UNITED STATES OF AMERICA NAVY
- PORTAEREI -
PORTAEREI RANGER (CV4)
- AIRCRAFT CARRIER RANGER CV4-
STORIA / HISTORY
La USS Ranger (CV-4) era una portaerei, unica della sua
classe, in forza alla United States Navy, la marina militare degli Stati Uniti
d'America e la nona unità navale a portare quel nome.
Caratterizzata dal ponte di volo rialzato, dall'isola separata e dai sei
fumaioli abbattibili è stata la prima portaerei progettata dalla chiglia
destinata alla US Navy.
Delle otto portaerei in dotazione alla marina statunitense, dalla CV-1 alla
CV-8, la USS Ranger, assieme all'USS Enterprise ed alla USS Saratoga, riuscì a
sopravvivere all'intera Seconda guerra mondiale. Diversamente da queste,
tuttavia, fu inizialmente ritenuto che avesse una velocità massima non adeguata
ad operare nella task force della Pacific Fleet[8], di conseguenza la maggior
parte del periodo bellico la vide operare nell'Oceano Atlantico.
Costruzione
La Ranger venne impostata il 26 settembre 1931 dalla Newport News Shipbuilding &
Drydock Co., Newport News, in Virginia,[2] e varata il 25 febbraio 1933,[2] con
madrina dell'evento Lou Henry Hoover moglie di Herbert Hoover, l'allora
Presidente degli Stati Uniti d'America, ed entrata in servizio al Norfolk Navy
Yard il 4 giugno 1934,[4] al comando del capitano Arthur L. Bristol.
Servizio operativo
Periodo interbellico
La Ranger iniziò a condurre le proprie operazioni aeronavali al largo dei Capi Virginia il 21 giugno 1934 lasciando Norfolk il 17 agosto successivo per una missione di addestramento con destinazione Rio de Janeiro, poi Buenos Aires ed infine Montevideo.
La portaerei fece quindi ritorno a Norfolk il 4 ottobre per
le esercitazioni conclusive di nuovo al largo dei Capi Virginia e due soste in
bacino di carenaggio per le riparazioni di fine addestramento fino al 1 aprile
1935, data in cui iniziò la prima missione operativa nell'Oceano Pacifico.
Transitato il Canale di Panama il 7 aprile, La Ranger raggiunse San Diego il 15
aprile successivo. Per i primi quattro anni partecipò alle operazioni navali con
tappa finale le isole Hawaii, ai primi test destinati ad una portaerei in
condizioni invernali in Alaska, e nelle operazioni in prossimità della costa
occidentale delle americhe che la condussero a sud fino a Callao, Perù, ed
all'estremità settentrionale fino a Seattle, nello stato di Washington. Il 4
gennaio 1939 la Ranger lasciò San Diego per le esercitazioni invernali della
flotta nella zona caraibica basata alla baia di Guantánamo, Cuba facendo in
seguito rotta verso nord arrivando a Norfolk il successivo 20 aprile.
La Ranger quindi iniziò una missione in prossimità della costa orientale che la
portò nuovamente da Norfolk al Mar dei Caraibi. Nell'autunno del 1939, iniziò
un'operazione di controllo delle acque internazionali, il Neutrality Patrol
(pattugliamento internazionale), nel tratto di mare che andava da Bermuda
lungo le rotte commerciali dell'Oceano Atlantico centrale e la costa orientale
fino alla Naval Station Argentia, Terranova.
Seconda guerra mondiale
Nel dicembre 1941, mentre la Ranger era di ritorno a Norfolk dalla missione di
pattugliamento che si estendeva fino a Port of Spain, Trinidad e Tobago, le
forze giapponesi iniziarono l'attacco di Pearl Harbor.[21] Arrivata a Norfolk
l'8 dicembre,[22] ripartì in missione di pattugliamento nell'Atlantico
Meridionale il 21 di quello stesso mese. Al termine della missione il 21 marzo
1942 era nuovamente al Norfolk Navy Yard per effettuare manutenzione e
riparazioni.[23] In quell'occasione la Ranger fu una delle quattordici unità
navali a ricevere i primi radar RCA CXAM-1.
La Ranger ricoprì il ruolo di Nave ammiraglia del Rear Admiral A. B. Cook,
Commander, Carriers, Atlantic Fleet (il comando portaerei della Flotta
Atlantica) dal 6 aprile 1942 fino al suo avvicendamento con il Rear Admiral
Ernest D. McWhorter che decise di affidare il ruolo di ammiraglia ad un'altra
unità.
Dopo essere arrivata alla Naval Air Station Quonset Point, Rhode Island, la
Ranger caricò 68 caccia Curtiss P-40 Warhawk ed il personale del 33rd Pursuit
Squadron United States Army Air Force,[25] e prese il mare il 22 aprile
trasportando l'unità aerea della US Army e sbarcandola ad Accra, nell'allora
colonia britannica della Costa d'Oro, il 10 maggio.[25] Fece quindi ritorno a
Quonset Point il 28 maggio e, dopo un'operazione di pattugliamento fino ad
Argentia, si diresse verso Newport dove arrivò il 1 luglio per effettuare un
altro carico di 72 caccia P-40 Warhawk USAAF con destinazione Accra. Entrambi
gli Squadron di P-40 Warhawk erano destinati a rilevare nelle operazioni dalla
Cina il 1st American Volunteer Group "Flying Tigers" (le Tigri Volanti).
Dopo aver toccato Trinidad a seguito di una richiesta, la Ranger tornò a Norfolk
per partecipare ad un'operazione locale di battaglia simulata fino al 1 ottobre,
basandosi per l'addestramento a Bermuda e dove si riunì con quattro nuove
portaerei di scorta Classe Sangamon, unità appena convertite da petroliere per
incrementare la presenza aeronavale statunitense nell'area dell'Oceano
Atlantico.
In qualità della più grande portaerei in forza all'Atlantic Fleet, la Ranger
comandò la task force che comprendeva oltre a se stessa anche le quattro CVE
statunitensi.
Le unità ebbero il compito di provvedere alla superiorità
aerea dell'area durante l'invasione anfibia del protettorato francese del
Marocco, allora sotto l'influenza del Governo di Vichy, e della risultante
Battaglia navale di Casablanca iniziata l'8 novembre.
In quella data, alle 06:15, la Ranger, ancorata a 26 nm (circa 42 km) a
Nord-Ovest di Casablanca, iniziò a far decollare i suoi velivoli per appoggiare
lo sbarco da tre differenti punti della costa atlantica del Nordafrica, l'inizio
dell'Operazione Torch.[30] Nove dei suoi caccia Grumman F4F Wildcat attaccarono
gli aeroporti di Rabat e Salé, quartier generali dell'Armée de l'air de l'armistice
di stanza in Marocco. Senza subire alcuna perdita riuscirono in quell'occasione
a distruggere sette velivoli in un aerodromo e quattordici bombardieri
nell'altro, ed in una seconda incursione altri sette velivoli in sosta presso
l'aeroporto di Kenitra. Alcuni dei velivoli della Ranger riuscirono inoltre a
mitragliare quattro cacciatorpediniere della marina francese nei pressi di
Casablanca ed a colpire, anche con bombardamenti, le batterie costiere.
La portaerei lanciò 496 sortite di combattimento nei tre giorni di operazioni. I
suoi aerei d'attacco totalizzarono due colpi diretti di bombe sul conduttore di
flottiglia francese, il cacciatorpediniere Albatros, devastandone completamente
la parte anteriore e causando 300 vittime. Essi attaccarono anche l'incrociatore
francese Primauguet mentre usciva dal porti di Casablanca, sganciando cariche di
profondità a distanza letale su due sottomarini. Inoltre misero fuori uso le
difese costiere e le batterie antiaeree, distrussero più di 70 aerei nemici al
suolo e ne abbatterono 15 in combattimenti aerei. Comunque 16 velivoli della
Ranger vennero persi o danneggiati irreparabilmente. Si stima anche che 21 carri
leggeri avversari vennero danneggiati e circa 86 veicoli militari distrutti,
molti dei quali camion trasporto truppe.
Monumento commemorativo in memoria dei piloti della USS Ranger caduti in
combattimento nel 1943 eretto a Fagervika, villaggio nel comune norvegese di
Leirfjord.
Al termine del periodo di addestramento nella Baia di Chesapeake, sulla Ranger
venne effettuato un raddobbo presso il Norfolk Navy Yard che si protrasse dal 16
dicembre 1942 al 7 febbraio 1943. Al termine iniziò una missione per trasportare
75 caccia P-40L USAAF in Nordafrica, arrivando a Casablanca il successivo 23
febbraio quindi iniziò una missione di pattugliamento e di addestramento dei
propri piloti durante il viaggio verso la costa del New England fino
all'estremità settentrionale raggiungendo Halifax, in Nova Scotia. In data
11 agosto del 1943 salpò da Halifax per unirsi alla British Home Fleet a
Scapa Flow, in Scozia, il 19 agosto, nella quale eseguì una missione di
pattugliamento controllando i possibili avvicinamenti di unità nemiche alla
Isole britanniche.
Il 2 ottobre la Ranger assieme alla Home Fleet lasciò Scapa Flow in direzione delle acque territoriali norvegesi e con destinazione del porto di Bodø, nella Norvegia settentrionale, allo scopo di pianificare un attacco alla flotta della tedesca Kriegsmarine che operava nella zona (Operazione Leader).
La task force raggiunse la posizione di lancio al largo di
Vestfjord prima dell'alba del 4 ottobre senza essere scoperta. Alle 06:18
dalla Ranger decollarono 20 bombardieri Douglas SBD Dauntless protetti da una
scorta di otto caccia F4F Wildcat. Una division di SBD Dauntless attaccò la nave
cargo La Plata da 8 000 LT (8 100 t) mentre il resto continuò a dirigersi verso
nord per attaccare un convoglio tedesco con il risultato di danneggiare
gravemente una nave cisterna da 10.000 LT (10 125 t) ed un più piccolo trasporto
truppe, riuscendo inoltre ad affondare due delle quattro piccole navi mercantili
tedesche presenti nella rada di Bodø.
Un secondo gruppo di attacco proveniente dalla Ranger, consistente in 10
aerosiluranti Grumman TBF Avenger e sei caccia F4F Wildcat a loro scorta, riuscì
a distruggere un cargo tedesco ed una piccola nave guardiacoste ed a bombardare
un trasporto truppe. Nell'operazione vennero persi tre velivoli colpiti dalla
contraerea nemica. Nel pomeriggio del 4 ottobre la Ranger fu individuata da una
pattuglia di tre velivoli della Luftwaffe tuttavia la sua combat air patrol
riuscì ad abbattere due aerei nemici ed allontanarne il terzo.
La Ranger fece quindi ritorno a Scapa Flow il 6 ottobre, intraprendendo
successivamente una nuova missione di pattugliamento con il britannico 2nd Battle Squadron nel tratto di mare che si estendeva fino a Nord-Ovest
dell'Islanda, per poi ripartire da Hvalfjord il 26 novembre per raggiungere
Boston il 3 dicembre.
La Ranger' in verniciatura mimetica al largo della Naval Air Station di Hampton
Roads, Virginia (USA), il 6 luglio 1944; la nave sfoggiava uno schema mimetico
33 design 1A a 4 colori.
Il 3 gennaio 1944 la Ranger venne assegnata al ruolo di addestramento al largo
di Quonset Point, Rhode Island, compito sospeso il successivo 20 aprile per
raggiungere Staten Island, New York, per caricare 76 caccia Lockheed P-38
Lightning e personale della US Army, US Navy e della francese Marine nationale
intraprendendo una nuova missione di trasporto con destinazione Casablanca[41],
partendo il 24 aprile ed arrivando il successivo 5 maggio.
I nuovi caccia
bimotore erano destinati a sostituire nei reparti di volo USAAF i velivoli
danneggiati messi a terra in attesa di essere rimpatriati per le necessarie
riparazioni, questi ultimi imbarcati con il personale militare di ritorno a New
York.
Prima della partenza per gli Stati Uniti il Chief of Naval Operations ammiraglio
Ernest King pianificò un aggiornamento alla portaerei, allungandone il ponte di
volo e sostituendole i motori. La Ranger era stata progettata nei tardi anni
venti e di conseguenza era più piccola, più lenta, con una corazzatura più
leggera, trasportava meno velivoli ed un carico di munizionamento inferiore
rispetto all'intera flotta di portaerei in dotazione alla US Navy.
L'ammiraglio
King caldeggiò l'avvio dei lavori di trasformazione, ma i suoi ufficiali di
stato maggiore sottolinearono che le risorse necessarie avrebbero avuto un
negativo impatto sulla costruzione e riparazione di portaerei più recenti, più
grandi e più efficaci. Sulla base di queste considerazioni il progetto fu quindi
annullato. Prima di raggiungere il porto di New York il 16 maggio, la Ranger
entrò al Norfolk Navy Yard per ricevere comunque degli aggiornamenti atti a
rinforzare il ponte di volo, ad installare nuove catapulte e ad aggiornare le
apparecchiature radar agli ultimi standard. Questo permise di acquisire la
capacità per sostenere l'addestramento all'intercettazione aerea notturna. In
data 11 luglio la Ranger lasciò Norfolk per dirigersi verso il Panamá
transitando per l'omonimo canale cinque giorni più tardi ed imbarcando personale
US Army per diverse migliaia a Balboa, diretti a San Diego, in California,
dove arrivarono il 25 luglio. Dopo aver imbarcato personale e velivoli del
Night Fighting Squadron 102 e quasi 1 000 Marines, la Ranger ripartì in
direzione delle acque Hawaiane il 28 luglio raggiungendo Pearl Harbor il 3
agosto. Durante i successivi tre mesi la Ranger condusse operazioni di
addestramento all'intercettazione aerea notturna al largo di Pearl Harbor.
Due caccia a propulsione mista Ryan FR-1 Fireball, primo velivolo dotato di
motore a reazione in dotazione all'US Navy, durante le prove a bordo della USS
Ranger nel maggio 1945.
La Ranger ripartì da Pearl Harbor il 13 ottobre per addestrare i nuovi piloti US
Navy al combattimento. Operando al largo di San Diego sotto il Commander, Fleet
Air, Alameda, California, la Ranger continuò l'addestramento di gruppi aerei e
squadroni di volo della marina lungo la costa della California per tutto il
resto della guerra. La Ranger fu l'unica delle portaerei in dotazione alla US
Navy operative prima dello scoppio della seconda guerra mondiale a non aver mai
affrontato in battaglia la marina Imperiale giapponese.
Lasciata San Diego il 30 settembre 1945, la Ranger si diresse verso Balboa per
imbarcare personale militare e civili con destinazione New Orleans, Louisiana,
dove arrivò il 18 ottobre. Dopo aver partecipato alle celebrazioni del Navy Day
salpò il 30 ottobre[ per partecipare a brevi operazioni presso Pensacola, in
Florida. Dopo essere stata richiamata da Norfolk (il quartier generale della
Flotta Atlantica) la Ranger entrò al Philadelphia Naval Shipyard il 19 novembre
per una revisione, quindi rimase sulla costa orientale fino alla sua radiazione
avvenuta presso il Norfolk Naval Shipyard il 18 ottobre 1946.
Rimossa dal Naval Vessel Register il 29 ottobre, venne infine venduta come rottame al Sun Shipbuilding and Drydock Company, Chester, in Pennsylvania il 31 gennaio 1947.
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