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Chissenefrega dei messaggi delle autorità La morte è più "attraente" della vita?
Prima violano la legge poi oltraggiano la nostra associazione Multare il più possibile? Meglio di un vestito nuovo Invito a scioperare per i volontari
Intervista telefonica in diretta fuori dal coro Richiesta di chiudere strada appena inaugurata 5 giovani vittime in pasto allo "spettacolo"
Nonostante le migliaia di morti e disabili prodotti ogni anno dalle strade italiane, viene frequentemente praticata una cosciente e colpevole disinformazione sull'attività e sugli appelli di responsabilizzazione provenienti dal nostro sodalizio e da altre analoghe associazioni. Per quale motivo si omette di pubblicare ciò che afferma un'associazione familiari vittime della strada in relazione alle responsabilità di incidenti mortali che si consumano sul territorio in cui ha sede la stessa associazione? Per quale motivo non vengono divulgate le istanze conoscitive riguardanti la corretta destinazione dei proventi derivanti da sanzioni per violazioni del codice della strada? Per quale motivo c'è così scarsa attenzione e considerazione verso chi cerca di impedire i tanti omicidi stradali che si consumano sulle nostre strade quando si chiamano in causa anche le responsabilità non strettamente riconducibili all'utente della strada? Per quale motivo si distoglie lo sguardo da tutto ciò che succede dopo l'incidente? Tutti questi interrogativi portano a diagnosticare la sindrome dello struzzo, che per sfuggire al pericolo incombente mette la testa sotto la sabbia, evitando così di vederlo. DISINCENTIVARE ED UMILIARE LE INIZIATIVE PROMOSSE DA ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI SOLIDARIETA' SOCIALE FORMATE DA FAMILIARI DI VITTIME E DISABILI DELLA STRADA E' IMMORALE, PERCHE' QUESTI COMPORTAMENTI OFFENDONO SIA LE VITTIME CHE I LORO FAMILIARI. Evviva la vergogna, intesa come sentimento nobile!
La corretta informazione su tutto ciò che riguarda la nostra incolumità e la nostra vita è un dovere per chi ha il compito di informare ed un diritto per il destinatario dell'informazione. Questo principio, così elementare, viene sempre più spesso disatteso. Purtroppo l'ipocrita disinformazione sul valore della vita ha molti adepti ed è perseguita in varie forme con l'intento di privilegiare valori ben più venali.
Home Page ... Inizio paginaIl 18/11/2012 è stata la giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada. MA VOGLIAMO SCHERZARE ? NOI NON SIAMO DEI POLITICANTI. BASTA ELEMOSINARE CONSIDERAZIONE DA CHI HA LE MAGGIORI RESPONSABILITA' PER LE MORTI STRADALI - Molte associazioni e familiari di vittime della strada nella giornata mondiale del RICORDO svoltasi il 18/11/2012 hanno provato amarezza, perchè le istituzioni chiamate a collaborare hanno ignorato gli inviti. Spesso sono le stesse istituzioni che con le loro inadempienze non mettono in sicurezza le strade, diventando responsabili del 40% del totale dei decessi. CHISSENEFREGA se le massime autorità nella giornata del ricordo inviano un messaggio di consolazione e di buone intenzioni, ottenendo così benefici d'immagine a costo zero. Le vittime della strada non sarebbero assolutamente d'accordo con questo modo di fare. La nostra associazione ha inviato una trentina di richieste di coinvolgimento a vari Comuni della Romagna. Nessuno ha risposto. Solo un comune ha accolto la nostra richiesta, ma lo abbiamo appreso dai giornali. Non abbiamo bisogno di certi personaggi per dare dignità alle ricorrenze dedicate alle vittime della strada, semmai è vero il contrario. Rivendichiamo in modo più energico la sicurezza stradale e la tutela delle vittime, promuoviamo in modo indipendente (come già stiamo facendo) eventi significativi senza chiedere aiutini o "benedizione" inopportune; abbiamo un compito da assolvere, perciò PUNTIAMO IL DITO contro i responsabili della strage stradale e contro chi successivamente ha mortificato la dignità ed il ricordo delle vittime.
DEI MESSAGGI INVIATI DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA O DAI PRESIDENTI DELLE CAMERE PER CERTE RICORRENZE NON FREGA ASSOLUTAMENTE NIENTE, se nei fatti i loro comportamenti sono stati contradditori. Idem per i Sindaci e tutte quelle "autorità" responsabili della sicurezza stradale che non hanno fatto il possibile per ridurre i numeri della strage stradale .
Sulla nostra pagina facebook riportiamo spesso dei messaggi di sensibilizzazione (anche questo), ma sono ben altri gli interessi prioritari della gente, anche quando si trattano argomenti che li riguardano direttamente.
LE VITTIME DELLA STRADA PUNTANO IL DITO E DOBBIAMO ASCOLTARLE
Il 04/09/2012 abbiamo diffuso sulla nostra pagina facebook la seguente riflessione: LA MORTE E' PIU' "ATTRAENTE" DELLA VITA? - Quando si accompagna al camposanto qualche vittima della strada che ha perso la vita in circostanze drammatiche ci sono centinaia o migliaia di persone per esprimere commozione e solidarietà. Quando invece si mettono in atto iniziative concrete per rivendicare il diritto alla vita ed all'incolumità degli utenti della strada quasi nessuno dimostra interesseo, a meno si trasformi l'iniziativa di prevenzione in un pretesto per divertirsi. E' sconcertante tutto questo, ma nessuno sembra farci caso.
Il 03/08/2012 abbiamo fatto protocollare il seguente documento per sollecitare interventi in materia di pubblicità abusiva e denunciare alcuni fatti in odore di ritorsione.
Stim.mo Comune di San Mauro Pascoli ,
Alcuni quotidiani locali ieri hanno pubblicato un nostro comunicato riguardante la pubblicità abusiva presente sulle strade della vallata del Rubicone (All. articolo "La Voce"). Questa mattina davanti alla sede della nostra associazione (San Mauro Pascoli, Via Vanoni 3) sono stati posti alcuni posters pubblicitari direttamente sugli alberi che costeggiano la via, come da foto in calce. Ci siamo chiesti se si tratta di un oltraggio studiato a tavolino. La onlus PU.RI rappresenta anche le vittime della strada, perciò se quest'ultima iniziativa illecita è stata coscientemente "pianificata", la consideriamo un oltraggio nei confronti sia dell'associazione che delle vittime della strada. Invitiamo pertanto ad intervenire immediatamente su tutta la rete viaria per contrastare e punire secondo Legge gli abusi che verranno riscontrati in materia di pubblicità stradale.
Il 29/07/2012 ancora su facebook abbiamo scritto: Non possiamo esimerci dal fare un sorrisetto malizioso e compiaciuto. BISOGNA MULTARE IL PIU' POSSIBILE GLI ITALIANI. Per certi titoli dei TG di ieri sera sembra quasi che qualcuno di molto "influente" (le vittime della strada?) ci abbia messo lo zampino.
MULTARE IL PIU' POSSIBILE: non sarebbe legittimo farlo, ma agli italiani sta meglio di un vestito nuovo. NOI ABBIAMO DECISO DI "SCIOPERARE" E PER ORA RIMANIAMO SEMPLICEMENTE AD OSSERVARE. Per anni abbiamo denunciato certi comportamenti che andavano a tappare i buchi dei bilanci comunali anzichè le buche delle strade, abbiamo richiesto a diversi comuni di confermarci formalmente la destinazione di almeno il 50% delle sanzioni derivanti da violazioni del codice della strada alla sicurezza stradale (secondo legge), abbiamo sollecitato i revisori contabili a controllare la corrispondenza di tali valori contabili con l'effettiva pertinenza al vincolo di destinazione, abbiamo invitato gli ordini professionali dei commercialisti e dei revisori contabili a sensibilizzare i propri iscritti sull'argomento e ci siamo attivati in mille altri modi, ma ci siamo sempre sentiti soli in questo difficile impegno, perchè alla gente non interessava nulla. Si uccide in tanti modi sulle strade, anche stornando i fondi destinati alla sicurezza stradale ad altre finalità. I "maghi" del bilancio comunale, i revisori contabili, i responsabili istituzionali e gli altri addetti ai lavori lo tengano ben presente. Anche loro sono responsabili del dolore che devasta tante famiglie a causa di tragedie stradali prevedibili ed annunciate. Ed ora che viene toccato il portafoglio della gente, non si venga a chiedere ad associazioni come la nostra di intervenire per contrastare certi abusi. Lo potremmo fare solo se ...
Il 27/07/2012 lanciavamo sulle pagine facebook il seguente messaggio: ALCUNE ASSOCIAZIONI DISLOCATE SUL TERRITORIO NAZIONALE MI HANNO CHIESTO DI ADOPERARMI PER MEGLIO COORDINARE LE NOSTRE ATTIVITA' NEL CAMPO DELLA SICUREZZA STRADALE. Mi sono fatto un esamino di coscienza pervenendo alla conclusione che non ne ho voglia di impegnarmi su questo fronte con scarse prospettive di risultati utili. Ne consegue che la seguente proposta ha una chiave di lettura ben diversa dalla provocazione che apparentemente può rappresentare.
POPOLO DEL VOLONTARIATO ... SCIOPERIAMO !!!
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE E QUELLA DI CHI HA TRASFERITO LA PROPRIA RESIDENZA NEI CIMITERI A SEGUITO DI TRAGEDIE STRADALI. Vengono fatte leggi ad hoc per destinare i fondi pubblici ad organismi no profit di grandi dimensioni che spesso rappresentano la proiezione di importanti poteri economici, finanziari od istituzionali. Gli organismi no profit più autentici ed indipendenti vengono emarginati, contrastati od ignorati nell'attività che svolgono, quasi fossero subalterni ed obbligati ad impegnarsi nella loro attività di volontariato. Ed è proprio questo che li frega. Non riusciamo ad esprimere al meglio le nostre potenzialità nel mondo della prevenzione, della solidarietà e della crescita civile della società (lo facciamo GRATIS con una credibilità che altri non hanno), ma continuiamo ad essere considerati dei disturbatori, quali aderenti a sodalizi scomodi che vengono continuamente mortificati nelle finalità che perseguono. Basti pensare che la onlus PU.RI è stata tra le prime in Italia a svolgere lezioni di educazione stradale nelle scuole facendo rivestire il ruolo di "docenti" a ragazzi disabili, amici e familiari di vittime della strada sin dal 1998, ma che il competente Ministero non ha accolto la richiesta d'inserimento nell'apposito albo nazionale delle associazioni di comprovata esperienza per la sicurezza stradale. Il mondo sta cambiando velocemente e credo sia giunto il momento di fare sentire tutti assieme la nostra voce. Pr farlo efficacemente dovremmo richiamare l'attenzione su un argomento su cui possiamo avete assoluto potere decisionale, senza dipendere da altri. Ed è con questa chiave di lettura che invito le associazioni più indipendenti operanti per la sicurezza stradale, ed in particolare quelle aderenti al CNOSS, a comunicare pubblicamente e congiuntamente l'interruzione della propria attività di volontariato fino a quando non ci sarà adeguata considerazione nei loro confronti
Il 27/06/2012 abbiamo rilasciato un'intervista in diretta telefonica. Ecco una breve sintesi: Oggi il presidente della nostra Onlus Dott. Giuseppe Raduano è stato intervistato in diretta telefonica nel corso del TG di Video Regione Canale 11 - Si parlava di volontariato per la sicurezza stradale e del ruolo che dovrebbero avere le associazioni per sopperire alla carenza di risorse delle istituzioni. Giuseppe Raduano ha precisato che NON E' VERO CHE NON CI SONO RISORSE DA DESTINARE PER LA SICUREZZA STRADALE PERCHE' I PROVENTI DERIVANTI DA VIOLAZIONI AL CODICE DELLA STRADA HANNO UN VINCOLO DI DESTINAZIONE PROPRIO IN TALE SENSO, PERCIO' BISOGNEREBBE CONTROLLARE MEGLIO I RESOCONTI. Alla domanda riguardante la necessità di modifiche al codice della strada ha obiettato che il problema vero è che IL CODICE DELLA STRADA NON HA LA DIGNITA' DI ALTRE LEGGI DELLO STATO PERCHE' ANCHE A LIVELLO ISTITUZIONALE SI TENDE IMPUNEMENTE A NON RISPETTARLO. L'intervista è stata abbastanza lunga ed è stato evidenziato che il modello di educazione stradale realizzato dall'Associazione PU.RI diversi anni fa rappresenta un'iniziativa di cui si dovrebbe andare orgogliosi, ma che invece da molti anni trova attuazione solo fuori dalla Romagna. E' stata spiegata la differenza che c'è tra cause d'incidente (quasi sempre riconducibili al conducente) e cause di morte (quasi sempre riconducibili all'Ente che gestisce le strade), sulle insidie più comuni che mietono vittime tra i centauri ed altro ancora.
La onlus PU.RI è considerata un'associazione scomoda, perchè mette il valore della vita davanti a tutti gli altri, denunciando con forza anche le responsabilità istituzionali. In Romagna le scuole non richiedono più la collaborazione associativa nelle lezioni d'educazione stradale, nonostante ragazzi, genitori ed insegnanti abbiano apprezzato molto il nostro approccio ed il nostro insegnamento. Quello che però giudichiamo immorale a livello nazionale è l'alto tasso di mortalità delle associazioni giovanili nate dopo qualche tragedia stradale di amici, perchè contrastate od ignorate dalle istituzioni e dal mondo degli adulti. La nostra associazione rappresenta anche i ragazzi rimasti vittime di tragedie stradali e certi comportamenti sono da ritenersi vergognosi ed offensivi anche nei loro riguardi. Per i San Tommaso di turno segnaliamo un link riguardante una nostra lezione di educazione stradale a Cesenatico
http://puri.altervista.org/Umiliazioni.htm - educazione Home Page ... Inizio pagina
Il 27/02/2012 Abbiamo protocollato il seguente documento presso il Comune di Savignano sul Rubicone al fine di procedere alla chiusura di una strada pericolosissima appena inaugurata:
Oggetto: Irregolarità presenti sulla Via Giovanni Paolo II di Savignano sul Rubicone. Richiesta d'adozione d'interventi urgenti per la messa in sicurezza o per la chiusura.
Stim.mo Sig. Sindaco
Comune di Savignano sul Rubicone (FC)
In qualità di presidente dell'Associazione intestata comunico quanto segue, affinchè, nella Sua qualità di Ufficiale di Governo e/o di pubblico Ufficiale, intervenga con tutta urgenza per rimuovere la detta situazione di pericolo ovvero, ove la rimozione non sia di Sua competenza, a darne notizia e sollecito all'Ufficio competente:
Pochi mesi fa è stata aperta al traffico Via Giovanni Paolo II°, ma la strada sembra non conforme alle disposizione di Legge, poichè in lunghi tratti della stessa sono assenti sia i marciapiedi che le piste ciclabili (si allegano alcune foto esplicative).
Secondo il Codice della Strada, gli Enti proprietari delle strade classificate come C, D, E, F ai sensi dell'art. 2 dello stesso CdS, vale a dire tutte le strade (strade extraurbane secondarie, strade urbane di scorrimento, strade urbane di quartiere e strade locali) ad eccezione delle autostrade, sono obbligati a realizzare piste e percorsi ciclabili adiacenti nei casi di costruzione di nuove strade e di manutenzione straordinaria di strade esistenti.
Tale obbligo deriva dall'art. 10 della legge n. 366/98 sulla mobilità ciclistica, commi 1 e 2 che ha apportato modifiche agli artt. 13 e 14 del citato Codice della Strada.
L'obbligo di verificare il rispetto della norma spetterebbe:
a) all'autorità che approva il progetto;
b) al collaudatore dell'opera realizzata.
c) all'ente proprietario della strada, comunque responsabile.
lla luce di quanto sopra esposto, si Chiede di adottare con urgenza i necessari provvedimenti atti a garantire l'incolumità dell'utenza stradale più debole ed ad evitare per il futuro analoghe situazioni.
P.S. - Si riporta un estratto del D.L.tivo 267 / 2000 (Attribuzioni del sindaco nei servizi di competenza statale):
- Il sindaco, quale ufficiale del governo, sovraintende allo svolgimento, in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, delle funzioni affidategli dalla legge; alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone il prefetto.
- Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità' dei cittadini;
- per l'esecuzione dei relativi ordini può richiedere al prefetto, ove occorra, l'assistenza della forza pubblica. Ove il sindaco non adotti i provvedimenti di cui al comma 2, il prefetto provvede con propria ordinanza.
Con riserva di segnalare il presunto illecito alle autorità competenti, resto in attesa di Sua assicurazione e comunque di urgente riscontro. Le invio intanto i migliori saluti.
Con risposta scritta del 12/03/2012 il Comune di Savignano sul Rubicone ha comunicato che l'opera non è ancora stata collaudata, ma comunque presa in consegna anticipata. Ha inoltre ammesso che un tratto di strada è privo di percorsi ciclo-pedonali, ma solo "temporaneamente". Se ci sarà qualche prevedibile tragedia ai danni di pedoni o ciclisti le conseguenze saranno irreversibili e non temporanee, perchè quando la morte arriva lo fa a titolo DEFINITIVO.
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Il 28/12/2011 sulla pagina facebook del nostro presidente Giuseppe Raduano è stato diffuso il seguente post, a commento della particolare ricorrenza di quel giorno e dell'incidente stradale in cui, nel giorno di Natale, avevano perso la vita 5 giovani calabresi:
Ringrazio di vero cuore tutti coloro che hanno voluto farmi sentire il loro affetto e la loro amicizia in questo giorno per me così particolare, perchè oltre ad essere il mio compleanno è anche il giorno in cui mio figlio Andrea è volato in cielo assieme all'amico Simone. Tra poco ci sarà la SS Messa di commemorazione e rappresenterà un'occasione per incontrare quei pochissimi amici che ancora ricordano mio figlio, come se fosse ancora presente tra loro. E' lontana mille miglia l'emotività e la commozione che si propagava tra la gente nel giorno del suo funerale. Oggi ho guardato in TV il funerale dei 5 ragazzi calabresi rimasti vittime di un incidente stradale nel giorno di Natale. Ho provato tantissima commozione ed amarezza.
Col solo intento di indurre ad una riflessione costruttiva riporto il commento fatto dalla Onlus PU.RI nella propria pagina facebook:
L'IPOCRISIA REGNA SOVRANA QUANDO SI VUOLE TRASFORMARE IL DOLORE DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRADA IN SPETTACOLO PER IL GRANDE PUBBLICO. I TG di questa sera hanno commentato i funerali dei 5 ragazzi che hanno perso la vita in Calabria. Il cronista ha esaltato il suono festoso delle campane, gli applausi della gente commossa e le colombe bianche fatte volare in cielo. Per accrescere l'effetto mediatico sono state mostrate anche le immagini strazianti dei familiari che in quel contesto sembravano del tutto fuori luogo. Le belle parole di chi ha celebrato la cerimonia funebre e delle autorità civili presenti hanno fatto inumidire gli occhi e suscitato applausi irrefrenabili. Non lo si deve augurare neppure al peggiore dei nemici, ma solo per pochi minuti vorremmo che chi ha realizzato quel servizio e tutti coloro che hanno applaudito entusiasti quello "spettacolo" potessero vivere quell'esperienza da protagonisti, come familiari delle vittime.
Al termine del messaggio era stata inserita la seguente immagine dal titolo " I NUOVI MOSTRI "