UNITED STATES OF AMERICA NAVY
- PORTAEREI -
CLASSE ENTERPRISE PORTAEREI HORNET (CV8) AIRCRAFT CARRIER HORNET (CV8)
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La settima USS Hornet (CV-8) della United States Navy fu una portaerei classe Enterprise della seconda guerra mondiale, famosa per aver trasportato i bombardieri dell'incursione aerea su Tokyo, come partecipante alla battaglia delle Midway e per azioni nelle Salomone prima di essere affondata nella battaglia delle isole di Santa Cruz. Venne varata il 14 dicembre 1940 dal cantiere di Newport News Shipbuilding di Newport News, Virginia, battezzata da Annie Reid Knox (moglie del Segretario alla Marina Frank M. Knox) ed entrò in servizio a Norfolk il 20 ottobre 1941, al comando del capitano Marc A. Mitscher. Alle 1:35 della notte del 27 ottobre 1942 la Hornet affondò al largo delle Isole Santa Cruz durante l'omonima battaglia. Non ebbe la gloriosa storia delle altre due "gemelle" della stesa classe (Enterprise e Yorktown) ma entrò comunque nella storia per il "Doolittle Raid", il quale dimostrò per la prima volta ai giapponesi che potevano essere attaccati anche sul proprio territorio.(Shinano) STORIA E CARATTERISTICHE TECNICHE
LA PAGELLA DELLO SHINANO / THE VOTE OF THE SHINANO
LA FINE DELLA PORTAEREI HORNET (26.10.1942 - BATTAGLIA NAVALE DI SANTA CRUZ) I giapponesi sembravano decisi a volerla fare finita con la Hornet, perché, alle 17.02, un nuovo gruppo aereo della ]unyo, composto da 4 bombardieri e da 6 caccia, riuscì a piazzare una bomba che esplose nella rimessa degli aerei. La nave era ormai finita e l'ordine di abbandono era già stato dato. Si lamentavano 111 morti e 108 feriti. Il caccia torpediniere Mustin lanciò 8 siluri per finire la Hornet, ma soltanto tre colpirono la grande portaerei senza causarle avarie fatali. Il caccia torpediniere Anderson gliene inviò altri 8 alle 19.20 e 6 giunsero a segno. La Hornet era fortemente sbandata, ma continuava a galleggiare. Aerei da ricognizione giapponesi segnalarono il fatto all'ammiraglio Kondo e questi decise l'invio del gruppo dell'ammiraglio Abe. Le navi nipponiche si misero in moto, mentre i caccia torpediniere americani Ariderson e Russell si accanivano contro la Hornet colpendola con più di 430 proiettili, senza riuscire ad affondarla. Alle 20.40 la portaerei ardeva sempre furiosamente da prora a poppa, ma non affondava. La notte, scesa già da molto tempo, era tenebrosa, cosa che permise alle navi dell'ammiraglio Abe di scorgere il bagliore lontano della Hornet in fiamme e, naturalmente, ciò servi loro da guida. I cacciatorpediniere americani fuggirono all'avvicinarsi delle navi giapponesi, lasciando solo l'enorme braciere. L'ammiraglio Abe arrivò poco dopo e, constatato che non gli era possibile prendere a rimorchio la portaerei nemica, incaricò due dei suoi cacciatorpediniere, l'Akigumo e il Makigumo, di finire la Hornet. Quattro siluri nipponici furono più efficaci di tutti i proiettili americani, perché, l'indomani, 27 ottobre, all'1.35 del mattino, la Hornet affondò e scomparve in un enorme risucchio. PORTAEREI DI CLASSE ENTERPRISE |
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