BATTAGLIA DELLE MARIANNE
(SECONDA BATTAGLIA DEL MAR DELLE FILIPPINE)
19-20 GIUGNO 1944
(LA PIU' GRANDE BATTAGLIA TRA PORTAEREI DELLA STORIA)
IL BILANCIO DEL 19 GIUGNO 1944
(TRATTO DA "LA GUERRA DEL PACIFICO" DI B. MILLOT)
Gli americani sapevano che il piano giapponese poggiava sull'impiego
contemporaneo dell'aviazione imbarcata e di quella con base a terra; di conseguenza sorvegliavano attentamente gli aeroporti giapponesi delle
isole Marianne.
Durante tutta la giornata del 19 giugno, stormi di caccia americani sorvolarono in permanenza Guam e Rota, impedendo ogni movimento
aereo del nemico e abbattendo i velivoli nipponici che tentavano di atterrare odi prendere il volo. Alle 10.40 un gruppo di 17 Helldiver
e di 7 Avenger della portaerei Hornet decollò per andare a bombardare l'aeroporto di Orote e fu seguito, alle 13, da uno stormo di
Dauntless della Lexington.
Alle 14 una formazione di II Helldiver dell'Essex compi un'incursione su Orote senza incontrare la più piccola resistenza da parte giapponese.
Il numero degli aerei nemici distrutti fu relativamente basso, ma le devastazioni causate alle piste ebbero conseguenze più serie,
poichè provocarono numerosissimi incidenti all'atterraggio, quando i pochi aerei superstiti della quarta incursione nipponica tentarono di atterrare.
Nel corso di questa giornata del 19 giugno nella quale, da una parte e dall'altra, un gran numero di aerei aveva decollato, gli americani
lamentarono la perdita di 23 apparecchi, abbattuti per la maggior parte dalla contraerea nipponica di Guam, e di altri 6, precipitati per cause
accidentali, che fecero salire a 27 il numero degli aviatori uccisi.
La flotta americana ebbe soltanto 31 morti a bordo di 3 navi leggermente
danneggiate dall'aviazione giapponese. In quanto alle rispettive perdite, sia di aerei sia di navi, la giornata del 19 giugno si chiudeva con una
incontestabile vittoria americana.
Gli americani avevano distrutto il grosso degli aerei imbarcati di Ozawa, affondato 2 grandi portaerei e annientato l'aviazione giapponese con base a terra, che costituiva il principale atout del piano di difesa giapponese, a un prezzo estremamente basso.
LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI