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  E’ un libro ben costruito e ben motivato, leggibilissimo,

anche se un  po’, in alcune parti, enigmatico. Le figure dello scrittore e dell’ingegnere sono ben delineate. Importante  la  denuncia sociale-edilizia fino all’esplosione finale in cui soggiacciono i due  protagonisti. Già così come scrive, l’autore può figurare degnamente tra  gli scrittori di narrativa contemporanea.

 

 Domenico Rea

 

 
 
Sotto stress il pettirosso canta anche di notte
 
 

 

Da che mondo è mondo il pettirosso ha sempre cantato di giorno,l’usignolo di notte e il gallo all’alba. Ma in Gran Bretagna, a quanto sembra, i pettirossi hanno deciso di cambiare abitudini: l’uccellino dal petto scarlatto  — molto diffuso nel Regno Unito — ha iniziato a gorgheggiare inopinatamente alla luna, sorprendendo gli studiosi e la popolazione.

(Omissis)

Secondo il British Trust for Ornithology le nuove abitudini dei pettirossi dipendono dall’inquinamento luminoso “che sveglia anticipatamente e traumatizza i piccoli volatili, gettando la loro vita nello scompiglio.”

(Omissis)

       Insomma, ingannato dai segnali umani, dalla vita artificiale delle città,un tipico uccello diurno sta diventando anche notturno e sulle sue orme si sono già avviati tordi e scricchioli, vittime anch’essi dell’inquinamento  da eccesso di luce. 

La Repubblica 3 gennaio ‘95

 

 

   

                                               

 

 

Prefazione

 

          Questo romanzo prende spunto da un’osservazione casuale di cinque anni fa. Era notte fonda e stavo dormendo tranquillamente a casa mia in città. Ad un tratto mi svegliai senza un motivo particolare se non il canto di un uccello.

         Esattamente come Andrea, il personaggio del libro, mi chiesi quale fosse la ragione che aveva spinto il volatile, certamente non di quelli notturni, a cantare in quell’ora insolita. Supposi che ciò dipendesse dalle condizioni ambientali, quali il tasso di inquinamento acustico e atmosferico, notoriamente più elevati durante il giorno. Quindi avrei potuto concludere che erano stati i fattori esterni a modificare le abitudini dell’animale e rimettermi tranquillamente a dormire. Ma il sonno mi era passato e così continuai a rifletterci su, finché non mi convinsi che era vero proprio il contrario. L’uccello si comportava come se in quel momento splendesse in pieno il sole. In altri termini, era riuscito a modificare, almeno per se stesso, la realtà esteriore.

       Da questa situazione conflittuale circa il significato della realtà è nata in seguito la storia che ho scritto, nella quale passato, presente ed eventi immaginari dei protagonisti si intrecciano e si sovrappongono tra loro. E così le vicende di Andrea e Renato, personaggi apparentemente diversi ma in effetti speculari, si mescolano con quelle dell’antico guerriero, figura a prima vista inesistente sul piano oggettivo, perché partorito dalla fantasia di Renato.

       Tutti e tre hanno in comune il desiderio di cambiare, sia pure con metodi diversi, la realtà esterna per adattarla alle proprie necessità interiori. Alla fine dovranno convincersi che per trasformare il mondo è indispensabile cambiare prima dentro, riducendosi all’essenziale e tornando alle origini. La storia si conclude quando Andrea e Renato perverranno autonomamente al medesimo punto, dove presente e passato, immaginario e reale non sono più distinguibili tra loro. Il guerriero sarà lì ad attenderli.

       Qualche tempo fa, esattamente il 3 gennaio scorso, quando avevo terminato da un pezzo il romanzo, mi sono imbattuto per caso in un articolo del quotidiano «La Repubblica» che riportava le osservazioni del British Trust for Ornithology. Leggendo ho appreso che in Gran Bretagna «ormai regolarmente, soprattutto in prossimità delle grandi autostrade violentemente rischiarate e nei parchi delle maggiori città, migliaia di pettirossi, anziché dormire, cinguettano in coro, prendendo la notte per il giorno». Queste nuove abitudini dipenderebbero, secondo il predetto organo scientifico, dall’inquinamento luminoso e starebbero coinvolgendo anche molti altri animali.

        Tale autorevole conferma non può che farmi piacere, ma, qualunque sia la causa specifica del fenomeno, è  comunque evidente che questi animali sono stati costretti a scambiare la notte per il giorno, e cioè a modificare il loro giudizio dell’ambiente esterno, pur di conservare il proprio equilibrio vitale. Ciò accade tante volte anche a noi anche se spesso non ce ne accorgiamo. 

                                                                  12 Aprile 1995

 

 

 

In origine il titolo del romanzo sarebbe dovuto essere "Trinità dei Tramonti" ma poi,chissà perché quell'assonanza con la ben più famosa località romana Trinità dei Monti mi sembrò troppo scontata.

Con il senno di poi ho capito di aver sbagliato perché quel titolo era certamente più appropriato. Comunque .....

Per accontentare chi vorrà leggerlo,mi sono finalmente deciso a trascriverlo nel sito;  Chi é interessato potrà scaricare tutto il romanzo (un centinaio di pagine circa) che é stato  suddiviso in tre tronconi:

 

 

Capitoli I - X   
Capitoli XI - XXI 

Capitoli XXII-XXXVI

 

 

25 Aprile 2004