-
69 del 22 novembre 2002 "La fretta e i
gattini ciechi (ovvero la sindrome da contractus
praecox)" a proposito della posizione
della Cgil Scuola in questa fase iniziale del
secondo contratto (p.q.)
La
CGIL ha fretta di aprire le trattative per il
rinnovo del contratto dirigenti scolastici,
semplicemente perché fa il suo mestiere di
sindacato: bisogna invece pazientare con un
contratto scaduto da un anno, come del resto tutti
gli altri del pubblico impiego, con un governo che
nella finanziaria, per tutti i pubblici
dipendenti, ha destinato risorse neanche
sufficienti a tutelare il potere d'acquisto delle
retribuzioni e tutto questo dentro un quadro di
politica scolastica che diminuisce risorse
finanziarie ed organici (fai un po' il conto dei
soldi e delle persone di cui disporrà nei
prossimi anni la tua direzione didattica!). Il
tutto ad opera di un governo e di una ministro che
fanno regali alle scuole private, ci dilettano
periodicamente con i crocifissi obbligatori,
stanno preparando il controllo ideologico sulla
libertà di insegnamento ecc. ecc. E tu dici di
aspettare, di avere fiducia in questi signori, di
gingillarci con le aree di inquadramento
dirigenziale...
Ma,
dai Quinta, apri gli occhi e datti una mossa:
avevi tanto vigore di lotta sedici mesi fa, torna
ad esprimerlo.
Ciao
e buone feste da Maurizio Angelini
Preside
ITC Gramsci di Padova
Caro
Angelì,
ma
tu pensi davvero che un collega che ha pubblicato
in quasi tre anni di attività e messo a
disposizione della nostra categoria oltre 1390
documenti significativi di varia fonte e un libro
di 530 pagine (con cd rom) sul Contratto non abbia
sufficientemente gli occhi aperti o non si sia
dato quanto basta “la mossa”?
Ti
posso assicurare che il mio “vigore di lotta”
non solo è rimasto inalterato e coerente ma si
esprime anche, con maggiore forza, nel contribuire
al perseguimento degli stessi obiettivi di due
anni fa, che ritengo fondamentali e giusti.
Nel
mio piccolo e per quanto potevo ho assunto, nella
difesa esclusiva degli interessi e dei valori
della nostra categoria, le seguenti posizioni:
- Scelta
di collocazione dei D.S. nell’area I della
dirigenza, per uscire dall’isolamento degli
ultimi arrivati rispetto alle altre dirigenze
pubbliche e dalla debolezza di un area
collegata con il comparto scuola e soggetta al
confronto implicito con il contratto dei
docenti e al condizionamento al ribasso dei
loro sindacati
- Necessità
di rivendicare e conseguire l’allineamento
retributivo con le altre dirigenze pubbliche
nel primo e non nel secondo contratto
(obiettivo legittimo non conseguito anche a causa delle
divisioni interne dei Sindacati e
dell'atteggiamento rinunciatario di gran parte
di essi)
- Opposizione
al voltafaccia del passato Governo nei nostri
confronti, rispetto alle promesse del primo
Atto di Indirizzo (marzo 2001)
- Opposizione
alla connivenza dei sindacati confederali
rispetto a questo voltafaccia, quando
Cgil-Cisl-Uil scuola esprimevano
“soddisfazione” per ipotesi di aumenti
retributivi che non raggiungevano nemmeno la
metà del dovuto.
- Critiche
all’atteggiamento di accettazione e di
rinuncia dell’Andis che, invece di premere e
condizionare dall’interno gli alleati
sindacati confederali per portarli a
riconoscere le istanze dei dirigenti, si è
appiattita sulla logica spuria dei sindacati
dei docenti che puntavano esplicitamente al
ribasso
- Critiche
all’atteggiamento della Cgil Scuola che
minacciava addirittura uno sciopero contro un
altro sindacato, l’ANP, pur di costringerlo
alla firma di un contratto nettamente
svantaggioso e mortificante rispetto alle
giuste attese della categoria
- Denuncia
della posizione contraria agli interessi
fondamentali della categoria nel momento in
cui il segretario nazionale della Cgil Scuola
Panini, nel corso di una famosa conferenza
stampa, sosteneva che i D.S. dovevano
“battere il passo” proprio nel momento in
cui il nuovo Governo sembrava intenzionato a
mantenere le note promesse assunte durante la
campagna elettorale (da notare che, in questo
caso, il sito è stato l’unico, insieme con
il “Sole 24 Ore” a pubblicare la notizia)
- Denuncia
della posizione contraria alla normale e
corretta dialettica sindacale nel momento in
cui la segretaria nazionale della Cisl Scuola
Daniela Colturani minacciava la sollevazione
dei docenti e la riapertura del contratto del
comparto scuola nell’ipotesi che fosse
concesso dall’attuale Governo ai dirigenti
il promesso allineamento retributivo
- Opposizione
al voltafaccia dell’attuale Governo rispetto
al pubblico impegno assunto e disatteso nei
nostri confronti in merito agli aumenti
retributivi che ci spettano e che si è
espressa anche, recentemente, in una raccolta
di firme a cui ha aderito un buon numero di colleghi.
- In
questa fase scelta di uscire dall'area V,
fonte di debolezza e di isolamento per la
nostra categoria, per la costituzione di
un'area dirigenziale dei settori omogenei ed
affini dell'istruzione, dell'Università e
della Ricerca
Non
ti sembra che mi sia dato a sufficienza "una
mossa"? Non
ti sarà difficile, comunque, reperire nell’archivio del
sito gli interventi che esprimono le scelte e le
posizioni citate.
Ora,
però, si è aperta una nuova fase e sono convinto
che non si debbano commettere, se è possibile,
gli errori del primo contratto, a partire dalla
collocazione nell’area dirigenziale. Su questo
argomento ti rimando alle argomentazioni espresse
nell'editoriale n. 56 del 27
dicembre 2002:"Primo: uscire dall'area V".
Se avrai la pazienza di leggere
questo intervento
ti renderai conto che nessuno sta giocando con le aree
dirigenziali, che non sono “gingilli”,
ma scelte preliminari dietro le quali si
nascondono visioni strategiche diverse.
Non
riesco proprio a capire a cosa e a chi ti
riferisci quando affermi: "tu dici di
aspettare, di avere fiducia in questi signori".
Io sostengo che prima bisogna risolvere il
problema aperto della ridefinizione delle aree
dirigenziali e poi occorre presentare una
piattaforma contrattuale coerente con la
collocazione auspicata e riconosciuta in sede Aran.
Solo successivamente a questo passaggio decisivo
sarà possibile l'emanazione dell'Atto di
Indirizzo preliminare all'avvio del secondo
contratto di categoria. I sindacati confederali e
lo Snals hanno scelto la strada della fretta e
presentando la loro piattaforma relativa all'area
V hanno, in sostanza, messo il carro davanti ai
buoi. Io sono convinto, invece, che oggi non
soltanto l'ANP ma anche la maggioranza della
categoria, con larghi strati di iscritti alle
OO.SS. confederali, condividano la necessità
prioritaria di uscire dall'area V, che rischia di
trasformarsi sempre più in un ghetto, in un luogo
di isolamento e di debolezza, antitetico rispetto
alla
prospettiva di una dirigenza scolastica forte e
coerentemente riconosciuta sul piano retributivo.
Non
si pone, quindi, l'alternativa tra "gattini
ciechi" e "gattini annegati": io
sono tra coloro che vogliono gattini non solo
dalla vista acuta ma anche ben vivi. Occorre
chiedersi, invece, chi durante il primo contratto
voleva questi "gattini" ciechi e
annegati. Occorre chiedersi perché una metà
dello schieramento sindacale proclamava allora ma non
agiva coerentemente l'obiettivo dell'allineamento
retributivo, dividendo la categoria e
trascinandola verso la chiusura del contratto al
ribasso e a condizioni umilianti. La storia del
primo contratto sarebbe stata sicuramente diversa
se anche l'altra metà dello schieramento
sindacale (quella che rappresenta anche i docenti)
fosse stata determinata e coerente. Quell'errore strategico
dei sindacati confederali e dello Snals di
rimandare al secondo contratto la rivendicazione
dell'allineamento retributivo ora si
trascina per inerzia sul secondo contratto.
Infatti tutti sappiamo bene che una regola non
scritta ma inderogabile prevede che i contratti si
possano chiudere mai all'inizio ma, inevitabilmente, verso la scadenza
del periodo di vigenza (e, purtroppo, anche
oltre). E non è necessaria una particolare
malizia per riconoscere l'esistenza di un'altra
regola non scritta, ma inderogabile quanto la
prima: il contratto dei dirigenti scolastici, per
una serie di convenienze che non è nemmeno
necessario esplicitare, si potrà siglare solo
dopo la conclusione del contratto del comparto
scuola.
Affrontiamo,
quindi, la questione del secondo contratto con
calma e con realismo. Cerchiamo di risolvere il
problema preliminare della collocazione. Per parte
mia non ho dubbi: primo, uscire dall'area V. Non
abbiamo nulla da perdere e tutto da guadagnare.
Comunque, il dibattito è aperto.
Paolo
Quintavalla
Parma,
28 dicembre 2002
|