IL NUMERAIO
A Napoli il signor Pasquale Di Stefano realizza cartelli per commercianti e venditori ambulanti: è il "numeraio” più famoso di Napoli e questo mi fa ricordare i film di Totò in cui egli interpretava un personaggio che, per guadagnare qualche soldo, scriveva per gli analfabeti. Pasquale svolge questo lavoro da decenni, come il padre e il nonno. Scrive con bella grafia, capacità di sintesi e mano lesta la pubblicità volante ai salumieri, macellai, fruttivendoli e verdurai. E’ orgoglioso del suo mestiere e dice che i cartellini del mercato sono la prima comunicazione che passa, soprattutto per il gran numero di extracomunitari. Fra i suoi clienti più affezionati troviamo il suo amico Benito Errico, settant’anni calzolaio analfabeta, ultimo di undici figli. Ha faticato molto nella sua vita. A sette anni ha cominciato a lavorare come operaio, e poi ha fatto il militare a Trapani e Treviso, per questo non ha potuto studiare. Nonostante ciò, dice che nella vita è riuscito lo stesso, perché ha una moglie e tre figli sistemati. Adesso però sta prendendo dimestichezza con le lettere, come l’H, che considera una scaletta e la S che gli serve quando va in Calabria a Sapri. Tra poco non ci saranno più persone analfabete, perché la scolarizzazione sta aumentando e quindi scomparirà anche la figura del simpatico “numeraio”. Enea Iafano (classe II D) |
In questo numeroContinua l’impegno della Di Biasio nel progetto Comenius Animali in fuga in "Madagascar" Il numeraio L'angolo della matematica L’irrisolto caso del numero pigreco
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