diritto & economia

HomepageBlogDocumentiPhotogalleryLetteraturaInformaticaBo non soDownloadScrivimi

ArtinoWebSite

...il sito dedicato a tutto e di più...


Desined by Artino Pietro (C) 2008

L’insieme degli scambi, costituisce il mercato, ovvero, per mercato si intende l’insieme delle contrattazioni di una particolare categoria di beni. Nel mercato troviamo i produttori che hanno costruito il bene e sono interessati a venderlo, e i consumatori che sono invece interessati ad acquistarlo; quindi i produttori rappresentano l’offerta del bene o del servizio trattato in quel mercato, e i consumatori invece rappresentano l’offerta. Esistono altri due mercati molto importanti ovvero il mercato del lavoro, dove troviamo da un lato i lavoratori che offrono il proprio lavoro e dall’altro l’imprenditore che lo acquista, o lo domanda. L’altro mercato e quello dei capitali, ovvero le famiglie che possiedono risparmi li offrono alle imprese che li impiegano per acquistare mezzi e impianti necessari per la produzione. La domanda e l’offerta di lavoro determinano il prezzo del salario, la domanda e l’offerta di capitali determinano invece l’interesse.

 

La domanda di   beni e di servizi di una famiglia sono viene tuttavia determinata dal il prezzo del prodotto, dal gusto del consumatore, da reddito e dai prezzi degli altri prodotti. Un aumento del prezzo comporta una diminuzione della domanda, mentre un diminuzione del prezzo determina l’aumento della domanda (legge della domanda). La relazione tra il prezzo di un bene e la quantità che ne viene

domandata dai consumatori costituisce la funzione di domanda. Al variare del prezzo la quantità di domanda varia a seconda dell’interesse del consumatore per il bene (vedi es. spumante e latte) quindi si possono distinguere beni a domanda rigida, quella di cui la domanda risente di poco all’aumento del prezzo (latte) e beni a domanda elastica ovvero quelli la cui domanda risente molto della variazione del prezzo.

Per quanto riguarda l’offerta: la funzione di offerta descrive la quantità di un bene o di un servizio che le famiglie e imprese decidono di vendere a un dato prezzo. L’offerta di un bene o di un servizio dipende dal prezzo a cui può esser venduto e dai costi di produzione. Per quanto riguarda il prezzo si può dire che quando il prezzo aumenta l’impresa e disposta a produrre una maggior quantità di beni e servizi, mentre quando il prezzo diminuisce l’impresa riduce la propria produzione (legge dell’offerta). I costi di produzione influenzano molto il prezzo del prodotto. Essi dipendono dal costo dei fattori produttivi e dalla tecnologia impiegata nella lavorazione del prodotto quindi quando il prezzo dei costi produttivi sale l’impresa riduce la produzione, quando il prezzo dei fattori produttivi diminuisce, l’impresa e disposta a produrre una maggior quantità di beni e servizi.  Quando il costo di produzione diventa alto, l’imprenditore colloca l’impresa dove ci sono le materie prime, o vicino a luoghi dove vende o nei paesi dove la manodopera costa poco.

Si ha un equilibrio di mercato quando l’incontro tra la domanda e l’offerta determina il prezzo e le quantità effettivamente vendute di ogni prodotto. Questo soddisfa i consumatori che ottengono esattamente la quantità che avrebbero voluto acquistare a quel prezzo, i prodotto che vendono esattamente la quantità che avrebbero voluto vendere a quel prezzo e nulla rimane invenduto perché la domanda e l’offerta di eguagliano. Quando la quantità offerta supera la quantità domandata, si ha un eccesso di offerta, mentre quando la quantità domandata supera la quantità offerta, si ha un eccesso di domanda.

Sul mercato esistono diversi tipi di impresa che si possono distinguere in imprese pubbliche, quelle che appartengono allo stato o a un ente pubblico e private, ovvero quelle che appartengono ai privati; secondo le tecniche produttive che impiegano si distinguono: imprese ad alta intensità di lavoro quando il numero degli addetti è elevato rispetto al capitale impiegato e imprese ad alta intensità di capitale quando la maggior parte degli investimenti riguarda l’impianti e l’attrezzature. Secondo le dimensioni si distinguono: piccole (1-20) medie (20-250) e grandi (da 250 in su) imprese. Per barriere dell’entrata si intende cosa fa un impresa leader per impedire l’accesso di nuove imprese sul mercato (pubblicità, differenziazione del prodotto, personale più esperto, favori dalle banche e controllo delle materie prime). Esistono tre tipi di mercati che sono la concorrenza perfetta, l’oligopolio e il monopolio.

Esiste anche quell’impresa che si chiama multinazionale e che consiste in un impresa che apre delle filiali in tutto il mondo e detiene nel paese di origine la casa-madre.

Per vietare al monopolio di fare quello che vuole nel mercato sono state fatte le leggi antitrust.

Altro tipo di mercato è quello del lavoro dove si incontrano i lavoratori che offrono il proprio lavoro alla imprese e gli imprenditori che lo domandano. Per il lavoratore, il lavoro è l’unica fonte di reddito ( a volte è anche l’unica fonte di reddito di tutta la famiglia) e dunque è il mezzo per procurarsi tutto quello che ha bisogno ovvero il lavoro determina il suo tenore di vita. Il prezzo del salario è determinato dalla domanda e dall’offerta. L’offerta di lavoro dipende principalmente dalla retribuzione che le imprese sono disposte a pagare ai lavoratori, maggiore è il salario, maggiore è l’offerta, minore è io salario, poca sarà l’offerta. Il salario si distingue in due categorie, il salario reale e quello nominale. Il salario nominale è il salario inteso in moneta, mentre il salario reale è il salario inteso in beni, ovvero i beni che si possono acquistare con il salario nominale. La domanda di lavoro dipende molto dal salario reale, dalla produttività del lavoro, ossia il valore dei beni che l’impresa produce in un determinato periodo di tempo e dal tipo di produzione che si sviluppa in una certa zona. La contrattazione tra imprenditore e lavoratore porta alla definizione del salario e del numero di persone occupate. Salari e profitti sono due grandezze in concorrenza tra loro: un aumento dei salari corrisponde sempre a una diminuzione dei profitti e viceversa. Quindi nel mercato del lavoro se c’è la manodopera abbondante i salari saranno bassi, mentre se c’è scarsa manodopera i salari saranno alti.