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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NUGAE

"piccole cose senza importanza"

Un treno di sciocchezze

Nuga n. 75 del 17 gennaio 2003

di Paolo Quintavalla

Capita a tutti, ogni tanto, di dire o di scrivere qualche sciocchezza, soprattutto quando la lingua o la penna sono più veloci del pensiero. Ma francamente non è facile imbattersi in un cumulo di sciocchezze - tutte insieme e in quantità industriali - come quelle sciorinate nel testo "La scuola feudalizzata", comparso il 7 gennaio scorso sul "Manifesto". 

Se la scuola è un feudo, (s)ragiona l'autore nel suo lapalissiano quanto adamantino teorema, deve esserci per forza un novello feudatario, cioè il dirigente scolastico. E se c'è un feudatario deve esserci per forza un "führerprinzip" e una "dispensa di favori", per cui i suoi collaboratori non contribuiscono, tramite la leadership diffusa, alla crescita collettiva dell'istituto scolastico in un'ottica di responsabilità condivisa, ma si trasformano automaticamente in viscidi collaborazionisti "yesmen e yeswomen"... e via di questo passo.

Il testo sarebbe adeguatamente perfetto se fosse collocato all'interno di una piéce teatrale indirizzata a colpire in modo satirico e parodistico certe rappresentazioni fantasmatiche del potere che circolano ancora in certi ambienti politico-culturali perennemente affetti dalla sindrome di Peter Pan. Ma si dà il caso, invece, che questo testo, rigorosamente refrattario ad ogni elementare principio scientifico e disancorato da ogni aggancio ai semplici rudimenti della dinamica di gruppo o dei sistemi complessi, sia seriosamente pubblicato su un quotidiano a tiratura nazionale.

Sgomenta, francamente, questo adolescenziale e solipsistico estremismo ("malattia infantile", Lenin docet), sia pure verbale,  sganciato da ogni realtà e questa immagine di dirigenti scolastici presuntamente decerebrati, da una parte proni (verso l'alto) e dall'altra vessatori (verso il basso). E sconcerta vedere frullati nella gabbia dell'ideologia e uscire malconci, bistrattati e misconosciuti - per tenere in piedi il delirante teorema - questo po' po' di principi: di autorità legittima, di autonomia, di responsabilità, di competenza, di distinzione delle funzioni, di gerarchia, di sinergia dei ruoli, di leadership, di efficienza ed efficacia. Quegli stessi principi che, da  che mondo è mondo, costituiscono la trama del nostro vivere in società umane organizzate, sia pure costituzionalmente imperfette ma che ci differenziano, comunque, dai branchi animali. E si potrebbe continuare a lungo nel commentare questo gratuito quanto offensivo attacco nei confronti della intera categoria dei dirigenti, di una buona parte dei docenti e della scuola nel suo insieme.

Preferisco, invece, ricordare il memorabile detto di Gertrude Stein "Una rosa, è una rosa, è una rosa" e parafrasare, in questo caso: un treno di sciocchezze, è un treno di sciocchezze, è un treno di sciocchezze.

 

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