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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NUGAE

"piccole cose senza importanza"

Le regole del gioco

Nuga n. 76 del 21 gennaio 2003

di Paolo Quintavalla

Leggiamo su un sito web specializzato nello smaccato supporto alle tesi confederali dei Dirigenti Scolastici:

“Continua l'azione dell'Anp per indebolire i sindacati confederali e lo Snals al tavolo contrattuale dei dirigenti scolastici. Questo pare essere l'unico e reale interesse dell'Anp (…) Ebbene l'Anp ha come unico interesse quello di sollecitare l'esplulsione della Uil Dirigenti dal tavolo contrattuale.

Nella sua foga polemica l’acuto chiosatore (ex uccello del malaugurio ora "aquila delle Alpi" dal becco di ferro) falsifica la realtà, dimenticando semplicemente… le regole del gioco.

Eppure dovrebbe sapere – lo sanno anche i bambini – che per essere ammesso alla contrattazione un qualsiasi organismo sindacale deve essere rappresentativo almeno del 5% di una categoria. E dovrebbe anche sapere che la Uil, titolare delle deleghe sindacali dei D.S. nella smisurata misura da prefisso telefonico (1,87%), non ha semplicemente titolo perché non raggiunge la citata soglia minima di rappresentatività. E dovrebbe anche sapere – lo sanno anche i bambini - che l’ARAN, con la nota informativa del 10 maggio 2002, prot. n. 4827, ha ratificato questi elementari principi ammettendo alla contrattazione per i dirigenti dell’Area V soltanto i sindacati che superano la soglia. Non si vedrebbe alcun motivo di scandalo, quindi, se venisse esclusa la UIL dalla trattativa per il prossimo CCNL. La UIL era abilitata a contrattare per il primo contratto. Anzi, ci sarebbe motivo di scandalo proprio se venisse ammessa alla contrattazione nel secondo CCNL, semplicemente perché verrebbero violate elementari regole del gioco.

Sembra di capire che le regole del gioco per il nostro polemista aquilino siano, invece, un optional, un piccolo particolare a prescindere. Estendendo il principio al gioco del calcio a qualcuno potrebbe venire in mente – perché no - di giocare con tre porte, con aree senza limiti, pubblico in campo, arbitro che insegue la palla invece di fischiare i falli e giocatori che possono far goal dove gli pare. Pensate un po’ che bella partita!

Quanto a me, se il principio dovesse essere approvato, mi candiderei anch’io senza esitazione ad essere ammesso alle trattative: sicuramente rappresento me stesso!

 

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