Non c'è nulla di
più fantastico della Grande Mela - New York, la Capitale
del Mondo. 8.038.600 persone (29.936.900 abitanti nell'area metropolitana
New York-Philadelphia) ammassate in 800 kmq con ovvi problemi di
"stretta" convivenza. Atmosfera eccitante.
Una forza impetuosa emana da questa citta'. Anche se la mia cara
amica Lucy dice di essere rimasta un po' delusa dall'odore non proprio
raffinato di alcune sue strade.
A quanto pare ovunque si vada si ha sempre l'impressione di esserci
gia' stati prima: la Statua della Libertà, l'Empire State
Building, Central Park e Times Square. Imperdibili il Museum of
Modern Art, il Guggenheim Museum e l'American Museum of Natural
History.
New York si trova ad un'altezza di 27 m. Ricordiamo si tratta di
uno stato federale. E che il Timezone Eastern Time è di cinque
ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich. Codice del telefono
Manhattan 212, 646 e 917, sobborghi esterni 718, 347 o 917 (dall'Italia:
001 + prefisso)
ARCHITETTURA DELLA MELA
Il sistema stradale a griglia
di Manhattan è basato sui corsi (avenue) indicati da numeri
o nomi e si intersecano ad angolo retto con le vie (street) numerate
che percorrono la città da est a ovest. L'East Side e il
West Side sono separati da una linea ideale creata da Fifth Ave
e il Central Park al di sopra di Washington Square. I numeri civici
delle traverse (street) iniziano da Fifth Ave e aumentano da entrambi
i lati del corso in direzione dei due fiumi che delimitano Manhattan,
generalmente (ma non sempre) di 100 numeri per ogni isolato: per
cui l'Hard Rock Cafe, situato al 221 W 57th St, si trova poco meno
di tre isolati a ovest di Fifth Ave. Curiosita': Broadway, l'unico
corso che taglia in senso diagonale l'isola, era in origine un sentiero
nei boschi e si estende ancora oggi in varie forme dall'estremità
meridionale di Manhattan fino alla capitale dello stato, Albany,
situata a 240 km di distanza da New York.
New York City è costituita da isole: Manhattan e Staten Island,
Queens e Brooklyn che includono l'estremità occidentale di
Long Island e soltanto il Bronx è collegato alla piattaforma
continentale. L'ingresso al porto di NY e' rappresentato dagli 'stretti',
compresi tra Brooklyn e Staten Island, attraverso i quali i primi
Europei penetrarono nella regione. Il porto è accessibile
via mare anche da nord lungo il Long Island Sound (stretto di Long
Island). Manhattan è delimitata a ovest dal fiume Hudson
e a est dall'East River.
COME MUOVERSI
Gli autobus collegano ogni
30 minuti New York e l'aeroporto internazionale JFK: il viaggio
dura almeno un'ora. In alternativa, si può prendere la metropolitana
fino alla stazione di Howard Beach-JFK e poi proseguire in autobus,
impiegando circa 75 minuti.
Tra la città e l'aeroporto
La Guardia ci sono delle corse ogni 30 minuti e un traghetto-navetta
sull'East River; anche in questo caso l'alternativa è prendere
la metropolitana, scendere a Roosevelt Ave-Jackson Heights e proseguire
in autobus, impiegando ben più di un'ora.
Per raggiungere l'aeroporto
di Newark si può prendere un autobus pubblico o privato.
La corsa in taxi per tutti e tre gli aeroporti è cara.
A New York ci si muove tramite mezzi di trasporto pubblico. Impossibile
pensare di guidare la propria auto: il traffico è orribile,
i costi dei parcheggi astronomici e i furti molto frequenti. Il
noleggio di un auto viene circa US$95 al giorno (più le tasse
e l'assicurazione) per una vettura di medie dimensioni. In città
la benzina è molto più cara che nel resto degli Stati
Uniti. Occorre una patente di guida valida e una carta di credito
tra le più diffuse. Ovviamente in tutti e tre gli aeroporti
e' possibile trovare le principali agenzie di noleggio.
La metropolitana di NY ha fama di essere pericolosa e difficile
da usare, ma, rimane comunque il mezzo di trasporto più rapido
e affidabile. Per poter viaggiare si puo' scegliere tra i gettoni,
che consentono di andare ovunque e sono molto economici, e una tessera
Metrocard: entrambi sono utilizzabili anche sugli autobus urbani
blu e bianchi.
I treni del Port Authority
Trans-Hudson del New Jersey sono in servizio da Manhattan a Newark
e verso la parte settentrionale del New Jersey.
Gli autobus urbani effettuano
corse 24 ore su 24. Presso le stazioni ferroviarie e della metropolitana
ci sono cartine e le fermate sono ben indicate. Utile: tra le 22
e le 5 si puo' chiedere di scendere ovunque lungo il percorso, anche
se in quel punto non c'è la fermata.
Infine ci sono i traghetti
che percorrono la valle del fiume Hudson, da Midtown allo Yankee
Stadium e da Hoboken al World Financial Center.
Attenzione: non fidatevi dei tassisti di New York che hanno fama
di cercare di guadagnare sempre qualcosa in più. Ricordatevi
che spetta loro una mancia dal 10% al 15% circa, con un minimo di
50 cent, ma se pensate di essere stati truffati, protestate con
il tassista oppure fatevi rilasciare la ricevuta e prendete nota
del numero di targa: i tassisti non amano essere denunciati alla
Taxi and Limousine Commission di New York.
AEREOPORTI
Tre sono i principali aeroporti:
1) il John F. Kennedy
(JFK), situato 24 km a sud-est di Midtown Manhattan. Dove
fa scalo la maggior parte dei voli internazionali. Da evitare: utlimamente
e' considerato il terzo peggior aeroporto del mondo!
2) il La Guardia,
13 km a est di Manhattan, nel Queens settentrionale. Gestisce soprattutto
i voli nazionali.
3) e il Newark,
che si trova 16 km a ovest di Manhattan, nel New Jersey. I voli
in partenza e in arrivo da questo aeroporto sono talvolta leggermente
più economici a causa dell'errata convinzione che questo
scalo sia il meno accessibile. In realtà, Newark ha un vasto
e nuovissimo terminal per gli arrivi internazionali e i suoi quattro
terminal sono collegati da un sistema di trasporto a monorotaia.
Come non citare i numerosi
autobus suburbani e quelli in servizio sulle lunghe
distanze: capolinea al Port Authority Bus Terminal, 41st St ed Eighth
Ave a Midtown Manhattan. La compagnia Greyhound
collega New York con le principali località del paese; la
Peter Pan Trailways per raggiungere le metropoli
più vicine; la Short Line fa scalo nelle
città del New Jersey settentrionale e nell'entroterra dello
stato di New York; e il New Jersey Transit per
Atlantic City e per tutto il Garden State.
I'm here
La Pennsylvania Station,
33rd St tra Seventh Ave ed Eighth Ave, è la stazione di partenza
dei treni Amtrak, compreso il frequente servizio
quotidiano Metroliner per Princeton, NJ, Philadelphia,
PA, e Washington, DC. La linea ferroviaria Long Island Rail
Road fa varie fermate di Brooklyn, Queens e dei sobborghi
di Long Island, comprese le località di villeggiatura. New
Jersey Transit gestisce dei treni in servizio dalla Penn Station
ai quartieri periferici e alla Jersey Shore. Un servizio per pendolari
parte dalla Grand Central Station, Park Ave e 42nd St: si tratta
della Metro North Railroad, che collega alla metropoli i sobborghi
settentrionali e il Connecticut.
Avere un'automobile a Manhattan è un incubo, mentre è
facile entrare in città. Si può arrivare da est seguendo
la Connecticut Turnpike (I-95); dalla Long Island Expressway, che
entra a Manhattan dal Queens Midtown Tunnel (spesso intasato dal
traffico); e dalla Grand Central Parkway (appena usciti dal Triborough
Bridge), che taglia da Long Island attraverso il Queens. Dal New
Jersey la I-95 supera il George Washington Bridge e prosegue poi
in direzione sud come New Jersey Turnpike, entrando a Manhattan
dal Lincoln Tunnel (a Midtown) e dall'Holland Tunnel (vicino a SoHo).
Sulla I-95 si percorrono 315 km in direzione sud da Boston a New
York, 170 km da Philadelphia (in direzione nord) e 380 km da Washington
(DC, sempre in direzione nord).
STORIA
La zona oggi nota come New
York City è stata occupata dai nativi americani per più
di 11.000 anni prima che Giovanni da Verrazzano, un fiorentino incaricato
dai francesi di esplorare la costa nord-orientale dell'America,
raggiungesse la baia di New York nel 1524. La regione, tuttavia,
continuò a vivere tranquilla fino all'arrivo dell'esploratore
inglese Henry Hudson, capitato da queste parti nel 1609 mentre era
alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest. 'Questa terra è
talmente splendida che c'è da augurarsi di potervi posare
il piede', scrisse Hudson reclamandone il possesso per conto della
Compagnia Olandese delle Indie Orientali.
Nel 1625 i coloni olandesi avevano avviato il commercio delle pellicce
con gli indigeni ed erano aumentati di numero grazie all'arrivo
di un nuovo gruppo, insediatosi in quella che diventerà New
Amsterdam e che in seguito sarà sede di una grande colonia
chiamata New Netherland. Gli abitanti di New Amsterdam erano stati
allettati a lasciare l'Europa dalle promesse di un clima temperato
e di una terra ricca di risorse, ma i rigidi inverni americani mieterono
molte vittime. Secondo gli storici, Peter Minuit, direttore della
Compagnia Olandese delle Indie Orientali, acquistò l'isola
dalle tribù locali in cambio di una quantità di beni
corrispondenti a 60 fiorini; ma pare che tali merci valessero molto
di più dei 24 dollari che comunemente citano i testi, essendo
probabilmente pari a 600 dollari: in ogni caso, fu un ottimo affare.
Dopo vari passaggi di mano tra l'Inghilterra e i Paesi Bassi, New
Amsterdam divenne la colonia inglese di New York intorno al 1670.
Nonostante gli abitanti avessero iniziato a coltivare i terreni
del New Jersey e di Long Island, New York rimase una minuscola cittadina
portuale che si estendeva, infatti, su un territorio corrispondente
alla zona oggi compresa tra Wall St e la punta meridionale di Manhattan.
Verso il 1730 cominciò a diffondersi il malcontento nei confronti
dell'Inghilterra, e trent'anni più tardi il Comune di New
York - che aveva sede dove si trova tuttora il municipio cittadino
- divenne il fulcro della protesta anti-britannica. Nonostante i
sentimenti dei newyorkesi, tuttavia, le truppe di re Giorgio III
riuscirono a mantenere il controllo della città per buona
parte della guerra e si ritirarono soltanto nel 1783, due anni dopo
la fine del conflitto.
Quando George Washington prestò giuramento come presidente
della nuova repubblica dal balcone della Federal Hall di Wall St,
nel 1789, New York era già un animatissimo porto con 33.000
abitanti, ma restava tuttavia meno importante di Philadelphia, capitale
culturale del paese. Il nuovo Congresso abbandonò la città
l'anno seguente, preferendole il Distretto di Columbia: Thomas Jefferson
affermerà in seguito che New York era una 'cloaca di tutte
le depravazioni della natura umana'.
New York esplose a livello demografico nei primi decenni dell'Ottocento
quando la sua popolazione passò dai 65.000 abitanti del 1800
ai 250.000 del 1820. Durante la Guerra Civile la città fornì
numerosi volontari alla causa dell'Unione ma, mentre il conflitto
si protraeva, molti dei cittadini più poveri di New York
si ribellarono, soprattutto quando venne introdotta la coscrizione
obbligatoria. Nell'estate del 1863 gli immigrati irlandesi diedero
il via ai cosiddetti 'disordini per la leva', protestando contro
il provvedimento che consentiva ai ricchi di evitare di prestare
servizio nell'esercito pagando 300 dollari. Nel giro di pochi giorni
i manifestanti rivolsero il loro astio contro la popolazione nera,
che ritenevano responsabile della guerra e loro diretta antagonista
sul mercato del lavoro. Almeno undici uomini furono linciati dalla
folla e un orfanotrofio per bambini di colore fu incendiato e raso
al suolo.
La seconda metà del secolo fu un periodo prospero per la
popolazione di New York, che crebbe di numero grazie all'immigrazione
europea, e per gli uomini d'affari, avvantaggiati dallo scarso controllo
sull'industria e dal mercato azionario della cosiddetta 'epoca d'oro'.
Questi ultimi costruirono grandi palazzi nella 'fila dei milionari'
in Lower Fifth Ave, e lungo Broadway, da City Hall a Union Square,
furono costruiti i primi 'grattacieli' - per accogliere i centri
direzionali delle nuove società.
La popolazione, intanto, era più che raddoppiata dai 500.000
abitanti del 1850 a oltre 1.100.000 nel 1880 e si andava quindi
sviluppando l'interesse per i beni immobili. Il fatto che la popolazione
stesse ormai superando i confini urbani portò a un fenomeno
di fusione con i quartieri periferici, che erano in competizione
per accogliere nuovi residenti dal centro. Nel 1898 gli abitanti
dei sobborghi indipendenti di Queens, Staten Island, Bronx e Brooklyn
(privo di risorse finanziarie) votarono per diventare 'distretti
amministrativi' (borough) di New York City.
La nuova metropoli assorbì una seconda, enorme ondata di
immigrati europei che sbarcarono a Ellis Island, nella baia di New
York, e la popolazione urbana esplose demograficamente ancora una
volta, passando da poco più di 3 milioni di abitanti nel
1900 a 7 milioni nel 1930. Durante questo periodo scomparvero i
filobus trainati da cavalli, sostituiti da un vasto sistema di linee
metropolitane e di treni sopraelevati ('Els') che si estese fino
ai sobborghi esterni della città.
A mano a mano che la popolazione di immigrati acquisiva coscienza
politica, le richieste di cambiamenti si fecero sempre più
pressanti e nel periodo della Grande Depressione fu eletto sindaco
Fiorello La Guardia (che aveva lavorato come interprete a Ellis
Island ed era stato uno dei portavoce della protesta). Durante i
suoi tre mandati il popolare 'Little Flower' (Piccolo Fiore) combatté
la corruzione dei funzionari pubblici e ampliò il settore
dei servizi sociali. Nel frattempo l'urbanista Robert Moses lavorava
per rimodellare il paesaggio urbano per mezzo di opere pubbliche,
grandi strade e importanti manifestazioni, come le Fiere Internazionali
del 1939 e 1964. Purtroppo i suoi progetti (che comprendevano il
Triborough Bridge, il Lincoln Center, diverse autostrade e imponenti
quartieri residenziali) distrussero spesso interi quartieri, cacciandone
gli abitanti.
New York emerse dalla seconda guerra mondiale fiera di sé
e pronta a lanciarsi negli affari. Essendo una delle poche metropoli
del mondo a non aver subito alcun danno dai combattimenti, sembrò
il luogo ideale dove vivere. Questa prosperità non si limitava
però al centro urbano: negli anni '50 le arterie di grande
traffico resero facilmente accessibili i sobborghi e centinaia di
migliaia di newyorkesi iniziarono a utilizzarle per trasferirsi
definitivamente in periferia. Ma non era solo il comprensibile desiderio
di migliorare le loro condizioni di vita a condurli altrove: molti
bianchi, infatti, lasciarono i loro quartieri di origine perché
si erano 'degradati', un modo appena gentile per dire che afroamericani
e portoricani erano riusciti a ritagliarsi un loro spazio nella
città.
Mentre i politici erano incerti sul da farsi e cercavano di destreggiarsi
tra i vari fronti su cui erano schierati gli elettori, la città
iniziò letteralmente a traslocare. Studi televisivi, industrie
e persino la mitica squadra di baseball dei Brooklyn Dodgers si
trasferirono sulla West Coast, insieme alla squadra rivale dei New
York Giants, e, come la maggior parte del paese, anche New York
guardò a occidente per gli orientamenti culturali; infine,
anche le società per azioni cominciarono ad abbandonare la
città poiché ormai le innovazioni nella tecnologia
delle comunicazioni consentivano loro di gestire gli affari da qualunque
sede. Negli anni '70 l'economia di New York rischiò la bancarotta,
scongiurata soltanto grazie a massicci trasferimenti di fondi da
parte della federazione.
Durante gli anni di Reagan, New York ritrovò in parte la
sua spavalderia grazie ai miliardi guadagnati da Wall St. Ed Koch,
pittoresco sindaco per tre mandati, sembrò incarnare la capacità,
tipica dei newyorkesi, di affascinare e irritare allo stesso tempo.
Nel 1989, però, Koch fu sconfitto alle elezioni primarie
democratiche da David Dinkins, che divenne così il primo
sindaco americano di colore. Dinkins, vera e propria macchina politica
dei democratici, fu giustamente criticato per essersi limitato a
presiedere l'amministrazione di una città che aveva invece
urgente bisogno di riforme, nonostante i suoi provvedimenti per
aumentare la presenza della polizia nelle strade riuscissero effettivamente
a contenere la criminalità. Dinkins fu sconfitto per pochi
voti, nel 1993, dal moderato repubblicano Rudolph Giuliani, che
nel 1997 vinse trionfalmente il suo secondo mandato grazie alla
significativa diminuzione della delinquenza e alla debolezza dei
suoi oppositori democratici. Per la prima volta dopo vari decenni,
la città prese in considerazione colossali (e assolutamente
necessari) progetti per migliorare le sue infrastrutture, come un
nuovo tunnel ferroviario sotto il fiume Hudson. Nel frattempo, Times
Square fu trasformata alla fine del millennio da quartiere a luci
rosse dominato dal crimine e dalla droga, quale era stato negli
anni '60 e '70, in un'attrazione turistica degna di un parco dei
divertimenti disneyano.
Il clima di crescente fiducia nelle proprie forze che New York aveva
dimostrato negli ultimi anni ha subito una brusca battuta d'arresto
con i tragici attentati terroristici dell'11 settembre 2001, quando
due aerei di linea dirottati si sono schiantati sulle Twin Towers
portando al crollo delle stesse e alla morte di migliaia di persone.
Ma questa città ha dovuto affrontare in passato una buona
dose di avversità, e ancora una volta i newyorkesi, già
avvezzi a dover superare momenti difficili, si trovano di fronte
a una nuova sfida. Ci sono perciò buone possibilità
che, a dispetto dell'enorme danno causato da una delle più
grandi tragedie della storia americana, New York risalga presto
la china e ritorni agli antichi splendori.
A riprova di ciò, già nel luglio del 2002 sono stati
presentati i primi progetti per costruire, sull'area di Ground Zero,
un grande parco alla memoria delle vittime degli attacchi alle Twin
Towers, intorno al quale sorgeranno dei grattacieli per uffici.
Il 27 febbraio 2003, circa diciotto mesi dopo l'attentato, è
stato presentato il progetto ufficiale, che prevede la costruzione
di cinque torri intorno al cratere prodotto dal crollo delle Twin
Towers, lasciando anche scoperto il muro con il quale le fondamenta
vennero isolate dalle acque del fiume Hudson. Il complesso prevede
un museo, un centro convegni, una sala concerti, un albergo, negozi,
spazio per uffici e lo snodo dei trasporti perché questo
quartiere riviva.
Il 14 agosto, alle 16.15, all'improvviso manca la luce da New York
a Detroit, da Pittsburgh a Ottawa, un colossale blackout che ha
coinvolto circa venti milioni di persone. Sotto accusa una rete
elettrica troppo vecchia: stando a quello che ha riferito il portavoce
del North American Electric Reliability Council, negli ultimi vent'anni
non si è fatto alcun miglioramento alla rete, sebbene la
domanda di elettricità fosse aumentata in modo significativo.
New York è una destinazione
che si può raggiungere in qualunque periodo dell'anno, quindi
non esiste una vera e propria 'bassa stagione' in cui i prezzi dei
servizi locali diminuiscono in maniera consistente. Talvolta sono
disponibili delle offerte invernali sulle tariffe dei voli, e anche
qualche grande albergo propone dei pacchetti a prezzi scontati nei
mesi più tranquilli, che vanno da gennaio alla metà
di marzo.
Se la vostra decisione a proposito di quando visitare New York è
condizionata soltanto dal clima, generalmente i periodi migliori
e più temperati vanno da metà settembre a metà
ottobre e da maggio ai primi di giugno. Purtroppo, questi mesi sono
anche i più popolari tra i turisti, quindi i prezzi degli
alberghi si adeguano alla domanda.
Raramente una settimana a
New York trascorre senza qualche manifestazione di rilievo. Ogni
anno, infatti, si svolgono una cinquantina di parate ufficialmente
autorizzate e più di 400 fiere nelle vie della città.
Ma, dal momento che la maggior parte di queste manifestazioni offre
un assortimento poco interessante di bancarelle di cibi pronti,
impianti domestici, calzini sportivi e cinture a poco prezzo, non
è il caso di modificare il proprio itinerario per visitarle.
La festa di Capodanno in Times Square è probabilmente la
più famosa del mondo; meno popolare è invece la corsa
di mezzanotte (8 km) a Central Park. Il 5 gennaio migliaia di bambini
percorrono la 5th Ave in una sfilata di pecore, cammelli e asini
per celebrare la Three Kings Parade (Parata dei Re Magi), mentre
la St Patrick's Day Parade (festa di San Patrizio) ha luogo da 200
anni il 17 marzo nella 5th Ave.
A metà maggio l'International Food Fair (Fiera Gastronomica
Internazionale) intasa 9th Ave, mentre a giugno i monaci tibetani
discutono le tematiche trascendentali in Central Park nel corso
del Change Your Mind Day (giorno in cui si invitano i newyorkesi
a rivedere le loro opinioni). Anche il JVC Jazz Festival si svolge
a giugno, insieme con il NY Shakespeare Festival (gratuito), durante
il quale alcune delle più grandi star dello schermo recitano
le opere del Bardo a Central Park.
Il 4 luglio Macy's sponsorizza uno spettacolo di fuochi d'artificio
sull'East River per celebrare l'Independence Day (anniversario della
dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti). Il più importante
quartiere nero della città festeggia l'Harlem Week (settimana
di Harlem) ad agosto, e nel corso del Labor Day (Festa del Lavoro,
che si tiene il 1° lunedì di settembre) più di
un milione di persone partecipa alla parata del Caribbean Day di
Brooklyn, il più importante evento dell'anno. Il New York
Film Festival ha luogo anch'esso a settembre. La Thanksgiving Parade
di Macy's (in occasione del Giorno del Ringraziamento), a novembre,
è sempre popolare e se volete immergervi in un clima ancora
più festoso non perdetevi il Rockefeller Center Christmas
Tree Lighting del martedì successivo, quando l'albero di
Natale viene illuminato.
DA VEDERE...
Il traffico e lo smog costituiscono
un serio deterrente per i newyorkesi che vogliono dedicarsi allo
sport. Tuttavia, se proprio volete mantenervi in esercizio, la Grande
Mela offre qualche attività. Il Chelsea Piers Complex sul
fiume Hudson dispone di varie strutture per praticare la maggior
parte degli sport: pista automobilistica, pista di pattinaggio al
coperto, pista da jogging, piscina, centro di atletica, beach-volley
(senza l'oceano, però) e arrampicata su roccia. Se preferite
fare jogging all'aperto, il percorso di 6 miglia che compie un circuito
attorno a Central Park è chiuso al traffico dalle 10 alle
15 nei giorni feriali e tutto il giorno nel fine settimana. La Jacqueline
Kennedy Onassis Reservoir ha una pista morbida da jogging lunga
2,5 km e da 23rd St a Battery Park City potrete seguire il corso
dell'Hudson su una pista appositamente costruita.
Potete affittare le biciclette ovunque, ma solo a Central Park potrete
pedalare lontani dal traffico cittadino. Anche i pattini in linea
sono molto popolari, naturalmente sempre a Central Park dove ognuno
fa sfoggio della propria abilità. Sull'Hudson è possibile
pescare.
Greenwich Village
'The Village' (come lo chiamano i newyorkesi) è uno dei quartieri
più popolari della città, nonché un simbolo
a livello mondiale di tutto ciò che è esotico e bohemien.
La fama di questa zona come enclave di creatività risale
almeno ai primi anni del Novecento, quando vi si trasferirono artisti
e scrittori, seguiti da musicisti jazz che si esibivano nei celebri
(e tuttora attivi) club come il Blue Note e il Village Vanguard.
Intorno agli anni '40 la zona era diventata un luogo di ritrovo
per gli omosessuali, mentre i caffè di Bleecker St richiamano
alla memoria gli anni '50, epoca del fenomeno beat di New York,
e gli hippy anni '60. Pare che Bob Dylan abbia fumato il suo primo
spinello proprio nel Village; qui, inoltre, viveva Jimi Hendrix
e i Rolling Stones registravano i loro brani. Il Greenwich Village
è tuttora un quartiere vario e animato, pieno di siti storici,
caffè, negozi, e bar gay, nonché sede del Washington
Square Park, che è comunemente ritenuto il più affollato
spazio ricreativo del mondo.
Oggi nessuno può permettersi di vivere al Village, collocato
com'è nella stratosferica atmosfera di Manhattan; il posto,
tuttavia, è ancora traboccante di energia.
Statua della Libertà
La Statua della Libertà, il simbolo più efficace e
duraturo di New York - ma anche di tutti gli Stati Uniti d'America
- deve le sue insolite origini a due repubblicani parigini. Nel
1865, nel corso di un pranzo, l'attivista politico Edouard René
Lefebvre de Laboulaye e lo scultore Frédéric-Auguste
Bartholdi concepirono l'idea di costruire un monumento che celebrasse
la concezione americana della libertà politica, per farne
dono al Paese delle Opportunità. Ventun anni dopo, il 28
ottobre del 1886, una statua alta 45 m e intitolata La Libertà
illumina il mondo, ispirata al Colosso di Rodi, fu finalmente inaugurata
nel porto di New York al cospetto del presidente Grover Cleveland
e di una miriade di imbarcazioni a sirene spiegate. Per arrivare
fino alla corona della statua si devono salire 354 gradini, che
corrispondono a 22 piani di un edificio: se volete arrivare fino
in cima, iniziate presto per evitare le code - è poco piacevole,
infatti, contemplare il sogno americano dai ranghi serrati di una
fila.
Empire State Building
Simbolo dell'originale profilo di New York, l'Empire State Building
è un edificio di pietra calcarea che fu costruito in soli
410 giorni nel pieno della Grande Depressione e che incombe con
i suoi 102 piani e 436 m di altezza su 5th Ave e 34th St nel luogo
dove originariamente sorgeva il Waldorf-Astoria. La celebre antenna
del grattacielo era stata concepita come base di attracco per gli
Zeppelin, ma la tragedia Hindenberg fece accantonare questo progetto.
Un dirigibile andò a sbattere contro l'edificio: si trattava
di un B25 che, schiantatosi all'altezza del 79° piano in una
giornata di foschia del luglio 1945, fece 14 vittime. Se desiderate
prendere l'ascensore che porta all'86° o al 102° piano (e
che vi farà schioccare le orecchie) dovrete probabilmente
fare la fila: ne vale la pena, comunque!
Central Park
Dall'alto dell'Empire State Building ci si rende subito conto di
quale benedizione sia per la città il Central Park, un rettangolo
verde di 337 ettari in gradevole contrasto con il cemento e il traffico
che si contendono il resto della superficie di Manhattan. Quando
venne ufficialmente aperto al pubblico nel 1873, Central Park avrebbe
dovuto essere un'oasi di pace nel caos della città, ma oggi
la vita frenetica di New York ha contagiato anche la verdeggiante
calma del parco sotto forma di jogger, pattinatori, musicisti e
turisti; per trovare un angolo più tranquillo bisogna spingersi
oltre la 72nd St, dove c'è meno gente e si riesce quindi
a percepire meglio il ben delineato paesaggio del parco. All'interno
di Central Park si trovano un piccolo zoo, varie attività
sportive istituzionali o improvvisate (soprattutto baseball e frisbee)
da osservare o alle quali partecipare, una piscina e diversi spettacoli
gratuiti.
Times Square
Soprannominata la 'Great White Way' (grande strada bianca) per le
sue insegne luminose, Times Square è stata per lungo tempo
celebre come il crocevia più scintillante di New York. Dopo
la decadenza degli anni '60, quando le sale cinematografiche furono
trasformate in locali equivoci e la zona divenne nota come luogo
di ritrovo di tutti i personaggi pittoreschi e folli, ma anche dei
balordi di Midtown, una drastica operazione di 'pulizia' ha quasi
del tutto risanato il quartiere e oggi Times Square è di
nuovo una piacevole combinazione di colori, schermi giganteschi
e tabelloni pubblicitari. Ogni anno, a mezzanotte della vigilia
di Capodanno, un milione di persone si raduna qui per veder scendere
dal tetto dell'One Times Square una palla illuminata: questo evento
dura appena 90 secondi, lasciando buona parte del pubblico a chiedersi
come trascorrere il resto della notte.
Metropolitan Museum of Art
L'Upper East Side accoglie la principale concentrazione di centri
culturali newyorkesi: il tratto di 5th Ave sopra la 57th St, infatti,
è noto come Museum Mile (il miglio dei musei). Il progenitore
di questi istituti è il Metropolitan Museum of Art (detto
'Met'), la più popolare attrattiva turistica della città
che può essere considerata una specie di città-stato
indipendente della cultura grazie alla sua collezione di 3 milioni
di oggetti. Per iniziare la visita vi consigliamo di scegliere l'argomento
o la sezione che vi interessano di più, prima che la stanchezza
e la folla abbiano il sopravvento. Gli oggetti in mostra spaziano
dalle mummie egiziane ai cartellini di ammonizione del baseball,
perciò se doveste perdervi potete star certi che vi imbatterete
sempre in qualcosa di interessante.
Museum of Modern Art
Uno dei principali musei di New York nonché edificio tra
i più significativi della città dal punto di vista
architettonico, il Museum of Modern Art (11 W 53rd St) ospita una
collezione di altissimo livello e organizza ogni anno delle importanti
retrospettive. Soprannominato 'MOMA', questo istituto espone una
collezione permanente di capolavori tra cui Les Demoiselles d'Avignon
di Picasso, Notte stellata di Van Gogh e Broadway Boogie-Woogie
di Piet Mondrian. All'opera Ninfee di Claude Monet è dedicata
un'intera galleria. Il MOMA vanta anche un'importante collezione
di fotografia e un bellissimo negozio di articoli da regalo, libri
e souvenir.
Altri musei
Oltre ai suddetti mostri sacri della cultura, New York conta decine
di musei che farebbero la gioia di qualsiasi membro del Rotary Club
di una cittadina di provincia. Il Solomon R. Guggenheim Museum,
situato nel Museum Mile, è un originale spazio espositivo
a spirale progettato da Frank Lloyd Wright per accogliere una delle
più importanti collezioni private del XX secolo. Il Whitney
Museum of American Art, specializzato in arte contemporanea, è
situato nei pressi del Guggenheim.
L'American Museum of Natural History, Central Park West e 79th St,
è famoso principalmente per le tre grandi sale dei dinosauri,
ma anche il resto della collezione permanente (formata da circa
30 milioni di manufatti) merita una visita. Spesso le mostre temporanee
organizzate da questa istituzione lasciano ampio spazio alle presentazioni
interattive e manuali, una caratteristica che rende il museo di
storia naturale popolarissimo tra i bambini. Anche i pantofolai
dovrebbero visitare il Museum of Television & Radio, un rifugio
ideale se piove oppure quando si è semplicemente stanchi
di camminare: sul catalogo computerizzato del museo sono a disposizione
del pubblico più di 75.000 programmi televisivi e radiofonici
statunitensi e potrete quindi mettervi a sedere e riposarvi davanti
a una delle 90 consolle.
SoHo
SoHo (che significa 'south of Houston', a sud di Houston) è
il principale quartiere della città per quanto riguarda le
gallerie d'arte, i negozi di abbigliamento e le boutique che vendono
oggetti curiosi a caro prezzo. Tutta la zona rappresenta il paradigma
del rinnovamento urbano non pianificato, essendosi trasformata come
per incanto dal più importante quartiere commerciale del
periodo post-guerra civile a una vivace colonia di artisti negli
anni '50, per diventare infine lo splendore follemente caro di oggi.
Gli edifici in ghisa di SoHo, splendidamente restaurati, si possono
annoverare tra i migliori esempi al mondo di questo stile architettonico.
Qualche malalingua sostiene che a SoHo tutto è eccessivo
- troppa autocoscienza, troppe persone alla moda, prezzi troppo
elevati - ma le gallerie sono indubbiamente interessanti, e nessuno
vi costringerà ad acquistare dei copriteiera firmati da designer.
Tribeca
Sebbene non sia interessante come SoHo, dal punto di vista turistico
e architettonico, Tribeca ha un'etimologia ancora più insolita:
si tratta infatti del 'TRIangle BElow CAnal St', ovvero il Triangolo
sotto Canal Street. Questo quartiere di vecchi magazzini e loft
trasformati in appartamenti vanta un buon numero di bei ristoranti
e bar, oltre alla casa cinematografica Tribeca Films di Robert De
Niro; non è raro vedere una star del cinema in uno dei locali
della zona, senza contare che la diffusa desolazione, non priva
di una nota chic, rende il quartiere una meta ideale per i fotografi
di moda. Al momento Tribeca ha ancora un numero ragionevolmente
limitato di boutique e di grandi magazzini e alcuni depositi sono
tuttora abbandonati; sembra che non resterà così a
lungo, però, avendo ormai destato l'interesse degli operatori
immobiliari.
Long Island
Dalla confusione del quartiere operaio di Brooklyn alle sofisticate
aziende vinicole di North Fork, Long Island è un vero e proprio
manuale di geografia e di contrasti economici. Per la maggior parte
dei visitatori, attraversare l'East River da Manhattan significa
fare una gita alla spiaggia, indipendentemente dalla meta: l'affollata
Jones Beach o la Fire Island a Nassau, la tranquilla Shelter Island
oppure gli sfarzosi Hamptons. Long Island si può raggiungere
da Manhattan tramite la Long Island Expressway, oppure con uno dei
numerosi autobus che fanno servizio dall'East Side (gli autisti
conoscono tutte le scorciatoie e probabilmente con un mezzo pubblico
arriverete prima che in auto). C'è inoltre un treno che collega
Long Island con la Penn Station di New York. Una volta giunti sul
posto, non avrete problemi a trovare un mezzo pubblico per spostarvi
ovunque.
Jones Beach e Fire Island
Jones Beach è la meno esclusiva delle spiagge di Long Island,
10 km di litorale oceanico dove convergono decine di migliaia di
persone e c'è posto per parcheggiare quasi 25.000 automobili.
La sabbia, comunque, è pulita e questa località può
essere un piacevole rifugio dall'afa estiva. Il Robert Moses State
Park, a est, è affollato quasi quanto la spiaggia mentre
i vicini villaggi di Fire Island, accessibili soltanto in traghetto,
costituiscono la più importante località di villeggiatura
gay del paese.
Gli Hamptons
Più esclusivi, gli Hamptons, situati all'estremità
orientale dell'isola, sono la località estiva prediletta
dai divi del cinema sulla West Coast. Nonostante la principale attrattiva
di questa zona sia proprio la sua atmosfera elegante, sono degni
di nota anche il Whaling Museum di Sag Harbor, l'affascinante Parrish
Art Museum di Southampton, e il campo da golf di Montauk Downs.
East Hampton è il cuore degli Hampton, e merita una visita
se vi piace osservare lo stile di vita dei ricchi e famosi; questa
cittadina vanta inoltre ottimi ristoranti e locali notturni.
Wine District
Per ironia della sorte, la zona delle aziende vinicole è
l'unica di Long Island dove dovrete muovervi in macchina. A North
Fork ci sono 13 aziende, quasi tutte situate nei dintorni della
cittadina di Cutchogue. I vigneti di Pindar sono i più estesi,
con possibilità di visite, degustazioni giornaliere e sagre
vinicole durante tutto l'anno. Dopo la visita potrete dirigervi
verso l'affascinante borgo secentesco di Orient, situato all'estremità
orientale di North Fork, che conserva una deliziosa collezione di
case rivestite in legno bianco e di ex locande; nelle vicinanze
troverete una spiaggia e degli stagni dove si allevano le ostriche.
Hudson Valley
Situata immediatamente a nord di New York, la valle del fiume Hudson
è disseminata di cittadine affascinanti ed è significativamente
bella in autunno, quando molti newyorkesi la percorrono soltanto
per vedere le foglie che cambiano colore. Un itinerario scenografico
è quello che segue la Rt 9 lungo la sponda orientale del
fiume, ma se avete fretta optate per la Taconic State Parkway. I
treni in partenza dalla Grand Central Station raggiungono diverse
località della valle; in alternativa potete effettuare un'escursione
in barca sul fiume. La valle, purtroppo, è servita da pochissimi
mezzi pubblici, ma è ideale da percorrere in bicicletta.
L'Harriman State Park, sulla sponda occidentale del fiume, è
un buon posto dove fare una passeggiata o un bagno in uno dei tre
laghi del parco. L'adiacente Bear Mountain State Park, molto popolare
tra i newyorkesi amanti della natura, offre passeggiate, fiori selvatici,
nuotate, pesca, sci di fondo, gite in slitta e pattinaggio su ghiaccio.
Il Trailside Museum & Zoo, che si trova all'interno del parco,
è dedicato alle attrattive della zona ma soccorre anche gli
animali feriti. L'accademia militare di West Point, a nord del parco,
educa i propri cadetti al libero pensiero sin dal 1802: qui sono
stati addestrati geni militari come Grant, MacArthur ed Eisenhower
(e anche, con meno successo, Edgar Allan Poe). Il campus dell'accademia
è formato da una serie impressionante di edifici gotici e
federalisti in mattoni e pietra vulcanica grigia, sparsi nei giardini
dal tracciato rigidamente geometrico.
Tarrytown
I fan di Washington Irving conosceranno già Tarrytown, cittadina
sulla sponda orientale dell'Hudson, come Sleepy Hollow, dove lo
scrittore ambientò il suo romanzo Legend of Sleepy Hollow:
mentre siete qui, visitate la casa di Irving, Sunnyside, e la sua
tomba. Chi non fosse interessato alla letteratura, potrà
comunque dare un'occhiata alle case storiche di Tarrytown, ma soprattutto
all'imponente proprietà terriera della famiglia Rockefeller.
Affacciato sulla sponda orientale del fiume, Hyde Park è
una specie di parco a tema dedicato a Roosevelt: qui Franklin Delano
Roosevelt aveva la sua Casa Bianca estiva. La Franklin D. Roosevelt
Home and Library conserva vecchie foto, nastri e la Ford Phaeton
appositamente costruita per il presidente. Roosevelt e la moglie
sono sepolti nel parco. Dato che la madre del presidente viveva
a Hyde Park, Eleanor Roosevelt (che non le era particolarmente affezionata)
andò ad abitare due miglia a est a Val-Kill, oggi trasformata
nell'Eleanor Roosevelt National Historic Site. A nord di Hyde Park
(3,2 km per la precisione) si trova il Vanderbilt Mansion National
Historic Site, una spettacolare residenza ricca di oggetti d'arte
che la dinastia delle ferrovie considerava semplicemente una villetta
di campagna.
La costa del New Jersey
D'estate questo tratto di costa è frequentato dai newyorkesi
che cercano sollievo dall'afa della Grande Mela. La costa del New
Jersey si distende per 205 km da Sandy Hook a nord a Cape May a
sud, ed è la zona più visitata dello stato: grazie
alle spiagge e ai casinò di Atlantic City è infatti
meta della maggior parte dei 178 milioni (in totale) di escursioni
effettuate dai turisti. Le spiagge situate tra Long Branch e Bay
Head sono servite dalla linea ferroviaria New Jersey Transit North
Jersey Coast; da maggio al Labor Day ci sono frequenti corse in
partenza dalla Penn Station (New York), da Hoboken e da Newark con
destinazione Shore. Per raggiungere la costa in automobile, uscite
da New York dal Lincoln Tunnel oppure dal George Washington Bridge
e imboccate la superstrada turistica Garden State Parkway che tocca
tutte le località della costa del New Jersey.
Belmar
Le cittadine lungo la costa offrono un panorama molto vario: dagli
ubriaconi di strada alle cortesie degne dell'epoca vittoriana. Belmar
è la tipica località festaiola ma negli ultimi anni,
dopo che un gigantesco party in spiaggia si trasformò in
una vera e propria sommossa, è diventata molto più
tranquilla: adesso tutti i bar chiudono a mezzanotte e la polizia
adotta il pugno di ferro con chi fa chiasso e si ubriaca in pubblico.
Spring Lake, detta anche Irish Riviera, conserva un gruppo di deliziose
e quiete locande vittoriane, oltre a vari B &B e alberghi, ed
è una delle località più costose della costa
del New Jersey. Bay Head, capolinea della linea ferroviaria North
Jersey Coast, è la cittadina più tranquilla della
costa e ha una spiaggia pubblica sulla quale si affacciano delle
case in stile Cape Cod; non c'è la passeggiata sul lungomare,
però. Belmar offre buone opportunità di pesca, mentre
la zona di Long Branch (circa 10 km a nord di Belmar) è adatta
al surf; le più belle nuotate, invece, si fanno a Bay Head
e a Belmar.
Atlantic City
Da quando ad Atlantic City sono stati aperti i primi casinò,
nel 1977, questa località è diventata una delle più
popolari mete turistiche degli Stati Uniti, grazie ai 37 milioni
di scommettitori che capitano qui ogni anno. Se non siete interessati
al gioco d'azzardo non c'è alcuna ragione per visitare Atlantic
City, poiché soltanto le briciole dei 4 miliardi di dollari
che si spendono qui ogni anno vengono investite per migliorare la
città, tuttora alquanto deprimente. I casinò di Atlantic
City non sono per nulla simili alle storiche case da gioco dell'Europa,
quindi in città non c'è molto da vedere oltre alla
gente dallo sguardo vacuo che sta seduta di fronte alle macchinette.
D'altro canto, questo è il posto dove trovare delle sistemazioni
davvero convenienti in bassa stagione.
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