Museo Civico del Palazzo Pubblico
Per avere
un'idea anche solo approssimativa di dove siano ubicate le relative sale
del Palazzo Pubblico, che sotto saranno citate, potrebbe essere d'aiuto
dare uno sguardo allo "Schema strutturale del
Palazzo Pubblico" qui proposto.
Per entrare
nell'universo artistico e storico dei senesi si deve oltrepassare il gotico
ingresso del
Cortile del Poedesta', detto
anche "Entrone", che si trova sull'estrema sinistra del Palazzo Pubblico,
nell'ultimo arco prima della Cappella di Palazzo. Il Cortile del Podesta'
risale al 1325 e mostra la sua bellezza, l'intima e suggestiva atmosfera,
attraverso la caratteristica serie di colonne che sostengono le possenti
arcate. Quindi si accede al Museo Civico che comprende due piani dell'edificio.
Di grande rilevanza la
Sala del Mappamondo
che incontriamo all'inizio della nostra visita. Sulla destra si accede
alla "Sala della Pace" dove un tempo risiedeva
il Governo della citta'. Il nome proveniente dalla personificazione della
"Pace", personaggio di spicco del dipinto e' il fulcro artistico-politico
di questa parte del Palazzo Comunale, ovvero "Gli
effetti del Buon Governo in citta' e in campagna" e "L'Allegoria
del Buon Governo". Il lavoro, come ci illustra minuziosamente l'affresco,
regna tranquillo nella citta', negli scorci della campagna. Le fanciulle
danzano e i commerci fioriscono, esaltando gli effetti di una illuminata
amministrazione. Nelle parete opposta, i senesi del tempo vollero invece
mostrare "Gli effetti del Cattivo Governo". L'opera, nonostante la sua
non buona condizione, ci offre una umanita' dominata dalla violenza e dai
soprusi. In un'altra sala troviamo la Cappella, delimitata da un cancello
in ferro battuto opera di Niccolo' di Paolo e Giovanni di Vita (1445).
Al suo interno, oltre al magnifico coro ligneo eseguito tra il 1415 e il
1428 da Domenico di Niccolo' de' Cori, una tela del Sodoma e l'altare scolpito
dal Marrina. Qui Taddeo di Bartolo affresco' tra il 1406 e il 1407 la volta
e le pareti laterali con storie della Vergine. Di grande importanza la
sala detta "Del Concistoro" o "degli arazzi" per i tre arazzi di manifattura
Gobelins disegnati da Charles Le Brun (sec. XVII),
con un portale in marmo di Bernardo Rossellino (1446), mentre a Domenico
Beccafumi si devono gli affreschi che raffigurano la Giustizia, la Concordia,
l'Amor patrio, gli Eroici fatti della storia greca e romana. Non resta
che descrivervi la "Sala di Balia" o anche dei "Priori", sede del governo,
abbellita dagli affreschi di Spinello Aretino dedicati ad episodi della
vita di papa Alessandro III.
Per entrare in un altro periodo della storia, certo piu' recente, si puo'
accedere alla "Sala Monumentale" o "Sala di Vittorio Emanuele II"
che possiede la caratteristica di essere stata affrescata da artisti senesi
appartenenti al XIX
secolo, raccontandoci gli episodi cruciali che portarono all'Unita' d'Italia,
voluti dallo stesso Vittorio Emanuele II.
Qui vi e' la mano di Pietro Aldi, Tito Sarrocchi, Alessandro Franchi e
Amos Cassioli. Non possiamo dimenticarci di visitare, al secondo piano,
la Loggia che si affaccia sulla parte sud della citta' con quattro grandi
arcate. E' qui che si conserva cio' che resta dell'originale
Fonte
Gaia scolpita da Jacopo della Quercia. Dallo stesso Museo Civico
si accede alla
Torre del Mangia, salita
che stimola la curiosita' sia per l'altezza che si raggiunge (circa 102
metri), che per la bellezza di scoprire ogni dettaglio di questa ardita
costruzione medioevale, dalla cima della quale si ha una veduta panoramica
della citta' che lascia chiunque senza fiato per la spettacolarita' offerta
ai nostri occhi.