GRAN BRETAGNA


ROYAL NAVY

-PORTAEREI -


CLASSE UNICORN

- PORTAEREI UNICORN -



CARATTERISTICHE TECNICHE

Nave Unicorn
Tipo CVL
Cantiere di costruzione Harland & Wolff, Belfast
Aerei imbarcati 35
Impostazione 29 giugno 1939
Varo 20 novembre 1941
Entrata in servizio 12 marzo 1943
Lunghezza 195,07 metri
Larghezza 27,43 metri
Immersione 5,78 metri
Dislocamento 20.300 tonnellate
Apparato motore 2 gruppi turbine, 2 eliche, 4 caldaie
Potenza 40.000 cavalli vapore
Velocità 24 nodi
Combustibile -
Autonomia -
Armamento 8 cannoni da 100 mm. a.a.; 16 mitragliere da 40 mm. pom-pom; 16 mitragliere da 20 mm.; 2 elevatori.
Protezione verticale nulla
Protezione orizzontale nulla
Equipaggio -

STORIA


Il programma navale inglese del 1938 prevedeva la costruzione di una portaerei di tipo speciale classificata « portaerei di manutenzione » (Aircraft maintenance carrier). Questa nave fu l'unica progettata e costruita per tale scopo; le altre marine belligeranti si limitarono a possedere navi appoggio aerei e navi trasporto aerei, che  dl regola non furono mai costruite appositamente ma furono unità adattate. La Unicorn fu invece programmata, progettata e costruita come portaerei di manutenzione; essa, come le navi appoggio, poteva prestare assi-
stenza e riparare gli aerei, ma aveva anche la possibilità di far decollare e appontare gli aerei riparati, cioè collaudati, mentre le navi appoggio non lo potevano fare. 

Le caratteristiche generali della Unicorn non furono diverse da quelle delle portaerei leggere, anzi si può dire che fu la prima portaerei leggera della Marina inglese, precedendo nel tempo quelle delle classi Colossus ed Hercules, e anche quelle americane della classe lndependence. Fu preceduta però da quelle della Marina giapponese Ryujo, entrata in servizio nel 1933, Zuiho del 1940, le due Shoho e Ryuho del 1942.

Nell'aspetto esterno non differiva molto dalle Colossus, avendo lo scafo che si allargava a prora e a poppa per sostenere il ponte di volo, scafo provvisto delle normali sfinestrature a prora, al centro e a poppa, a livello deI ponte di coperta: aperture che su questa unità erano piuttosto ampie, specialmente quelle della zona centrale. 

A poppa il ponte di volo sporgeva molto nel senso della lunghezza ed era sostenuto da una struttura a mensola. 

L'isola, sul lato destro, era costituita da una sovrastruttura situata all'esterno dello scafo e comprendeva il fumaiolo. 

Nella sua parte alta sosteneva due alberetti: quello prodiero a tripode e quello poppiero, attaccato al fumaiolo, a palo. 

L 'aviorimessa era su due ponti, gli elevatori erano due, uno a proravia e uno a poppavia dell'isola, ambedue spostati leggermente sul Iato destro del ponte di volo. 

L 'armamento, di 8 cannoni da 100 mm a.a., aveva la classica disposizione di quattro complessi binati su quattro plancette agli angoli del ponte di volo, plancette molto sporgenti fuori scafo e sostenute da mensole coniche. 

Le mitragliere pom-pom da 40 mm erano in quattro complessi quadrupli, su altrettante plancette ai lati del ponte di volo. 

Le mitragliere da 20 mm erano in tre postazioni binate, una a prora e una a poppa dell'isola e la terza sul Iato opposto simmetrica con quella prodiera e dieci singole su plancette ai lati dello scafo. 

L 'unità era munita di due gru, disposte sui lati, che potevano anche sollevare gli aerei contenuti nel ponte di volo, portati sotto il gancio attraverso uno dei portelloni laterali. 

L 'apparato motore imprimeva la velocità di 24 nodi, piuttosto modesta anche per i compiti cui la, nave era destinata. 

La costruzione della Unicorn fu piuttosto lenta, perché impostata nel 1939 prese servizio solo nel marzo 1943. 

Al momento dell'ingresso in servizio, l'unità venne assegnata alla Home Fleet, con base a Scapa Flow. Fino al mese di giugno fu occupata nell'addestramento dei marinai e dei piloti e nelle prove in mare. Il 27 luglio prese parte insieme alla portaerei Illustrious ad un'azione diversiva al largo della Norvegia, simulandone una possibile invasione, durante l'Operazione Husky, ovvero lo sbarco alleato in Sicilia.

Uno dei suoi primi impieghi bellici fu nello sbarco anglo-americano di Salerno, inquadrata nella" Support Carrier Force » composta da Unicorn, Attacker, Battler, Hunter e Stalker, tutte portaerei di scorta.  In ottobre, completate le operazioni di sbarco e appoggio alle truppe di terra, ritornò in patria tornanto ad operare con la Home Fleet.

In dicembre venne deciso il trasferimento della Unicorn presso la Eastern Fleet, insieme alle navi da battaglia Queen Elizabeth e Valiant e all'incrociatore da battaglia Renown, oltre alla portaerei Illustrious e a incrociatori e cacciatorpediniere di scorta. Salpata il 30 dicembre per Trincomalee, giunse a destinazione esattamente in un mese, dopo aver attraversato il Mediterraneo ed il canale di Suez. Tra febbraio e novembre partecipò solo ad esercitazioni della Flotta, senza partecipare ad operazioni offensive contro le forze giapponesi. In dicembre venne deciso il trasferimento dell'unità nella neonata British Pacific Fleet, con base a Fremantle.
Nel gennaio 1945 venne utilizzata come scorta, insieme all'incrociatore Suffolk e ai cacciatorpediniere Ulster, HMAS Quiberon e HMAS Quickmatch, per il transatlantico che trasportava il nuovo governatore Generale dell'Australia, Henry Windsor, da Fremantle a Sydney. Dal 20 gennaio rimase a Sydney preparandosi per il servizio nella Pacific Fleet, entrando in servizio attivo il mese successivo come portaerei d'appoggio e riparazioni. Giunta a Manus il 16 febbraio, entrando dal mese di marzo nella Task Force 57, numero identificativo dato a tutte le forze britanniche presenti nell'area. In aprile rimase alla base di Manus venendo utilizzata per le riparazioni ed il trasporto di aerei da caccia, mentre le portaerei di Flotta operavano bombardamenti sulle basi giapponesi sulle isole Sakishima. Dopo la fine dell'operazione venne trasferita a Leyte per riparare gli aerei impiegati. Dal mese di maggio venne nuovamente impiegata a Manus, con una sola interruzione in giugno quando la nave tornò a Sydney per prepararsi alle progettate operazioni sulle isole giapponesi.

Con la fine del conflitto, la Unicorn rimase assegnata alla Pacific Fleet, tornata sotto il diretto controllo britannico. Venne quindi utilizzata per trasportare i prigionieri di guerra e il personale civile trattenuto in giappone. Nel mese di dicembre 1945 ne venne deciso il ritorno in patria, dove giunse il 16 gennaio 1946. Venne quindi trasferita in riserva dopo lo sbarco degli aerei e degli equipaggiamenti riutilizzabili. Nel 1948, in vista di un nuovo ingresso in servizio, venne sottoposta a lavori di modernizzazione delle officine imbarcate. L'anno successivo, tornata in servizio attivo, venne dislocata in estremo oriente insieme alla Triumph in seguito al deteriorarsi delle relazioni diplomatiche con la Cina comunista. Trattenuta in zona in seguito allo scoppio della guerra di Corea, venne utilizzata intensamente per trasportare gli aerei da Singapore alla zona di operazioni e viceversa. Tornata quindi in patria nel 1954, venne nuovamente posta in riserva. Nel 1955 venne sottoposta a lavori di modernizzazione delle officine di bordo, senza però tornare in servizio. In seguito ad un programma di riduzione delle navi della Riserva, venne messa in vendita nel 1958 e venduta alla BISCO l'anno successivo. Giunse quindi a rimorchio a Dalmuir, in Scozia, il 15 giugno 1960, per l'inizio dei lavori di demolizione, che vennero in seguito conclusi a Troon.


GIUDIZIO DELLO SHINANO

La Unicorn fu la prima portaerei di scorta della storia, fu infatti la prima nave adibita alla riparazione ed al collaudo degli aerei destinati ad essere imbarcati.

La sua importanza storica sta tutta in questo ruolo pionieristico. Non combatte in epiche battaglie e non ebbe un ruolo di portaerei d'attacco ma svolse in modo ligio ed encomiabile il suo lavoro di supporto.

Disciplinata.


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