STRIGIFORMI:
Comprende tutte le specie dei "rapaci
notturni" la cui caratteristica peculiare è la predazione
in ore crepuscolari e notturne in virtù della loro particolare
conformazione che privilegia il senso dell'udito su quello della vista.
All'ordine degli strigiformi appartengono le famiglie degli strigidi e
dei titonidi.
Tutte le specie fra gli STRIGIDI basano la loro esistenza ed i cicli produttivi
sulla disponibilità di piccoli mammiferi (principalmente roditori
ma anche insettivori) che rappresentano la quota più rilevante
del loro regime alimentare: dal numero e dalla concentrazione dei roditori
dipende l'estensione del territorio di influenza di ogni singolo esemplare
e persino il numero di uova deposte (da due a otto). Generalmente sedentari
nidificano in cavità naturali tra le rocce, tra gli alberi, in
vecchi edifici abbandonati, muraglie, granai, o utilizzano nidi abbandonati
da altri uccelli.
Nei crepacci delle rocce arenacee presenti nel bosco di Ficuzza, ed in
particolare nelle suggestive grotte della "Castagnera" è
facile osservare le borre o cure prodotte da questi rapaci: si tratta
di pallottole cilindriche od ovoidali di colore nerastro rigurgitate periodicamente,costituite
da peli, ossa ed altre parti non digeribili. Sono raggruppati in questa
famiglia civette e
gufi tra le cui specie sono presenti a Ficuzza l'ALLOCCO, la CIVETTA,
l'ASSIOLO e sino alla fine degli anni '60 anche il GUFO REALE, vero gigante
tra i rapaci notturni ormai completamente estinto in tutta la regione.
La famiglia dei TITONIDI comprende una decina di specie conosciute come
BARBAGIANNI e tra queste l'unica presente in Europa è il Tyto alba.I
barbagianni hanno dimensioni medio-grandi e sono facilmente riconoscibili
per i "dischi facciali" formati da corte penne piliformi disposti
bilateralmente rispetto al becco ed a raggiera attorno agli occhi dove
si uniscono formando un disegno cuoriforme. Hanno tutti abitudini notturne
e cacciano guidati dalle spiccate capacità acustiche; si nutrono
come gli altri rapaci notturni di piccoli mammiferi (roditori) con apporti
secondari di uccelli di piccole dimensioni ed altri vertebrati. E' nota
la dipendenza dei barbagianni dalla vicinanza dell'uomo e delle sue costruzioni.
Dimora facilmente in vecchi edifici abbandonati, ruderi, sottotetti, fienili,
torri o campanili, una più esigua rappresentanza frequenta terreni
scoperti con vecchi alberi sparsi.
MAMMIFERI
VOLPE:la più opportunista
tra i mammiferi, essa occupa una posizione privilegiata all'interno della
comunità animale. In quanto onnivora può agire a qualunque
livello della piramide alimentare ed ha pochissimi nemici naturali (linci,
lupi ed aquile). La diminuzione o scomparsa dei suoi predatori ha fatto
si che negli ultimi anni si sia registrato un considerevole incremento
della sua presenza; inoltre l'alto indice di natalità permette
di bilanciare le perdite dovute a cause antropiche.
LEPRE E CONIGLIO SELVATICO:le
popolazioni di lepre presenti a Ficuzza appartengono alla specie tipica
siciliana che si distingue dalla altre per le orecchie più lunghe
ed il caratteristico colore fulvo-rossiccio .Tanto le lepri quanto i conigli
costituiscono un elemento insostituibile di tutti gli equilibri naturali
in quanto anello fondamentale di ogni catena alimentare rappresentando
la fonte primaria di energia vitale per moltissimi carnivori. Entrambi
si adattano con estrema facilità a diversi ambiti prediligendo
però, praterie e campi aperti in vicinanza di zone boschive, zone
calanchive, siepi arboreo-arbustive. La caccia e l'uso dei pesticidi in
agricoltura sono le cause fondamentali della notevole diminuzione di questi
animali.
GATTO SELVATICO E MARTORA: Unici
mammiferi di una certa mole rimasti a Ficuzza con popolazioni che possono
essere considerate in buono stato. Vivono nel bosco più fitto e
difficilmente si spingono oltre i margini dell'area boscata dove è
più facile l'incontro con l'uomo e più complicato trovare
rifugio. Il gatto selvatico è ormai molto raro nel resto dell'isola
eccezion fatta per i boschi delle Madonie e dei Nebrodi.
DONNOLA: il più piccolo tra
i carnivori europei, si nutre di arvicole, topi, ratti, giovani conigli
e piccoli uccelli. Frequenta tutti gli ambiti terrestri dalle zone boscate
alle aree con scarsa vegetazione, zone rocciose ed aree coltivate. La
donnola è ben diffusa in Sicilia.
ISTRICE: grosso roditore dai caratteristici
lunghi aculei, è un erbivoro che almeno in Sicilia non conosce
predatori naturali, l'unico fattore che ne limita la diffusione è
rappresentato dall'uomo che con azioni dirette ed indirette (caccia e
pesticidi), ne minaccia la presenza. Diversi sono gli habitat in cui questa
specie si adatta: macchia composta sia da vegetazione arborea che arbustiva,
zone di gariga, boschi cedui, aree coltivate con presenza di valloni e
fossi; Nonostante la sua elevata mobilità l'istrice, specie protetta
a livello nazionale, poiché continua ad essere perseguitato dall'attività
venatoria, è stato costretto a ridurre la sua presenza in aree
naturalmente più protette dove i ricoveri sono di più difficile
accesso per l'uomo, ritirandosi a Ficuzza nella fascia di passaggio tra
bosco e montagna.
RICCIO: mammifero
di piccole dimensioni, ben diffuso in tutta l'isola. Ha abitudini prevalentemente
notturne e vive nei boschi con vegetazione erbacea ma anche nei prati
o in campi aperti in presenza di folte siepi o cespugli. Si nutre di insetti,
molluschi e invertebrati, talvolta preda anche piccoli uccelli o piccoli
mammiferi (topi); è nota la sua abilità nel catturare le
vipere dal cui veleno si difende con la sua corazza di aculei.
La vera minacciaper la specie risiede nella tipica lenta andatura che
li contraddistingue rendendoli sovente vittime delle automobili sulle
strade.
CINGHIALE:assai
adattabile purchè esistano zone a bosco misto, con abbondante sottobosco
ed aree incolte in diverso stadio evolutivo, con presenza di ruscelli
e pozze d'acqua permanenti. Come già accennato, la specie introdotta
a Ficuzza è in forte espansione
ANFIBI
La loro vita è strettamente legata alla presenza dell'acqua dove
vivono e si riproducono; per alcune specie sono sufficienti limitatissime
zone umide, altre invece riescono a vivere anche in aree notevolmente
secche come il rospo comune (Bufo bufo)che si reca verso stagni, ruscelli
o grandi invasi esclusivamente per riprodursi
CHIROTTERI
Il numero dei chirotteri in genere, e di alcune specie in particolare,
nonostante siano specie protetta in tutta Europa, è sensibilmente
diminuito negli ultimi anni. Un recente censimento delle popolazioni cavernicole
siciliane ha accertato la presenza di appena 52 stazioni di cui soltanto
una decina ospitano colonie costituite da un centinaio di individui di
Rinolofo maggiore, lo stesso censimento ha individuato inoltre una ventina
di edifici abbandonati che ospitano colonie della stessa specie. In generale
le cause di questo calo di presenza sono da ricercarsi nell'uso dei pesticidi
in agricoltura, nel disturbo arrecato alle popolazioni cavernicole, nel
collezionismo e per alcune specie nella progressiva scomparsa degli alberi
cavi.
INSETTI E INVERTEBRATI
L'area del Bosco di Ficuzza e Rocca Busambra è stata sin dal secolo
scorso una delle stazioni di ricerca entomologica tra le più importanti
di Sicilia. Anche se non esistono ricerche specifiche, la fauna minore
è ricchissima e costituita da numerosissimi invertebrati che grande
importanza rivestono per il loro rapporto diretto con il bosco: semplici
conviventi o parassiti, insetti xilofagi o defogliatori. Esistono inoltre
molte specie considerate di notevole interesse biogeografico come alcune
farfalle, mentre per certe specie di coleotteri l'area risulta ambiente
esclusivo nel quale vivono e si riproducono come specie endemiche del
luogo.
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