BATTAGLIA NAVALE DI LEPANTO
NAVAL BATTLE OF LEPANTO
(7 OTTOBRE 1571)
IL TRIONFO DELLA FLOTTA CRISTIANA SULLA FLOTTA TURCA
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GALEA / GALEA
Il nome "galea", diffusosi solo nel XII secolo, deriva dal greco γαλέας (galeas), cioè "pesce spada", perché la forma assunta in quest'epoca dalla principale esponente di questo tipo di navi, la galea sottile, richiamava tale pesce: essa infatti era lunga e sottile, con un rostro fissato a prua che serviva a speronare ed agganciare le navi avversarie per l'arrembaggio. La propulsione a remi la rendeva veloce e manovrabile in ogni condizione; le vele quadre o latine permettevano di sfruttare il vento.
La forma lunga e stretta delle galee, ideale soprattutto in battaglia, la rendeva però poco stabile, e le tempeste e il mare grosso la potevano facilmente affondare: perciò il loro utilizzo era limitato alla stagione estiva, al massimo autunnale. Era obbligata a seguire una navigazione di cabotaggio, ossia vicino alle coste, in quanto la sua stiva poco capiente imponeva diverse tappe per il rifornimento soprattutto di acqua; i rematori, per il continuo sforzo fisico, ne consumavano molta. Per queste ragioni la galea era inadatta alla navigazione oceanica.
Le più famose battaglie combattute da queste navi furono quella di Salamina, nel 480 a.C., e quella di Lepanto, nel 1571. A entrambe queste battaglie presero parte diverse centinaia di galee.
I combattimenti tra galee si risolvevano di solito in abbordaggi, nei quali gli equipaggi si affrontavano corpo a corpo e, a partire dal XVI secolo, a colpi di archibugio; in genere si univano alla lotta anche i rematori.
La galea è l'evoluzione naturale delle antiche navi greche, come quelle descritte nell'Iliade e nell'Odissea. Esse avevano già una forma del tutto analoga, ma erano di dimensioni ridotte.
La costruzione di navi più grandi fu resa possibile, nell'epoca classica, dall'innovazione dei remi disposti su più file (ordini) per ciascuna fiancata: il miglior compromesso tra grandezza e manovrabilità fu raggiunto con la trireme, cioè la galea a tre ordini di remi. A Salamina (480 a.C.) la flotta ateniese era già costituita quasi per intero da triremi. Più rare, ma sempre presenti, erano navi a maggiori ordini di remi, adottate in particolare dai Romani.
La forma di queste navi rimase praticamente
immutata sino agli inizi del Medioevo, quando l'Impero Bizantino sviluppò i
dromoni, forma intermedia tra le agili triremi e le navi maggiori.
Solo nel XIII secolo, in Occidente, con l'incredibile sviluppo delle Repubbliche
Marinare italiane, apparirono la galea sottile da guerra e la galera
grossa, un vascello ibrido ideato non solo per associare i vantaggi della
nave a remi, ma anche quelli della nave da guerra e di quella mercantile.
L'Arsenale di Venezia, dove fin dal XII secolo venivano costruite le galee della Repubblica veneziana, si può considerare il più grande complesso produttivo del Medioevo, e la prima vera grande fabbrica moderna: in esso lavoravano migliaia di uomini, addetti alle diverse attività, e le galee venivano costruite "in serie", anticipando i metodi della moderna catena di montaggio. La capacità produttiva dell'Arsenale era impressionante per l'epoca: nel mese di maggio 1571, nell'imminenza della battaglia di Lepanto, furono varate ben venticinque navi pronte a prendere il mare, quasi una al giorno!
Nel XV secolo le galee cominciarono ad imbarcare a bordo dei cannoni: generalmente un cannone di corsia centrale più alcuni pezzi di calibro inferiore sulla rembada. La potenza di questi cannoni, specie di quelli laterali, era però limitata perché le sollecitazioni derivanti dallo sparo scuotevano e danneggiavano la nave.
Nella battaglia di Lepanto i veneziani sperimentarono con ottimi risultati le galeazze, galee molto più grandi e stabili che potevano imbarcare batterie di cannoni di grosso calibro e sparare in tutte le direzioni; tali navi, tuttavia, erano impossibili da manovrare a remi, tanto che dovettero essere trainate da due galee ciascuna.
La galea venne quindi rapidamente soppiantata dal galeone a vela, molto più grande e potente: oltre ad avere una maggiore potenza di fuoco, esso poteva affrontare le rotte oceaniche, che con l'incremento dei traffici con l'America diventavano sempre più importanti. I primi ad adottarlo furono i paesi della costa atlantica, soprattutto l'Inghilterra. Nel Mediterraneo, invece, ancora nel XVII secolo la galea rimaneva la nave da guerra più usata.
E così i popoli del Mediterraneo in materia di navigazione rimasero indietro, rispetto a quelli nordici che avevano modificato le linee della galea, usando uno scafo più basso di bordo, e con castelli ribassati, soprattutto quello di prua. Questo nuovo tipo di nave derivato dalla galea era il leggendario galeone. Questa innovazione inventata dagli spagnoli e adottata in pieno dalle flotte olandesi e inglesi, venne per molto tempo accantonata dalle flotte mediterranee attaccate alla tradizionale galea. Queste ultime evidenziavano i vantaggi della galea senza riconoscerne i difetti, convinti che la tattica di guerra navale si riducesse solo all'attacco frontale attraverso lo speronamento e l'abbordaggio. Fu questo l'errore commesso dagli armatori dell'arsenale veneziano, che incapaci di transitare dalla tradizionale galea al galeone e di conseguenza alla nuova tattica di guerra navale, misero in seria difficoltà la repubblica di Venezia.
Resta da sottolineare comunque la volontà politica della Serenissima di dotarsi di galeoni da mercato che all'occorrenza sarebbero stati usati per le guerre, un esempio è stato il finanziamento che a varie riprese a cavallo tra XV e XVII secolo fu accordato agli armatori che commissionarono questo tipo di nave. Tuttavia non vi fu da parte dei mercanti/armatori una risposta concreta, infatti il galeone non si poteva dire la nave più versatile per i commerci nelle acque mediterranee caratterizzate da porti che le costringevano a non entrare per il loro pescaggio e quindi a trasbordare le merci su altri navigli aumentando i tempi e i costi dei trasporti.
Inoltre le retribuzioni dei marinai sui galeoni era "alla parte" ovvero il loro stipendio era legato alla buona riuscita del trasporto ma ne legava la retribuzione all'entità del carico. Su altre imbarcazioni la paga era "al soldo" ovvero fissa e preferibile per i mercanti che comunque stipulavano polizze assicurative spesso superiori a quelle del reale valore della spedizione.
Si può quindi dire che l'abbandono del modello di trasporto su galeone nel mediterraneo (con l'eccezione di alcune rotte) sia prevalentemente di natura economica.
Il declino della galea invece seguì il declino della Serenissima a partire dalla battaglia di Lepanto, infatti, dopo questo scontro epico, in Europa ed anche a Venezia, arrivò la peste che, facendo strage della popolazione, tolse la forza propulsiva indispensabile per questo tipo di nave che abbisognava di molti più uomini rispetto ai vascelli.
Lo studio e lo sviluppo dei vascelli a Venezia iniziò nel XVIII secolo con un impulso deciso solo verso la metà del secolo. Furono dapprima comprate navi inglesi (probabilmente la prima fu "Giove Tonante") ed in seguito furono messi in cantiere e varati vascelli anche di notevole stazza, 70-80 cannoni.
Al tempo della battaglia di Lepanto, l'equipaggio della galea sottile era costituito da un comandante, detto sopracomito, dal comito, dagli ufficiali militari e di manovra, dal cambusiere, dal barbiere-dottore, dalla ciurma di marinai e galeotti (più di 200), e dai soldati imbarcati a bordo, per un totale che poteva arrivare a 400-500 uomini; la nave era lunga in media sui 40 metri. L'ammiraglia di don Giovanni d'Austria era lunga 60 metri; una sua riproduzione in grandezza naturale si può ammirare nel Museo navale di Barcellona.
I rematori, detti galeotti, erano di tre categorie:
gli schiavi e i forzati (o sforzati), prigionieri di guerra, rei e condannati alla pena del remo (a Lepanto furono liberati ben dodicimila cristiani che erano schiavi sulle navi turche;
gli zontaroli, prigionieri e liberi cittadini coscritti in caso di guerra, ma pagati a soldo;
i buonavoglia, volontari imbarcati a stipendio.
Nella Repubblica di Venezia, a differenza che nelle altre marine, dove la componente forzata era predominante, le galee erano quasi tutte composte di buonavoglia e di zontaroli, mentre i forzati imbarcavano su una ben specifica categoria di navi, le galee sforzate, che costituivano una squadra navale indipendente sotto l'autorità di un comandante detto Governator de'Condannati.
La vita a bordo era molto dura: i rematori erano divisi a squadre che si alternavano con turni di 4 ore. Il galeotto e lo schiavo rimanevano sempre incatenati alla panca di vogatura, mentre il buonavoglia poteva essere liberato in caso di battaglia. Mangiavano una volta al giorno, solitamente all'imbrunire per non vedere cosa avevano nella scodella: il rancio del marinaio era costituito da galletta, impasto di acqua e farina condita da aceto per coprire il gusto di marcio, da qui il nome rancio, ossia rancido, acido. Dormivano nelle panche legati, e soffrivano dello scorbuto, malattia che viene per carenza di vitamina C.
Le squadre di galee erano comandate da patroni e capitani.
The name "helmet", done spread only him in the XII century, does it derive from the Greek? to?? to? (galeas), that is "fish sword", because the form assumed in this epoch by the principal exponent of this type of ships, the thin helmet, called such fish back: it in fact it was long and thin, with a rostrum fixed to bow that served to speronare and to hook the ships avversarie for the boarding. The propulsion to oars made her/it fast and manovrabile in every condition; the sails quadre or Latin they allowed to exploit the wind.
The long form and hold of the helmets, ideal especially in battle, it made however her few stable, and the storms and the big sea could easily sink it: therefore their use was limited to the summer season, at the most autumn. He was forced to follow a navigation of cabotage, or rather next to the coasts, in how much its a little capacious hold imposed different tappe for the restocking above all of water; the rowers, for the continuous physical effort, they consumed a lot of it. For these reasons the helmet was unsuitable to the oceanic navigation.
The most famous battles fought by these ships were that of Salamina, in the 480 a.C., and that of Lepanto, in 1571. To both these battles took part different hundred helmets.
The fights among helmets usually resolved him in boardings, in which the crews were faced body body and, beginning from the XVI century, to hits of arquebus; generally they also united him to the struggle the rowers.
The helmet is the natural evolution of the ancient Greek ships as those described in the Iliade and in the odyssey. They had entirely already an analogous form, but they was of reduced dimensions.
The construction of greater ships was made possible, in the classical epoch, from the innovation of the oars prepared on more file (orders) for every broadside: the good compromise between greatness and maneuverability was reached with the trireme, that is the helmet to three orders of oars. To Salamina (480 a.Cs.) the Athenian fleet was constituted almost in full already by triremi. Rarer, but always present, they were ships to greater orders of oars, you adopt particularly from the Romans.
The form of these ships was actually practically unchanged to the beginnings of the Middle Ages, when the Byzantine empire developed the dromonis, intermediary form between the agile triremis and the most greater ships.
Only in the XIII century, in West, with the unbelievable development of the Republics to Marinate Italian, apparirono the thin helmet from war and the big jail, a hybrid vessel not only conceived for associating the advantages of the ship to oars, but also those of the war ship and of that merchant.
The arsenal in Venice, where since the XII century they were built the helmets of the Venetian Republic, the greatest productive complex of the Middle Ages and the first true great modern factory he can be considered: in it they worked thousand of men, employed to the different activities, and the helmets were built "in series", anticipating the methods of the modern chain of assemblage. The productive ability of the arsenal was impressive for the epoch: in the month of May 1571, in the imminence of the battle of Lepanto, were launched well twenty-five ready ships to take the sea, almost one a day!
In the XV century the helmets started to embark on board of the guns: generally a gun of central passage anymore some pieces of inferior caliber on the rembada. The power of these guns, kind of those side, however he was limited because the consequential solicitations from I shoot it they shook and they damaged the ship.
In the battle of Lepanto the Venetians experimented with good results the galeazzes, helmets greater and stable than you/they could embark batteries of guns of big caliber and to shoot in all the directions; such ships, nevertheless, were impossible to be maneuvered to oars so much that you/they must be haul from two helmets each.
The helmet came therefore quickly supplanted by the galleon to sail, very greater and powerful: further to have a greater power of fire, it could face the oceanic routs, that with the increase of the trafficis with America they became more and more important. The first ones to adopt the countries of the Atlantic coast were him/it, above all England. In the Mediterranean, instead, still in the XVII century the helmet remained the war ship more used.
And so the people of the Mediterranean in subject of navigation remained back, in comparison to those northern that the lines of the helmet had modified, using a lower hull of edge, and with reduced castles, above all that of bow. This new type of ship derived by the helmet was the legendary galleon. This innovation invented by the Spaniards and adopted in full from the Dutch fleets and English, came for a lot of time set aside by the attached Mediterranean fleets to the traditional helmet. These last ones underlined the advantages of the helmet without recognizing its defects, convinced that the tactic of naval war he reduced only to the frontal attack through the speronamento and the boarding. It was this the error committed by the shipowners of the Venetian arsenal, that incapable to transit from the traditional helmet to the galleon and accordingly to the new tactic of naval war, they put in serious difficulty the republic in Venice.
It stays to underline the political wish of the Serene one to equip him with market galleons however that to the necessity you/they would have been used for the wars, an example has been the financing that to various resumptions to horse between XV and XVII century was granted to the shipowners that commissioned this type of ship. Nevertheless there was not from the mercanti/armatoris a concrete answer, in fact the galleon the most versatile ship could not be told for the commerces the Mediterranean waters characterized by harbors that they forced her not to enter for their pescaggio and therefore to transfer the commodities on other shippings increasing the times and the costs of the transports.
Besides the sailors' salaries on the galleons it was "to the part" or their salary was tied up to the good result of the transport but it tied the salary of it to the entity of the load. On other boats the pay was "to the penny" or fixed and preferable for the merchants that however stipulated policies thick assicurative superior to those of the real value of the consignment.
You can say then that the abandonment of the model of transport on galleon in the Mediterranean one (with the exception of some routs) both primarily of economic nature.
The decline of the helmet followed the decline of the Serene one instead beginning from the battle of Lepanto, in fact, after this epic clash, in Europe and also in Venice, it arrived the plague that, killing at random of the population, it removed the strength essential propulsiva for this type of ship that needed of many more men in comparison to the vessels.
The study and the development of the vessels in Venice it began only in the XVIII century with a definite impulse toward halves the century. Ships English were bought at first (probably the first one was "Jupiter Tonante") and subsequently they had put in the yard and also launched vessels of notable tonnage, 70-80 guns.
To the time of the battle of Lepanto, the crew of the thin helmet was constituted by a commander, said sopracomito, from the comito, from the military officers and of manoeuvre, from the storekeeper, from the barber-doctor, from the crew of sailors and jailbirds (more than 200), and from the soldiers embarked on board, for a total that could reach 400-500 men; the ship was long average around 40 meters. The flagship of Mr. Giovanni of Austria was long 60 meters; one reproduction of his in natural greatness can be admired in the naval Museum of Barcellona.
The rowers, said jailbirds, were of three categories:
the slaves and the convicts (or striven), imprisoned of war, offenders and convicts to the punishment of the oar (to Lepanto you/they were freed well Christian dodicimila that was enslaved on the Turkish ships;
the zontarolis, imprisoned and free city conscripted in case of war, but paid to penny;
the buonavoglias, voluntary embarked to salary.
In the Republic in Venice, to difference that in the other harbors, where the forced component was predominant, the helmets were almost all compotes of buonavoglia and zontaroli, while the convicts embarked on a well specific category of ships the striven helmets, that constituted an independent naval team under the authority of a said commander Governator de'Condannati.
The life on board it was very hard: the rowers were separated to teams that were alternated with turns of 4 hours. The jailbird and the slave were always chained to the bench of vogatura, while the buonavoglia could be freed in case of battle. They ate per diem once, usually to the dusk not to see what they had in the bowl: the ration of the sailor was constituted by galletta, I mix of water and flour seasoned by vinegar to cover the taste of rottenness, from here the name ration, or rather rancid, acid. They slept in the benches tied up, and they suffered from the scorbuto illness that comes for lack of vitamin C.,
The teams of helmets were commanded by patrons and captains.
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