BATTAGLIA DELLE MARIANNE
(LA PIU' GRANDE BATTAGLIA TRA PORTAEREI DELLA STORIA)
IL TIRO AL PICCIONE HA INIZIO
(TRATTO DA "LA GUERRA DEL PACIFICO" DI B. MILLOT)
Gli Hellcat si portarono ad alta quota subito dopo il decollo e si
raggrupparono, in un tempo record, tra i 5000 e i 7°00 metri di altezza allo scopo di avere una visione generale dell'attacco nemico. Alle 1°.36,
i primi gruppi americani si tuffarono nella direzione delle squadriglie nipponiche, che nel frattempo avevano effettuato il loro raggruppa-
mento e si stavano dirigendo verso le portaerei americane. I bombardieri giapponesi volavano in formazione chiusa, fiancheggiati dai gruppi
di caccia di scorta che si tenevano sopra e sotto di essi.
Lo scontro degenerò subito in una mischia generale nella quale si trovarono impegnati nuovi gruppi di aerei di una parte e dell'altra.
I piloti americani beneficiavano di una eccellente esperienza e di un addestramento ottimo e dimostrarono ben presto la loro superiorità,
tanto più che molti dei caccia giapponesi, muniti di bombe, avevano perduto in tal modo il vantaggio delle qualità che erano loro peculiari.
Nel corso di questo primo combattimento furono abbattuti 25 apparecchi nipponici. Quelli che vennero risparmiati non poterono ugualmente
portare a termine la propria missione perchè furono presi di mira da un secondo gruppo di Hellcat che ne abbatte altri 16.
I caccia americani del primo intercettamento ritornarono alle proprie portaerei: ne mancava uno solo. Gli aerei giapponesi superstiti
incontrarono i cacciatorpediniere americani Yarnall e Stockham, che si trovavano
in avanscoperta davanti alla flotta, e che avevano già creato una vera muraglia di fuoco con la contraerea. Alcuni apparecchi nipponici li
attaccarono, senza successo, e di nuovo parecchi di essi precipitarono.
Soltanto con l'esiguo numero di 3 o 4 apparecchi l'attacco nipponico riuscì a raggiungere il punto previsto. Invece di trovarvi le portaerei,
come riteneva Ozawa, gli aerei capitarono sopra le corazzate dell'ammiraglio Lee e la loro formidabile contraerea. Il gruppo di Lee aveva
precedentemente adottato la formazione circolare con l'Indiana, nave
ammiraglia, al centro, e accolse gli aerei nipponici con un tiro contraereo di una intensità mai vista. Cionostante, uno degli apparecchi
giapponesi, un bombardiere, riuscì a penetrare il muro di fuoco e a piazzare la propria bomba sulla corazzata South Dakota. Vi furono
27 morti e 23 feriti, ma la nave di linea non risentì affatto il colpo e rimase al suo posto nella formazione, mantenendo tutta la sua capacità
combattiva.
LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI