BATTAGLIA NAVALE  DI LEPANTO

NAVAL BATTLE OF LEPANTO

(7 OTTOBRE 1571)

IL TRIONFO DELLA FLOTTA CRISTIANA SULLA FLOTTA TURCA


STORIA

HISTORY


CONTESTO STORICO

HISTORICAL CONTEST

(Tratto da "Le cento battaglie che hanno cambiato la storia", Paul K. Davis, 1999, Newton & Compton Editori)

Dalla fine del XV secolo, la principale potenza europea era la Spagna. La ricchezza raccolta nelle colonie nelle Americhe costituì la base della sua potenza militare, e il fatto che il re Carlo 1 governasse anche il Sacro Romano Impero implicava il controllo da parte della Spagna sulla maggior parte dell'Europa occidentale, compresi i Paesi Bassi, l' Austria e alcune terre rivendicate nella penisola italiana. Carlo vedeva nella fede cattolica romana il collante per tenere insieme tutto questo, ma non gli mancavano i nemici.

La Francia cattolica non desiderava affatto che egli diventasse il campione della Chiesa cattolica, mentre papa Clemente VII temeva chiunque detenesse sufficiente potere politico per minacciare la sua autorità. 

Inoltre, anche la Francia aveva in Italia delle pretese che contrastavano con quelle spagnole.

Perciò, papa Clemente cercò di sfidare Carlo organizzando i suoi nemici nella Sacra Lega di Cognac, che venne però sconfitta nel maggio 1527, quando le truppe spagnole conquistarono e saccheggiarono Roma.

Dopo aver comprato i genovesi, suoi maggiori rivali marittimi, Carlo ottenne anche il controllo del Mediterraneo occidentale. Nel 1530, egli costrinse papa Clemente a riconoscerlo imperatore del Sacro Romano Impero e, nello stesso tempo, re d'Italia.

Tutte queste lotte interne furono una benedizione per i Turchi, che, nel frattempo, stavano consolidando il loro potere in Medio Oriente. Nei primi due decenni del XVI secolo, i Turchi Ottomani giunsero a controllare le terre dall'Iran all'Egitto, e quindi si volsero a occidente verso i litigiosi europei: Solimano I (detto "il Magnifico") fece marciare le sue truppe nei Balcani, conquistando Belgrado nel 1521, sconfiggendo gli Ungheresi a Mohacs nel 1526 e attaccando Vienna nel 1529.

Anche se non riuscì a impadronirsi di Vienna, diede comunque ai Turchi il controllo dell'Europa sud-orientale.

Nel 1522 diresse anche la conquista dell'isola di Rodi, dopo di che le forze turche cacciarono da Creta i Cavalieri di San Giovanni, costringendoli a rifugiarsi a Malta.

Nel 1530, perciò, l'impero ottomano minacciava l'Europa sia per terra che per mare.

Carlo limitò l' estendersi dell' influenza della Turchia musulmana attaccando nel 1535 gli alleati di quest'ultima lungo il Mediterraneo meridionale, l' Algeria e la Tunisia.

Negli anni Trenta e Quaranta del XVI secolo, sporadiche battaglie navali mantennero un equilibrio di potere.

Nel 1556, Carlo abdicò sia dal trono di Spagna che da quello del Sacro Romano Impero, lasciando il primo al figlio Filippo Il e il secondo al fratello Ferdinando, mantenendo così tutto in famiglia. Sotto Filippo, la Spagna controllava i Paesi Bassi, la provincia della Franca Contea, al confine francese, la Sardegna e la Sicilia nel Mediterraneo, e la maggior parte della penisola italiana.

L'ambizione di riunire tutta l'Europa sotto il suo governo provocò l'ostinazione nazionalistica e religiosa dell'Europa settentrionale, soprattutto da parte degli olandesi. Verso la metà del XVI secolo, la Riforma era ormai in pieno sviluppo, e il protestantesimo costituiva una forza aggregante sia contro la Chiesa cattolica che contro il campione di questa, Filippo.

Per mantenere il controllo politico e annientare gli odiati protestanti, Filippo destinò alla guerra contro i suoi nemici religiosi e politici la maggior parte delle ricchezze provenienti dalle Americhe, facendole così uscire dalla Spagna e portandole nel resto d'Europa.

Mentre concentrava i propri sforzi sui Paesi Bassi, tuttavia, Filippo lasciò sguarnito il fronte nazionale, finendo per ritrovarsi tormentato dai musulmani che vivevano in Spagna.

Anche se il controllo sul Paese da parte dei Mori era cessato nel 1492, molti di essi vi erano rimasti e, dopo i11499, avevano dovuto scegliere tra l'esilio e la conversione al cristianesimo.

In larga maggioranza, scelsero quest'ultima alternativa, ma solo apparentemente, e furono chiamati moriscos: costoro videro nei problemi religiosi e politici di Filippo in Europa settentrionale un' occasione per promuovere la causa della Turchia musulmana e presero a tramare con gli Stati pirati della costa barbaresca del  Nord Africa e con agenti turchi.

Per incoraggiare ulteriormente i Turchi, il governo francese cominciò segretamente a fornire appoggio per i loro progetti in occidente; all'inizio, lo fece unicamente per colpire Filippo, ma l'influenza esercitata dalla Francia in Medio Oriente per tutto il xx secolo ebbe in gran parte inizio a quell'epoca.

Nel 1568, Filippo inviò il fratellastro, don Giovanni d' Austria, a reprimere la sollevazione moresca,e il suo successo portò nuovamente l'attenzione della Spagna sui Turchi.

Questi ultimi erano pronti alla battaglia, perchè il figlio di Solimano, Selim (che regnò dal 1566 al 1574) aveva molti consiglieri combattivi.

Anche se i Turchi erano alleati con lo Stato italiano di Venezia, Selim ambiva a impadronirsi di Cipro, ad essa appartenente.

Nell'aprile 1570, dopo aver udito la falsa notizia che un enorme incendio aveva distrutto gran parte di quella città e quasi tutta la sua flotta, egli inviò un rappresentante a Venezia per esigere la cessione di Cipro ai Turchi Ottomani.

Venezia si appellò per aiuto al resto d'Europa, ma trovò pochi sostenitori: dal momento che era una repubblica, le monarchie europee non la vedevano di buon occhio; lutti i cristiani la disprezzavano per gli accordi fatti con i Turchi; infine, le altre potenze navali la odia- vano per la sua flotta e il redditizio monopolio dei commerci con il Medio Oriente.

Soltanto papa Pio v si fece avanti: egli non poteva permettere che una potenza musulmana avanzasse pretese nei confronti di una cristiana; sperava inoltre, coordinando uno sforzo alleato, di far rivivere il fervore delle Crociate scomparso in Europa dal XIII secolo. Pio convinse Filippo, all'inizio riluttante, a fornire non solo le flotte di stanza nei suoi possedimenti nel Mediterraneo, ma anche soldati per la marina veneziana, e poi convocò un congresso per organizzare una lega di mutua difesa, che, dopo mesi di discussioni, final- mente venne formata nel maggio 1571.

Pur trovandosi in serie difficoltà, Venezia non volle che il controllo della Lega di Cognac fosse affidato agli spagnoli. Filippo chiese che venisse dato a Don Giovanni d' Austria, che aveva appena riportato una vittoria sui moriscos: fu accettato, a patto che non prendesse alcuna iniziativa senza il benestare dei responsabili di tutte le flotte alleate.

Fortunatamente per la Lega, tuttavia, il ventiseienne comandante riuscì a ottenere il rispetto e la fedeltà dei suoi subordinati: fatto positivo, dal momento che i vari governi della Lega di Cognac avevano ciascuno i loro programmi. Venezia voleva servirsi delle forze della lega per difendere Cipro dagli attacchi turchi, che erano già in atto; Filippo era intenzionato a usarle per sconfiggere i pirati barbareschi, così da poter controllare il Mediterraneo occidentale; Papa Pio desiderava che tutto il Mediterraneo fosse sotto il dominio europeo, ritenendo giustamente che, in tal modo, i possedimenti in Europa e in Africa dell'impero ottomano sarebbero rimasti divisi, indebolendo qualsiasi ulteriore offensiva turca in Europa. Alla fine, la chiave della vittoria fu la forza di carattere dimostrata sia dal papa che da don Giovanni.

Il punto di riunione fu il porto di Messina, in Sicilia, dove don Giovanni assunse il comando di oltre 300 navi, per più di metà spagnole, mentre le altre erano quasi tutte fornite da Venezia, anche se Filippo era stato costretto a procurare soldati ai veneziani, cosa che non glieli rendeva più graditi; il papa offrì 12 galee e 6 fregate.

In totale, la flotta era composta da 208 galee, 6 galeazze e più di 100 tra galeoni, fregate e brigantini.

Le galee dell'epoca navigavano a vela e a remi, e presentavano poche differenze con le antiche navi greche o romane; trasportavano soprattutto soldati.

I galeoni, le fregate e i brigantini erano a vela, e avevano a bordo più cannoni che truppe.

Le galeazze rappresentavano un ibrido dei tipi precedenti.

La flotta turca era formata quasi esclusivamente da galee.

Allora, in mare si combatteva in maniera non molto dissimile da quanto si faceva sulla terraferma: in battaglia, le navi si accostavano l'una all'altra, e i soldati che erano a bordo lottavano per difendere la propria e impadronirsi di quelle nemiche.

Di conseguenza, le imbarcazioni venivano più spesso catturate che distrutte.

Non c'è da meravigliarsi se al comando vi fosse don Giovanni, un generale, dal momento che le navi erano usate soprattutto per trasporto truppe e venivano manovrate in formazioni simili a quelle adottate sul campo di battaglia.

Mentre le forze della Lega di Cognac si stavano radunando, i Turchi erano occupati a Cipro: la principale città fortificata dell'isola, Famagosta, era sotto assedio dal maggio 1571; resistette fino al primo agosto, quando fu costretta ad arrendersi per mancanza di polvere da sparo.

Il comandante veneziano della città venne torturato a morte, e i suoi ufficiali trucidati: ciò servì sia a rendere la flotta turca disponibile per l'azione, sia a motivare i componenti della Lega, quando seppero del massacro.

I Turchi trascorsero le settimane successive a saccheggiare le isole greche, per poi radunarsi a Lepanto, nel golfo greco di Corinto.

Gli europei rimasero ormeggiati per un certo periodo a Corfù, quindi, venuti a conoscenza della sorte di Famagosta, salparono alla ricerca dei Turchi.

Alla notizia del loro avvicinarsi, la flotta turca al comando di Ali Pascià, rinforzata da alcuni vascelli algerini guidati da Uluch Ali, partì dirigendosi a ovest, verso il golfo di Patrasso.

All'alba del 7 ottobre 1571, le due squadre navali furono in vista l'una dcll'altra.

Don Giovanni affidò il contingente veneziano ad Augustino Barbarigo, sulla sinistra, con l'ordine di tenersi più vicino possibile ai bassi fondali lungo capo Scrophia; assunse egli stesso il comando del centro, mentre il celebre ammiraglio genovese Giovanni Andrea Doria guidava una flotta mista di vascelli genovesi e papali sul fianco destro.

Inoltre, don Giovanni lasciò una squadra di riserva diretta dal marchese di Santa Cruz e mise quattro delle sue ben armate galeazze in formazione avanzata per sfruttare la loro superiore potenza di fuoco contro gli avversari.

La disposizione di Ali Pascià rifletteva quella di don Giovanni, con Mahomet Sirocco che fronteggiava i veneziani lungo capo Scrophia, egli stesso al comando del centro e la flotta algerina di Uluch Ali sul fianco sinistro turco, di fronte ad Andrea Doria.

Quando le due flotte furono in formazione, don Giovanni salì su una piccola e veloce imbarcazione e percorse lo schieramento, urlando parole di incoraggiamento e ricevendo le acclamazioni dei suoi equipaggi.

Nel frattempo, Ali Pascià stava dicendo agli schiavi cristiani ai remi delle galee che la vittoria avrebbe significato la loro libertà.


HISTORICAL CONTEST

From the end of the xv century, the principal European power was Spain. The picked wealth in the colonies in America constituted the base of its military power and the fact that the king Carlo 1 also governed the Sacred Romano Impero it implicated the control from Spain on the most greater part in western Europe, I understood The Netherlands, Austria and some earths vindicated in the Italian peninsula. Charles saw in the Roman Catholic faith the adhesive to hold together all this, but the enemies didn't miss him.

Catholic France didn't desire at all that he became the champion of the Catholic Church, while pope Clemente VII feared whoever it held enough political power to threaten his/her authority.

Besides, also France had in Italy of the pretensions that you/they opposed with those Spanish.

Therefore, pope Clemente tried to challenge Charles organizing his/her enemies in the Sacred League of Cognac, that was defeated however in May 1527, when the Spanish troops conquered and they ransacked Rome.

After having bought the Genoeses, his/her greater maritime rivals, Charles also got the control of the western Mediterranean. In 1530, he forced pope Clemente to recognize him/it emperor of the Sacred Romano Impero and, at the same time, king of Italy.

All these inside struggles were a benediction for the Turks, that, in the meantime, you/they were consolidating their power in the Middle East. In the first two decades of the XVI century, the Ottoman Turks reached to check the earths from Iran to Egypt, and therefore they were turned to west toward the quarrelsome Europeans: Solimano I (says "the Magnificent one") it made to march his/her troops in the Balkans, conquering Belgrado in 1521, defeating the Hungarians to Mohacs in 1526 and attaching Vienna in 1529.

Even if he/she didn't succeed in appropriating of Vienna, it gave the control of south-oriental Europe to the Turks however.

In 1522 it also directed the conquest of the island of you Gnaw, after that Turkish strengths chased from Clay the Riders of St. Giovanni, forcing them to shelter him to Malta.

In 1530, therefore, the Ottoman empire threatened Europe both for earth and for sea.

Charles limited the to stretch himself/herself/themselves some influence of Moslem Turkey attaching in 1535 the allies of this last along the southern Mediterranean, Algeria and Tunisia.

In the years Thirty and Forty of the XVI century, sporadic naval battles maintained an equilibrium of power.

In 1556, Charles abdicated both from the throne of Spain and from that of the Sacred Romano Impero, leaving the first one to his/her/their child Phillip Il and the second to his/her/their brother Ferdinando, maintaining so all in family. Under Phillip, Spain checked The Netherlands, the province of the Frank County, to the French border, Sardinia and Sicily in the Mediterranean and the most greater part of the Italian peninsula.

Ambition to gather the whole Europe under its government provoked the nationalistic and religious stubbornness of northern Europe, above all from the Dutch. Toward halves the XVI century, the Reform was by now in full development, and Protestantism constituted a strength aggregante both against the Catholic Church and against the champion of this, Phillip.

To maintain the political control and to destroy hates him Protestants, Phillip it destined to the war against his/her religious and political enemies the most greater part of the wealths coming from America, doing her so to go out of Spain and bringing her in the rest of Europe.

While it was assembling his/her own efforts on The Netherlands, nevertheless, Phillip left the national front untrimmed, ending up finding himself/herself/themselves tormented from the Moslems that they lived in Spain.

Even if the control on the Country from the Moor was stopped in 1492, many of you/they had remained you to them and, after i11499, you/they had had to choose between the exile and the conversion to the Christianity.

In wide majority, they chose this last alternative, but only apparently, and you/they had called moriscos: the people saw in the religious and political problems of Phillip in northern Europe a' occasion to promote the cause of Moslem Turkey and they took to plot with States pirates of the coast barbaresca of the North Africa and with Turkish agents.

To subsequently encourage the Turks, the French government secretly started to furnish support for their projects in west; to the beginning, you/he/she entirely did him/it to strike Phillip, but the influence practiced from France in the Middle East for the whole xx century had to a large extent beginning to that epoch.

In 1568, Phillip sent his/her stepbrother, Mr. Giovanni d' Austria, to repress the insurrection moresca,e his/her success again brought the attention of Spain on the Turks.

These last ones were ready to the battle, because the child of Solimano, Selim (what it had reigned since 1566 to 1574) it had many combative advisers.

Even if the Turks were allied with the Italian State in Venice, Selim it aspired to appropriate of Cyprus, to it belonging.

In April 1570, after having heard the false news that an enormous fire had destroyed big part of that city and almost all its fleet, he sent a representative to Venice to demand the transfer in Cyprus to the Ottoman Turks.

Venice appealed for help to the rest of Europe, but it found few supporting: from the moment that it was a republic, the European monarchies didn't see her/it of good eye; mournings the Christians despised her/it for the accords done with the Turks; finally, the other naval powers it hates her/it - vain for his/her fleet and the profitable monopoly of the commerces with the Middle East.

Only Pious pope v did him before: he could not allow that a Moslem power advanced pretensions towards a Christian; it hoped besides, coordinating an allied effort to make to relive the fervor of the Crusades disappeared in Europe by the XIII century. Pious it convinced Phillip, to the reluctant beginning, to not only furnish the fleets of room in his/her possessiones in the Mediterranean, but also soldiers for the Venetian harbor, and then it summoned a congress to organize a league of mutual defense, that, after months of discussions, final - mind it was formed in May 1571.

Also finding itself in series difficulty, Venice didn't want but the control of the League of Cognac you/he/she was submitted to the Spaniards. Phillip asked that was given d to Don Giovanni' Austria, that had just brought a victory on the moriscoses: it was approved to pact that he/she didn't take any initiative without the approval of the persons responsible of all the allied fleets.

Fortunately for the League, nevertheless, the ventiseienne commander succeeded in getting the respect and the fidelity of his/her subordinates: positive fact, from the moment that the various governments of the League of Cognac had every their programs. Venice wanted to use the strengths of the league to defend Cyprus from the Turkish attacks, that were already in action; Phillip was intenzionato to use to defeat her pirates barbareschi, so that to be able to check the western Mediterranean; Pious Pope desired that the whole Mediterranean was under the European dominion, justly holding that, in such way, the possessiones in Europe and in Africa of the Ottoman empire would have been separated, weakening any further Turkish offensive in Europe. At the end, the key of the victory was the strength of character shown both from the pope and from Mr. Giovanni.

The point of reunion was the I bring of Messina, in Sicily, where Mr. Giovanni assumed the command of over 300 ships, for more than Spanish half, while the other ones were almost all furnished from Venice, even if Phillip had been forced to give soldiers to the Venetians, thing that didn't make them to him more pleasant; the pope offered 12 helmets and 6 rubbings.

In total, the fleet was composed from 208 helmets, 6 galeazzes and more than 100 among galleons, rubbings and brigs.

The helmets of the epoch sailed to sail and oars, and they introduced few differences with the ancient Greek ships or Romans; they transported above all soldiers.

The galleons, the rubbings and the brigs were to sail, and they had on board more guns that troops.

The galeazzes represented a hybrid of the preceding types.

The Turkish fleet was almost exclusively formed from helmets.

Well, in sea he/she was fought not in very dissimilar way from how much it did him on the dry land: in battle, the ships approached the one to the other and the soldiers that were on board they fought for defending the proper one and to appropriate of those hostile.

Accordingly, the boats were captured more often how destroyed.

There is not to marvel himself/herself/themselves if to the command there was Mr. Giovanni, a general, from the moment that the ships were used above all for transport troops and were maneuvered in formations similar to those adopted on the battleground.

While the strengths of the League of Cognac he was assembling, the Turks were busy to Cyprus: the principal city strengthened of the island, Famagosta, had been under siege since May 1571; resistette up to first August, when it was forced to surrender himself/herself/themselves for lack of shot dust.

The Venetian commander of the city was tortured to death and his/her slaughtered officers: this served both to make the available Turkish fleet for the action, both to motivate the components of the League, when they knew about the massacre.

The Turks spent the following weeks to ransack the Greek islands, for then to gather himself/herself/themselves to Lepanto, in the Greek gulf of Corinto.

The Europeans remained moored for a certain period to Corfù, therefore, come to knowledge of the fate of Famagosta, they set sail to the search of the Turks.

To the news of theirs to approach him, the Turkish fleet to the command of Wings Pascià, strengthened by some vessels Algerian driven by Uluch Ali, it departed directing himself/herself/itself to west, toward the gulf of Patrasso.

To the dawn of October 7 th 1571, the two naval teams were in sight the one dcll'altra.

Mr. Giovanni entrusted the Venetian contingent to Augustino Barbarigo, on the left, with the order to hold him nearer possible to the low backdrops long head Scrophia; you/he/she assumed him same the command of the center, while the famous admiral Genoese Giovanni Andrew Doria drove a mixed fleet of Genoese and papal vessels on the right side.

Besides, Mr. Giovanni left a backup team directed by the marquis of Saint Cruz and put four of his well armed galeazze in advanced formation to exploit their superior power of fire against the adversaries.

The disposition of Wings Pascià reflected that of Mr. Giovanni, with Mahomet Sirocco that it faced the Venetians long head Scrophia, him same to the command of the center and the fleet Algerian of Uluch Ali on the Turkish left side, of forehead to Andrew Doria.

When the two fleets were in formation, Mr. Giovanni climbed on a small and fast boat and crossed the line up, howling words of encouragement and receiving the acclamations of its crews.

In the meantime, Wings Pascià was telling the Christian slaves to the oars of the helmets that victory would have meant their liberty.


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