Progetti e studi di architettura

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RECUPERO

 

A. Fondazioni

1. Ampliamento della base fondale

  1. Travi cordolo in c.c.a. collegate mediante traversi: l'allargamento della base fondale permette di ridurre la pressione di contatto suolo-struttura. L'intervento risulta inefficace quando, al fine di aumentare la capacità portante della fondazione, si finisce per interessare strati profondi di terreno con bassa resistenza meccanica. Questa tipologia di intervento si presta poco ad essere utilizzata in presenza di terreni molto cedevoli se si prevede un incremento dei carichi applicati, in quanto sono possibili cedimenti differenziali notevoli. Inoltre lo scavo laterale necessario per l'ampliamento può influire sfavorevolmente sull'effetto di contenimento del terreno.
  2. Travi cordolo in c.c.a. con precompressione del terreno: il fine è di ottenere una pressione uniforme sull'intera base fondale, compatibile con le caratteristiche del terreno, allargando la superficie di contatto fondazione-terreno e mediante l'ausilio di martinetti, utilizzati, in presenza di terreno cedevole, per comprimerlo e compattare gli strati sottostanti, oppure sfruttati, al contrario, per mettere in carico la muratura sovrastante. Tale intervento, rispetto a quello di sottofondazione, può risultare inefficace, poiché i cedimenti di una struttura fondata superficialmente possono essere dovuti all'assestamento della stratificazione di posa o di quelle sottostanti. La difficoltà principale è il controllo della distribuzione equilibrata dei carichi trasmessi dai martinetti.

 

2. Sottofondazioni

  1. Sostruzione muraria:la fondazione viene allargata per aumentare la sua capacità portante mediante gradonatura ed approfondimento con materiale nuovo. Tale intervento è particolarmente indicato in presenza di uno strato di terreno compatto, non molto profondo. Occorre prestare particolare attenzione nel realizzare la continuità fra sottofondazione e struttura esistente; è bene usare a tal fine dei leganti a stabilità volumetrica ed introdurre dei cunei di contrasto. La sottomurazione eseguita per cantieri provoca un generale rilassamento della struttura. Inoltre, il nuovo piano di posa risulterà convenientemente compresso solo ad intervento avvenuto, quando graverà su di esso il peso totale dell'immobile, a prezzo di consistenti cedimenti. Presenta, in genere, costi e tempi di esecuzione rilevanti.
  2. Soletta in cemento armato: si esegue una soletta armata e continua, realizzata per cantieri, di lunghezza variabile a seconda della consistenza muraria. Particolare attenzione andrà posta al collegamento della armatura longitudinale tra cantiere e cantiere (collegamento dei ferri con saldatura e sovrapposizione ). La difficoltà consiste nell'eseguire gli scavi al di sotto del piano fondale preesistente; in particolare, in presenza di strutture vicine al collasso, si consiglia l'esecuzione di cordoli di placcaggio laterali o l'ampliamento della base fondale mediante getti in cls ancorati alla vecchia struttura.

 

3. Pali normali in cemento armato:

  1. Pali trivellati: Si tende a trasmettere al terreno il carico del muro soprastante attraverso i pali, per attrito lungo la loro superficie laterale e attraverso l'appoggio alla base. Rispetto agli interventi precedenti, questa tecnica consente di interessare strati di terreno profondi con più elevate capacità di resistenza. Il buon funzionamento del sistema è legato alla possibilità di eseguire realmente in "aderenza" i perfori di alloggiamento de pali; in difetto, l'armatura dei trasversi, dovrà essere notevolmente incrementata.
  2. Pali prefabbricati infissi per pressione statica: l'intervento viene eseguito al di sotto della fondazione esistente infiggendo nel terreno conci di pali prefabbricati di piccola dimensione, di cui il primo a punta conica. In questo modo si possono raggiungere notevoli profondità. Occorrerà però osservare alcuni accorgimenti per trasmettere ai pali il carico della costruzione in modo da non danneggiare la struttura fondale con delle azioni concentrate non previste. In alcuni casi si può eseguire un'operazione di precarica dei pali per evitare i primi cedimenti della loro messa in forza e renderli subito operanti. Ciò si ottiene inserendo, tra la testa del palo e la struttura, dei martinetti. Inoltre, essi possono essere utili anche per produrre il livellamento della struttura.

 

4. Pali di piccolo diametro:

  1. Micropali tipo tubfix: mediando la resistenza degli strati di terreno attraversati, i micropali costituiscono con questo un complesso resistente a sollecitazioni di compressione, trazione e taglio, aumentandone la capacità portante. Tali strutture trasmettono il carico al terreno prevalentemente per aderenza laterale: hanno quindi lievi cedimenti di assestamento. La metodologia presenta molteplici vantaggi sia esecutivi che statici: gli ingombri delle attrezzature di cantiere sono molto limitati, non sono presenti fenomeni di vibrazione, attraverso le iniezioni a pressione si migliora la qualità dei terreni sciolti, o mediamente compatti, nell'intorno dei micropali che, inoltre, essendo facilmente orientabili, consentono la ripartizione dei carichi su una zona più ampia di quella d'impronta della struttura.
  2. Pali tipo radice: la descrizione dell'intervento è analoga alla precedente. Questo tipo di sottofondazione non annulla la fondazione esistente ma si giustappone a questa con funzione supplementare: essa rimane praticamente inattiva finché la fabbrica non manifesti cedimenti, nel qual caso la palificata risponde immediatamente assumendosi parte del carico, riducendo così la sollecitazione sul terreno. Se il fabbricato continuasse a cedere i pali risulterebbero sempre più caricati fino ad assumere, al limite, l'intero carico.