ADDIO A SIMON WIESENTHAL
Morto a 97 anni l'"Angelo vendicatore"
Simon
Wiesenthal, architetto ebreo scampato ai lager nazisti, dopo la seconda
guerra mondiale creò un centro per ricercare i gerarchi nazisti sfuggiti
alla giustizia. Wiesenthal era convinto che per i 1100 criminali arrestati
ci volesse una pena equivalente a ciò che avevano fatto e non la morte. Egli
cercava la giustizia, non la vendetta. “Si possono perdonare crimini contro
se stessi, ma non chi li fa contro gli altri” Queste furono le sue parole.
La sua ossessione era catturare Mengele, un medico nazista che per anni
aveva fatto orribili esperimenti su uomini, donne e bambini senza anestesia
che gli procurò il soprannome di “Medico della morte”. Macchiatosi di questi
orribili crimini, alla fine della guerra scappò e per lungo tempo non fu
ritrovato.. Si rifugiò, infatti, in Argentina, dove visse cambiando spesso
identità e lavoro. Grazie a simon Wiesenthal le autorità israeliane
riuscirono a catturarlo e lo condannarono a morte. Wiesenthal aveva giurato
di fare tutto per liberare il suo popolo dalle grinfie dei nazisti, e per la
pericolosa attività che conduceva si trovò per ben tre volte ad un passo
della morte. “L’angelo vendicatore”, così egli fu chiamato, ricevette molti
riconoscimenti. E’ morto a 97 anni. Oggi, per il suo coraggio, viene
ricordato con un film: “Brazil”.
Anna Paola Vivenzio
(classe II sez. D)
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In questo numero
Addio a Simon
Wiesenthal
Continua l’impegno della Di Biasio nel
progetto Comenius
Animali in fuga in "Madagascar"
Il numeraio
L'angolo della matematica
L’irrisolto caso del
numero pigreco
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