BATTAGLIA NAVALE DI LEPANTO
NAVAL BATTLE OF LEPANTO
(7 OTTOBRE 1571)
IL TRIONFO DELLA FLOTTA CRISTIANA SULLA FLOTTA TURCA
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STORIA
HISTORY
LA BATTAGLIA
L'AVVICINAMENTO /THE APPROACHMENT
(Liberamente tratto da "La Croce e La Mezzaluna", A. Petacco, 2005, Mondadori Editore)
Il 7 ottobre 1571 era domenica e sulle navi cristiane la santa messa fu celebrata con particolare solennità.
A capo scoperto, tutti gli uomini, dal comandante all'ultimo soldato, fecero la confessione generale e si comunicarono ricevendo dai cappellani di bordo l'assoluzione sacramentale con «la plenaria indulgenza di colpa e di pena». il cielo era sereno, il mare calmo, ma il vento sfavorevole aveva imposto l'uso dei remi. Cadenzati dai colpi di fischietto dell' aguzzino, i rematori vogavano di «scaloccio» alzando simultaneamente la schiena per poi ricadere sui banchi.
Dal
castello di poppa della Real, i segnalatori trasmettevano con bandiere e
fischietti le ultime disposizioni del comandante, che venivano ripetute di
squadra in squadra fino a raggiungere le due estremità della formazione.
(............) Verso le otto, la vedetta comandata sulla coffa della capitana di
don Juan de Cardona, lanciò l'allarme: due vele latine erano in vista e tutti si
affollarono sui ponti. Si trattava evidentemente dell'avanscoperta della flotta
turca perchè nel giro di pochi minuti emersero lentamente dalla linea
dell'orizzonte centinaia di galee a vele spiegate che
avanzavano a semicerchio, giungendo quasi a chiudere l'intera imboccatura del
golfo di Patrasso.
La distanza fra le due flotte fu stimata di una quindicina di miglia, ossia circa tre ore di navigazione. C' era dunque il tempo necessario per ultimare i preparativi per la battaglia.
Don Giovanni convocò il consiglio di guerra e, dopo avere respinto sdegnato gli ultimi tentativi fatti dai suoi consiglieri più prudenti per indurlo a rinunciare allo scontro (..........) ingiunse a tutti di prepararsi allo scontro e dispose che bandiere e stendardi venissero ammainati. Soltanto il vessillo della Lega santa, donato dal papa: affinché fosse inalberato il giorno della battaglia, doveva sventolare sul pennone dell'ammiraglia.
Era il segnale. Quando il bianco vessillo salì al picco fra squilli di trombe e
rulli di tamburo, un coro di ovazioni si levò anche dalle altre navi. Tornata la
calma, don Giovanni ordinò che fossero liberati dai ceppi tutti i rematori
cristiani, quale «caparra» della libertà che avrebbero ottenuto se lo scontro
con gli infedeli si fosse concluso vittoriosamente. (................)
Più tardi vennero poi distribuiti vini generosi e abbondanti vivande «a tutte le
genti di guerra, di capo e di remo, affinché potessero affrontare più
ingagliardite il vicino conflitto».
Anche le galee dell'avanguardia di Juan de
Cardona rientrarono nei ranghi, mentre le tre coppie di tozze galeazze,
rimorcl1iate da dodici galee, raggiungevano lentamente la loro posizione,
stabilita circa mezzo miglio davanti alle tre formazioni.
Indossata la sua armatura dorata, don Giovanni si imbarcò su un veloce
palischermo per passare per l'ultima volta in rivista la sua squadra. Lo
accompagnava il suo «secondo» Luis de Requesens, che da quel momento sarà sempre
al suo fianco, leale e coraggioso. Levando in alto il crocifisso che impugnava
come fosse una spada, il principe salutò tutti i capitani chiamandoli per nome e
poi esortò alla battaglia gli uomini affacciati dalle tolde promettendo una
vittoria sicura per grazia di Dio e gloria e
bottino per tutti. (.............)
Risalito a bordo della Real, don Giovanni appariva soddisfatto e di buon umore: l'approssimarsi della battaglia lo rendeva euforico. Tutti gli uomini erano ai loro posti di combattimento e i marinai spalmavano il sego sui ponti per far scivolare il nemico in caso di arrembaggio. Salito sul castello di poppa, il principe arringò ancora i suoi uomini, che gli risposero con dei fragorosi urrà, poi, colto da giovanile esuberanza, improvvisò con altri due cavalieri una danza concitata che gli spagnoli chiamavano «la gagliarda». (.................)
Frattanto, la flotta nemica si era
avvicinata e distava appena un paio di miglia, tanto che già si udivano anche
gli strepiti e le grida dei turchi che si preparavano allo scontro. A questo
punto, il vento invertì improvvisamente la sua direzione e le vele triangolari
dei turchi si afflosciarono mentre si gonfiavano quelle delle galee cristiane.
L' evento fu salutato con altre manifestazioni di esultanza: tutti lo avevano
interpretato come un segno della protezione divina.
Sulle navi ottomane, quando ancora navigavano col vento in poppa, all'apparire
della flotta nemica, Alì aveva convocato li suo ultimo consiglio di guerra. Non
tutti erano d'accordo sulla tattica da seguire. Occhialì (.........) che al
riguardo era forse li più acuto stratega dell'armata, aveva suggerito con
insistenza di operare una finta ritirata per attirare gli avversari dove il
golfo si restringeva, così da costringerli a modificare e sconvolgere il loro
ordine di battaglia. Ma l' orgoglioso Ali non gli aveva voluto prestare ascolto.
(..................)
Fu il suo primo errore. Confermò infatti le disposizioni così come erano state prestabilite. Alla sua destra, Maometto Scirocco doveva utilizzare le navi più leggere per aggirare la squadra di Barbarigo, Occhialì, alla sua sinistra, doveva vedersela con quella di Gianandrea Doria, lui avrebbe attaccato dal centro della «mezzaluna» .
Mentre le navi si apprestavano allo scontro, anche Ali si rivolse ai suoi rematori, che erano quasi tutti schiavi cristiani (sulla 'flotta turca ce n'erano più di quindicimila). «Amici» disse loro esprimendosi in sabir, «mi attendo da voi che oggi facciate li vostro dovere in cambio di quanto io ho fatto per voi. Se vinco, vi prometto la libertà. (....................) Poi, impugnato li potente arco corto, la sua arma preferita, raggiunse il posto di comando.
N.B. la dicitura (.......) indica che la porzione di testo è stata omessa. Per la lettura integrale del testo si rimanda alla lettura del libro "La Croce e La Mezzaluna", A. Petacco, 2005, Mondadori Editore, libro caldamente consigliato dallo Shinano per la lucidità della narrazione, priva di fanatismi religiosi, storicamente accurata e narrativamente avvincente.
October 7 th 1571 was Sunday and on the Christian ships the holy mass was celebrated with particular solemnity.
To open head, all the men, from the commander to the last soldier, they made the general confession and they communicated him receiving from the chaplains of edge the sacramental absolution with «the complete indulgence of guilt and punishment». the sky was serene, the calm sea, but the unfavorable wind had imposed the use of the oars. By the hits of I whistle some jailer, the rowers rowed of «scaloccio» simultaneously lifting the back for then to revert on the benches.
From the castle of stern of the Real, the signallers transmitted with flags and you whistle the last dispositions of the commander, that were repeated of team in team up to reach the two extremities of the formation. (............) Toward the eight, the look-out commanded on the maintop of the heads of Mr. Juan de Cardona, it launched the alarm: two Latin sails were in sight and all they crowded on the bridges. It evidently concerned the reconnaissance of the Turkish fleet because in the turn of few minutes they slowly emerged from the line of the horizon hundreds of sails helmets explained that
they advanced to semicircle almost reaching to close the whole mouth of the gulf of Patrasso.
The distance among the two fleets was esteemed of a two weeks of miles, or rather around three hours of navigation. C' it was therefore the necessary time to complete the preparations for the battle.
Mr. Giovanni summoned the suggestion of war and, after having rejected disdained the last attempts served as its more prudent advisers to induce to abdicate it the clash (..........) ingiunse to everybody to get ready themselves to the clash and it prepared that flags and standards were furled. The banner of the holy League, given only by the pope: so that you/he/she was hoisted the day of the battle, it had to wave on the yard of the flagship.
It was the signal. When the white banner climbed to the peak among you ring of trumpets and rolls of drum, a choir of ovations also raised him from the other ships. Returned the calm, Mr. Giovanni ordered that you/they were freed by the fetterses all the Christian rowers, what «deposit» of the liberty that you/they would have gotten if the clash with the infidels was victoriously concluded. (................)
Later wines generous and abundant foods were distributed then «to all the people of war, of head and of oar, so that you/they could face more you invigorate the near conflict».
Also the helmets of the state-of-the-art one of Juan de Cardonas reentered in the ranks, while the three couples of stumpy galeazze, rimorcl1iates from twelve helmets, slowly reached their position, established around half mile in front of the three formations.
Worn his/her gilded armor, Mr. Giovanni embarked him on a fast palischermo to pass for the last time in magazine his/her team. It accompanied him/it his «according to» Luis de Requesens, that will be always to his/her side from that moment, loyal and brave. Raising aloft the crucifix that grasped as was a sword, the prince greeted all the captains calling them for name and then you/he/she exhorted to the battle the men leaned out by the decks promising a sure victory for grace of God and glory and loot for everybody. (.............)
Gone up again on board of the Real, Mr. Giovanni appeared satisfied and of good humor: the approssimarsi of the battle made it euphoric. All the men were to their places of fight and the sailors they smeared the I on the bridges to make to slip the enemy in case of boarding. Climbed on the castle of stern, the prince still harangued his men, that answered him with of the roaring ones hurray, then suffered juvenile exuberance, you/he/she improvised with other two riders an agitated dance that the Spaniards called «the strong one». (.................)
In the meantime, the hostile fleet had drawn near and distava as soon as a pair of miles, so much that they were already heard also the clashes and the cries of the Turks that prepared him to the clash. To this point, the wind suddenly reversed its direction and the triangular sails of the Turks they got flabby while they were inflating him those of the Christian helmets. L' event was greeted with other demonstrations of exultation: all had interpreted it as a sign of the divine protection.
On the Ottoman ships, when he anchors they sailed with the wind in stern, to appear some hostile fleet, Alì had summoned them his last suggestion of war. Not all agreed on the tactic to follow. Occhialì (.........) what to the respect it was perhaps them more acute strategist of the army, you/he/she had suggested with insistence to operate a pretense retreat to attract the adversaries where the gulf tightened him, so that to force them to modify and to upset their order of battle. But the proud Wings he had not wanted listening to lend him. (..................)
It was his first error. It confirmed in fact the dispositions as you are been pre-arranged. To his right, Mohammed Scirocco had to use the lightest ships to revolve the team of Barbarigo, Occhialì, to his left, it had to see it to him with that of Gianandrea Doria, he would have attached from the center of the «crescent».
While the ships were prepared to the clash, also Wings it turned him to its rowers, that were almost all Christian slaves (on her 'Turkish fleet us n'erano more than quindicimila). «Friends» it told them expressing himself in sabir, «I expect me from you that today façades them your duty in exchange for how much I have done for you. If I win, I promise you the liberty. (....................) Then grasped them powerful short arc, his preferred weapon, it reached the place of command.
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