new  ARTICOLI a cura del Maestro Amadio Bianchi sito:    www.cysurya.milano.it

Autorilassamento Impariamo a respirare Vivere sognando
Yoga nidra Il non coinvolgimento La terapia del contentamento
Danza indiana Incontro con un medico indiano Esercizio per gli occhi, finestre dell'anima
Il Pranayama Biografia  


 

L’AUTO-RILASSAMENTO

Di AMADIO BIANCHI

Senza ombra di dubbio, con il suo moderno atteggiamento l’uomo ha danneggiato e sciupa continuamente la capacità di rilassarsi. Ciò accade poiché vive in continuazione nello stato di attenzione e di veglia attraverso le continue preoccupazioni che la vita moderna può infliggergli, soprattutto se tali preoccupazioni non le sa gestire attraverso il non coinvolgimento. Le tensioni conseguenti si somatizzano nel corpo trasformandosi in contrazioni, attive giorno e notte, che consumano in breve tempo tutta l’energia. Per capire cosa accade provate a stringere la mano a pugno con forza e mantenete la contrazione fino a quando vi è possibile. Il consumo di energia conseguente vi farà sentire stanchi e desiderare di interrompere l’esperimento. Questo è ciò che accade per ogni contrazione, piccola o grande, della quale siete consapevoli o no, presente nel vostro corpo. Persino il mantenere la fronte corrugata rappresenta una lenta ma inesorabile emorragia di energia.

Il primo e più importante percorso che si deve compiere, quando si decide di alzare o ripristinare la qualità del rilassamento, è un percorso di consapevolezza. E’ grazie alla consapevolezza che scopriamo dove le nostre tensioni si somatizzano, ed è grazie alla consapevolezza che possiamo intervenire modificando atteggiamenti e abitudini anche croniche che provocano ipertensione e disturbi nervosi. A molti soggetti capita, ad esempio, di mantenere le mascelle serrate o altre parti del corpo contratte, anche mentre dormono o sognano. Questi soggetti sono destinati ad un pessimo risveglio e abitualmente cominciano la loro giornata stanchi ancora prima di lavorare. Tutto ciò porta ad un accumulo di tensione che oggi va sotto il nome di stress. Meglio dunque dedicare qualche minuto al giorno alla pratica che qui di seguito vi consiglio prima che sia troppo tardi:

al termine della vostra giornata di lavoro, oppure ogni qualvolta ne avete l’occasione, in ambiente adeguato, create le condizioni idonee, stando attenti, per esempio, che rumori o altro non possano disturbarvi durante la pratica. Sdraiatevi sul pavimento, abbandonando totalmente il corpo. La chiave del successo sta proprio nel significato di questa parola: “abbandono”. Realizzare un abbandono totale è assai difficile poiché per farlo bisogna ripristinare quell’atteggiamento di fiducia che l’uomo ha lasciato sul campo delle sue battaglie perdute (almeno crede fino a che non scopre che le battaglie perdute sono, invece, grandi momenti di crescita, soprattutto interiore ).

Sdraiatevi dunque fiduciosi e divenite consapevoli di tutto il corpo, tutto il corpo intero. Lasciate cadere le punte dei piedi verso l’esterno e girate il palmo delle mani verso l’alto per impedire al senso del tatto di mantenervi vincolati al piano materiale. Avvicinate leggermente il mento allo sterno diminuendo così la curva delle cervicali e distendete il viso rilassandolo in ogni sua parte. (Dovete sapere che all’occhio di un esperto, il viso appare come una carta geografica delle tensioni mentali).

Per qualche attimo tentate con i vostri mezzi di rilassarvi, nel miglior modo possibile, anzi dite a voi stessi: io mi sto rilassando. Questo serve a trasferire la vostra attenzione in ciò che state facendo. Passate in rassegna, mentalmente tutto il corpo e sciogliete ogni contrazione che individuate. Cercate di rimanere immobili fino al termine della pratica.

Ora, noterete che è davvero difficile distrarsi dal contenuto ordinario della mente, composto di memorie, di quanto è accaduto durante la giornata o addirittura nel passato. La via della “consapevolezza è invece fatta di ”presente”. Del “Qui e ora”, come affermano le scuole orientali, per le quali questa è l’unica cosa che veramente conta. Quante persone, infatti, si rovinano la vita vivendo immersi in passate esperienze spiacevoli, ormai insensibili ai messaggi di gioia e piacere che la natura invia loro continuamente? Vi affermo questo perché sappiate cogliere il gradevole messaggio che la tecnica di rilassamento, qui proposta, rappresenta. Essa è un momento che appartiene al vostro presente, un momento di gioia, la gioia di sentirsi e di abbandonarsi piacevolmente al pervadere dell’energia universale. Quest’ultima entrerà in voi, non appena si verificheranno le giuste circostanze: quando il vostro corpo e la vostra mente privi di tensioni si apriranno permettendo alla stessa di permearli.

Il mezzo migliore per mantenere la mente nel presente con continuità è la concentrazione sul respiro. Nello stesso tempo tale concentrazione consente di tenere sotto controllo il piano emotivo. Regolando e bilanciando il flusso dell’aria che entra nei polmoni attraverso le narici, in modo che l’inspiro e l’espiro risultino uguali, raggiungerete un proficuo stato di armonia ed equilibrio. Contate mentalmente e fate durare 6 secondi sia l’inspiro che l’espiro. Continuate così fino a quando il tempo che avete destinato alla vostra pratica sarà terminato. Uscite dalla situazione in modo assai graduale:

pur rimanendo ancora immobili, riportate l’attenzione sul corpo, sul piano fisico e introducete l’idea che dovrete muovervi.

Iniziate il risveglio muovendo le dita dei piedi, poi le dita delle mani. Ruotate dolcemente il capo a destra e a sinistra e lasciatevi in seguito andare a progressivi movimenti, sempre più ampi, fino a quando non vi verrà voglia di stirarvi, come se vi foste appena svegliati. Sempre con calma riportatevi seduti e quando vi sentite pronti alzatevi in piedi. La vostra pratica è terminata.