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Ladispoli
Situata sulla Via Aurelia, a 38 km da Roma, è una
cittadina prevalentemente balneare voluta e costruita dal
Principe Ladislao Odescalchi alla fine del secolo scorso.
Molti i turisti che ogni anno si riversano su questo litorale.
Certo i tempi e i luoghi sono cambiati, ma sotto l'apparenza
di città moderna, con palazzi di recente costruzione,
si nasconde un passato glorioso, porto etrusco prima (Alsium),
colonia romana poi. Durante una passeggiata sul lungomare
non c'è da meravigliarsi se si incontrano i resti
di una villa marittima di epoca imperiale o se davanti ai
vostri occhi appare maestoso il Castello degli Odescalchi...
Questo, e non solo, è ... LADISPOLI.
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Panorama
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La palude di Torre Flavia |
Le
Origini:
Tutto il territorio presenta tracce di frequentazione umana
antichissime, basti pensare al famoso teschio della vicina
"Grotta Patrizi" in località Sasso, un
cranio di epoca villanoviana con un foro in alto perfettamente
circolare, testimonianza di un'operazione chirurgica alla
quale, a detta degli studiosi che hanno analizzato la ricalcificazione
del cranio, il "paziente" sopravvisse.
Poco distante dal centro di Ladispoli, nei pressi del borgo
di Palo, sorgeva un tempo la città-porto etrusca
di Alsium.
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L'ubicazione
della città e del successivo castrum romano sono
tutt'ora sconosciute, anche se si è portati a farle
coincidere con la tenuta del Castello Odescalchi. Ben poco
si conosce del periodo etrusco, le prime notizie relative
alla città di Alsium risalgono al 247 a.C., anno
in cui tutto il territorio circostante venne sottratto dai
Romani agli Etruschi. Per l'importanza strategica che tali
porti costituivano, gli abitati etruschi furono sostituiti
da accampamenti militari, poi da castra (città fortificate)
veri e propri ed infine, da enormi ville di proprietà
di importanti famiglie della Roma repubblicana ed imperiale. |
Veduta
aerea della zona in cui sitrovava il porto di Alsium
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Resti del porto romano
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Molte
sono le testimonianze letterarie che riguardano Alsium.
A partire da Cicerone, che per primo ricorda la presenza
del porto in occasione della visita di Cesare nel 46 a.C.,
la città di Alsium è ricordata soprattutto
per la presenza di una grande villa imperiale appartenuta,
forse, all'imperatore Elagabalo. L'ultimo a descrivere il
territorio alsiense è il prefetto di Roma e poeta
Rutilio Namaziano che, navigando lungo la costa alsiense,
non può fare a meno di notare le grandi ville che
avevano sostituito il piccolo oppidum (fortezza) di una
volta.
Le
uniche presenze antiche che oggi possiamo distinguere
sono degli edifici correlati al porto ed un molo proprio
sotto delle mura del Castello.
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Storia
moderna
La nascita di una città:
E'
ora di narrare le vicende che portarono alla nascita di
Ladispoli appena cento dodici anni fa!
La zona era traversata soltanto da carabinieri a cavallo
e da qualche buttero che radunava gli armenti nella radura,
per procedere alla conta dei capi, la malaria mieteva vittime
ovunque e i mandriani stramazzavano a terra schiantati dalla
febbre.
Era
il 1888 quando il principe decise di sbarazzarsi degli abitanti
di Palo e dei villeggianti che d'estate arrivavano col treno
fin sotto il castello, devastando fin anche gli ingressi,
le scale ed i tetti delle abitazioni. Nel contempo il principe
istituì un consorzio del quale egli stesso faceva parte,
insieme all'ingegner Vittorio Cantoni. Lottizzò la striscia
di terra fra i due torrenti, Vaccino e Sanguinaro, che confinava
a monte con la tenuta dei Ruspoli. |
Piazza
Martini Marescotti e Viale Italia
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Il
centro di Ladispoli con i giardini
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Contemporaneamente
fece sopprimere quel braccio di ferrovia che dal casello
46 portava i bagnanti sulla piazzetta del Borgo di Palo,
passando proprio davanti al castello Un altro braccio ferroviario
venne subito costruito verso il nuovo insediamento urbano.
I1 binano di circa due chilometri partiva dalla odierna
stazione di Palo e correva parallelo alla carrozzabile,
costeggiando il bosco e la riserva di caccia, scavalcando
il fosso Sanguinaro con un ponte di ferro. Al centro della
ipotetica piazza una baracca di legno fungeva da stazione
ferroviaria, mentre due binari morti erano allungati fin
dietro l'odierna chiesa, dove una piattaforma mobile girava
le locomotive che si rimettevano in partenza. È inutile
dire che l'ampiezza dell'arenile antistante la nuova lottizzazione
invitò i villeggianti ad affluire più numerosi che a Palo,
tanto che durante l'estate la carrozzabile brulicava di
carrozze, calessi e tregge trainate da scalcianti ronzini. |
I
treni trainati da locomotive a vapore con vagoni semi aperti
trasportavano romani in ghette e paglietta e donne con enormi
cappelli e variopinti ombrellini. Sul tomboleto già stanziavano
in capanne i pescatori che in primavera risali- vano il
Tirreno con le loro lampare. Dalle capanne alle baracche
su palafitte poi le prime case in muratura. Questa fu la
prima Ladispoli: senza strade, senza fogne, senza luce,
senza acqua. I pionieri di Ladispoli: Costantini, Storti,
Landi, Ascenza, Dispari, Fumaroli, Rossellini, Masciadri.
L'acqua mancava e la popolazione cresceva, ci reperì una
sorgente risalendo il Sanguinaro, fino al bosco Feraccio,
vicino a Ceri, feudo dei Torlonia. La prima guerra mondiale
arrestò la crescita del borgo. I1 dopoguerra sembrò rilanciarne
le fortune, ma con un ritmo piuttosto contenuto. Le bonifiche
in atto allontanarono lo spettro della malaria. Ladispoli
riprese a crescere. |
Piazza
Martini Marescotti
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