FESTE E TRADIZIONI POPOLARI

San Nicola dell'Alto fino ad una diecina di anni addietro è stato da tutto il circondario considerato come il paese fulcro di quasi tutte le tradizioni popolari, e tutto ciò lo incoronò come meta da raggiungere per poi poter assistere a tutto ciò che si riteneva vita di un passato. Le feste popolari come quelle di San Michele Arcangelo che ancora oggi si festeggia la prima domenica di maggio, quella della settimana Santa, del Corpus Domini, con gli altarini spiegati lunghe le strade del paese, le esequie del giorno dei Defunti, davano quel qualcosa in più e facevano da cornice ad una fede che mestamente va via via scomparendo.

Poi c'erano le feste civili come quella della festa della donna l'otto marzo, la festa del primo Maggio con la mitica montagnella, le feste dell'Unità, dell'Amicizia e dell'Emigrante che colmavano i giorni del periodo estivo, quelle del carnevale che con le farse recitate e sceneggiate lunghe le vie del paese, rendevano allegro un paese che già incominciava a soffrire la malattie dell'emigrazione.

La festa di San Michele, oggi l'unica rimasta, era ed è ancora meta di raduno di tanti fedeli che con canti di un certo fascino  accompagnano il Santo lungo le strade del paese per poi restituirgli la fissa dimora là sul Monte dedicato a Lui la sera del lunedì successivo. Magici sono i canti, mitiche e suggestevoli le notti del rientro al suono della banda musicale, delle cornamuse, degli abiti tradizionali Arbereshe illuminati dalle fievoli fiamelle dei ceri accesi. Infine le feste in piazza in onore al Santo, magistralmente organizzate dal Comitato organizzatore. Molti sono stati i cantanti famosi e le grandi orchestre venuti a cantare o suonare per allietare la piazza centrale del paese. Mi ricordo Mino Reitano, Michele, Michele Zarrillo, Dario Farina, i Santo California, la Grande Famiglia, le grandi riviste, famose bande musicali e compagnie teatrali che sono passati per il nostro ormai abbandonato paese. Oggi meno male ch'è rimasta la festa liturgica, tutto il resto non è rimasto che un sogno del passato.

La politica aveva anche il suo da fare per le feste di piazza, le feste dell'Unità erano la favola del circondario, le tavole bandite, a prezzi modici, alietavono le serate al ritmo delle tarantelle, le porchette, le peperonate, le squisite salsicce facevano scivolare giù il mitico vino locale. L'entusiasmo faceva da padrone, uomini, donne e ragazzi facevano a gare per poter organizzare il tutto alla perfezione. Le grandi riffe, raccoglievano soldi per poter poi affrontare le spese delle serate. Tutto questo erano le giornate estiva del vecchio San Nicola, le varie fazioni politiche facevano a gara per poter offrire la migliore organizzazione. Oggi tutto questo non esiste più. L'interesse proprio ha preso il posto dell'entusiasmo, mentre la politica è diventata solo un mezzo di non so quale potere.

C'erano due bande musicali, mi ricordo quella del Prof. Eugenio Acciardi, tutta al maschile e quella del Prof. Guzzo, tutta al femminile. Anche su questo c'era una competizione campanilistica, insomma tutta San Nicola era una competizione per potersi migliorare, e molte erano le chiamate per potersi esibile non solo nel circondario.

I giorni di Carnevale, erano un continuo folklore di costumi e risate. Mitiche le farse di Antonio Iocca, personaggio ricordato e amato da tutto per il suo bontempismo. La "Fimmina prenna" era il suo cavallo di battaglia. Poi c'erano schiere di ragazzi che giravano per il paese visitando tutte le famiglie che li accettavano recitando le tanto famose farse a doppio senso.

Mi ricordo le giornte della Settimana Santa, quando Don Ciccio Rossi, organizzava la Via Crucis per le vie del paese, accogliendo compagnie che recitavano la vita di Gesù ed il suo Calvario lungo le strade del paese fino a raggiungere la "Palombella".

Le varie processioni del Corpus Domini e la visita del Parroco che recitava le funzioni soffermandosi a turno nei vari altarini che molte famiglie allestivano nelle vicinanze delle loro case abbellendoli con drappi e coperte di antica fattura.

Le tante gite che l'Azione Cattolica o le varie Amministrazioni Comunali organizzavano per gli Anziani, le colonie marittime per i bambini delle famiglie più bisognose.

Quello che maggiormente fa più male, forse è la perdita che si sta maturando per il nostro Grande Gruppo Folkloristico, sono circa due anni che si non si vedono più in giro, sia nelle prove che nelle uscite nazionali o internazionali.

Tutto questo avveniva un tempo non molto lontano, un tempo che ancora non conosceva i vizi della civiltà e che ancora viveva sull'entusiasmo della piazza e di quel detto che diceva "TUTTI PER UNO E UNO PER TUTTI"

Perché non tornare un poco con le nostre menti a quel tempo e con un poco di buona volontà cercare di recuperare quella fantasia ricreando quella atmosfera e donare ai nostri giovani e vecchi turisti estivi quelle festività che hanno reso felici i giorni della nostra gioventù?

 

SAN MICHELE BANDE MUSICALI  CARNEVALE

 VARIE

DETTI E PROVERBI

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