Air-to-Surface Missile, ASM) AM-39 Exocet
che nel 1982 affondò il cacciatorpediniere lanciamissili britannico HMS Sheffield (D 80)
era dotato di una testata la cui potenza era pari a un decimo di quelle sovietiche. Dato che un solo bombardiere pesante poteva trasportare due otre di questi mostruosi ASM, trovare
un modo per difendere la flotta contro tali armi divenne una priorità assoluta. L'esperienza nella seconda guerra mondiale contro gli aerei
kamikaze giapponesi (in pratica, degli ASM con pilota) mostrò che il miglior modo per proteggere la flotta era di abbattere i bombardieri
nemici che trasportavano i missili prima che potessero impiegarli.
La risposta alla minaccia ASM era dunque rappresentata dallo sviluppo accelerato di missili aria-aria (Air-to-Air Missile, A AM) a
lunghissimo raggio, in grado di formare l'anello più esterno di un sistema di difesa a strati concentrici. Qualsiasi missile penetrato nell'anello esterno avrebbe dovuto quindi superare una barriera
interna costituita da caccia di pattuglia, SAM lanciati da navi e missili per la difesa di punto lanciati da vascelli di superficie. Questa
avrebbe dovuto essere la strategia americana fino alla fine della guerra fredda, uno schema che prevedeva l'uso di un AAM ad altissime
prestazioni e a lungo raggio, in grado di essere trasportato da un aereo relativamente lento ma molto resistente: il Douglas F6D
Missileer.
Missileer avrebbe dovuto trasportare otto AAM Bendix Eagle a lungo raggio insieme con un potente radar aereo. L'F6D avrebbe
dunque agito da postazione SAM volante e sarebbe stato schierato a diverse centinaia di chilometri di distanza da un gruppo di portaerei
per intercettare i bombardieri in avvicinamento. Ma la situazione finanziaria della nazione cominciava ora a pesare sui piani della
Marina.
Il programma F6D venne cancellato nel dicembre 1960, principalmente a causa del fatto che si trattava di un apparecchio la cui unica
missione era la difesa aerea della flotta. Ad ogni modo, il missile Eagle alla fine resuscitò come Hughes AIM-54 Phoenix, l'arma attualmente
trasportata dall'F-14. Già alla disperata ricerca di fondi, la Marina decise che il suo successivo caccia avrebbe dovuto svolgere lo stesso
compito dell'F6D, provvedendo contemporaneamente alla superiorità aerea e ad altre missioni. A questo punto, però, intervennero gli alti
vertici della politica. Nei primi anni Sessanta, l'allora segretario alla Difesa Robert McNamara, frustrato dalle apparentemente
interminabili rivalità interne alle forze armate, e nella speranza di risparmiare denaro, cercò di costringere l' Aeronautica e la Marina ad acquistare
tipologie di aereo generiche. Da questa intenzione nacque il programma TFX (Tactical Fighter, Experimental, caccia tattico sperimentale), che
divenne in seguito il bombardiere ad assetto alare variabile F-lll dell' Aeronautica. Per compiere le missioni da caccia, alla Marina venne
imposto di sviluppare una variante imbarcata dell'F-lll.
Da questo apparecchio ci si attendeva lo svolgimento delle missioni di difesa aerea della flotta e di superiorità aerea, e pertanto che avesse sostituito
l' anziano F-4Phantom II.
Il problema era che la versione «navalizzata» F-II1B (costruita dalla Grumman in partnership con la
General Dynamics, il contraente «favorito» dell'USAF) era semplicemente troppo pesante, fragile e complessa per le operazioni aeronavali, con una velocità di
atterraggio troppo elevata per rientrare in sicurezza su una portaerei. Inoltre, la scarsa manovrabilità e potenza dei suoi motori affaticati non
lo rendevano adatto al ruolo di caccia. Per tutti questi motivi, la Marina rifiutò
I'F-111B e il programma venne cancellato, anche se con non poche polemiche. In quei giorni non si poteva sperare di andare
contro un uomo tanto potente come il segretario McNamara se non pagarne le conseguenze: la Marina lo sperimentò sulla sua pelle.
In uno scenario simile a quello della «Rivolta degli ammiragli» degli anni Quaranta, un pilota navale veterano, il contrammiraglio
Tom «Tomcat» Connelly, sacrificò la propria carriera ribattendo colpo su
colpo alle affermazioni di McNamara durante una seduta del Congresso.
Dichiarò apertamente in piena riunione: «Senatore, non c'è
abbastanza fede in tutta la cristianità per trasformare I'F-111 in caccia!». Questa esclamazione, divenuta ormai leggenda, decretò la
morte dell'F-111B; e venne alla luce I'F-14 Tomcat.