GERMANIA

REICHSMARINE

   


 NAVE CORAZZATA BISMARCK

NAVE DA BATTAGLIA BISMARCK

BATTLESHIP BISMARCK

SCHLACHTSCIFF KMS BISMARCK


BISMARCK


GIUDIZIO DELLO SHINANO

Inizio questa mia libera dissertazione sulla corazzata Bismarck dicendo che molto probabilmente è la nave più difficile da giudicare. All'apparenza questa può sembrare un'affermazione azzardata o inesatta poiché sono state scritte migliaia di pagine su questa corazzata e si conosce tutto su di essa, quasi fino all'ultimo bullone della sua chiglia. Il problema base nel formulare un giudizio obiettivo sta non nella scarsa conoscenza dell'imbarcazione ma nel fatto che è difficilissimo separare la nave dal mito. La corazzata Bismarck è infatti la nave che più di tutte (assieme forse alla Victory di Nelson) ha subito questo processo inarrestabile di mitizzazione. D'altronde gli elementi per farla assurgere nell'iperuranio delle navi ci sono tutti. La miglior nave da battaglia nel momento della sua entrata in servizio, viene mandata nuova fiammante a combattere contro la gloriosa Royal Navy. In un epico scontro affonda con una sola cannonata  l'incrociatore da battaglia Hood, orgoglio della stessa Royal Navy, considerato fino a quel momento inaffondabile e ferisce gravemente la Prince of Wales, nave di punta della stessa marina britannica. Da quel momento, pur sapendo di essere braccata dall'intera flotta inglese, non scappa ma accetta coraggiosamente la lotta. Viene resa ingovernabile da uno sfortunato siluro e attende con orgoglio e sicurezza la propria inesorabile fine. Combatte da sola ed  immobilizzata contro quattro unità della propria classe, resistendo a lungo contro le bordate delle unità nemiche prima di affondare. Oltretutto dalla recente escursione di Cameron negli abissi marini è emerso che la corazzata Bismarck molto probabilmente non è stata affondata dalle bordate della Rodney e della King George V, se fosse stata per l'azione di queste navi probabilmente sarebbe ancora a galla! L'esame del relitto, eseguito tramite un sofisticato battiscafo ha mostrato, infatti, come la nave sia affondata a causa delle cariche di profondità all'interno della nave azionate dagli stessi marinai per impedire ai cacciatorpediniere inglesi di rimorchiare lo scafo della nave fino in Inghilterra. La corazzata Bismarck ha fatto quindi un glorioso karakiri per impedire di diventare una preda bellica di inestimabile valore tecnologico. Questa è la storia che si è fatta leggenda. Analizzando la corazzata Bismarck dal punto di vista meramente tecnico si può osservare come fosse, al momento del varo, la miglior corazzata del mondo. Veloce, potente, corazzata in maniera esemplare, dotata di una artiglieria poderosa, rapida e mortalmente efficace, di un livello di addestramento del suo equipaggio quasi perfetto, era in grado da sola di incutere timore all'intera Royal Navy. L'unico difetto riscontrabile era il radar, ben più primitivo rispetto a quello delle navi inglesi (vedi l'esempio dell'incontro con il Suffolk ed il Norfolk). In conclusione si può dire che la corazzata Bismarck non è stata in assoluto la miglior corazzata del mondo (le successive classi Iowa e New Jersey avevano velocità, radar e armamento antiaereo migliori rispetto alla tedesca) ma indubbiamente è e sarà per sempre la corazzata più famosa e gloriosa del mondo per la sua storia che confina con la leggenda. Leggendaria!!


ARMAMENTO

I cannoni da 38 cm montati sulle due navi erano un nuovo modello; non più gli L/45 della prima guerra adattati per la classe Bayern. Prima del 1939 venne fatta qualche stima comparata dei due cannoni, ma costituisce l'unico riferimento alla Bayern usato nella progettazione della nave da battaglia Bismarck e non si può ipotizzare una discendenza diretta fra le due navi.

L 'adozione del vecchio SKL/45 da 38 cm fu probabilmente presa in considerazione, ma non rispondeva più alle esigenze degli anni '30: le torri pesavano 873 tonnellate e avevano un'elevazione massima di soli 209 (originariamente 16) per una gittata massima di 23.200 m con 109 di sbandamento ma solo 15.000 m per il fianco immerso. I cannoni da 28 cm della corazzata Deutschland avevano invece una gittata di 31.900 m sul fianco sfavorito dai 10" di sbandamento.

Nel complesso il vecchio cannone non era adatto a una nuova corazzata, mentre il nuovo modello, classificato come SKC/34 da 38 cm nel nuovo sistema, era un prodotto Krupp che sparava un proiettile da 800 Kg con la velocità iniziale di 820 m/sec. (cfr. a pag. 53 la tavola comparata dei due cannoni). Le nuove cariche erano divise in due parti: la principale era di 112 Kg e rivestita in ottone, quella secondaria pesava 99,5 Kg. Per ogni cannone venivano stivate 130 cariche.

Le quattro torri principali della corazzata Tirpitz{originariamente tutte dotate di telemetro da 10 m) erano appaiate a prua e a poppa, con la B e la C in posizione rialzata. Il. puntamento era elettrico, così come il meccanismo di elevazione ausiliario, gli argani ausiliari e qualche altro meccanismo di riserva, mentre quelli principali erano a energia idraulica. I limiti di elevazione/abbassamento .erano +30°/+5 1/2gradi. Le torri A e B avevano un campo di tiro di 215°-0-145, la C e la D di 35°-180°-325 e pesavano 1.056 o 1.048 tonnellate senza i telemetri. Erano torri ben corazzate, con le pareti di 360 mm {150-200 mm ai Iati, 180 mm al tetto e 320 mm sul retro) unite con bulloni. Avevano sei diversi livelli operativi: la piattaforma dei cannoni dentro la torre, la piattaforma di puntamento, la piattaforma dei motori e quella intermedia {tutte all'in- temo delle barbette e sotto il ponte corazzato), le stive e le sale per i proiettili. Le torri B e C avevano una piattaforma intermedia in più dentro le barbette.

I mirini interni alle torri erano installati sulla sinistra del can- none sinistro e sulla destra di quello destro e dal tetto uscivano due periscopi. Sul Iato posteriore c'erano anche due ventilatori elettrici per l'eliminazione del gas e del fumo.

L 'armamento secondario, dodici cannoni SKC/28 da 15 cm in affusti binati LC/34, era distribuito in tre torri per Iato, con la postazione centrale dotata di telemetro da 6,5 m. Le torri I pesa- vano 150,3 tonnellate, le 11131,6 tonnellate e le IIl97,7 tonnellate. Quelle di prua avevano le barbette che arrivavano al primo ponte e l'apertura fra la parte girevole e il ponte corazzato chiusa da una tenda di pelle. Le barbette delle altre torri arrivavano solo fino al ponte corazzato. I cannoni erano gli stessi installati sulla Scharnhorst e sulla Gneisenau che sparavano proiettili da 45,3 Kg fino a 23 km con un'elevazione di 40 gradi.

Le torri di prua avevano cinque livelli operativi, con quello dei cannoni nella piazzola. Dentro alle barbette c'erano la piattaforma di puntamento, la piattaforma intermedia dei motori e, al di sotto del ponte corazzato, la piattaforma di elevazione per proiettili e cartucce.

Le torri Il e III non avevano piattaforme intermedie e quella di elevazione era interna alle barbette. I cannoni erano caricati a mano e i bossoli venivano espulsi da sotto la torre.

I motori di puntamento principali e ausiliari erano elettrici; l'elevazione era idraulica con comandi d'emergenza manuali. Le torri senza il telemetro da 6,5 m avevano un periscopio C/4 ruotabile di 90° dalla direzione del cannone. Le protezioni comprendevano 100 mm di corazza frontale, 40 mm ai Iati, 20-35 mm al tetto e 40 mm sul..retro {più sottili di quelle della Scharnhorst}. Il campo di fuoco delle torri variava dai 153 ai 158°.

I cannoni da 15 cm non erano bivalenti, perciò la Kriegsmarine provvide all'ormai abituale aggiunta di una batteria antiaerea pesante. I pezzi contraerei standard di questa categoria erano gli SKC/33 da 10,5 cm che erano stati adottati per la corazzata Scharnhorst e la corazzata Gneisenau e installati sulle prime Panzerschiff. Questo pezzo sparava cariche fisse di 27,35 kg di proiettili da 15,1 kg con una velocità iniziale di 900 m/sec e in una gittata di 17,700 m. Erano installate a coppie sui due Iati del ponte della sovrastruttura in affusti triassiali stabilizzati progettati in origine per i pezzi da 8,8

cm, che poi vennero installati solo nelle quattro postazioni di prua e solo sulla Bismarck perche nel frattempo era stato realizzato un modello più resistente per questo calibro. La Bismarck completò così la sua artiglieria e la nave da battaglia Tirpitz fu equipaggiata in modo altrettanto completo. Sia il puntamento che l'elevazione funzionavano elettricamente e avevano dei comandi manuali d'emergenza.

I cannoni venivano caricati a mano ma esisteva anche un meccanismo elettrico per il caricamento ad angolature più eleva- te. La contraerea leggera comprendeva sedici pezzi SKC/30 da 3,7 cm in otto postazioni binate LC/30 raggruppate sulla sovra- struttura e dodici bocche singole MG C/30 (poi C/38) da 2 cm.

Inizialmente non erano previsti lanciasiluri, ma le navi avevano un'attrezzatura aeronautica con due catapulte fisse a mezza- nave. A proravia del fumaiolo c'erano due hangar singoli, e un terzo più grande si trovava sotto 10 stivaggio dell'albero maestro. Queste corazzate potevano portare fino a sei aerei del tipo Arado Ar 196 (ma solo occupando le due catapulte, dato che gli hangar non potevano alloggiare più di quattro unità) e non erano attrezzate per la posa di mine.

I comandi dei pezzi erano disposti come sulla Sharnhorst e sulla Gneisenau con tre postazioni principali in superficie. La postazione di prua occupava la metà posteriore della torre controllo a livello del ponte di navigazione, un'altra era dislocata in cima alla torre dell'albero di prua e la terza a poppa sul della sovrastruttura.

La postazione di prua era dotata di un telemetro sterescopico da 7 m, le altre due di unità da 10 m. Ognuna delle due postazioni anteriori aveva tre centrali di tiro ZG C/38S con i periscopi che spuntavano dalla corazza del tetto in avanti, a destra e a sinistra, mentre la postazione posteriore ne aveva solo due laterali. Le postazioni per le azioni notturne erano due, una a poppa e una a prua, dotate di due Zeilsaule C38S e di una centralina per le  granate illuminanti. I vari dati di rilevamento del bersagli  andavano trasmessi ai comandi principali TS al compartimento del ponte di batteria.

Una postazione simile nel retro del compartimento serviva da riserva e aveva lo stesso equipaggiamento della prima tranne il calcolatore per il bombardamento a riva. Queste postazioni comprendevano dei calcolatori per l'artiglieria principale e secondaria collegati a due giroscopi, ed erano affiancate da pannelli per gli interruttori, per gli amplificatori e per altri comandi dei pezzi. La sala comandi di prua era sul Iato destro del primo ponte nel compartimento XV, quella di poppa sul Iato sinistro del compartimento VIII sul ponte di batteria.

I comandi della contraerea delle nuove corazzate rappresentavano un ulteriore passo in avanti. Una postazione principale con quattro ZAG era dislocata nel punto più alto della nave, la galleria a coffa di trinchetto. Le postazioni di riserva si trovavano insieme ai comandi notturni di prua e di poppa. I dati di gittata erano forniti da quattro telemetri ad alta angolatura SL6 a stabilizzazione triassiale, riconoscibili dalle tipiche coperture sferiche. Questi erano dotati di telemetri notturni stereoscopici da 4 m chiamati A (prua destra), B (prua sinistra), C (inizio poppa) e D (estrema poppa). I comandi principali TS per la contraerea erano nel compartimento XV del ponte di coperta, accanto alla sala radio B e agli interruttori. Immediatamente a poppa sul lato opposto della paratia a tenuta stagna, c'era il centro di comando operativo principale, mentre la postazione di riserva era nel compartimento IX sul ponte di batteria.

C'erano inoltre due telemetri notturni da 3 m e otto strumentazioni portatili da 1,25 m per i pezzi da 3,7 cm. Tutti il metri erano forniti dalla Zeis Jena.

I fari di fabbricazione Siemens-Schuckert erano sette da 150 cm, uno su una piattaforma a prua della torre di controllo, quattro su quella del fumaiolo (fra cui due anteriori con scudo pieghevole semisferico) e due davanti alla torre contraerea C. Per motivi di sicurezza, a dritta e a sinistra della postazione di mando notturno e di quella sotto il telemetro principale di poppa erano installati anche tre centraline per fari.


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CARATTERISTICHE TECNICHE

Nave Bismarck
Tipo Corazzata
Cantiere Blom & Voss di Amburgo
Impostazione 1 luglio 1936
Varo 14 febbraio 1939
Entrata in servizio 24 agosto 1940 alle ore 13.00
Affondamento 27 maggio 1941
Lunghezza (linea di galleggiamento) 241.60 metri
Lunghezza (complessiva) 251.00 metri
Larghezza 36,00 metri
Pescaggio (standard) 8,70 metri
Pescaggio (a pieno carico) 10,20 metri
Dislocamento 50.932  tonnellate
Apparato motore 12 caldaie a coppie del modello Wagner, 3 assi d'elica
Potenza 160.000 cavalli
Velocità 30 nodi
Combustibile 7.400 tonnellate
Autonomia 8.600 miglia marina a 15 nodi

3.500 miglia marine a 30 nodi

Armamento pesante 8 cannoni da 380 mm. (SK C/34) in 4 torri binate
Armamento secondario 12 cannoni SKC/28 da 150 mm. in affusti binati
Armamento pesante antiaereo 16 pezzi binati SKC/28 da 105 mm. in affusti binati
Armamento leggero antiaereo 16  pezzi binati da 37 mm.

20 pezzi binati  da 78 mm.

Tubi lanciasiluri 2
Protezione verticale Cintura mm. 320
Protezione orizzontale Ponte corazzato: 50 mm.

Ponte corazzato principale: 80 mm. 

Torre di controllo: 340 mm.

Aerei 6 idrovolanti Arado Ar 196 lanciabili con 2 catapulte
Equipaggio 2.100 (103 ufficiali)

LA FINE DELLA CORAZZATA TEDESCA BISMARCK

L'Ammiraglio Tovey si avvicinò alla Bismarck da 0-N-O e alle 08.20 avvistò il Norfolk, che seguiva il nemico dalle 07.53. Si fece comunicare posizione, rotta e volocità della corazzata (10 nodi a 330"), poi avanzò in ordine aperto seguito dalla Rodney.  Alle 08.42 la King George V vide chiaramente sulla destra, a poco più di 12 miglia dalla prua, la Bismarck che avanzava inclinata di 3-5° sul fianco sinistro. La misurazione delle distanze era resa difficile dalla nebbia, ma la King George V calcolò una prima gittata sul radar Type 284 e aprì il fuoco alle 08.47, un minuto dopo la Rodney. 

La Bismarck rispose alle 08.49 sparando sulla Rodney tre ottime salve, l'ultima delle quali mancò il bersaglio di soli 20 m.  Anche la Rodney trovò in fretta la distanza di tiro e, secondo i testimoni del Norfolk, colpì il nemico almeno una volta alla terza e quarta salva, prima di tornare alla gittata segnalata da uno dei telemetri principali. Sparò "lungo" fino alla 18a salva che colpì la sovrastruttura e il castello di prua della Bismarck, e continuò a colpire fino alle 09.02, mettendo fuori uso le torri di prua tedesche, con relativi comandi.

La King George V ottenne il suo primo successo alle 08.53 e continuò bene per 20 minuti, dopo di che i contraccolpi misero fuori uso il radar. Alle 08.54 il Norfolk, a nord della Bismarck, cominciò a sparare con i cannoni da 20,3 cm e la Rodney attivò l'armamento secondario da 15 cm alle 08.58. 

Già alle 09.00 la Bismarck rispondeva in modo irregolare, con la torre A fuori combattimento e la B che funzionava a intermittenza, e 8 minuti dopo il Norfolk fece sapere che i cannoni della A erano abbassati e quelli della B rialzati, segno che il nemico aveva perso entrambe le torri.  In soli 15 minuti di scontro la Bismarck aveva perso metà del suo contingente bellico e quasi tutti i comandi dei pezzi. 

La corazzata versava in condizioni disastrose, ma è impossibile stabilire l'esatto ammontare dei danni perché non ci furono sopravvissuti fra gli uomini di prua.  Tovey virò quindi a sud, creando problemi di navigazione e di visibilità alla Rodney, che cambiò rotta portandosi a 40°. 

Alle 09.10 la Bismarck trasferì i comandi alla centrale di poppa e attaccò il King George V con le torri posteriori, ma la centrale venne messa fuori uso dopo sole quattro salve e la precisione dei tiri peggiorò rapidamente.  Alle 09.20 la corazzata riprese a sparare sulla Rodney, ma un minuto dopo il cannone di dritta della torre D venne distrutto da un'esplosione anticipata; quello sinistro sparò altre due salve, poi l'ufficiale di comando dovette ordinare di cessare il fuoco. 

Alle 09.31, un colpo diretto sul. cannone sinistro mise a tacere anche la torre C, e la corazzata, priva dell'armamento principale, diventò un bersaglio da esercitazione.

La Rodney smise di sparare alle 10.14, la King George V alle 10.21 dopo aver lanciato rispettivamente 375 salve da 40,6 e 339 da 35,5, oltre a 6-700 bordate dell'armamento secondario.  La Rodney aveva impiegato anche tutti i 12 siluri che aveva in dotazione, il Norfolk 527 colpi da 20,3 cm e il Dorsetshire 254.

È facile immaginare le condizioni della Bismarck dopo essere stata colpita anche solo da una piccola percentuale di un tale arsenale di munizioni.  I ponti e la sovrastruttura erano a brandelli e invasi dalle fiamme. Una cannonata della King George V aveva attraversato la corazzatura della torre B facendo saltare la parte posteriore e la Rodney sosteneva di aver mandato a segno almeno 40 colpi da 40,6 cm, ma nonostante le sue condizioni a Tovey non sembrava che la corazzata stesse affondando, quindi ordinò al Dorsetshire di silurarla. 

Alle 10.25 1'incrociatore piantò due siluri nella fiancata sinistra della Bismarck senza ottenere apparentemente un grande effetto, poi ne lanciò un terzo nella fiancata di dritta e quattro minuti dopo la corazzata si ribaltò sulla dritta e cominciò a sprofondare di poppa. 

Da successive testimonianze dei pochi sopravvissuti della corazzata pare plausibile che la Bismarck sia stata auto affondata dai tedeschi per impedirne la cattura da parte della Royal Navy, se ciò fosse vero sorge spontaneo chiedersi come mai la nave non fu fatta evacuare prima dell'autoaffondamento, risparmiando la vita a migliaia di marinai. La Bismarck non aveva inflitto grossi danni alle unità di Tovey, anche se la Rodney risentì parecchio dei contraccolpi per le bordate complete sparate dalle 09.52 alle 10.03, mentre l'ammiraglia lamentò i difetti di progettazione delle nuove torri da 35,5 cm.

Il Dorsetshire recuperò 85 naufraghi e il Maori 25, prima che il salvataggio fosse interrotto da un allarme antisommergibile.  In seguito, l'U74 raccolse tre uomini aggrappati a un relitto e il 28 maggio l'unità del servizio meteorologico Sachsenwald ne trovò altri due.  Risultarono invece infruttuose le ricerche dell'incrociatore spagnolo Canarias; nessun altro era sopravvissuto.  L'epopea della Bismarck finiva in questo modo tragico, catastrofico ed eroico.


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