IL CUORE

Il nostro corpo e' costituito da miliardi di unita', dotate di vita autonoma, chiamate cellule. Esse, riunite insieme a costituire vari tessuti ed organi (respiratorio, digestivo, ecc...), "vivono" grazie al continuo apporto di ossigeno e sostanze nutritive (zuccheri, grassi, proteine, ecc...) provenienti dal sangue. Questo apporto, per mantenerci in salute, deve essere continuo; non può cessare mai! L·organo che ha il compito di inviare il sangue a tutto il corpo attraverso i vasi sanguigni è il CUORE! La sua durata media è calcolata intorno ai 70 anni, ma può arrivare anche ai 150 anni. Inoltre non è vincolata a una velocità fissa, ma può variare il suo ritmo in rapporto alle esigenze: raddoppia o rallenta la sua frequenza di contrazione ed è in grado di reagire a stimoli di tipo fisico, chimico, termico, con una sensibilità enormemente superiore a qualsiasi altro strumento inventato dall'uomo. Ha una potenza che la rende capace di far circolare 4,5 - 5 litri di un liquido viscoso, in cui sono sospese particelle di varie dimensioni, all'interno di un sistema di tubi, di vario calibro, della lunghezza complessiva di 100.000 km. Una macchina di questo tipo ce la portiamo a spasso fin dai primi momenti della nostra esistenza. Il cuore è un organo muscolare, cavo, impari, che mediante la contrazione delle sue pareti promuove la CIRCOLAZIONE SANGUIGNA nell'interno dei vasi. E' situato nel mediastino, cavità toracica posta tra i due polmoni ed è avvolto da una membrana sierosa,. Rispetto alla linea mediana verticale del corpo, è disposto 3/4 a sinistra e 1/4 a destra. Ha forma di cono; il suo peso è approssimativamente di 265 g nell'uomo e di 230 g nella donna, dell'altezza di circa 12 cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

La struttura intima del cuore può considerarsi composta da tre tuniche o strati: la più esterna è il pericardio, dallo   spessore di circa 20 millesimi di millimetro , la più interna è l'endocardio, sottile membrana dall'aspetto lucente (formato da endotelio  sostenuto da connettivo) che tappezza interamente, adattandosi a tutte le irregolarità, le pareti delle  cavità cardiache; la sua funzione è quella di facilitare al massimo il passaggio del sangue evitando   che si formino delle masserelle solide, i coaguli, pericolosissimi per la nostra vita. Tra queste due tuniche vi è uno strato muscolare, il miocardio propriamente detto, o  muscolo cardiaco, responsabile delle contrazioni cardiache, di 5-15 mm di spessore:  quest’ultima tunica  rappresenta la parte più spessa, quella da cui dipende appunto il volume delle pareti del cuore  e che risulta formata da fibre muscolari striate, le une distinte dalle altre, ma tra loro anastomizzate.

Il miocardio, esternamente, presenta colorito rossastro tendente al bruno, del tutto simile a quello dei  muscoli, con qualche striatura giallastra dovuta alla presenza di tessuto adiposo; negli individui in età avanzata sono inoltre visibili anche strisce e placche bianco-giallastre, conseguenza di fenomeni di degenerazione fibrosa. La consistenza del miocardio non è uniforme: appare infatti maggiore nella porzione pompante, corrispondente ai ventricoli, dove il tessuto muscolare è più spesso e robusto, mentre è più sottile nella parte atriale.

Il miocardio è nutrito da due arterie, le coronarie destra e sinistra, i cui rami, anastomizzati fra loro, penetrano nel tessuto interstiziale del muscolo cardiaco; il sangue viene poi raccolto da vene che fanno capo al seno coronarico o che sboccano, a volte, direttamente negli atri.
Internamente il cuore presenta 4 cavità::
- 2 atri superiori, che ricevono il sangue proveniente dalle vene e lo passano ai ventricoli;
- 2 ventricoli inferiori, che pompano il sangue nelle arterie.
Le due cavità di destra comunicano direttamente fra loro attraverso un foro, l’ “ostio atrioventricolare” e costituiscono il cuore destro. Lo stesso avviene per quelle del lato opposto che formano il cuore sinistro. Quello che è importante sottolineare è che fra metà destra e metà sinistra non esiste alcuna comunicazione. La presenza di un'apertura fra le due metà rappresenta una gravissima anomalia, il “foro di Botallo”, una volta incompatibile con la vita, e che oggi può essere corretta chirurgicamnte.Nell'atrio di sinistra si ha lo sbocco delle 4 vene polmonari, in quello di destra figurano gli sbocchi della vena cava inferiore e superiore.Sulla parete inferiore (pavimento) degli atri si aprono delle specie d'imbuti, le valvole atrioventricolari: quella di destra si chiama tricuspide, quella di sinistra bicuspide o mitrale. La separazione fra i due atri è garantita da una robusta parete fibrosa, il setto interatriale. La struttura dei ventricoli appare molto più completa di quella atriale, giacché vi si osservano alcuni rilievi, di forma allungata, chiamati, dagli anatomici, colonne carnose. Alcune di queste colonne, più robuste ed estese, denominate muscoli papillari, legano la parete superiore e laterale dei ventricoli ai lembi (cuspidi) delle valvole atrioventricolari mediante sottili tendini, noti con il termine di corde tendinee. Le valvole cardiache, da cui in pratica dipende la nostra vita, funzionano in maniera semplicissima: quando il sangue deve passare dagli atri ai ventricoli le valvole cardiache s'introflettono (si piegano cioè verso l'interno del ventricolo), quando i ventricoli si contraggono, i lembi delle valvole si estroflettono (ossia si proiettano verso l'esterno, nella cavità degli atri). In questo modo è sempre garantita la chiusura perfetta fra atri e ventricoli durante la contrazione e non si può verificare alcun riflusso di sangue da una cavità all'altra.
Nella parete dei ventricoli, oltre all'orifizio delle valvole se ne osserva anche un altro da cui inizia un vaso sanguigno molto importante. Nel ventricolo di destra da questo orifizio prende origine l' arteria polmonare (attraverso cui scorre il sangue diretto ai polmoni), mentre nel ventricolo di sinistra questa apertura dà inizio all'aorta in cui fluisce la massa di sangue che si diffonde in tutto il corpo.
La funzione del cuore
è, in sostanza, analoga a quella di una pompa aspirante e premente: i movimenti di contrazione e di rilasciamento sono controllati da un particolare tessuto, il nodo del seno, che si comporta esattamente come un generatore elettrico: infatti, in modo del tutto spontaneo, genera un impulso perfettamente paragonabile ad una piccola scarica elettrica.


Questa stimolazione, che negli individui normali è sempre ritmata e costante, si propaga all'inizio negli atri, che entrano così in contrazione, poi si trasmette a un'altra struttura anatomica, il nodo atrio-ventricolare (noto anche come nodo di Aschoff - Tawara, dai nomi degli scienziati che lo hanno scoperto), posto nel setto interatriale. Da qui parte un nuovo stimolo che è trasportato nei ventricoli mediante una strutturazione anatomica particolare, il fascio di His, e le sue derivazioni (branche), che si comportano esattamente come dei conduttori elettrici eccitando contemporaneamente i due ventricoli. La frequenza con cui tale batteria invia i suoi impulsi, e' influenzata da vari fattori: emozioni, attivita' fisica, sonno, febbre, ecc... In talune situazioni, pertanto, possiamo "percepire" il nostro battito cardiaco piu' facilmente.

All'innervazione del cuore provvedono anche nervi derivanti dal plesso cardiaco, alla cui formazione concorrono fibre nervose del simpatico, rami del vago e del plesso polmonare, che regolano il ritmo cardiaco.
Oggi è possibile vedere il nostro cuore mentre è in movimento usando dei materiali radioattivi (naturalmente in dosaggi non pericolosi), registrandone poi le radiazioni e tramutandole in immagini visibili direttamente su uno schermo televisivo: così il medico, osservando l'immagine che appare, può rendersi conto di eventuali anomalie e intervenire quindi nel modo più opportuno.

Il ciclo cardiaco
La sua esecuzione è garantita anzitutto dal movimento dei muscoli papillari e delle corde tendinee che regolano il movimento dei lembi valvolari, permettendo che si aprano o si chiudano sincronicamente con le varie fasi del ciclo cardiaco, poi dai vari fenomeni meccanici (contrazione, rilasciamento) ed elettrici (impulsi che si originano dai nodi): la durata complessiva di tutti questi fenomeni è di circa un quarto di secondo. Il ciclo cardiaco completo è costituito
da una contrazione (SISTOLE) e da un rilasciamento (DIASTOLE). I vari movimenti comprendono una sistole atriale (presistole), una sistole ventricolare e una diastole (rilasciamento) ventricolare. Nel corso della sistole atriale (nell'uomo dura 0,11 secondi) il sangue fluisce dagli atri ai ventricoli sottostanti. La sistole ventricolare avviene immediatamente alla cessazione di quella atriale e comprende due fasi: nella prima si ha un aumento della pressione sanguigna internamente ai ventricoli, in cui il contenuto di sangue rimane invariato; nella seconda la pressione dei ventricoli supera quella presente nell'arteria polmonare e nell'aorta per cui si ha un passaggio di sangue dai ventricoli a questi vasi. Nella fase di rilascio, la cavità del cuore si allargano e il sangue passa dai vasi ( vene cave superiore e inferiore e vene polmonari) agli atri.
Sistole e diastole danno origine a dei fenomeni acustici (quel tum tum che si può sentire  appoggiando l’ orecchio sulla parete toracica di un individuo), denominati tono cardiaco. Possiamo così distinguere un primo tono, più forte, più lungo, meno netto, corrispondente alla sistole, e un secondo tono più breve e più netto, che si riferisce alla diastole. Utilizzando una particolare apparecchiatura (il fonocardiografo) se ne può sentire un altro, il terzo tono, corrispondente alle vibrazioni delle strutture delle cavità ventricolari.