Gli obbiettivi della riforma:
Dare
risposte concrete alla domanda di salute dei cittadini;
Assicurare
una maggiore qualità e sicurezza dei servizi;
Incentivare
la formazione, l'aggiornamento e la la professionalità di medici,
infermieri e tecnici sanitari;
Innovare
l'organizzazione dei servizi e sviluppare le nuove tecnologie;
Rilanciare
la ricerca sulle cause delle malattie e sul modo migliore per prevenirle
e curarle.
|
Un patto
per la salute
II patto che ispira la riforma del Servizio Sanitario Nazionale è
molto semplice:
* la sanità pubblica si impegna ad offrire un servizio di alta
professionalità, efficienza e qualità, sottoposto a verifiche
costanti del risultati ottenuti
* in cambio, propone a ciascuno di sostenere
e finanziare la sanità per tutti secondo un principio di equità
e solidarietà.
Un patto per essere serio va rispettato.
Questo significa che le istituzioni chiedono ai cittadini di contribuire,
secondo le proprie possibilità, alle spese del Servizio Sanitario
Nazionale. Ma i cittadini, a loro volta, hanno il diritto di ottenere
servizi e prestazioni qualificate. La riforma introduce, su questo piano,
delle garanzie certe. Ogni cittadino, ad esempio, ha diritto ad un rimborso
per le prestazioni che non è riuscito ad ottenere nei tempi stabiliti
ed il Servizio Sanitario è comunque obbligato ad assicurargli,
a proprie spese, le prestazioni richieste.
Efficienza e qualità significano
in primo luogo garantire alla sanità risorse adeguate. Finalmente
dopo anni in cui questa settore aveva ricevuto troppo poco è
stata invertita la tendenza ed il finanziamento per la sanità
nel 2000 è stato portato a 118.000 miliardi.
Efficienza e qualità significano anche:
cure tempestive. Risposte rapide
e tempi di attesa più brevi;
cure continue. Assistenza ospedaliera
e a domicilio quando la malattia lo richiede e per il tempo necessario;
cure appropriate. Tutte le prestazioni
sanitarie necessario e di provata efficacia.
La riforma prevede che il medico
di famiglia, la guardia medica, i servizi ambulatoriali, i consultori
e gli ospedali collaborino per offrire una risposta unitaria e tempestiva.
Il paziente non sarà più costretto a orientarsi da solo
ma sarà guidato, di volta in volta, da medici e operatori che
ne conoscono la storia e i bisogni
|