Le
promesse del premier 2
Nuga
n. 61 del 30 agosto 2002
di
Paolo Quintavalla
A rischio di
sembrare fissati, siamo costretti, purtroppo, a
commentare ancora una volta le promesse del
premier. Non è colpa nostra, tuttavia, se abbiamo
letto nuovamente nella rassegna stampa di oggi
queste precise affermazioni del Presidente del
Consiglio dei Ministri: "Il Governo ha
mantenuto tutti gli impegni (...) Non c'è una
promessa non mantenuta."
Forse le
preponderanti attenzioni dedicate dal premier
all'urgentissima (ma per chi?) legge cosiddetta del
"legittimo sospetto" hanno tradito,
ancora una volta, la sua memoria sul debito aperto
che intrattiene con la categoria dei dirigenti
scolastici. Nel dubbio, suggeriamo umilmente,
magari, di chiedere conferma ai
diecimila Capi d'Istituto italiani se la solenne promessa
dell'allineamento retributivo contenuta nella
celeberrima lettera del 30 aprile 2001 nei loro
confronti è stata "onorata".
Ma
francamente sarebbe più
semplice e basterebbe che l'on.le Aprea, una dei quattro
parlamentari firmatari di quel documento
impegnativo, attuale viceministro, visto che
proviene essa stessa dal ruolo dei dirigenti
scolastici avvertisse il Capo del Governo che no... quella promessa non è stata
mantenuta, che no... quell'impegno non è stato
"onorato". E non guasterebbe
rammentare e aggiungere che quel
documento era sottoscritto (testualmente)
"a nome del presidente Berlusconi"...
Sicuramente questo avvertimento lo preserverebbe,
in futuro, da una plateale brutta figura, anche se
di fronte ad una platea modesta di 10.000 persone,
per nulla paragonabile alla faraonica audience
televisiva.
Per parte
nostra, comunque, restiamo convinti che gli uomini
di Governo non possano comportarsi con le promesse
alla stregua del famoso burattino reso famoso da
Collodi! Speriamo, quindi, in un
ravvedimento operoso, che potrebbe tangibilmente
manifestarsi attraverso equi e sostanziosi
stanziamenti nella prossima Finanziaria per il
secondo contratto dei dirigenti scolastici.
Vorremmo tanto scongiurare il pericolo, però, di
dover commentare alla fine che "sbagliare
è umano, ma perseverare è diabolico"...
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