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     San Pietro fu la cattedrale della diocesi di Sorres sino al 1503, anno in cui venne soppressa con una bolla papale  e incorporata all’arcivescovado turritano.

Tra tutti i vescovi di Sorres, viene maggiormente ricordato Goffredo, monaco cistercense di Clairvaux che governò la diocesi dal 1171 al 1178.

Secondo la tradizione il sarcofago , conservato nella chiesa, sarebbe stata l’antica sepoltura del vescovo, invocato con fede contro le malattie corporali.

 

     Pare che i lavori per la costruzione della chiesa siano iniziati verso la prima metà del XII secolo, ma che ne sia rimasta interrotta la costruzione per un periodo di tempo piuttosto lungo e poi ripresa e ultimata agli inizi del 1200.

La chiesa è stata costruita in conci di calcare e basalto, materiale reperibile nel territorio.

 

     San Pietro appartiene allo stile ROMANICO – TOSCANO del 1200.

Con l’aggettivo Romanico si indica quel periodo di rinascita culturale, abbracciante i secoli XI e XII che trasse i principali elementi dall’arte romana e dalla cultura classica.

Il nuovo stile ebbe origine in Val Padana, nelle cui chiese, al fasto bizantino, si contrappose la semplicità di concezioni architettoniche, adatta ad esprimere il raccoglimento spirituale della religione di Cristo.

 

     La chiesa di San Pietro è formata da una navata centrale fiancheggiata da due laterali più piccole.

Tre cornici orizzontali suddividono la facciata in tre ordini più un frontone sormontato da una croce in pietra.

Il primo ordine è caratterizzato da decorazioni con foglie d’acanto, con ovoli, frecce e dentelli, ovali, intrecci di foglie multiple lanceolate disegnate alla maniera bizantina.

La caratteristica principale di tutti gli ordini è il delicato e preciso lavoro d’intarsio a motivi geometrici nello spazio tra gli archi e le cornici che circoscrivono i rombi quadrati a due gradini dal bianco al nero con lo specchio diversamente intarsiato e la doppia raggiera a denti di sega attorno ai due oculi delle navate laterali.

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