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MEDIOEVO SICILIANO

Conoscere la storia, il passato dell’ambiente in cui si vive, può essere un’esperienza avvincente ed appassionante. La ricerca delle nostre radici, così complesse e tormentate ma anche grandi e ricche, non deve essere il frutto di un regionalismo autonomistico poco coerente con i tempi e fuori moda, ma il modo per trovare nella storia le risposte alle nostre domande, per svelare la relazione che esiste tra storia e situazione attuale e per acquisire una maggiore e migliore comprensione dell’identità culturale complessiva della nostra Regione.

La "Storia della Sicilia del Medioevo" è stato il tema affrontato, in quest’ottica, nel corso di aggiornamento organizzato dall’Associazione Scuola e Cultura Antimafia tenutosi nei locali della S.M.S. "Franchetti" di Palermo.

Il Corso, rivolto ai Docenti della scuola dell’obbligo, ha avuto una durata complessiva di sedici ore articolate in cinque incontri e si è prefisso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

1) la conoscenza dei concetti di trasformazione culturale e sociale nel momento storico di passaggio dall’Evo Antico al Moderno;

2) la consapevolezza della centralità dell’aspetto economico nei momenti delle diverse dominazioni in Sicilia.

Durante i primi quattro incontri della durata di tre ore ciascuno, si sono avvicendati quattro relatori: il Prof. P.F. Rizzo (la Sicilia bizantina e araba); il Prof. Hamadi Jouini (Tunisia e Sicilia, due storie parallele, da un passato di gloria alle urgenze del presente), il Prof. V. Mercadante (i Normanni, tra gli Arabi e gli Svevi); il Prof. V. D’Alessandro (Aristocrazia, società e stato nella Sicilia tardo-medioevale). Sono seguiti interventi dei corsisti e dibattiti con i relatori.

Il quinto ed ultimo incontro della durata di quattro ore, ha visto impegnati solo i docenti che, divisi in gruppi di lavoro hanno cercato di operare un recupero delle informazioni ricevute e la loro possibile ricaduta nella didattica, nell’ottica della dimensione interculturale come momento storico unificante.

Ad ogni gruppo è stato infatti affidato il compito di individuare un percorso didattico capace di far rivivere negli alunni la loro identità come prodotto dell’intercultura e in grado di concorrere allo sviluppo delle capacità di confronto con le altre culture del mondo d’oggi. Il percorso doveva inoltre insistere sull’arco della scuola dell’obbligo e questo nella prospettiva della continuità; considerare contenuti, metodi e strumenti; coinvolgere tutte le discipline insegnate dai componenti del gruppo.

Nel successivo momento di intergruppo, fase di comunicazione e verifica, dalle relazioni dei gruppi è emerso che i vari percorsi elaborati, anche se diversi tra loro, sono risultati complementari offrendo così ai corsisti la possibilità di verificare la molteplicità di percorsi attuabili per il raggiungimento del medesimo obiettivo.

Hanno collaborato alla realizzazione del corso i Presidi Ajovalasit, Rizzo e Vitrano.

Adriana Piazza

(Pubblicato sul n°1/2 Anno 15  Gennaio - Agosto 1998)

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