CURIOSITA' NEL MONDO DEGLI ALIMENTI Non si finisce mai di conoscere la storia dei cibi che noi abitualmente mangiamo. Noi mangiamo spesso cibi come la cotoletta, sorbetti, polenta, pasta senza sapere qual è la loro storia, come sono nate, da quale zona della terra provengono. La cotoletta Uno dei cibi che più ha viaggiato, cambiato forma e nome è la cotoletta che insieme al valzer e alla Sacher Torte è stata pretesa come esclusiva viennese. Nell’800 durante l’occupazione di Milano, gli austriaci confondevano la Wiener Schnitzel (carne cotta con farina e pan grattato) con cotoletta alla milanese. La cotoletta alla milanese piaceva tanto agli austriaci che Johann Strauss junior compose un ballo: il Cotolekt-polka dedicato alla gustosa pietanza. La cotoletta era molto ricercata dalle truppe italiane e austriache tanto che gli austriaci quando avevano l’opportunità di mangiare tale squisitezza facevano festa. La cotoletta è citata nei ricettari lombardi medievali e compare persino in un documento nel XII sec. quindi pensate quanto sia stato importante questo cibo. Il sorbetto Il sorbetto sembra indissolubilmente legato alla tradizione siciliana. Ma l’origine dell’alimento è svelato dallo stesso vocabolo “sorbetto” che deriva dal turco scherbet: bevanda fresca. La vera storia del sorbetto inizia però in Cina. Alessandro Magno, durante la sua spedizione in Asia si faceva portare la neve e il ghiaccio dalle montagne e li consumava con miele e frutta e li conservava in 30 trincee scavate nel terreno. Nerone copiò l’idea con la neve del Terminillo e dell’Etna. Gli Arabi conquistarono la Sicilia, vi riportarono il sorbetto e da lì si diffuse in tutta Europa diventando famosissimo. Il risotto allo zafferano Un altro piatto che ha viaggiato nel mondo è il risotto giallo, allo zafferano, importante gradino della cucina milanese legato alla costruzione del Duomo simbolo della città. Nel 1574 procedevano i lavori per la costruzione del Duomo e il maestro Vario di Fiondra si dava da fare per completare le vetrate. Uno dei suoi allievi aveva la mania di usare il giallo prendendosi io nome di “zafferano”. Il maestro lo prendeva in giro dicendo che un giorno avrebbe messo dello zafferano anche nel riso. L’altro, per vendicarsi, disse al cuoco, in occasione del matrimonio della figlia di Valerio, di mischiare dello zafferano al risotto dando vita così alla famosa pietanza. Alla fine del 1700 si trovarono le giuste dosi per il risotto allo zafferano. Tommaso Giugno e Gianmarco Bucci (classe II D) |
In questo numeroCuriosità nel mondo degli alimenti Come crescere un bambino ottimista?
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