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dispersione: a marsala un’esperienza riproponibile anche altrove

Riprendiamo il discorso già iniziato per verificare anche in realtà diverse da quella palermitana in quale considerazione è tenuta la Scuola dagli Enti Locali a cui la legge demanda le varie competenze.

Considerato che la malavita e la mafia non operano soltanto nelle grandi città e che anzi in provincia fanno sentire il maggiore peso, è proprio lì che nasce l’esigenza di conoscere quanto avrebbe potuto e dovuto essere fatto.

Questa volta abbiamo cercato di comprendere quanto accade a Marsala, grosso centro della provincia di Trapani.

Abbiamo rivolto le nostre domande all’ Assessore alla P.I. Rosolia e al Preside Contiliano.

– "Rispetto al rapporto tra Scuola ed Enti Locali e alle competenze di questi ultimi, cosa è stato fatto; cosa si sta facendo; cosa si può e si deve fare per migliorare... cosa, considerato che l’obiettivo primario deve essere quello della lotta alla dispersione scolastica e la promozione del successo formativo in vista anche dell’innalzamento dell’obbligo scolastico".

Ci dice il Preside Contiliano: "Il Protocollo d’Intesa 1998-2001, per la lotta e la prevenzione della dispersione scolastica tenta di aggredire, nell’area delle scuole marsalesi, quanti-qualitativamente l’insufficiente e scarsa qualità dell’istruzione da una parte e l’evasione, gli abbandoni, le bocciature e le pluriripetenze dall’altra; dalla scuola materna al biennio delle medie superiori. Esso ormai è in marcia da tempo e segna a suo merito delle iniziative fondanti: una RICERCA-AZIONE, l’avvio delle pratiche per la creazione dell’anagrafe scolastica e dei corsi di formazione per la creazione di una task force permanente di docenti (quattro per ogni Circolo Didattico, di cui uno della scuola materna, cinque per ogni Scuola Media di 1° grado e due per ogni Istituto Superiore di II° grado) per la prevenzione e il recupero della D.S.".

Continua l’Assessore Rosolia "Il Protocollo d’Intesa 1998-2001, su iniziativa dell’Amministrazione comunale di Marsala e con la consulenza progettuale dell’Osservatorio d’area per la lotta e la prevenzione del fenomeno della dispersione scolastica, è stato siglato dalle autorità istituzionali canoniche: Provveditore agli Studi di Trapani, A.S.L. di Trapani, Procura e Tribunale dei Minori di Palermo.

L’Amministrazione comunale di Marsala, nell’ottica di un sistema formativo integrato, oltre a mettere a disposizione delle scuole i servizi socio-assistenziali di competenza e le proprie strutture e progettazioni educativo-culturali, si è fatta carico anche delle spese finanziarie per realizzare le iniziative previste e proposte dall’Osservatorio d’area di Marsala".

Continua il Preside "Il Protocollo, infatti, recita: ‘le iniziative di formazione, proposte dall’Osservatorio d’area e finanziate dall’Amministrazione Comunale, sono fatte proprie dalle scuole come corsi di autoaggiomamento del Collegio dei docenti ai sensi del CCNL; i corsi di formazione avranno come obiettivo l’acquisizione di competenze specialistiche trasversali nella mediazione della comunicazione didattica, nella somministrazione, misurazione e valutazione di tests. I corsi di formazione, entro le compatibilità normative, saranno svolti in maniera intensiva e con esonero dal servizio; ciascun Collegio sceglie un gruppo di docenti, per tutti i corsi di formazione, nel triennio dell’Intesa 1998-2001, che dovrà essere stabile: le persone che partecipano ai corsi di qualificazione dovranno essere sempre le stesse.

Lo scopo, quindi, è di attaccare il fenomeno della dispersione alla base e in modo scientifico recuperando gli eventuali evasori dell’obbligo scolastico, gli abbandoni, le bocciature e le pluriripetenze, specie nelle media di primo grado e nel biennio delle superiori, dove in alcuni casi il tasso è due volte più alto di quello della media nazionale".

L’Assessorato P.I., per un’analisi scientifica della situazione della scuola a Marsala ha commissionato, all’èquipe del Dott. C.M. Gentile, uno studio e un intervento con i docenti e con i genitori al fine di raggiungere i seguenti obiettivi:

• Operare uno screening campionario sulla popolazione studentesca del Comune di Marsala per individuare eventuali situazioni di rischio di insuccesso scolastico e Dispersione Scolastica;

• Offrire ai minori che presentano problemi nell’apprendimento e nello sviluppo delle potenzialità socio-cognitive, la possibilità di essere presi in considerazione per una valutazione diagnostica accurata in funzione di una programmazione di un appropriato piano pluridisciplinare di intervento;

• Realizzare piani pluridisciplinare di intervento per promuovere le potenzialità cognitive e socio-relazionali dei minori presi in carico;

• Dare ai genitori la possibilità di fare una esperienza di formazione al "parentage" per migliorare la loro capacità educativa e parentale;

• Favorire la crescita professionale degli operatori che fanno parte dell’Équipe attraverso il confronto, l’autoanalisi e la supervisione;

• Mettere a punto un modello COMUNITARIO per l’individuazione delle situazioni di rischio e per l’intervento integrato di prevenzione-recupero;

• Attivare energie e competenze locali per promuovere una corretta presa in carico dei problemi del disagio infanto-giovanile e dell’insuccesso scolastico.

 

Con il metodo del campionamento sono state scelte le scuole di ogni ordine e grado, si è quindi proceduto alla formazione dei docenti per far sì che potessero somministrare le prove oggettive relativamente alle aree logico-matematica, linguistica e dell’autostima. La popolazione scolastica coinvolta è stata del 10% dell’intera utenza marsalese. Dall’analisi dei dati emersi si è passati all’intervento in gruppo con i docenti mirato a mettere a fuoco gli aspetti più significativi del lavoro in classe, con gli alunni con maggiore difficoltà nelle aree suddette, onde evitare interventi compensativi e di recupero, ma integrativi.

L’Assessore: "La scommessa è quella però di intervenire sul versante della qualità dell’istruzione. E qui, infatti, che si registrano le vittime più consistenti del fenomeno

Le inefficienze e le insufficienze continuano poi a peggiorare le cose nei cicli successivi. Ma chi paga più caramente, anche in termini di esclusione dal sistema formativo sono i ragazzi degli ambienti più a rischio. E quelli più a rischio non sono solo quelli dei quartieri più noti in tal senso, ma tutti quegli alunni che non riescono ad usufruire di una professionalità docente attrezzata".

Formando una task force in grado, poi, di diffondere nuove e più scientifiche e idonee competenze all’interno di ciascuna istituzione scolastica coinvolta, il Protocollo d’Intesa 1998-2001 vuole intervenire sul versante della qualità dell’istruzione, il terreno su cui cadono le vittime in aumento dell’analfabetismo vecchio e nuovo.

Questo gruppo di docenti agirà a 360 gradi – dall’infanzia al biennio per i settori e le specialità di competenza –, perché unico è il ciclo formativo di base; i docenti sono, oggi, chiamati a mettere a frutto le competenze acquisite nei corsi di formazione svolti in questi due ultimi anni scolastici. Ogni istituzione scolastica dovrà portare a termine i progetti che saranno finanziati con i duecento milioni messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale".

L’Assessore aggiunge: "Non va dimenticato che l’iniziativa, scientificamente sperimentale, è la prima di questo genere, almeno dalle nostre parti se non nell’intero territorio, e potrebbe costituire un punto di riferimento per tante altre realtà. Un Comune che per migliorare la qualità dell’istruzione dei suoi futuri cittadini finanzia progetti di RICERCA-AZIONE e formazione docenti e famiglie non è una esperienza certamente da biasimare e osteggiare".

Nino Caracausi

 

 

(Pubblicato sul n°1/2 Anno 17  Gennaio - Agosto 2000)
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