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RECUPERO
C. Archi, volte e cupole
1. Riduzione dei carichi
- Rinfianchi cellulari: si riduce la spinta mediante la rimozione delle masse non strutturali gravanti sulle volte e si riequilibra la curva delle pressioni interne con l'esecuzione di frenelli (muretti) disposti normalmente alle generatrici: da uno schema di calcolo ripartito si passa a carichi concentrati, occorre porre attenzione nel caso di volte a botte eseguite a sacco per cantieri successivi non collegati fra loro.
2. Aumento della sezione resistente
- Controvolta in cemento armato: l'intervento consente di mantenere la volta esistente, collegandola ad una controvolta estradossale in c.c.a.. In presenza di superfici affrescate il getto della controvolta sarà preceduto da una semplice o doppia spalmatura isolante alternata con uno strato di lana di vetro eseguita con formulati epossidici. L'aderenza fra nuova e vecchia struttura può essere garantita da connettori o dalla naturale scabrosità delle superfici di contatto.
3. Eliminazione della spinta
- Posa di tiranti metallici: tale intervento consiste nell'inserimento di elementi metallici al livello d'imposta delle strutture, i quali risultano sollecitati con sforzi normali postivi dopo essere stati posti in carico. L'inserimento dei tiranti presenta la peculiarità di non lasciare, se necessario, segni evidenti all'esterno della struttura. Quando si interviene su sezioni murarie ridotte o costituite da un doppio paramento con nucleo di scarsa qualità è necessario procedere ad una rigenerazione preventiva del tessuto.
4. Sospensione della volta
- Strallatura: consiste nell'appendimento della volta esistente alle murature laterali superiori, mediante un sistema simmetrico di tiranti in acciaio. Preventivamente la volta viene consolidata con una controvolta estradossale in c.c.a. ad essa resa solidale. L'intervento viene adottato quando, per motivi statici, sia necessario tagliare la volta creando un giunto tecnico.
- Inserimento di elementi metallici: inserendo profilati metallici e tiranti di appendimento si tende a precostituire una riserva di sicurezza per strutture voltate particolarmente esposte a rischio sismico e per le quali non sia possibile garantirne l'adeguamento agendo direttamente sul corpo della struttura. Solo in caso di dissesto l'intero carico viene trasferito, tramite i tiranti, alle travi metalliche soprastanti. Si ricorre a questo tipo di intervento soprattutto quando non si riesce a garantire la stabilità delle imposte.( è possibile sostituire gli elementi metallici con elementi in c.c.a.).
5. Riduzione della spinta
- Inserimento di cavi attivi verticali: la funzione dell'intervento è quella di equilibrare la spinta in presenza di un sistema di forze tale da indurre stati di pressoflessione nelle strutture di sostegno. Esso può essere eseguito anche senza la rimozione delle masse non strutturali che gravano sulla volta ma, a differenza di altri sistemi, non riduce gli stati tensionali al piede della struttura di sostegno, bensì li modifica, inserendo un differente regime di carico.
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