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Speciali - "Caro Dio"...
lettere impossibili
Passo San Ginesio,
30 marzo 2001
Caro Dio,
Questa che ti scrivo non è una semplice lettera di saluti
e baci, come quelle indirizzate agli amici lontani. È
molto di più. Io con Te ho un bel rapporto e mi sento
protetta sapendo che tu sei sempre sopra di me per sorvegliarmi.
Ma purtroppo al giorno d’oggi non tutti confidano nel Tuo
aiuto ed è questa, a mio avviso la causa del male nel
mondo. Proprio di ciò in questa lettera voglio parlarti.
Molti sono i giovani che, non avendo punti di riferimento come
Te, buttano all’aria la loro vita facendo uso di alcool
e droga, mettendo a repentaglio anche l’esistenza altrui.
Ne abbiamo prova quotidianamente ascoltando alla Tv gli episodi
di cronaca. Sono spesso atteggiamenti legati alla mancanza di
affetto e perciò, ragazzi così, vanno assolutamente
aiutati e non emarginati.
Non riesco io stessa a spiegarmi per quale motivo c’è
questa grande mancanza di dialogo con Te, che sei il loro, il
mio creatore. Io in Te trovo un forte punto di riferimento,
colui il quale mi aiuta a superare momenti difficili che magari
alla mia età saranno futili, ma in futuro potrebbero
ingigantirsi.
Non smetterò mai di confidare in Te, perché, anche
se impercettibilmente, sei sempre capace di darmi una mano.
Ti chiedo quindi di non abbandonarmi mai e di starmi quotidianamente
vicino, in un mondo che oggigiorno sta diventando sempre più
difficile da vivere.
Con grande affetto,
Monica
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