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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

LA POSTA DEI NAVIGATORI

Il direttore di “dirigentescolastico.it” risponde

Riceviamo e pubblichiamo questa mail, compreso il suo titolo, da parte del collega Angelini che interviene polemicamente sulla recente “Nuga” n. - 69 del 22 novembre 2002 "La fretta e i gattini ciechi (ovvero la sindrome da contractus praecox)" a proposito della posizione della Cgil Scuola in questa fase iniziale del secondo contratto (p.q.)

 I gattini: meglio ciechi che annegati

La CGIL ha fretta di aprire le trattative per il rinnovo del contratto dirigenti scolastici, semplicemente perché fa il suo mestiere di sindacato: bisogna invece pazientare con un contratto scaduto da un anno, come del resto tutti gli altri del pubblico impiego, con un governo che nella finanziaria, per tutti i pubblici dipendenti, ha destinato risorse neanche sufficienti a tutelare il potere d'acquisto delle retribuzioni e tutto questo dentro un quadro di politica scolastica che diminuisce risorse finanziarie ed organici (fai un po' il conto dei soldi e delle persone di cui disporrà nei prossimi anni la tua direzione didattica!). Il tutto ad opera di un governo e di una ministro che fanno regali alle scuole private, ci dilettano periodicamente con i crocifissi obbligatori, stanno preparando il controllo ideologico sulla libertà di insegnamento ecc. ecc. E tu dici di aspettare, di avere fiducia in questi signori, di gingillarci con le aree di inquadramento dirigenziale...

Ma, dai Quinta, apri gli occhi e datti una mossa: avevi tanto vigore di lotta sedici mesi fa, torna ad esprimerlo.

Ciao e buone feste da Maurizio Angelini

Preside ITC Gramsci di Padova

I gattini: ben vivi e con la vista acuta

Caro Angelì,

ma tu pensi davvero che un collega che ha pubblicato in quasi tre anni di attività e messo a disposizione della nostra categoria oltre 1390 documenti significativi di varia fonte e un libro di 530 pagine (con cd rom) sul Contratto non abbia sufficientemente gli occhi aperti o non si sia dato quanto basta “la mossa”?

Ti posso assicurare che il mio “vigore di lotta” non solo è rimasto inalterato e coerente ma si esprime anche, con maggiore forza, nel contribuire al perseguimento degli stessi obiettivi di due anni fa, che ritengo fondamentali e giusti.

Nel mio piccolo e per quanto potevo ho assunto, nella difesa esclusiva degli interessi e dei valori della nostra categoria, le seguenti posizioni:

  • Scelta di collocazione dei D.S. nell’area I della dirigenza, per uscire dall’isolamento degli ultimi arrivati rispetto alle altre dirigenze pubbliche e dalla debolezza di un area collegata con il comparto scuola e soggetta al confronto implicito con il contratto dei docenti e al condizionamento al ribasso dei loro sindacati
  • Necessità di rivendicare e conseguire l’allineamento retributivo con le altre dirigenze pubbliche nel primo e non nel secondo contratto (obiettivo legittimo non conseguito anche a causa delle divisioni interne dei Sindacati e dell'atteggiamento rinunciatario di gran parte di essi)
  • Opposizione al voltafaccia del passato Governo nei nostri confronti, rispetto alle promesse del primo Atto di Indirizzo (marzo 2001)
  • Opposizione alla connivenza dei sindacati confederali rispetto a questo voltafaccia, quando Cgil-Cisl-Uil scuola esprimevano “soddisfazione” per ipotesi di aumenti retributivi che non raggiungevano nemmeno la metà del dovuto.
  • Critiche all’atteggiamento di accettazione e di rinuncia dell’Andis che, invece di premere e condizionare dall’interno gli alleati sindacati confederali per portarli a riconoscere le istanze dei dirigenti, si è appiattita sulla logica spuria dei sindacati dei docenti che puntavano esplicitamente al ribasso
  • Critiche all’atteggiamento della Cgil Scuola che minacciava addirittura uno sciopero contro un altro sindacato, l’ANP, pur di costringerlo alla firma di un contratto nettamente svantaggioso e mortificante rispetto alle giuste attese della categoria
  • Denuncia della posizione contraria agli interessi fondamentali della categoria nel momento in cui il segretario nazionale della Cgil Scuola Panini, nel corso di una famosa conferenza stampa, sosteneva che i D.S. dovevano “battere il passo” proprio nel momento in cui il nuovo Governo sembrava intenzionato a mantenere le note promesse assunte durante la campagna elettorale (da notare che, in questo caso, il sito è stato l’unico, insieme con il “Sole 24 Ore” a pubblicare la notizia)
  • Denuncia della posizione contraria alla normale e corretta dialettica sindacale nel momento in cui la segretaria nazionale della Cisl Scuola Daniela Colturani minacciava la sollevazione dei docenti e la riapertura del contratto del comparto scuola nell’ipotesi che fosse concesso dall’attuale Governo ai dirigenti il promesso allineamento retributivo
  • Opposizione al voltafaccia dell’attuale Governo rispetto al pubblico impegno assunto e disatteso nei nostri confronti in merito agli aumenti retributivi che ci spettano e che si è espressa anche, recentemente, in una raccolta di firme a cui ha aderito un buon numero di colleghi.
  • In questa fase scelta di uscire dall'area V, fonte di debolezza e di isolamento per la nostra categoria, per la costituzione di un'area dirigenziale dei settori omogenei ed affini dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca

Non ti sembra che mi sia dato a sufficienza "una mossa"? Non ti sarà difficile, comunque, reperire nell’archivio del sito gli interventi che esprimono le scelte e le posizioni citate.

Ora, però, si è aperta una nuova fase e sono convinto che non si debbano commettere, se è possibile, gli errori del primo contratto, a partire dalla collocazione nell’area dirigenziale. Su questo argomento ti rimando alle argomentazioni espresse nell'editoriale n. 56 del 27 dicembre 2002:"Primo: uscire dall'area V". Se avrai la pazienza di leggere questo intervento ti renderai conto che nessuno sta giocando con le aree  dirigenziali, che non sono “gingilli”, ma scelte preliminari dietro le quali si nascondono visioni strategiche diverse. 

Non riesco proprio a capire a cosa e a chi ti riferisci quando affermi: "tu dici di aspettare, di avere fiducia in questi signori". Io sostengo che prima bisogna risolvere il problema aperto della ridefinizione delle aree dirigenziali e poi occorre presentare una piattaforma contrattuale coerente con la collocazione auspicata e riconosciuta in sede Aran. Solo successivamente a questo passaggio decisivo sarà possibile l'emanazione dell'Atto di Indirizzo preliminare all'avvio del secondo contratto di categoria. I sindacati confederali e lo Snals hanno scelto la strada della fretta e presentando la loro piattaforma relativa all'area V hanno, in sostanza, messo il carro davanti ai buoi. Io sono convinto, invece, che oggi non soltanto l'ANP ma anche la maggioranza della categoria, con larghi strati di iscritti alle OO.SS. confederali, condividano la necessità prioritaria di uscire dall'area V, che rischia di trasformarsi sempre più in un ghetto, in un luogo di isolamento e di debolezza, antitetico rispetto alla prospettiva di una dirigenza scolastica forte e coerentemente riconosciuta sul piano retributivo.

Non si pone, quindi, l'alternativa tra "gattini ciechi" e "gattini annegati": io sono tra coloro che vogliono gattini non solo dalla vista acuta ma anche ben vivi. Occorre chiedersi, invece, chi durante il primo contratto voleva questi "gattini" ciechi e annegati. Occorre chiedersi perché una metà dello schieramento sindacale proclamava allora ma non agiva coerentemente l'obiettivo dell'allineamento retributivo, dividendo la categoria e trascinandola verso la chiusura del contratto al ribasso e a condizioni umilianti. La storia del primo contratto sarebbe stata sicuramente diversa se anche l'altra metà dello schieramento sindacale (quella che rappresenta anche i docenti) fosse stata determinata e coerente. Quell'errore strategico dei sindacati confederali e dello Snals di rimandare al secondo contratto la rivendicazione dell'allineamento retributivo ora si trascina per inerzia sul secondo contratto. Infatti tutti sappiamo bene che una regola non scritta ma inderogabile prevede che i contratti si possano chiudere mai all'inizio ma, inevitabilmente, verso la scadenza del periodo di vigenza (e, purtroppo, anche oltre). E non è necessaria una particolare malizia per riconoscere l'esistenza di un'altra regola non scritta, ma inderogabile quanto la prima: il contratto dei dirigenti scolastici, per una serie di convenienze che non è nemmeno necessario esplicitare, si potrà siglare solo dopo la conclusione del contratto del comparto scuola.

Affrontiamo, quindi, la questione del secondo contratto con calma e con realismo. Cerchiamo di risolvere il problema preliminare della collocazione. Per parte mia non ho dubbi: primo, uscire dall'area V. Non abbiamo nulla da perdere e tutto da guadagnare. Comunque, il dibattito è aperto.

Paolo Quintavalla

Parma, 28 dicembre 2002

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