BATTAGLIA NAVALE  DI LEPANTO

NAVAL BATTLE OF LEPANTO

(7 OTTOBRE 1571)

IL TRIONFO DELLA FLOTTA CRISTIANA SULLA FLOTTA TURCA


STORIA

HISTORY


LA BATTAGLIA

- THE BATTLE -

 


RIASSUNTO

SUMMARY


(Tratto da "Le cento battaglie che hanno cambiato la storia", Paul K. Davis, 1999, Newton & Compton Editori)

Pur trovandosi in serie difficoltà, Venezia non volle che il controllo della Lega di Cognac fosse affidato agli spagnoli. Filippo chiese che venisse dato a Don Giovanni d' Austria, che aveva appena riportato una vittoria sui moriscos: fu accettato, a patto che non prendesse alcuna iniziativa senza il benestare dei responsabili di tutte le flotte alleate.

Fortunatamente per la Lega, tuttavia, il ventiseienne comandante riuscì a ottenere il rispetto e la fedeltà dei suoi subordinati: fatto positivo, dal momento che i vari governi della Lega di Cognac avevano ciascuno i loro programmi. Venezia voleva servirsi delle forze della lega per difendere Cipro dagli attacchi turchi, che erano già in atto; Filippo era intenzionato a usarle per sconfiggere i pirati barbareschi, così da poter controllare il Mediterraneo occidentale; Papa Pio desiderava che tutto il Mediterraneo fosse sotto il dominio europeo, ritenendo giustamente che, in tal modo, i possedimenti in Europa e in Africa dell'impero ottomano sarebbero rimasti divisi, indebolendo qualsiasi ulteriore offensiva turca in Europa. Alla fine, la chiave della vittoria fu la forza di carattere dimostrata sia dal papa che da don Giovanni.

Il punto di riunione fu il porto di Messina, in Sicilia, dove don Giovanni assunse il comando di oltre 300 navi, per più di metà spagnole, mentre le altre erano quasi tutte fornite da Venezia, anche se Filippo era stato costretto a procurare soldati ai veneziani, cosa che non glieli rendeva più graditi; il papa offrì 12 galee e 6 fregate.

In totale, la flotta era composta da 208 galee, 6 galeazze e più di 100 tra galeoni, fregate e brigantini.

Le galee dell'epoca navigavano a vela e a remi, e presentavano poche differenze con le antiche navi greche o romane; trasportavano soprattutto soldati.

I galeoni, le fregate e i brigantini erano a vela, e avevano a bordo più cannoni che truppe.

Le galeazze rappresentavano un ibrido dei tipi precedenti.

La flotta turca era formata quasi esclusivamente da galee.

Allora, in mare si combatteva in maniera non molto dissimile da quanto si faceva sulla terraferma: in battaglia, le navi si accostavano l'una all'altra, e i soldati che erano a bordo lottavano per difendere la propria e impadronirsi di quelle nemiche.

Di conseguenza, le imbarcazioni venivano più spesso catturate che distrutte.

Non c'è da meravigliarsi se al comando vi fosse don Giovanni, un generale, dal momento che le navi erano usate soprattutto per trasporto truppe e venivano manovrate in formazioni simili a quelle adottate sul campo di battaglia.

Mentre le forze della Lega di Cognac si stavano radunando, i Turchi erano occupati a Cipro: la principale città fortificata dell'isola, Famagosta, era sotto assedio dal maggio 1571; resistette fino al primo agosto, quando fu costretta ad arrendersi per mancanza di polvere da sparo.

Il comandante veneziano della città venne torturato a morte, e i suoi ufficiali trucidati: ciò servì sia a rendere la flotta turca disponibile per l'azione, sia a motivare i componenti della Lega, quando seppero del massacro.

I Turchi trascorsero le settimane successive a saccheggiare le isole greche, per poi radunarsi a Lepanto, nel golfo greco di Corinto.

Gli europei rimasero ormeggiati per un certo periodo a Corfù, quindi, venuti a conoscenza della sorte di Famagosta, salparono alla ricerca dei Turchi.

Alla notizia del loro avvicinarsi, la flotta turca al comando di Ali Pascià, rinforzata da alcuni vascelli algerini guidati da Uluch Ali, partì dirigendosi a ovest, verso il golfo di Patrasso.

All'alba del 7 ottobre 1571, le due squadre navali furono in vista l'una dell'altra.

Don Giovanni affidò il contingente veneziano ad Augustino Barbarigo, sulla sinistra, con l'ordine di tenersi più vicino possibile ai bassi fondali lungo capo Scrophia; assunse egli stesso il comando del centro, mentre il celebre ammiraglio genovese Giovanni Andrea Doria guidava una flotta mista di vascelli genovesi e papali sul fianco destro.

Inoltre, don Giovanni lasciò una squadra di riserva diretta dal marchese di Santa Cruz e mise quattro delle sue ben armate galeazze in formazione avanzata per sfruttare la loro superiore potenza di fuoco contro gli avversari.

La disposizione di Ali Pascià rifletteva quella di don Giovanni, con Mahomet Sirocco che fronteggiava i veneziani lungo capo Scrophia, egli stesso al comando del centro e la flotta algerina di Uluch Ali sul fianco sinistro turco, di fronte ad Andrea Doria.

Quando le due flotte furono in formazione, don Giovanni salì su una piccola e veloce imbarcazione e percorse lo schieramento, urlando parole di incoraggiamento e ricevendo le acclamazioni dei suoi equipaggi.

Nel frattempo, Ali Pascià stava dicendo agli schiavi cristiani ai remi delle galee che la vittoria avrebbe significato la loro libertà.

Mentre le due flotte si avvicinavano l'una all'altra, le galeazze sparsero il primo sangue, perchè i cannoni a lunga gittata di cui erano armate superavano tutti quelli turchi; ciò impedì alle navi di Ali Pascià, al centro, di avanzare, mentre i contingenti laterali remavano in avanti, rompendo così lo schieramento turco.

Mahomet Scirocco conosceva quelle acque meglio del suo avversario Barbarigo: navigando ancora più sottocosta di lui, riuscì ad aggirare i veneziani sull'ala; Barbarigo rimase ucciso, e la sua nave ammiraglia venne perduta e ripresa due volte.

Solo la cattura di Scirocco dalla sua nave che stava affondando impedì ai Turchi di continuare ad avanzare nei bassi fondali.

Sulla sinistra, nel frattempo, Uluch Ali stava tentando di aggirare il fianco meridionale di Andrea Doria: costringendo le navi genovesi ad accostare per fronteggiare la manovra, provocò un vuoto tra esse e la squadra di centro di don Giovanni; Uluch Ali fu pronto a sfruttare la situazione con le sue galee, che vennero però respinte dal tempestivo arrivo delle navi di riserva al comando del marchese di Santa Cruz.

Al centro, la squadra di don Giovanni si trovava in vantaggio su quella di Ali Pascià, perché poteva contare su cannoni più numerosi e di maggiore efficacia per provocare danni da lunga distanza.

A distanza ravvicinata, la superiore potenza di fuoco dei fucili a miccia usati dai soldati europei produsse effetti micidiali tra i Turchi, che persero un gran numero di uomini prima che le navi riuscissero ad avvicinarsi.

Infine, prevalsero la superiorità numerica e la maggiore aggressività delle truppe spagnole.

La battaglia più cruenta fu Combattuta per la cattura della nave di Ali Pascià: furono necessari tre assalti, prima che gli spagnoli riuscissero ad abbordare la nave ammiraglia turca e rimanere a bordo.

Ormai con le spalle al muro, Ali Pascià implorò di essere lasciato in vita, promettendo un enorme riscatto, ma un soldato spagnolo lo decapitò.

La vista della testa di Ali Pascià infilzata su una picca demoralizzò i Turchi, che, dopo la morte del loro comandante, smisero ben presto di Combattere.

Uluch Ali fuggì con le sue navi per mettersi Sotto la protezione dei cannoni della fortezza di Lepanto (l'odierna Navpaktos), riuscendo però, mentre si ritirava, a infliggere qualche grave danno agli europei che lo inseguivano.


SUMMARY

Also finding itself in series difficulty, Venice didn't want but the control of the League of Cognac you/he/she was submitted to the Spaniards. Phillip asked that was given d to Don Giovanni' Austria, that had just brought a victory on the moriscoses: it was approved to pact that he/she didn't take any initiative without the approval of the persons responsible of all the allied fleets.

Fortunately for the League, nevertheless, the ventiseienne commander succeeded in getting the respect and the fidelity of his/her subordinates: positive fact, from the moment that the various governments of the League of Cognac had every their programs. Venice wanted to use the strengths of the league to defend Cyprus from the Turkish attacks, that were already in action; Phillip was intenzionato to use to defeat her pirates barbareschi, so that to be able to check the western Mediterranean; Pious Pope desired that the whole Mediterranean was under the European dominion, justly holding that, in such way, the possessiones in Europe and in Africa of the Ottoman empire would have been separated, weakening any further Turkish offensive in Europe. At the end, the key of the victory was the strength of character shown both from the pope and from Mr. Giovanni.

The point of reunion was the I bring of Messina, in Sicily, where Mr. Giovanni assumed the command of over 300 ships, for more than Spanish half, while the other ones were almost all furnished from Venice, even if Phillip had been forced to give soldiers to the Venetians, thing that didn't make them to him more pleasant; the pope offered 12 helmets and 6 rubbings.

In total, the fleet was composed from 208 helmets, 6 galeazzes and more than 100 among galleons, rubbings and brigs.

The helmets of the epoch sailed to sail and oars, and they introduced few differences with the ancient Greek ships or Romans; they transported above all soldiers.

The galleons, the rubbings and the brigs were to sail, and they had on board more guns that troops.

The galeazzes represented a hybrid of the preceding types.

The Turkish fleet was almost exclusively formed from helmets.

Well, in sea he/she was fought not in very dissimilar way from how much it did him on the dry land: in battle, the ships approached the one to the other and the soldiers that were on board they fought for defending the proper one and to appropriate of those hostile.

Accordingly, the boats were captured more often how destroyed.

There is not to marvel himself/herself/themselves if to the command there was Mr. Giovanni, a general, from the moment that the ships were used above all for transport troops and were maneuvered in formations similar to those adopted on the battleground.

While the strengths of the League of Cognac he was assembling, the Turks were busy to Cyprus: the principal city strengthened of the island, Famagosta, had been under siege since May 1571; resistette up to first August, when it was forced to surrender himself/herself/themselves for lack of shot dust.

The Venetian commander of the city was tortured to death and his/her slaughtered officers: this served both to make the available Turkish fleet for the action, both to motivate the components of the League, when they knew about the massacre.

The Turks spent the following weeks to ransack the Greek islands, for then to gather himself/herself/themselves to Lepanto, in the Greek gulf of Corinto.

The Europeans remained moored for a certain period to Corfù, therefore, come to knowledge of the fate of Famagosta, they set sail to the search of the Turks.

To the news of theirs to approach him, the Turkish fleet to the command of Wings Pascià, strengthened by some vessels Algerian driven by Uluch Ali, it departed directing himself/herself/itself to west, toward the gulf of Patrasso.

To the dawn of October 7 th 1571, the two naval teams were in sight the one dcll'altra.

Mr. Giovanni entrusted the Venetian contingent to Augustino Barbarigo, on the left, with the order to hold him nearer possible to the low backdrops long head Scrophia; you/he/she assumed him same the command of the center, while the famous admiral Genoese Giovanni Andrew Doria drove a mixed fleet of Genoese and papal vessels on the right side.

Besides, Mr. Giovanni left a backup team directed by the marquis of Saint Cruz and put four of his well armed galeazze in advanced formation to exploit their superior power of fire against the adversaries.

The disposition of Wings Pascià reflected that of Mr. Giovanni, with Mahomet Sirocco that it faced the Venetians long head Scrophia, him same to the command of the center and the fleet Algerian of Uluch Ali on the Turkish left side, of forehead to Andrew DQria.

When the two fleets were in formation, Mr. Giovanni climbed on a small and fast boat and crossed the line up, howling words of encouragement and receiving the acclamations of its crews.

In the meantime, Wings Pascià was telling the Christian slaves to the oars of the helmets that victory would have meant their liberty.

While the two fleets drew near the one to the other, the galeazzes they scattered the first blood, because the guns to long range of which you/they were armed overcame all those Turkish; this prevented the ships of Wings Pascià, to the center, to advance, while the side contingent rowed in before, breaking so the Turkish line up.

Mahomet Sirocco knew better those waters of his/her adversary Barbarigo: sailing even more sottocosta of him, he/she succeeded in revolving the Venetians on the wing; Barbarigo remained killed, and its flagship came lost and resumption twice.

Only the capture of Sirocco from its ship that was sinking prevented the Turks to continue to advance in the low backdrops.

On the left, in the meantime, Uluch Ali was trying to revolve the southern side of Andrew Doria: forcing the Genoese ships to approach for facing the manoeuvre, it provoked a void between the team of center of Mr. Giovanni and they; Uluch Ali was ready to exploit the situation with his/her helmets, that were rejected however by the timely arrival of the backup ships to the command of the marquis of Saint Cruz.

To the center, the team of Mr. Giovanni was found in advantage on that of Wings Pascià, because you/he/she could count on more numerous guns and of greater effectiveness to provoke damages from long distance.

To brought closer distance, the superior power of fire of the rifles to fuse used by the European soldiers produced deadly effects among the Turks, that lost a big number of men before the ships succeeded in drawing near.

They finally prevailed the numerical superiority and the most greater aggressiveness of the Spanish troops.

The bloodiest battle was Fought for the capture of the ship of Wings Pascià: they were necessary three assaults, before the Spaniards succeeded in boarding the Turkish flagship and to remain on board.

By now with the shoulders to the wall, Wings Pascià implored to be her/it - in life, promising an enormous ransom, but a Spanish soldier beheaded him/it.

The sight of the head of Wings Pascià pierced on a spite demoralized the Turks, that, after the death of their commander, they stopped well soon to Fight.

Uluch Ali ran away with his/her ships to put on Under the protection of the guns of the fortitude of Lepanto (the today's Navpaktos), succeeding however, while it was withdrawing him to inflict some serious damage to the Europeans that pursued it.


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