BATTAGLIA NAVALE DELLO JUTLAND
NAVAL BATTLE OF JUTLAND
31 MAGGIO 1916 - 1° GIUGNO 1916
STORIA / HISTORY
(OVVERO COME PERDERE UNA BATTAGLIA E VINCERE UNA GUERRA)
La Hochseeflotte (flotta d'alto mare) tedesca, orgoglio della Germania imperiale, era troppo a lungo rimasta inattiva nelle sue basi nel triangolo di Heligoland e molti tedeschi si chiedevano per quale motivo si erano costruite, a costo di tanti sacrifici, le grandi corazzate, se poi queste rimanevano nei porti. Nel 1916 avevea assunto il comando della Hochseeflotte l'ammiraglio von Scheer, una creatura del grande ammiraglio Von Tirpiz. Sembrava impossibile che il nuovo comandante , cresciuto all'ombra del "padre" della flotta tedesca, si rassegnasse anch'egli alla solita inattività. Ma l'ammiraglio von Scheer aveva già in mente il suo piano. Egli intendeva riprendere le sue puntate contro le coste britanniche, ma queste operazioni non dovevano essere fini a sé stesse. Lo scopo era quello di attirare fuori dai "nidi d'aquila" delle Orcadi, di Cromarty Firth, di Rosyth il grosso della flotta inglese, portarla fra banchi di mine e gruppi di sommergibili in agguato ed infine attaccarla. Le mine ed i siluri dovevano ristabilire l'equilibrio (finora tutto a vantaggio dei britannici), prima del decisivo combattimento fra le due flotte di altura. Nel pomeriggio del 30 maggio del 1916 tutti i comandanti germanici vennero chiamati a rapporto sulle rispettive ammiraglie nelle basi attorno a Heligoland. Tornati a bordo i capitani non dissero una sola parola agli incuriositi equipaggi, ma dopo il tramonto, fu ordinato il "posto di combattimento". Alle prime luci dell'alba la flotta tedesca usciva verso il mare aperto: dapprima le squadriglie dei cacciatorpediniere, i cosiddetti "Ussari neri"; poi gli incrociatori leggeri; poi, circondati dalle veloci torpediniere i cinque moderni incrociatori da battaglia dell'ammiraglio Hipper: il Lutzov. Il Deerflinger, il Seydlitz, il Moltke ed il Von der Tan: saranno i primi ad entrare in combattimento, quelli che infliggeranno le maggiori perdite alla flotta britannica dell'ammiraglio Jellicoe. Ed infine uscirono le sedici corazzate dell'ammiraglio von Scheer , seguite dalle sei vecchie navi della classe "Deutschland", unita molto lente e poco protette che si riveleranno una infida palla al piede nel corso dell'intera battaglia. Nella giornata nebbiosa la flotta germanica procedeva verso nord, lungo le coste dapprima tedesche poi danesi. Mai tante navi germanichesi erano spinte tanto lontano dalle loro basi del Mare del Nord. Ma nonostante il segreto con cui i tedeschi avevano circondato i loro preparativi, qualcosa era trapelato, così che lo stesso 30 maggio l'Ammiragliato britannico aveva potuto prendere le sue prime contromisure.
Nel lontano 1914 i russi avevano affondato l'incrociatore leggero tedesco Magdeburg e stretto fra le mani di un cadavere avevano trovato un codice di segnali. Intuita l'importanza del ritrovamento, i russi avevano spedito a Londra la preziosa pubblicazione e gli inglesi ne avevano fatto buon uso, riuscendo a decifrare una parte dei messaggi radio nemici. L'Ammiragliato tedesco, nonostante il segreto osservato dai britannici sul ritrovamento, aveva sospettato qualcosa, perché gli incrociatori germanici, nelle loro puntate offensive verso le coste inglesi, trovavano quasi sempre, nei paraggi dell'obiettivo, una forza navale nemica. Avevano, perciò raddoppiato le precauzioni, cambiando spesso i codici e riducendo al minimo le comunicazioni radio. Ma ormai il servizio informazioni dell'Ammiragliato britannico, era, per così dire, entrato nel sistema nemico e nonostante i cambiamenti riusciva sempre a capire qualcosa.
Così il 30 maggio del 1916 l'Ammiragliato potè informare la Grand Fleet dell'ammiraglio Jellicoe che la flotta nemica stava per prendere il mare. La sera dello stesso giorno la flotta britannica fu concentrata sessanta miglia ad est della costa scozzese, pronta per ogni evenienza.
Mai nella storia due forze navali così poderose si erano trovate l'una di fronte all'altra. Quella britannica però, superava per numero, per velocità e per potenza quella tedesca. Le navi da battaglia dell'amiraglio Jellicoeerano 28 contro le 16 più le 6 vecchie Deutschland) di von Scheer. La velocità delle dreadnoughts inglesi era di 20 nodi per le più lente e di 25 per le più veloci (classe Queen Elizabeth). Le più veloci corazzate tedesche arrivavano al massimo ai 21 nodi (le 6 Deutschland non arrivavano ai 16). Ai 144 cannoni da 305 ed ai 100 da 230 mm. della flotta tedesca, quella inglese opponeva 48 da 381 mm. (classe Queen Elizabeth), 10 da 355, 142 da 340 e 144 da 305. Una bordata inglese equivaleva a 180.000 chilogrammi di acciaio e di esplosivo lanciati sulle navi nemiche, quella tedesca a 86.500 chili. Gli inglesi erano superiori anche nel campo del naviglio leggero.
Alle 14.30 del 31 maggio il grosso della flotta tedesca si trovava a circa 55 miglia al largo della costa dello Jutland, all'altezza del 56° parallelo ed era preceduta da di 57 miglia verso nord dal gruppo esplorante dell'ammiraglio Hipper, del quale facevano parte i 5 incrociatori da battaglia. Il grosso della Grand Fleet alla stessa ora, era a circa 80 miglia a nord ovest della squadra di Hipper ed era a sua volta preceduto, 64 miglia a sud-est dalla sua avanguardia, comandata dall'ammiraglio beatty, forte, tra l'altro, di 4 navi da battaglia del tipo Queen Elizabeth (Barham, Valiant, Malaya, Warspite) e di 6 incrociatori da battaglia (Queen Mary, Lion, Tiger, Princess Royal, Indefatigable e New Zeland). Le due avanguardie si trovavano all'incirca sullo stesso parallelo, il 57° e distavano fra loro 40 miglia.
Alle 14.20 l'incrociatore leggero britannico Galatea avvistò e segnalò due torpediniere nemiche, attratte nella zona dal fumo di un mercantile danese. Tutti gli altri incrociatori leggeri britannici, che formavano un sottile schermo di protezione attorno alla forza dell'ammiraglio Beatty diressero verso il Galatea che, 8 minuti dopo la segnalazione, apriva il fuoco contro le navi nemiche che apparivano una dopo l'altra all'orizzonte.
Prima di salpare l'ammiraglio Jellicoe aveva impartito a Beatty l'ordine di precerlo in direzione di Heligoland di 65 miglia; di mantenere questa rotta fino alle 14 e a meno di non aver incontrato unità nemiche, di tornare indietro fino a distanza visiva dal gruppo principale delle corazzate. Questo si sarebbe poi spostato verso est e Beatty avrebbe effettuato un'altra puntata verso sud. Era, insomma, un rastrellamento in grande stile del Mare del Nord. Si era perso un po di tempo perché distratti dal fumo di mercantili e pescherecci; alle 14.15 l'ammiraglio Beatty aveva già impartito l'ordine di invertire la rotta e per prime l'avevano eseguito le navi da battaglia. Quando giunse il messaggio del Galatea tutto il gruppo di Beatty, ad esclusione del naviglio di scorta, stava già navigando verso nord.
Mentre gli incrociatori leggeri combattevano fra di loro, comparve, dietro quelli tedeschi, una lunga nuvola di fumo nero; era l'indizio sicuro dell'avvicinarsi di una imponente forza navale ed erano infatti gli incrociatori da battaglia di Hipper. L'ammiraglio Beatty, per evitare che ancora una volta la flotta tedesca sfuggisse al combattimento, senza attendere il ritorno delle sue 4 supercorazzate della classe Queen Elizabeth, diresse verso sud-est, nell'intenzione di tagliar la strada al gruppo di Hiper. Questi, a sua volta, intuita la consistenza della squadra di Beatty, manovrò per attirarla sotto il fuoco delle navi da battaglia che lo seguivano. In questo modo le due squadre nemiche si trovaron a navigare su due file parallele a circa 14 chilometri l'una dall'altra.
Alle 15.45 il Lutzov apriva il fuoco sull'inglese Lion, erano le due capofila. Il Lion rispondeva ed immediatamente dopo anche gli altri 5 incrociatori da battaglia britannici e i 4 tedeschi aprivano il fuoco. La prima nave ad essere colpita, ma senza danni eccessivi, fu il Lion. Pochi minuti dopo il Princess Royal colpiva il Lutzow. Alle 16 il Von der Tan riusciva a mettere 3 colpi di una "salve" di 4 sull'indefatigable che saltava in aria. Venticinque minuti dopo era la volta del Queen Mary la quale, centrata contemporaneamente dalle "salve" del Seydlitz e del Deerflinger, s'incendiva e nel giro di un miuto saltava letteralmente in aria portando con sé 1204 uomini. Un particolare patetico: un grande e pacifico "tre alberi" con tutte le vele spiegate ed immobilizzato dalla bonaccia, rimase durante questo scontro fral e due squadre nemiche.
Frattanto anche il Lion, sul quale si trovava l'ammiraglio Beatty, veniva seriamente danneggiato da una "salva" del Lutzow, che distruggeva una delle sue torrette. A questo punto la situazione si faceva critica per gli inglesi. Entrati in contatto col nemico in una situazione di netto vantaggio, dopo 45 minuti di combattimento avevano perduto 2 navi e ne avevano una terza colpita, mentre gli incrociatori tedeschi non avevano subito alcun serio danno. Dopo qualche minuto anche la Princess Royal si disintegrava, centrata da una "salva" nemica.
Alle 16.10 giungevano sulla squadra di Hipper le prime granate delle 4 corazzate britanniche delle classe Queen Elizabeth, tornate indietro in soccorso degli incrociatori. Se il loro ritorno fosse stato più sollecito, difficilmente la squadra di Hipper sarebbe sfuggita al fuoco micidiale dei 381 britannici; invece, sparando da ben 16 chilometri di distanza il fuoco delle corazzate inglesi non fu molto preciso.
Alle 16.35 l'ammiraglio Beatty avvistava la lunga linea delle corazzate di von Scheer che giungevano sul luogo del combattimento. Immediatamente Beatty ordinava alle sue navi di invertire la rotta e di dirigersi verso il grosso della Grand Fleet; Hipper, sentendosi ormai sicuro, avendo di poppa le grosse navi di von Scheer, lo seguì puntando verso nord. Da ambedue le parti si continuava a sparare ed anche le corazzate tedesche della classe Koenig erano entrate in azione. Ma, avvicinandosi il momento del tramonto, gli inglesi erano favoriti nelle operazioni di puntamento, avendo il sole alle spalle mentre i tedeschi lo avevano contro. Il Kurfuerst, il Markgraf ed il Koenig vennero ripetutamente colpiti, ma l'eccellente corazzatura li protesse da ogni serio danno sia alle artiglierie che alle macchine.
Alle 16.15 apparve di prua alle navi di von Scheer, in un gran semicerchio di fuoco, l'intera Grand Fleet. Il comandante in capo tedesco pensò che far affrontare alle sue navi il fuoco concentrico della più grande flotta inglese sarebbe stato suicida e decise di sganciarsi dal nemico. Frattanto l'incrociatore tedesco Wiesbaden, con le macchine in avaria, era preso sotto il fuoco di molte navi nemiche, mentre alle 16.31 il germanico Deerflinger, uno degli incrociatori di Hipper, i veri eroi della battaglia, colpiva con una salva il grosso incrociatore inglese Invincible, che affondava in pochi secondi portando con sé negli abissi 1020 dei 1026 uomini dell'equipaggio.
Alle 16.35 l'amiraglio von Scheer ordinava alle torpediniere di lanciarsi sul nemico; contemporaneamente faceva compiere ad ognuna delle sue navi, in quel momento in linea di fila, una conversione a dritta di 180°. Si trovò quindi a navigare verso sud-ovest, verso le coste inglesi, dato che la rotta precedente era per nord-est. Jellicoe intanto si era allontanato dapprima verso ovest, per evitare l'attacco delle siluranti, poi si era diretto verso sud per tagliare a von Scheer la strada di casa. Alle 19.20 il comandante tedesco mutò di nuovo rotta, puntando verso est e quindi sul nemico. Nel rapporto fatto dopo la battaglia von Scheer disse che avendo la flotta praticamente intatta ed essendo cessata la pressione del nemico, ebbe l'impressione che la battaglia non dovesse finire in quel modo e che fosse suo dovere cercare di nuovo il contatto.
Gli storici inglesi non la pensano così. Essi credono che von Scheer abbia malgiudicato la disposizione delle squadre componenti la formazione britannica e che credesse con quell'accostata di piombare sulle ultime navi della flotta nemica, di attraversarle e di riguadagnare una rotta verso le proprie basi, ad oriente di quella tenuta dagli inglesi.
Ed invece capitò proprio sul centro della formazione avversaria, che navigava verso sud a scaglioni di divisione. A causa della foschia l'avvistamento avvenne a distanza relativamente breve ed immediatamente le navi da battaglia aprirono un fuoco terribile, specialmente sui soliti incrociatori da battaglia di Hipper i quali, con la corazzata Koenig, erano all'avanguardia. Il Lutzow, ripetutamente colpito, sbandava e si appruava paurosamente, mentre un gruppo di caccia lo copriva con una cortina fumogena. Il Seydlitz aveva un incendio a prua. Ed ancora una volta Scheer spingeva avanti le siluranti e dava l'ordine "incrociatori da battaglia sul nemico". Gli incredibili incrociatori da battaglia di Hipper, benchè già duramente provati, si lanciarono sulle navi di Jellicoe come un reggimento di cavalleria alla carica. Fra di essi il Seydlitz che aveva già incassato un siluro e 4 colpi di grosso calibro. L'ammiraglio Hipper era intanto passato dal Lutzow a bordo del Deerflinger, con tutti i superstiti dell'incrociatore ormai fermo. Il relitto veniva poi definitivamente affondato con 2 siluri dagli stessi tedeschi. A sinistra i tedeschi avvistavano un gruppo di vecchi incrociatori corazzati inglesi; presi sotto il fuoco delle poche artiglierie delle navi di Hipper ancora in grado di sparare, due unità britanniche venivano colpite e in 2 minuti saltavano in aria.
Il Seydlitz ed il Deerflinger, nuovamente centrati dai grossi calibri inglesi, a malapena riuscivano a sparare qualche colpo. Il Seydlitz, con molti locali allagati, non riusciva a mantenere la velocità. Nuovamente colpito sul ponte di comando e sulle torri, l'eroico Seydlitz doveva dapprima accodarsi alla flotta tedesca e poi abbandonarla. Riuscirà a raggiungere con i propri mezzi Wilhelmshaven con i propri mezzi alcuni giorni dopo il combattimento. Aveva incassato un siluro e 24 colpi di grosso calibro. Era comandato dal capitano di vascello Egidy.
L'ammiraglio Jellicoe, anche questa volta non accettò la sfida tedesca, limitandosi dapprima a mantenere sotto il fuoco delle sue corazzate le unità tedesche, ma allontanandosi di fronte alla minaccia delle siluranti e degli incrociatori. Questa sua tattica gli valse in patria numerose critiche. Fu detto che alla seconda accostata di von Scheer il comandante della Grand Fleet avrebbe potuto dividere la sua formazione, prendendo così la flotta tedesca fra due fuochi. Egli, invece, dimostrando di temere non tanto i cannoni quanto i siluri tedeschi, preferì rompere il contatto per poi riprendere la rotta verso sud. Alle 21 le due formazioni navigavano su rotte parallele, distanti poche miglia l'una dall'altra, in direzione dei banchi di mine di Heligoland, la flotta tedesca a ovest e quella britannica a est. Per l'ammiraglio von Scheer la situazione si faceva sempre più pericolosa. Verso le 3 del mattino il chiarore sarebbe stato sufficiente per aprire il fuoco ed egli non voleva trovarsi a tu per tu con una flotta tanto più potente per 18 ore consecutive. Doveva perciò passare ad est della flotta britannica per riguadagnare le proprie basi.
Alle 9.14 egli ordinava per radio "rotta sud-sud-est una quarta est; velocità 16 nodi". Questo significava far traversare alla cieca la formazione nemica: era un rischio che doveva assolutamente esser corso.
Alle 10.30 un gruppo di esploratori tedesco entrava in contatto con una squadra di incrociatori leggeri britannici. Il vecchio incrociatore tedesco Frauenlob colpito da un siluro affondava, mentre due unità inglesi Dublin e Southampton venivano seriamente colpite. Un'ora dopo era il grosso della flotta germanica ad attraversare una formazione di cacciatorpediniere nemci, alcuni dei quali venivano messi fuori combattimento sia dal fuoco tedesco, sia dalle collisioni con le navi più grosse. Poco dopo la mezzanotte l'incrociatore corazzato inglese Black Prince, trovandosi improvvisamente a ridosso delle corazzate di von Scheer, veniva fulmineamente affondato da una bordata del Thuringen (i tedeschi credettero di aver distrutto l'Eurydalus).
L'ultimo scontro avvenne alle 2.10 quando il vecchio incrociatore tedesco Pommern fu affondato da un siluro.
La battaglia dello Jutland, chiamata dagli storici tedeschi dello "Skagerrak", era finita. Passando per i corridoi sgombri dalle mine a sud di Horn Riffs, la flotta germanica rientrava nelle sue basi; quella inglese, all'altezza del 55° parallelo, invertiva la rotta e una volta rastrellate le acque del combattimento in cerca di eventuali unità nemiche rimaste sparate dal grosso della formazione, faceva rotta verso i porti di casa.
I tedeschi cantarono subito vittoria e stando alle cifre non si può dar loro torto.
Avevano affondato 3 corazzate, 3 incrociatori da battaglia, 8 cacciatorpediniere per un totale di 115.025 tonnellate.
Gli inglesi avevano affondato 1 vecchia nave di linea, 1 incrociatore da battaglia, 4 incrociatori leggeri e 5 torpediniere per un totale di 61.180 tonnellate.
I morti inglesi erano stati 6945 contro i 2921 tedeschi.
Ma la Grand Fleet era praticamente intatta ed il blocco britannico era rimasto saldo come prima.
Rifiutando di impegnare seriamente le sue potenti supercorazzate l'ammiraglio Jellicoe aveva rinunciato di vincere una battaglia ma aveva lasciata intatta ogni prospettiva di vittoria finale.
La proporzione fra le due flotte era rimasta inalterata e questo fu il significato della vittoria inglese.
L'obiettivo tedesco era quello di riaprire finalmente la via dell'Atlantico; per raggiungerlo von Scheer avrebbe dovuto infliggere fortissime perdite alla flotta britannica.
Non ci riuscì, il più lungo braccio delle artiglierie di Jellicoe lo tenne sempre a distanza dalle supercorazzate inglesi. Quando l'ammiraglio tedesco lancio all'attacco gli incrociatori e le torpediniere Jellicoe si ritrasse indietro. Non era certo la tattica che poteva entusiasmare in patria i discendenti di Nelson, ma quando la guerra finì si fece un bilancio della vittoria e si vide quanta parte rappresentasse in essa la flotta di Jellicoe.
Dopo lo Jutland la flotta tedesca uscì dai suoi porti per una fugace apparizione in Atlantico il 19 agosto del 1916 e poi mai più.
Jellicoe aveva vinto.
Dall'analisi della battaglia emerge chiaramente come gli incrociatori da battaglia tedeschi (sulla carta meno veloci e con calibri inferiori nei cannoni di quelli inglesi) si erano dimostrati nettamente superiori a quelli inglesi affondandoli con relativa facilità e reggendo con eccezionale forza anche i calibri da 381 delle supercorazzare inglesi (vedi il caso estremo del Seydlitz).
Lo stesso dicasi per i proiettili tedeschi, meno pesanti ma più efficaci di quelli inglesi.
Forse la Hochflotte avrebbe dovuto ritentare di uscire dai propri porti e forzare il blocco e non morire di inedia.
The Hochseeflotte (fleet of tall sea) German, pride of imperial Germany, was too for a long time been inactive in its bases in the triangle of Heligoland and many Germans they wondered for what motive they were built, at the cost of so many sacrifices, the great battleships, if then these remained in the harbors. In the 1916 assumed avevea the command of the Hochseeflotte the admiral von Scheer, a creature of the great admiral Von Tirpiz. It seemed impossible that the new commander, grown to the shade of the "father" of the German fleet, he also resigned him to the usual inactivity. But the admiral von Scheer already had in mind his plan. He intended to take back his/her episodes against the British coasts, but these operations didn't have to be thin to itself same. The purpose was that to attract out of the "nests of eagle" of the Orcadis, of Cromarty Firth, of Rosyth the big one of the fleet English, to bring t between benches of mines and groups of submersibles in trap and finally to attach her/it. The mines and the torpedos had to reestablish the equilibrium (till now everything to advantage of the British), before the decisive fight among the two fleets of high ground. In the afternoon of 30 May of 1916 all the Germanic commanders were called to relationship on the respective flagships in the bases around Heligoland. Returned on board the captains they didn't tell an only word the incuriositis you equip, but after the sunset, the was orderly "sets of fight." To the first lights of the dawn the German fleet went out toward the open sea: at first the squadrons of the destroyer, the so-called ones "black Hussars"; then the light cruisers; then surrounded by the fast torpedinieres admiral Hipper's five modern battle cruisers,: the Lutzov. The Deerflinger, the Seydlitz, the Moltke and the Von der Tan: they will be the first ones to enter fight, those that will inflict the most greater losses to admiral Jellicoe's British fleet. And they finally went out the sixteen battleships of the admiral von Scheer, followed from you are her old ships of the class "Deutschland", united very slow and few protected that an untrustworthy ball will be revealed to the foot during the whole battle. In the misty day the Germanic fleet proceeded toward north, along the German coasts at first then Danish. Never so many ships germanichesis were inclined so much away from their bases of the Sea of the North. But despite the secret with which the Germans had surrounded their preparations, something had slipped out, so that the same 30 May the British admiralty had been able to take his first countermeasures.
In the distant 1914 the Russian had sunk the German light cruiser Magdeburg and narrow among the hands of a dead body you/they had found a code of signals. Realized the importance of the recovery, the Russian had sent to London the precious publication and the English you/they had done good use of it, succeeding in deciphering a part of the messages radio hostile. The German admiralty, despite the secret observed by the British on the recovery, you/he/she had suspected something, because the Germanic cruisers, in their offensive episodes toward the coasts English, found almost always, in the parts of the objective, a hostile naval strength. They had, therefore doubled the precautions, often changing the codes and reducing to the least one the radio communications. But by now the service information of the British admiralty, were, for so to say, entered in the hostile system and despite the changes he always succeeded in understanding something.
This way the 30 May of 1916 the admiralty could inform admiral Jellicoe's Grand Fleet that the hostile fleet was about to take the sea. The evening of the same day the British fleet was assembled sixty east miles of the Scottish coast, ready for every eventuality.
Never in the history two so mighty naval strengths were seen the one the other. That British however, it overcame for number, for speed and for power that German. The battle ships of the amiraglio Jellicoeerano 28 against the 16 more the 6 old Deutschland) of von Scheer. The speed of the dreadnoughtses English it was of 20 knots for the more lens and of 25 for the fastest (class Queen Elizabeth). The fastest German battleships reached at the most the 21 knots (the 6 Deutschlands didn't reach the 16). To the 144 guns from 305 and to the 100 from 230 mms. of the German fleet, that English opposed 48 from 381 mms. (class Queen Elizabeth), 10 from 355, 142 from 340 and 144 from 305. A broadside English equivaleva to 180.000 steel kilograms and of explosive launched on the hostile ships, that German to 86.500 kilos. The English were also superior in the field of the light shipping.
To the 14.30 of May 31 the big one of the German fleet was found to around 55 miles offshore the coast of the Jutland, to the height of the 56° parallel and you/he/she was preceded from of 57 miles toward north from the group esplorante of the admiral Hipper, of which you/they made part the 5 battle cruisers. The big one of the Grand Fleet to the same time, was to around 80 north west miles of the team of Hipper and he was preceded in turn, 64 southeast miles from his/her avant-garde, commanded by the admiral beatty, strong, besides, of 4 battle ships of the type Queen Elizabeth (Barham, Valiant, Malaya, Warspite) and of 6 battle cruisers (Queen Mary, Lion, Tiger, Princess Royal, Indefatigable and New Zeland). The two avant-garde were found approximately on the same parallel, 57° and distavano among them 40 miles.
At 14.20 o'clock the British light cruiser Galatea sighted and signalled two hostile torpedinieres, attracted in the zone by the smoke of a Danish merchantman. All the other British light cruisers, that formed a thin screen of protection around admiral Beatty's strength directed toward the Galatea that, 8 minutes after the signaling, it opened the fire against the hostile ships that appeared one after the other to the horizon.
Before setting sail the admiral Jellicoe you/he/she had imparted to Beatty the order of precerlo in direction of Heligoland of 65 miles; to maintain this rout up to the 14 and to less than not to have met hostile unity to return back up to visual distance from the mastergroup of the battleships. This would be moved then toward east and Beatty you/he/she would have effected another episode toward south. It was, in short, a raking in great style of the Sea of the North. A po of time was lost because distracted by the smoke of merchantmen and fishing-boats; at 14.15 o'clock the admiral Beatty had already imparted the order to reverse the rout and for first the battle ships had performed him. When the message of the Galatea the whole group of Beatty came, to exclusion of the shipping of escort, he was already sailing toward north.
While the light cruisers fought between them, it appeared, behind those German, a long cloud of black smoke; it was the sure sign of the to draw near of an imposing naval strength and they were in fact the battle cruisers of Hipper. The admiral Beatty, to avoid that once more the German fleet it escaped the fight, without attending the return of his/her 4 supercorazzates of the class Queen Elizabeth, it directed toward southeast, in the intention of tagliar the road to the group of Hiper. These, realized in turn the consistence of the team of Beatty, it maneuvered for attracting her/it under the fire of the battle ships that they followed it. In this way the two hostile teams him trovaron to sail on two parallel files to around 14 kilometers the one from the other.
At 15.45 o'clock the Lutzov opened the fire on the English Lion, they were the two leader. The Lion responded and immediately later also the other 5 British battle cruisers and the 4 Germans opened the fire. The first ship to be stricken, but without excessive damages, it was the Lion. Few minutes after the Princess Royal it struck the Lutzow. To the 16 the Von der Tan succeeded in putting 3 hits of one "hi" of 4 on the indefatigable that jumped in air. Twenty-five minutes later it was the time of the Queen Mary which, contemporarily centered by the "hi" of the Seydlitz and of the Deerflinger, him incendiva and in the turn of a miuto it literally jumped in air bringing with itself 1204 men. A pathetic detail: a great and pacific "three trees" with all the explained sails and immobilized by the calm, he/she remained during this clash fral and two hostile teams.
The Lion, on which the admiral Beatty was found, came also in the meantime seriously damaged by one "salute" of the Lutzow, that destroyed one of his/her turrets. To this point the situation he did criticism for the English. Come into contact with the enemy in a situation of clean advantage, after 45 minutes of fight they had lost 2 ships and they had a stricken bystander of it, while the German cruisers had not suffered some serious damage. After a few minutes also the Princess Royal disintegrated him, centered by one "salute" hostile.
At 16.10 o'clock they came on the team of Hipper the first brooms of the 4 British battleships of the class Queen Elizabeth, you return back in help of the cruisers. If their return had been more prompt, the team of Hipper would hardly be escaped the deadly fire of the 381 British; instead, shooting from well 16 kilometers of distance the fire of the battleships English it was not very precise.
At 16.35 o'clock the admiral Beatty sighted the long line of the battleships of von Scheer that came on the place of the fight. Beatty immediately ordered to his ships to reverse the rout and to go themselves toward the big one of the Grand Fleet; Hipper, feeling itself by now sure, having of stern the big ships of von Scheer, it followed him/it aiming toward north. From both the parts he kept on shooting and also the German battleships of the class Koenig had entered action. But, the moment of the sunset approaching itself, the English were favorite in the operations of aim, having the sun to the shoulders while the Germans had t against. The Kurfuerst, the Markgraf and the Koenig repeatedly came stricken, but the excellent corazzatura them protesse from every serious damage both to the artilleries that to the cars.
At 16.15 o'clock it appeared of bow to the ships of von Scheer, in a big semicircle of fire, the whole Grand Fleet. The commander in German head thought that to make to face to his/her ships the concentric fire of the greatest fleet English would have been suicidal and definite to break away from the enemy. In the meantime the German cruiser Wiesbaden, with the cars in damage, you/he/she was taken under the fire of a lot of hostile ships, while at 16.31 o'clock the Germanic Deerflinger, one of the cruisers of Hipper, the true heroes of the battle, struck with a salute the big cruiser English Invincible, that sank in few seconds bringing with itself in the abysses 1020 of the 1026 men of the crew.
At 16.35 o'clock the amiraglio von Scheer ordered to the torpedinieres to launch him on the enemy; contemporarily it made to complete to each of his/her ships, at that time on-line of line, a right-hand conversion of 180°. It was found therefore to sail toward southwest, toward the coasts English, since the preceding rout was for northeast. Jellicoe meanwhile you/he/she had gotten further at first toward west, to avoid the attack of the torpedo ones toward south, was directed then for cutting to von Scheer the road of house. At 19.20 o'clock the German commander changed again rout, aiming toward east and therefore on the enemy. In the relationship done after the battle von Scheer it said that the practically intact fleet having and being stopped the pressure of the enemy, it had the impression that the battle didn't have to end in that way and that pits his to have to look for again the contact.
The historical English don't think her/it this way. They believes that von Scheer has malgiudicato the disposition of the component teams the British formation and that he/she believed with that approached to fall on the last ships of the hostile fleet, to cross her and to regain a rout verse his/her own bases, to east of that held by the English.
And instead it happened really on the center of the formation avversaria, that sailed in groups toward south of division. Because of the haze the sighting relatively happened to brief distance and the battle ships immediately opened a terrible fire, especially on the usual battle cruisers of Hipper which, with the battleship Koenigs, were to the state-of-the-art one. The Lutzow, repeatedly stricken, it skidded and him appruava fearfully, while a group of hunting covered it with a smoke curtain. The Seydlitz had a fire to bow. And once more Scheer it pushed forward the torpedo ones and it gave the order "battle cruisers on the enemy." The unbelievable battle cruisers of Hipper, although harshly tried already, they launched on the ships of Jellicoe as a regiment of cavalry to the position. Between them the Seydlitz that had already boxed a torpedo and 4 hits of big caliber. The admiral Hipper had passed meanwhile from the Lutzow on board of the Deerflinger, with all the survivors of the cruiser by now firm. The wreckage definitely came then sunk with 2 torpedos by the same Germans. To the left the Germans sighted a group of old cruisers armored English; I taken under the fire of the few artilleries of the ships of Hipper he/she anchors able to shoot, two British unities were struck and in 2 minutes they jumped in air.
The Seydlitz and the Deerflinger, again centered by the big calibers English, they hardly succeeded in shooting some hit. The Seydlitz, with many flooded places, he/she didn't succeed in maintaining the speed. Again stricken on the bridge of command and on the towers, the heroic Seydlitz owed at first accodarsi to the German fleet and then to abandon her/it. He/she will succeed in reaching with the proper half Wilhelmshavens with his/her own means some days after the fight. You/he/she had boxed a torpedo and 24 hits of big caliber. You/he/she was commanded by the captain of vessel Egidy.
The admiral Jellicoe, also this time didn't accept the German challenge, limiting at first himself/herself/itself to maintain under the fire of its battleships the German unities, but getting further himself/herself/itself in front of the threat of the torpedo ones and the cruisers. This tactic of his was worth him in country numerous criticisms. It was said that to the second approached of von Scheer the commander of the Grand Fleet you/he/she would have been able to divide his/her formation, taking so the German fleet among two fires. Him, instead, showing to fear not so much the guns how much the German torpedos, preferred to break the contact for then to take back the rout toward south. To the 21 two formations sailed on parallel routs, distant few miles the one from the other, in direction of the benches of mines of Heligoland, the German fleet to west and that British to east. For the admiral von Scheer the situation did more and more him dangerous. Toward the 3 of the morning the light would have been enough to open the fire and him he didn't want to be themselves to you for you with a fleet so more powerful person for 18 consecutive hours. It owed therefore to pass to east of the British fleet to regain his own bases.
At 9.14 o'clock he ordered for radio "south-south-east rout a fourth grade east; speed 16 knots." This meant to make to cross to the blind one the hostile formation: it was a risk that absolutely owed to be raced.
At 10.30 o'clock a German group of explorers came into contact with a team of British light cruisers. The old German cruiser Frauenlob struck by a torpedo sank, while two unities English Dublin and Southampton came seriously stricken. A hour later it was the big one of the Germanic fleet to cross a formation of destroyer nemci, some of which you/they were put out fight both from the German fire, and from the collisions with the biggest ships. Shortly after the midnight the cruiser armored English Black Prince, suddenly finding himself/herself/itself behind the battleships of von Scheer, fulmineamente it came sunk by a broadside of the Thuringen (the German credetteros to have destroyed the Eurydalus).
The last clash happened at 2.10 o'clock when the old German cruiser Pommern was sunk by a torpedo.
The battle of the Jutland, called by the German historians of the "Skagerrak", it was ended. Passing for the clear of corridors from the south mines of Horn Riffs, the Germanic fleet it reentered in his/her bases; that English, to the height of the 55° parallel, it reversed the rout and once you rake up the waters of the fight looking for possible remained hostile unities shot by the big one of the formation, it made rout toward the harbors of house.
The Germans immediately sang victory and according to the figures you/he/she cannot be given them blame.
You/they had sunk 3 battleships, 3 battle cruisers, 8 destroyer for a total of 115.025 tons.
The English had sunk 1 old cruiseliner, 1 battle cruiser, 4 light cruisers and 5 torpedinieres for a total of 61.180 tons.
The dead English had been 6945 against the 2921 Germans.
But the Grand Fleet was practically intact and the British block had been as before firm.
Refusing to hock seriously the powerful his/her supercorazzates the admiral Jellicoe had abdicated to win a battle but you/he/she had left every perspective of final victory intact.
The proportion among the two fleets had been unchanged and this was the meaning of the victory English.
The German objective was that to finally reopen the street of the Atlantic; to reach him/it von Scheer would have had to inflict strong losses to the British fleet.
He/she didn't succeed us, the longest arm of the artilleries of Jellicoe always held him/it to distance from the supercorazzates English. When the admiral German throwing to the attack the cruisers and the torpedinieres Jellicoe withdrew back him. The tactic was not certain that could thrill in country the descendants of Nelson, but when the war ended it made him a budget of the victory and he/she was seen how much part represented in it the fleet of Jellicoe.
After the Jutland the German fleet went out of its harbors for a fleeting apparition in Atlantic the 19 August of 1916 and then anymore.
Jellicoe had won.
From the analysis of the battle it clearly emerges as the German battle cruisers (on the paper fast and with inferior calibers in the guns of those English) they were clearly shown superior to those English sinking them with relative facility and also holding up with exceptional strength the calibers from 381 of the supercorazzares English (you see the extreme case of the Seydlitz).
The same tell him for the German, less heavy but more effective bullets of those English.
The Hochflotte would perhaps have had to retry to go out of his/her own harbors and to force the block and not to die of starvation.
LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI (NAVAL BATTLES)
BATTAGLIA NAVALE DELLO JUTLAND / JUTLAND NAVAL BATTLE
PORTAEREI NELLA STORIA (AIRCRAFT CARRIERS)
NAVI DA GUERRA (WARSHIPS AND BATTLESHIPS)