RIFIUTI RADIOATTIVI A FERRANDINA?
ULTIMO AGGIORNAMENTO: 08/08/2005 (fonte www.basilicatanet.it)
“Non abbiamo finora rilevato alcuna presenza di fusti contenente materiale radioattivo nelle aree di Ferrandina e Pisticci. Sono oltre 100 gli ettari di superficie già analizzati mediante l’uso delle le metodologie più innovative”. E’ quanto ha affermato oggi l’assessore all’Ambiente, Giovanni Rondinone, nel corso di una conferenza stampa nella quale sono stati presentati i primi risultati delle indagini tecniche coordinate dalla Regione sul presunto occultamento di rifiuti tossici e radioattivi. Nel corso dell’incontro al quale hanno preso parte anche il direttore generale del dipartimento Ambiente, territorio e politiche della sostenibilità, Andrea Freschi e i componenti del gruppo tecnico di supporto alla Giunta regionale costituito da esperti degli uffici regionali, dell’Arpab e del Cnr sono state presentate anche una serie di foto e mappe sull’attività svolta. “In particolare – hanno spiegato gli esperti del Cnr - si sta sperimentando una strategia di monitoraggio del territorio basata sull’integrazione di tecnologie osservative dal suolo, da aereo e da satellite che consentono di ottenere informazioni e dati con diversa risoluzione spaziale, spettrale e temporale. In una prima fase di studio i dati satellitari e le foto aeree vengono utilizzati per applicare tecniche automatiche capaci di individuare su aree anche molto vaste (circa 10-20Km2) variazioni significative delle caratteristiche superficiali del terreno e cambiamenti nello stato della vegetazione. Le aree anomale localizzate mediante l’utilizzo di queste tecniche di telerilevamento – hanno detto gli esperti - vengono successivamente esplorate mediante le più moderne tecniche che restituiscono immagini elettromagnetiche ad alta risoluzione del sottosuolo che consentono di localizzare e descrivere la geometria di corpi sepolti. In particolare il Gruppo Tecnico di Supporto sta effettuando – è stato detto - una campagna di misura mediante due strumenti elettromagnetici ad induzione trasportati da un mezzo mobile ed un magnetometro ai vapori di cesio per misure geoelettriche 3D ad alta risoluzione. L’approccio utilizzato consente di esplorare e monitorare in tempi rapidi e con costi contenuti aree molto vaste di territorio, individuare aree potenzialmente interessate da fenomeni di degrado ambientale nelle quali poi effettuare indagini sul posto con tecniche elettromagnetiche non invasive”. “Le misure in corso – ha detto ancora l’assessore Rondinone - rappresentano un esempio di concreta collaborazione tra enti di ricerca, università ed enti locali operanti nel settore ambientale che coniuga ricerca applicata, trasferimento ed innovazione tecnologica a supporto alla pubblica amministrazione. I dati raccolti – ha aggiunto - dovranno confluire in una banca dati e saranno resi noti ai cittadini. Intendiamo fornire elementi di sicurezza ed informazione. La metodologia messa a punto in questa occasione – ha evidenziato Rondinone - potrà essere utilizzata anche su altri siti sensibili dove in passato si sono registrate segnalazioni di cittadini”. Nel corso dell’incontro tecnici dell’Arpab hanno anche illustrato una serie di attività che saranno poste in essere dal mese di settembre per il monitoraggio ambientale lungo la costa tirrenica. Dopo la pausa estiva – è stato detto – partirà una collaborazione con Cnr e Capitaneria di Porto per una mappatura tridimensionale dei fondali.
La cartina della zona incriminata:
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Clicca sulla copertina dell'Espresso per leggere l'articolo di R. Bocca che ha portato a galla la vicenda:
ARTICOLO da L'Espresso (08/07/05): "Caccia grossa ai rifiuti tossici", di R. Bocca
ARTICOLO da Famiglia Cristiana (n. 26 del 26/06/05): "Da Matera a Baghdad"
ARTICOLO da Liberazione (01/03/06) "Rifiuti tossici in Basilicata, timori fondati"
VOLANTINO dell'associazione U' CUCM: "Verità tutta e subito!" (20 giugno 2005)
COMUNICATO del Gruppo Consiliare del PRC della Provincia di Matera (7 giugno 2005)
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Qui stanno seppellendo il nostro presente luminoso di luce fosforescente, qui hanno deciso che siamo il cimitero della 'civiltà’ e delle sue scorie. Hanno incrociato le direttive dalle terre, che già contaminate di mafia, non avevano da spartirsi che il patto: la Basilicata, perfetta! Selvaggia e desertica quanto basta, forse troppo poco accorta alla sua bellezza, perfetta! Si sono messi d’accordo e ci hanno dato il bidone. I bidoni. E tutto l’amore per questa terra che ha sfilato e sfidato per Scanzano esemplare è rimasto, ci riempie di dignità e di orgoglio, qualche volta di speranza, ma lascia qui le scorie silenziose.
Silvia