new ARTICOLI a cura del Maestro Amadio Bianchi sito: www.cysurya.milano.it |
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Autorilassamento | Impariamo a respirare | Vivere sognando |
Yoga nidra | Il non coinvolgimento | La terapia del contentamento |
Danza indiana | Incontro con un medico indiano | Esercizio per gli occhi, finestre dell'anima |
Il Pranayama | Biografia |
Un esercizio per gli occhi, finestre dell’anima di Amadio Bianchi Gli occhi sono uno strumento in relazione costante con la luce. La sua presenza determina il funzionamento di questi importanti organi, i quali, uniti agli altri quattro sensi, consentono una specifica lettura (vincolata alla relatività umana) di informazioni che provengono dall’”esterno”. Il “razionale” poi, consente di sviluppare le necessarie valutazioni. Lo yoga più avanzato, in generale, valuta i sensi come ingannevoli in quanto in grado di fornire solo informazioni soggettive, relative cioè alla condizione umana, e promuove lo sviluppo di strumenti interni come la consapevolezza e la coscienza per realizzare una “conoscenza” integrale. Tuttavia, mi pare scontato, che, la conoscenza “integrale”, preveda il perfezionamento di tutti gli strumenti presenti, pertanto anche i sensi. Ecco perché nell’Hatha Yoga (lo yoga considerato più “fisico”) sono presenti esercizi come il Surya Prana Mudra ( Surya-sole, Prana-energia manifesta, Mudra-gesto). Questo esercizio può aiutare a risolvere alcune debilitazioni, soprattutto se eseguito all’alba al sorgere del sole quando i raggi sono ancora “dolci” ed una particolare energia è presente, quella che gli indiani attribuiscono alla divinità dell’alba (Usha Shakti). Ecco l’esercizio : alzatevi al mattino presto e uscite all’aperto. Volgetevi verso est, e sedetevi sui talloni o, se avete difficoltà, a gambe incrociate ( gli anziani possono utilizzare una sedia, una panchina, un muretto ecc.). Ricordatevi, durante l’intera esecuzione di questo esercizio, mentre guardate il sole, di sbattere sempre velocemente le palpebre. Come potete intuire ciò serve a tonificare i “micromuscoli” che regolano l’apertura e la chiusura della pupilla, rendendo l’occhio più reattivo di fronte ai cambiamenti di intensità luminosa. Il cosiddetto “abbagliamento”, considerato assai pericoloso in chi guida, si verificherà, in tal modo, meno frequente, in quanto l’occhio acquisirà una veloce capacità di adattamento. Ponete le mani giunte all’altezza del cuore, gesto mistico di saluto indiano, e mettetevi in relazione profonda con il sole e con l’energia, sorgente di vita, espressa da questo astro celeste ( fotografia n.1). Poi, inspirando lentamente, distendete le braccia in direzione del sole e girate i palmi, lasciando però le dita unite, la punta dei pollici e degli indici a contatto in modo da formare un triangolo con la punta rivolta verso l’alto (fotografia n. 2). Il triangolo, con il vertice verso l’alto, rappresenta, nell’antica cultura indiana, l’energia divina maschile impersonata dal sole che, in questo caso viene associato al supremo Sè o Paramatma. Continuate a inspirare, sempre lentamente, fino a completare l’inspirazione, mantenete il sole al centro del triangolo formato dalle mani, e sbattete velocemente le palpebre guardando il sole nascente (fotografia n.3). Trattenete l’aria nei polmoni fino a che vi è possibile, tuttavia senza eccessivo sforzo . Non distogliete lo sguardo dal sole, anche mentre rigirando i palmi uno contro l’altro, ed espirando, riportate le mani al petto. Osservate una leggera astensione dalla respirazione a polmoni vuoti e proseguite ripetendo l’esercizio fino a quando la stanchezza non si farà sentire. Dopo un certo numero di questi esercizi, è necessario portare un po’ di sollievo agli occhi : dapprima automassaggiateli stropicciandoli, poi soffregate velocemente le mani per caricarle di energia e ponetele a coppa sugli occhi, in maniera che i mignoli siano a contatto del naso. Scendete in avanti e appoggiatevi sui i gomiti. Contemplate l’oscurità prodotta dalla chiusura delle mani fino a che vi fa piacere, poi continuate a mantenere gli occhi dolcemente chiusi e quindi rialzatevi. L’esecuzione di tali esercizi, quasi sempre, provoca nei principianti, tensione al collo. E’ importante procedere a sbloccarlo con alcuni appropriati movimenti, sequenza che normalmente consiglio anche a chi soffre di “cervicali”: 1) portare il mento vicino allo sterno e, procedere lentamente a spostarlo verso l’alto, poi verso il basso, ripetendo il movimento più volte 2) riposizionare la testa al centro e alternando, piegatela come per portare l’orecchio destro verso la spalla destra e l’orecchio sinistro verso la spalla sinistra 3) riportare nuovamente il mento in direzione dello sterno e, mantenendo la posizione, fate oscillare il capo da destra a sinistra e viceversa 4) spostatelo al centro e sviluppate lo stesso tipo di movimento “a falce” destra-sinistra 5) con maggiore precauzione dirigete ora il mento verso l’alto e rimanendo in posizione sviluppate il movimento “a falce” anche in questo caso : destra-sinistra e viceversa 6) concludete effettuando, se possibile, rotazioni complete del capo, alternando per evitare che “giri la testa” : prima da destra a sinistra poi da sinistra a destra. Gli esercizi sono terminati, iniziate ora la vostra normale giornata, cercando di mantenere vivo il rapporto con il sole e con l’energia positiva che esso rappresenta sia sul piano fisico, sia psicologico, sia spirituale.
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