Cinto Caomaggiore



 

          L'origine del nome Cinto non è chiara, ci si divide fra due ipotesi. L'una si ricollega all'importante presenza, in epoca romana, della città di Julia Concordia e individuerebbe nel paese uno dei presidi posti lungo un asse stradale diretto a nord, e precisamente posto al quinto miglio, da cui "Quintum" quindi Cinto. Ipotesi peraltro che sarebbe confermata da taluni ritrovamenti di materiale del periodo romano.
          L'altra possibile spiegazione del nome prende le mosse dall'analisi di documenti in latino della fine del XII secolo, ove compare appunto il toponimo "Cintho", che farebbe pensare ad un precedente "Cinctum", vale a dire luogo chiuso, recintato o fortificato.
 

veduta dall'alto...

          Testimonianze sicure del paese si hanno perciò solo a partire dal XII secolo attraverso manoscritti i quali attestano il conferimento di poteri giurisdizionali.Con l'assoggettamento alla Serenissima, nel 1420, il prestigio di Cinto venne meno e fu solo nel 1806, con l'autorizzazione a costituirsi in Comune da parte del Regno d'Italia di Napoleone Bonaparte, che al paese furono attribuiti pieni poteri.
          Nel periodo della dominazione austroungarica il comune invece registrò quella che è stata la sua maggiore estensione territoriale, includendo almeno una decina di frazioni o borgate.
          Dal punto di vista storico-architettonico ricordiamo a Cinto due ville risalenti al XVIII secolo, villa Bornancin e villa Trevisan, la chiesa parrocchiale di S.Biagio (XVII sec.), la chiesetta dell'Immacolata Concezione (XVII sec.).

          Nella frazione di Settimo si trova la chiesa di S.Giovanni Battista, costruita attorno al 1468, che presenta al suo interno una serie di affreschi di Gianfranco da Tolmezzo (fine sec.XV- inizi sec.XVI), di Giovanni Maria Zaffon detto il Calderaro (Madonna del Latte), nonchè una grande pala, attribuita ad   Alessandro  Varotari detto il Padovanino, raffigurante la Vergine fra S.Giovanni B. e S.Marco.
          A est del comune si situa un'importante zona d'interesse naturalistico ed ambientale che comprende i fiumi Caomaggiore e Reghena, la zona "umida" del Palù, a Settimo, e soprattutto l'incantevole area dei laghetti artificiali (ex cave), che registra la presenza di numerose specie botaniche, ittiche e di uccelli, stanziali e migratori.


 
   

        vai a Cessalto...ora visita anche Concordia...