REPUBBLICA POPOLARE CINESE
REPUBBLICA POPOLARE CINESE
CHINEESE NAVY - POPULAR REPUBBLIC OF CHINA NAVY
- PORTAEREI -
AIRCRAFT CARRIERS
CLASSE KUTZNESOV
KUTZNESOV CLASS
PORTAEREI LIAONING (16)
中国人民解放军海军辽宁舰
(VARYAG)
VARYAG AIRCRAFT CARRIER
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STORIA / HISTORY
La Varyag era la seconda portaerei classe Admiral Kuznecov. Varata nel 1988 con il nome di Riga, fu trasferita incompleta all'Ucraina al crollo dell'Unione Sovietica. Successivamente, è stata venduta alla Cina e lì trasferita al rimorchio.
La costruzione della Varyag (all'epoca chiamata Riga) fu intrapresa presso il cantiere navale di Nikolayev il 6 dicembre 1985. La nave fu varata il 4 dicembre 1988 e, alla fine del 1990, ricevette il nome di Varyag, come un famoso incrociatore russo.
Alla dissoluzione dell'Unione Sovietica, la nave era ancora in costruzione. In pratica, era stata ultimata solo la struttura, ma mancava completamente la parte elettronica. L'unità fu trasferita all'Ucraina, che però non la ultimò mai per mancanza di fondi. Benchè non operativa entrò ufficialmente a far parte della marina Ucraina fino a quando una società di Hong Kong l’acquistò per trasformarla in casinò galleggiante. Ora l’ex portaerei Varyag sembra destinata a diventare una sorta di “ammiraglia simbolica” della Flotta di Pechino
Nell'aprile 1998, la Varyag fu ceduta dal governo ucraino ad una compagnia cinese chiamata Chong Lot Travel Agency per 20 milioni di dollari americani. L'intenzione era convertire la portaerei in un albergo ed una sala da gioco galleggiante, sul modello di quanto era stato fatto con la Minsk e la Kiev. Trova quindi conferma il sospetto che l’interesse cinese nei confronti della Varyag (seconda portaerei, mai ultimata, della classe russa Kuznetsov) fosse diretto ad acquisire tecnologie e conoscenza tecniche per realizzare quelle portaerei senza le quali Pechino non può aspirare al ruolo di superpotenza globale né contrastare la supremazia degli USA nel Pacifico. La Cina ha impostato la corsa alla portaerei proprio sui rottami navali acquistando la vecchia portaerei leggera australiana Melbourne (l'ex britannica Majestic della classe Hercules) e la portaelicotteri russa Minsk, tentando poi senza successo di comperare lo scafo della francese Clemenceau.
Nel 1998 la Cina acquistò dall’Ucraina la Varyag, unità ex sovietica completata per tre quarti ma mai varata. La comperò la società Chinluck di Hong Kong, ufficialmente per farne un casinò galleggiante da ormeggiare a Macao. Una copertura poco credibile perché i fondali dell’ex colonia portoghese sono troppo bassi per una nave da 60.000 tonnellate di stazza e del resto la Chinluck non risulta avere mai chiesto licenze per casinò. Inoltre la nave è costata tra acquisto e spese di trasporto (incluso il complicato passaggio del Bosforo) 30 milioni di dollari, un po’ troppo per un relitto da rottamare per rivendere a peso i materiali metallici.
In realtà, si ritiene che la Varyag debba essere utilizzata dall'esercito cinese nell'ambito di un programma tendente a sviluppare una portaerei.
Alla metà del 2000, iniziarono le operazioni di rimorchio della nave. Tuttavia, a causa di problemi con il governo turco a proposito del transito della portaerei per lo stretto dei Dardanelli, la Varyag fu portata in giro al rimorchio per 16 mesi nel Mar Nero. I turchi, in particolare, temevano che la grande unità potesse provocare danni ai grandi ponti di Istambul. La situazione si sbloccò solo il primo novembre 2001, quando il transito fu autorizzato. Furono necessarie ben sei ore per l'attraversamento della grande nave. Questo fu reso possibile anche grazie all'opera di 27 navi, tra cui 11 rimorchiatori.
Il passaggio dei Dardanelli si svolse senza incidenti. Tuttavia, il Canale di Suez non permetteva il passaggio della nave, che quindi fu costretta ad uscire dal Mar Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra ed a circumnavigare l'Africa. Dopo un viaggio di 28.200 km alla velocità media di 6 nodi, il 20 febbraio la portaerei entrò in acque territoriali cinesi, ed il 3 marzo arrivò presso il cantiere di Dalian. Nel gennaio 2009, risulta ancora in un bacino di carenaggio presso il medesimo cantiere.
Ufficialmente, i cinesi continuano a ribadire che la nave sarà trasformata in un casinò, ma non è chiaro se l'esercito cinese intenda usare la Varyag come punto di partenza per un programma di portaerei cinese. Non a caso la Varyag si trova ormeggiata non in un porto commerciale ma nella base navale di Dailan dove tecnici e militari hanno studiato la nave in tutti i dettagli e recentemente l’hanno ufficialmente militarizzata con la colorazione e le insegne della marina cinese, come riferito dal “Jane’s Defence Weekley”.
Pare quindi che Pechino intenda completare e mettere in mare (al costo di almeno mezzo miliardo di dollari) la sua prima portaerei anche se non è ancora chiaro se la Varyag sia destinata a diventare pienamente operativa o se il suo ruolo sarà limitato a nave scuola per addestrare l’equipaggio e i piloti dei jet Sukhoi 27K navalizzati acquistati dai russi. Il programma per dotare la marina di una portaerei pienamente operativa entro il 2020 è stato approvato dal 15° Congresso del Partito Comunista ed è quindi probabile che la Varyag venga impiegata per esperienze e test in vista della realizzazione delle prime portaerei interamente “made in China”. Che potrebbero assomigliare molto alla Varyag.
Nel gennaio 2009, risultava ancora in un
bacino di carenaggio presso il medesimo cantiere. Ufficialmente, i cinesi
continuavano a ribadire che la nave sarebbe stata trasformata in un casinò, ma
non veniva detto chiaramente se la marina militare cinese intendesse usare la
Varjag come punto di partenza per un programma di portaerei cinese e comunque il
contratto di vendita proibiva espressamente questa eventualità. In data 13
aprile 2011 viene data per quasi pronta alla consegna la portaerei venduta alla
Marina dell'Esercito di Liberazione Popolare Cinese (PLA-NAVY)[4]. Secondo altre
fonti, la portaerei è stata dotata dei sistemi elettronici di bordo, tra cui un
radar da ricerca aerea a lungo raggio di tipo Top Plate e un array di quattro
pannelli radar multifunzione sui lati; secondo le previsioni, la nave doveva
entrare in servizio come portaerei di addestramento nel 2012 ma il futuro nome
non era stato ancora ufficialmente reso noto[3] ed è stata chiamata brevemente
Shi Lang dal nome dell'ammiraglio cinese Shi Lang (1621-1696) in servizio con la
dinastia imperiale dei Qing.[4]
Il 10 agosto 2011 ha iniziato il primo ciclo di prove in mare; l'area dove si
sono svolte è stata interdetta alla navigazione. Il 13 agosto 2011 sono iniziati
i test di decollo e atterraggio dal ponte della portaerei con velivoli Shenyang
J-15 congiuntamente a prove dei sistemi radar e di atterraggio ottico. Tra il 23
maggio e il 4 giugno 2012 si è svolto il settimo ciclo di prove a mare. Secondo
il quotidiano di Taiwan China Times, la portaerei ha completato (agosto 2012) i
test in mare ed ha imbarcato i velivoli Shenyang J-15, e i missili KJ-88,
YJ-83K, YJ-91 per i test dei sistemi d'arma.[9] Nell'anno di prove, la nave è
stata in mare per 92 giorni.
Nel settembre 2012 si è svolta la cerimonia ufficiale di consegna alla Marina
dell'Esercito Popolare di Liberazione e la nave è stata chiamata Liaoning. A
quella data, il numero delle prove a mare effettuate era di 16. Dopo i primi
appontaggi di aerei J-15, dei Sukhoi 33 prodotti su licenza ed aggiornati con
avionica cinese, si prospetta l'utilizzo di un aereo parzialmente stealth, lo
Shenyang J-31, attualmente in fase di sviluppo come aereo di attacco, in un
ruolo speculare a quello dell'F-35 Lightning II. Inizialmente il ruolo di mezzo
AEW dovrebbe essere coperto dall'elicottero Z-9 Haitun, ma è in preparazione
anche un aereo turboelica bimotore equipaggiato di radar, lo Xian JZY-01
attualmente in fase di prototipo e derivato dallo Xian Y-7, versione prodotta su
licenza dell'Antonov An-26.
I caccia J-15 Flying Shark, compresa la variante biposto, continuano il loro
addestamento a bordo e si presume che la nave dovrebbe diventare realmente
operativa con lo stormo imbarcato entro il 2016/17; gli elicotteri imbarcati
potrebbero comprendere anche il Changhe Z-18, derivato dallo Aérospatiale SA 321
Super Frelon prodotto su licenza come Z-8 e già attualmente usato, nelle
varianti da trasporto, AEW e ASW .
Cina, manovre militari nel mare del Sud spaventano l’India. (03.01.2017, tratto da www.blitzquotidiano.it)
PECHINO – Cina, manovre militari nel mare del Sud spaventano
l’India. Pechino ha infatti confermato che la sua portaerei ha per la prima
volta cominciato le esercitazioni nel Mar Cinese Meridionale, con una flotta di
altre navi da guerra e aerei da combattimento. Una mossa che ha sollevato le
preoccupazioni dei suoi vicini, in particolare l’India. Come riporta il Times of
India, il ministero della difesa cinese ha fatto sapere inoltre che diversi
caccia J-15 sono decollati e atterrati dal ponte di volo della portaerei
Liaoning. La Liaoning, prima e unica portaerei della Cina, han navigato nel Mar
Cinese Meridionale la settimana scorsa. Inoltre alti funzionari di governo del
Nepal e di quello cinese hanno annunciato che da febbraio i due Paesi
effettueranno le prime esercitazioni militari congiunte. All’annuncio, fonti
indiane rivelano una reazione irritata da parte del governo di Delhi, che ha
esercitato per anni un influsso egemonico sulle politiche del Nepal.
La decisione è stata divulgata il 30 gennaio dal colonnello Yang Yujun, ,
portavoce dal Ministero cinese per la difesa nazionale, che ha confermato alcune
indiscrezioni trapelate poche ore prima. Yang ha detto che Nepal e Cina hanno
avviato dialoghi iniziali su esercitazioni, senza fornire ulteriori dettagli.
L’operazione si chiamerà “Pratikar-1” e, in via ufficiale, servirà a formare le
truppe nepalesi in scenari di guerra e attacchi terroristici.
Cina, prima esercitazione di fuoco reale
per la portaerei Liaoning (17.12.2016, tratto da "Il Giornale")
Per la prima volta nella storia, la Cina ha effettuato un’esercitazione di fuoco
reale con l’unica portaerei attualmente in servizio, la Liaoning.
Secondo il Ministero della Difesa cinese, il vettore ha partecipato a delle
manovre congiunte con altre dieci unità della Marina, in ruolo di gruppo da
battaglia combinato, nel mare di Bohai, ritenuta baia storica da Pechino. La
Liaoning, secondo vettore della classe Admiral Kuznetsov che risale all’era
sovietica, si differenzia dalle portaerei degli altri paesi per dimensioni e
capacità. Anche se la sua capacità complessiva è ostacolata dalla sua centrale
elettrica relativamente inefficiente e dal sistema di lancio (ski jump a
differenza delle catapulte a vapore), il vettore rappresenta un passo importante
nel promuovere la capacità di proiezione globale della Cina. La Lianoning ha
lanciato i suoi Shenyang J-15 (versione cinese del Sukhoi Su-33 russo di quarta
generazione), alcuni dei quali equipaggiati con missili aria-aria PL-12 ed
antinave YJ-83, contro obiettivi reali. La portaerei cinese è stata coinvolta in
diversi scenari di difesa antimissile reali. Pochi dettagli, infine, sul gruppo
da battaglia che ha preso parte alle manovre a nord-est del mare di Bohai: dieci
unità tra fregate e cacciatorpediniere, ma nessun riferimento a possibili
sottomarini di scorta. Sebbene l’esercitazione sia avvenuta poco distante le
coste cinesi e non lontano dal porto di partenza del vettore, rappresenta un
prezioso strumento nella diplomazia navale.
With this unity the Marina Russa has acquired the possibility to operate with airplanes to tall performances founded in sea.
Varyag was to be an Admiral Kuznetsov class multirole aircraft carrier. She was known as Riga when her keel was laid down at Nikolayev South (formerly Shipyard 444) in Nikolayev December 6, 1985, and she was launched December 4, 1988, but she was renamed Varyag (Varangian) in late 1990, after the famous Russian cruiser.
Construction stopped by 1992 with the ship structurally complete but without electronics. Ownership was transferred to Ukraine as the Soviet Union broke up and the ship was laid up unmaintained, then stripped. In early 1998, she lacked engines, a rudder, and much of her operating systems. She was put up for auction.
Currently the ship is being examined and repaired by China's People's Liberation Army Navy (PLAN) after purchasing it at auction.
It was widely reported that the ship would become a casino in the Chinese SAR of Macau. This has been proven incorrect as the ship is in a drydock in Dalian and painted PLAN grey. News reports state that the ship is being refitted to be returned to operational status.
ROLE
While designated an aircraft carrier by the West, the design of the Admiral Kuznetsov class implies a mission different from that of either the United States Navy’s carriers or those of the French Navy. The term used by her builders to describe the Russian ships is tyazholiy avianesushchiy kreyser (TAKR or TAVKR)—“heavy aircraft-carrying cruiser”—intended to support and defend strategic missile-carrying submarines, surface ships, and maritime missile-carrying aircraft of the Russian fleet. This designation allows the Soviet/Ukrainian Navy to circumvent the refusal by Turkey to let aircraft carriers pass the Dardanelles and the Bosphorus between the Mediterranean and the Black Sea.
Fixed-wing aircraft on Admiral Kuznetsovs are essentially constrained to air superiority operations. Were Varyag to become operational, it would have also carried out anti-submarine warfare (ASW) operations, and carried anti-ship missiles.
In April 1998, Ukrainian Trade Minister Roman Shpek announced the winning bid—$20 million USD from a small Hong Kong company called the Chong Lot Travel Agency Ltd. Chong Lot proposed to tow Varyag out of the Black Sea, through the Suez Canal and around southern Asia to Macau, where they would moor the ship and convert it into a floating hotel and gambling parlor.
It would be similar to the attractions Kiev in Tianjin and Minsk at Minsk World in Shenzhen.
However, considerable evidence suggested that the future of Varyag was linked to the People's Republic of China's People's Liberation Army Navy (PLAN) and its program to develop an aircraft carrier.
Before the auction was closed, officials in Macau had warned Chong Lot that they would not be permitted to berth Varyag in the harbor. The sale was carried out anyway. Chong Lot is owned by a Hong Kong firm called Chin Luck (Holdings) Company. Four of Chin Luck's six board members live in Yantai, China where a major Chinese Navy shipyard is located. Chin Luck's chairman is a former career military officer with the People's Liberation Army.
However, the large involvement of former PLA officers is not necessarily a sign that the firm is a cover organization, because, for historical reasons, it is not unusual in mainland China for a company that actually is involved in tourism or travel to be controlled by former PLA officers.
Due to the poor condition of the hull, it was thought highly unlikely that the People's Liberation Army Navy (PLAN) would commission the carrier; rather, many analysts suggested that the PLAN intended to examine the carrier as a model for an indigenous carrier to be built later. Others countered that the carrier did not represent modern technology; the PLAN could probably have learned all they needed from the Varyag without towing it all the way to China.
In mid-2000, the Dutch ITC tugboat Suhaili with a Filipino crew was hired to take Varyag under tow. However, Chong Lot could not get permission from Turkey to transit the dangerous Bosporus strait; under the Montreux Treaty of 1936 Turkey has obligations to permit free passage, but has certain sovereignty and refusal rights. The hulk spent 16 months under commercial tow circling in the Black Sea. High-level PRC government ministers conducted negotiations in Ankara on Chong Lot's behalf, offering to allow Chinese tourists to visit cash-strapped Turkey if the travel agency's ship were allowed to pass through the straits. On 1 November 2001, Turkey finally relented from its position that the vessel posed too great of a danger to the bridges of Istanbul, and allowed the transit.
Escorted by 27 vessels including 11 tug boats and three pilot boats, Varyag took six hours to transit the strait; most large ships take an hour and a half. The Russian press reported that 16 pilots and 250 seamen were involved. At 11:45am on 2 November, she completed her passage and made for Gallipoli and Çanakkale at 5.8 knots (10.7 km/h). She passed through the Dardanelles without incident.
On November 3, was caught in a force 9 gale and broke adrift while passing the Greek island of Skyros. Sea rescue workers tried to re-capture the hulk, which was drifting toward the island of Evia. The seven-member crew (three Russians, three Ukrainians and one Filipino) remained on board as six tugboats tried to reestablish their tow. However, after many failed attempts to reattach the lines, a Greek coast guard rescue helicopter landed on Varyag and picked up four of the seven crew. One tug managed to make a line fast to the ship later in the day, but high winds severely hampered efforts by two other tugs to secure the ship. On 6 November, Aries Lima (reported as both Dutch and Portuguese), a sailor from the tug Haliva Champion, died after a fall while attempting to reattach the tow lines. On 7 November, the hulk was taken back under tow and progress resumed at some three knots.
The Suez Canal does not permit passage of "dead" ships — those without their own on-board power source — so the hulk was towed through the Straits of Gibraltar, around the Cape of Good Hope, and through the Straits of Malacca. The tugs towing the hulk maintained an average speed of 6 knots (11 km/h) over the 15,200-nautical-mile (28,200 km) journey, calling for bunkers and supplies at Piraeus, Greece; Las Palmas, Canary Islands; Maputo, Mozambique; and Singapore en route. They entered Chinese waters on 20 February 2002, and arrived 3 March at Dalian Shipyard in northeastern China. China continued to assert that Varyag would be a casino. However, when Macau awarded new casino licenses in February 2002, Chong Lot was not among successful bidders. The hulk was tied up at Dalian and left to rust. The total cost of acquiring the hulk was over $30 million USD: $25 million to the Ukrainian government for the hull, nearly $500,000 in transit fees, and some $5 million for the towing.
After little activity for three years, Varyag was moved in early June 2005 to a dry dock at Dalian.
Her hull was sandblasted and scaffolding erected around her. The most visible modification done to the Varyag is that her island has been painted in a red marine primer that is used to treat corroded metal. on April 27 2009, the Varyag left its location and was moved to a drydock some 2 miles from its previous position. propably for more intensive work such as the fitting of the power plant and other systems.
Analysts believe that the PLAN will use Varyag as a training platform for carrier take-offs and landings. Robert Karniol, the Asia editor of Jane's Defence Weekly, said: "The Chinese haven't seen this type of carrier before and it could be very useful to them. They are trying to vacuum up as much know how as they can.
Liu Huaqing, a senior admiral of the PLAN and proponent of naval modernization, has spoken of the 21st century as the "century of the sea" and called for naval modernization over several decades. At the same time, there has been resistance within the PLAN at Liu Huaqing's vision for an extensive Chinese navy, leading to constant debates between developing aircraft carriers and submarines.
Nevertheless, it was painted in PLAN grey in 2005. On 24 October 2006, the Kommersant online daily newspaper revealed Russia plans to sell up to 50 Su-33 fighters in a $2.5 billion deal. The deal has gone through according to the February 2007 issue of Air Forces Monthly.
Also recent photos in the Dalian Shipyard have shown that a yellow anti-skid primer was added to the flightdeck. Then the final flight deck turf layering was added on top of it. The vessel has also been painted in the standard PLA Naval colours. This may indicate that the PLA Navy intend to use the ex-Varyag as an operational carrier at some point in the future.
Jane's Fighting Ships states that Varyag may have been named Shi Lang and assigned pennant number 83. Jane's notes that both the name and pennant number are unconfirmed, however. Shi Lang was a Ming-Qing Dynasty admiral who conquered Taiwan in 1681.
Jane's Navy International noted in October 2007 that 'refurbishment work and fitting out is continuing and the vessel is expected to begin initial sea trials in 2008.'
At the end of 2008, the Asahi Shimbun reported that the carrier was 'nearing completion'.
On April 27, 2009 Shi Lang was reported to have been moved into another dry dock, 'apparently to install engines and other heavy equipment'.
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