Prefazione
Questo romanzo prende spunto da un’osservazione casuale di cinque anni
fa. Era notte fonda e stavo dormendo tranquillamente a casa mia in città. Ad un
tratto mi svegliai senza un motivo particolare se non il canto di un uccello.
Esattamente come Andrea, il personaggio del libro, mi chiesi quale
fosse la ragione che aveva spinto il volatile, certamente non di quelli
notturni, a cantare in quell’ora insolita. Supposi che ciò dipendesse dalle condizioni ambientali, quali il tasso
di inquinamento acustico e atmosferico, notoriamente più elevati durante il
giorno. Quindi avrei potuto concludere che erano stati i fattori esterni a
modificare le abitudini dell’animale e rimettermi tranquillamente a dormire. Ma
il sonno mi era passato e così continuai a rifletterci su, finché non mi
convinsi che era vero proprio il contrario. L’uccello si comportava come se in
quel momento splendesse in pieno il sole. In altri termini, era riuscito a
modificare, almeno per se stesso, la realtà esteriore.
Da questa situazione conflittuale circa il significato della realtà è
nata in seguito la storia che ho scritto, nella quale passato, presente ed
eventi immaginari dei protagonisti si intrecciano e si sovrappongono tra loro.
E così le vicende di Andrea e Renato, personaggi apparentemente diversi ma in
effetti speculari, si mescolano con quelle dell’antico guerriero, figura a
prima vista inesistente sul piano oggettivo, perché partorito dalla fantasia di
Renato.
Tutti e tre hanno in comune il desiderio di cambiare, sia pure con
metodi diversi, la realtà esterna per adattarla alle proprie necessità
interiori. Alla fine dovranno convincersi che per trasformare il mondo è
indispensabile cambiare prima dentro, riducendosi all’essenziale e tornando
alle origini. La storia si conclude quando Andrea e Renato perverranno
autonomamente al medesimo punto, dove presente e passato, immaginario e reale
non sono più distinguibili tra loro. Il guerriero sarà lì ad attenderli.
Qualche tempo fa, esattamente il 3 gennaio scorso,
quando avevo terminato da un pezzo il romanzo, mi sono imbattuto per caso in un
articolo del quotidiano «La Repubblica» che riportava le osservazioni del
British Trust for Ornithology. Leggendo ho appreso che in Gran Bretagna «ormai
regolarmente, soprattutto in prossimità delle grandi autostrade violentemente
rischiarate e nei parchi delle maggiori città, migliaia di pettirossi, anziché
dormire, cinguettano in coro, prendendo la notte per il giorno». Queste
nuove abitudini dipenderebbero, secondo il
predetto organo scientifico, dall’inquinamento luminoso e starebbero
coinvolgendo
anche molti altri animali.
Tale
autorevole conferma non può che farmi piacere, ma, qualunque sia la causa
specifica del fenomeno, è comunque
evidente che questi animali sono stati costretti a scambiare la notte per il
giorno, e cioè a modificare il loro giudizio dell’ambiente esterno, pur di
conservare il proprio equilibrio vitale. Ciò accade tante volte anche a noi
anche se spesso non ce ne accorgiamo.
12 Aprile 1995
In
origine il titolo del romanzo sarebbe dovuto essere "Trinità dei
Tramonti" ma poi,chissà perché quell'assonanza con la ben più famosa
località romana Trinità dei Monti mi sembrò troppo scontata.
Con
il senno di poi ho capito di aver sbagliato perché quel titolo era certamente
più appropriato. Comunque .....
Per
accontentare chi vorrà leggerlo,mi sono finalmente deciso a trascriverlo nel
sito; Chi
é interessato potrà scaricare tutto il romanzo (un centinaio di pagine circa) che
é stato suddiviso in tre tronconi:
25
Aprile 2004
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