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Rispetto a Swordfishtrombones, di cui s'è provato a parlare, facciamo
un bel passo indietro. Siamo nel 1978. Tom
stava ancora con Ricky Lee Jones, che era
l'unica donna al mondo che poteva cantare
una sua canzone senza far ridere.
Blue Valentine risultò prodotto molto più commerciabile
ed, a mio avviso, più riuscito musicalmente
perchè godibile a tutte le latitudini, a
tratti persino ballabile.
Personalmente lo reputo il migliore
dei lavori
di Waits, uno dei pochi che mi piace
sentire
spesso tutto intero, anche se la critica,
in genere, preferisce Small Change per il primo periodo e Rain Dogs per quello successivo.
Il suono di Blue Valentine aveva una sua scorrevolezza anche nei momenti
più aspri. Non c'erano dissonanze, ma solo
blues del più schietto ed arroventato, carico
di pathos ed insieme eseguito col massimo
del relax. Unica eccezione l'iniziale Somewhere, estratta dal musical West Side Story di Leonard Bernstein, e qui resa in maniera
unica, come un croissant intinto nel catrame
anzichè nel caffelatte. Il contrasto tra
la delicata trama violinistica e la rugginosa
voce di Waits poteva disturbare ed insieme
affascinare. Certamente colpiva visceralmente,
perchè sapeva scavare, nella profondità di
un suono classico, le segrete connessioni
tra melodia e blues, assonanze non percepibili
da orecchie distratte, e quindi incapaci
di cogliere, ad esempio, la sublime bellezza
di quell'intervento della tromba.
Scelta non casuale, quella di Somewhere. Celebrava una speranza, ed insieme illustrava
una tragedia. Come nella Verona shakespeariana
Romeo e Giulietta erano impediti dalle faide
familiari, nella Verona americana, nelle
Verone di tutto il mondo, sanguinose ed assurde
divisioni lacerano i rapporti umani: bianchi,
neri, portoricani stanno tra loro come Montecchi
e Capuleti: così israeliani e palestinesi,
indiani e pakistani, bengalesi induisti e
bengalesi islamici, sciti e sunniti.
In America, a volte, è peggio, perchè, come
vide Waits, oltre all'ostacolo del pregiudizio
sulla razza, o sulla religione, c'era e c'è
di mezzo qualcosa di ancora più paralizzante:
il sogno americano andato a male, il mito
della scorciatoia e dell'espediente per arrivare
in fretta ad una bella vita, o perfino il
nichilismo stradaiolo, quello dei teppisti
che non trovano di meglio che "sputare
a Roy Arnold e mostragli il dito del mettitelo
in culo".
Una vacuità di desideri impressionante
che
si aggiunge al cieco egoismo delle
puttanelle
ed al cinismo senza limiti degli arrivisti
da pochi dollari.
Il tutto, quando non porta in galera,
conduce
solo a sconfitte, alla solitudine,
alla disperazione,
ai pomeriggi sdraiati nello squallido
letto
di un motel a farsi di roba e di whisky
per
dimenticare la vita e gli errori. In
scenari
di questo tipo, poichè in America non
esiste
alcuna alternativa politica e sociale,
hanno
buon gioco le chiese e l'esercito della
salvezza.
E' meglio di niente, o è persino meglio
della
farsa di una militanza senza sbocchi
che
ripete stancamente i suoi discorsi
senza
mai realmente arrivare al cuore dei
problemi
della gente presa come singoli?
Boh... però è chiaro che intellettuali
come
Waits, e come lo stesso Dylan, altro
non
possono fare che darsi al cinema, accumulare
un gruzzolo, comprarsi villa e piscina,
e
sollazzarsi nella lora triste consapevolezza sulle miserie del mondo, tanto non cambia
niente.
Con l'incalzante ritmica di Red Shoes By The Drugstore, il disco cominciava a carburare:
"Stava con le sue scarpe rosse
al chiosco
dei giornali
pioveva come chablis lungo il viale
c'è un donnino vestito di rosso, in
una notte
triste"
Lei aspettava il suo Cesare, con indosso
un impermeabile, lo suitcase, le scarpe
rosse.
Proprio come le ha detto. Ma le cose
vanno
storte. Beccano il Piccolo Cesare mentre
rapina la gioielleria.
"Ora la pioggia spazza i ricordi
dai
marciapiedi
i cani vagano sulla strada bagnata
piena di bottiglie vuote
Santa Claus è sbronzo nel reparto sci
di
un market
Ed è la vigilia di Natale in questo
triste
caffè
quando la luna prende questa strada
c'è un donnino davanti al chiosco
che calza scarpe rosse."
Subito appresso, Il biglietto di Natale
da
una bagascia a Minneapolis (Christmas Card From A Hooker In Minneapolis), risultava amaro come il rabarbaro, anche
se zuccherato con i tasti bianchi di un pianoforte
che suonava tenero come non mai.
Lei scriveva a Charlie cominciando
con delle
balle, ma veniva al sodo, infine:
"Ciao Charlie, sono incinta
e abito sulla Nona Strada
proprio sopra una zozza libreria
all'angolo con l'Euclide Avenue
ho smesso di farmi e bere whisky
il mio vecchio suona il trombone
e lavora a mettere binari
E dice di amarmi
anche se il bambino non è suo
dice che lo crescerà come fosse un
figlio"
Ma dopo altre divagazioni, ecco la
cruda
realtà:
" Hey Charlie
Cristosanto
vuoi saperla la verità
non ho un marito
non suona il trombone
e ho bisogno di un prestito
per pagare l'avvocato
Hey Charlie,
uscirò sulla parola
il giorno di San Valentino"
E se Romeo Is Bleeding è splendida per quel suono sgangherato e
pulsante dell'organo e le sinuose trame del
sax che accompagnano il bullo Romeo a morire
dissanguato in un cinema, col sangue che
cola in una scarpa e la faccia di James Cagney
sullo schermo, 29 dollars non è da meno: la storia della piccola afro,
la ragazza nera sedotta ed ammazzata per
29 dollari ed una borsetta di coccodrillo,
è un ritorno al blues di contenuto, di tragiche
storie di strada che non finiscono mai, se
è vero che all'agnello ingenuo corrisponde
sempre un lupo feroce ed assassino, che la
vittima designata troverà sempre il suo carnefice.
Quando la trovano morta, "gli
sbirri
arrivano sempre troppo tardi/ fanno
sempre
sosta per un caffè / sulla via che
porta
al luogo del delitto / e fanno di tutto
per
sembrare stelle del cinema".
Di desolazione in desolazione l'America
di
Waits prende corpo ed immagine sotto
i nostri
occhi chiusi: ogni storia è un film
e Waits
fu maestro di regia, pennellando ogni
affresco
come stazioni di una interminabile
via crucis.
Dal delirio voodoo di Wrong Side of The Road al Whistlin' Past The Graveyard ("forse mi avrai visto / che dormivo
sui binari /chiedi pure al principe delle
tenebre / il perchè di tanto fumo / che se
ne esce dai camini") tutto non è altro
che una commozione trattenuta a stento: "Quando
mi sento solo (a little bit lonesome) / e
una lacrima cade dalla mia guancia / ne verserò
un oceano / entro metà settimana."
Fragile Waits, in fondo, sotto la scorza
di quella voce rugginosa da orco cattivo.
chairman - 27 giugno 2003
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La track list:
Somewhere
Red Shoes By The Drugstore
Christmas Card From A Hooker In Minneapolis
Romeo Is Bleeding
$29,00
Wrong Side of The Road
Whistlin' Past The Graveyard
Kentucky Avenue
A Sweet Little Bullet From A Pretty
Blue
Gun
Blue Valentines
(link ai testi)
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