Cessalto



 

          Sulla riva destra del Livenza, al limite dell'area veneziana, sorge Cessalto, le cui campagne offrono l'ambiente perfetto per la produzione vinicola.Vi si produce fra l'altro un singolare vino rosso/vilaceo da tavola, l'Ancillotta.E' attraversato dal fiume Piavon e presenta l'ultimo vero bosco della zona e l'ultimo stagno naturale, stagno in cui la leggenda favoleggia non aver fondo e celare un tesoro.
          I Romani vi giunsero circa nel 186 a.C. quando il Piavon costituiva la comunicazione commerciale fra Oderzo ed il suo porto.La via Anni che il console T.Annio Rufo fece costruire fu nell'età imperiale una delle più importanti poichè la più breve fra la Capitale e Bisanzio.
 

          Dopo l'abbandono da parte degli opitergini con l'esodo nell'area lagunare (638) Cessalto ricominciò a rifiorire grazie alla costruzione di un castello nel XII sec. da parte dei Da Camino.Nel 1230 i Da Camino furono costretti a cedere il Castello ed il feudo di Cessalto ad Ezzelino da Romano.Nel 1620 la signoria sul paese ritornò ai Da Camino pur dipendendo da Treviso; nel XV sec. la marca fu assoggettata a Venezia e Cessalto divenne parte della podesteria di Motta di Livenza.Con il Napoleonico Regno d'Italia vennero riconosciuti i comuni di Campagna, Cessalto e Sant'Anastasio, unificati in Cessalto sotto il Regno Lombardo-Veneto (1815-1866).
          In questi anni Cessalto sta acquisendo una nuova dimensione grazie alla viticoltura, e proprio a ridosso dell'uscita autostradale sta nascendo un interessante e fiorente zona industriale del settore meccanico e del mobile.
 

          Villa Emo-Capodilista (ora Giacomini) è l'espressione più tipica del posto.La sua costruzione è caratterizzata da grandi portefinestre arcuate del piano nobile, aperte su un poggiolo. L'edificio risale alla seconda metà del XVI secolo. Le grandi sale del pianoterra sono interamente affrescate e raffiguranti storie di Roma, paesaggi e figure allegoriche e mitologiche, che vengono attribuiti a Paolo Caliani detto il Veronese (1528-1588) e ai due suoi allievi Giovan Battista Zelotti (1526-1572) e Giovanni Antonio Fasolo (1530-1572).
          Altra villa imponente è la villa Soranzo-Zeno, una delle più belle realizzazioni di Andrea Palladio (1508-1580). Cinquecentesco è anche villa Branzini, costruzione a due piani più una piccola sopraelevazione centrale coronata da un timpano.
 

 
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