I ROBOT DELLE PARAOLIMPIADI

Come si può vivere anche dopo un’amputazione? Lo dimostrano gli atleti delle Paraolimpiadi, i quali gareggiano grazie a numerosi robot. Ecco un altro motivo che dà importanza ai Giochi Olimpici per disabili, oltre ai significati umani e sportivi che racchiudono. A Torino 2006 lavora una squadra di oltre sessanta tecnici, messi a disposizione dalla Otto Back, una multinazionale leader nelle costruzioni e nelle riparazioni di protesi d’arto. Come farebbe uno sciatore privo di una gamba a sciare, o un giocatore di hockey con lo stesso handicap a giocare? Sono stati creati robot come il monosci che possiede un sofisticato sistema di sospensioni, o come lo sledge hockey che è uno slittino altamente tecnologico. Purtroppo questi robot sono molto costosi, perché frutto di un lungo lavoro e anche di un notevole studio. Riteniamo che questi robot siano molto utili e quindi deve continuare la loro produzione. Però, invitiamo le industrie ad abbassare i costi, in modo tale che tutti i disabili possano avere la possibilità di avere una vita normale e di divertirsi con l’aiuto di questi robot.

Mario Pacitto Mattia Martucci (classe II D)

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