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I papi liguri nella storia della Chiesa
I pappi ligûi inta stöia da Gêxa

Calice Innocenzo IV Nella storia della Chiesa sono stati 9 i liguri divenuti papi. Secondo il "Liber pontificalis", il primo papa è stato Sant'Eutichiano, nativo di Luni (Sp). Eletto alla morte di Felice I (era il 4 gennaio 275), è ricordato essenzialmente per la sua pietà (avrebbe seppellito con le sue mani 342 Martiri cristiani nei cimiteri dentro e fuori Roma). Morto il 7 dicembre 283 fu sepolto nel cimitero di Callisto, ma dal 1659 le sue reliquie si trovano nella Cattedrale di Sarzana.
Papa Innocenzo IV
Il secondo papa ligure, e primo genovese, fu Sinibaldo Fieschi dei conti di Lavagna (Ge), nato a Genova nel 1191, che si dà il nome di Innocenzo IV, viene eletto dal Conclave all'unanimità il 25 giugno 1243 dopo 2 anni di "sede vacante". In gioventù studiò lettere; Gregorio IX lo nominò Cardinale. Un papa politico ma anche celebre canonista. Fu lui a concedere il Cappello Rosso ai Cardinali. Nel 1244 fuggì a Lione, dove tenne la corte papale fino al 1251, quando si trasferì a Perugia. Presa la tutela di Corradino di Svevia, divenne sovrano dell'Italia meridionale. Nel 1252, con bolla "Ad extirpanda" giustificò l'uso della tortura da parte dell'Inquisizione. Aprì le porte della Chiesa anche all'oriente. Si adoperò affinché si facesse pace tra Genovesi e Veneziani conclusa a Portovenere. La notizia della sconfitta dell'esercito pontificio per mano di Manfredi lo raggiunse a Napoli, facendolo morire di crepacuore il 7 dicembre 1254; fu sepolto nella Cappella di San Lorenzo vicino alla Cattedrale di Napoli. Nell'aprile 2005 si è celebrato il 750° anniversario dalla morte inaugurando un Centro Culturale nel borgo di S. Salvatore.

Adriano V, al secolo Ottobono Fieschi, nipote di Sinibaldo, nato a Genova, fu creato cardinale diacono proprio dallo zio Innocenzo IV. Fu protagonista di un pontificato lampo: eletto l'11 luglio 1276, morì quaranta giorni dopo ed è sepolto in San Francesco a Viterbo. Fece in tempo ad abolire i severi regolamenti sul conclave di Gregorio X. Dante lo invia in purgatorio, tra gli avari, accusandolo di cupidigia.

Arcivescovo di Bologna, ma nativo di Sarzana (Sp), Nicolò V (frate Tommaso Parentucelli), viene eletto il 6 marzo 1447 papa dopo soli 2 giorni di Conclave, con 18 cardinali riuniti nel convento dei domenicani di Santa Maria sopra Minerva. Una nomina inattesa la sua, sia per la giovane età (49 anni), sia perché cardinale da soli 3 mesi. Bibliofilo e scienziato, Nicolò V era soprattutto un intellettuale, ma divenne celebre per l'Anno Santo del 1450 e le sue numerose indulgenze. Figlio del Rinascimento e mecenate in campo artistico, fu però assai meno "illuminato" in campo politico, tanto che un anonimo precursore di Pasquino scrisse di lui: "Da quando è Nicolò papa e assassino / abbonda a Roma il sangue e scarso è il vino". Morì il 24 marzo 1455.

Papa Sisto IV Sisto IV, Francesco Della Rovere, nato a Celle (Sv) ed eletto il 9 agosto 1471, papa crociato, fu ricordato per mecenatismo e soprattutto nepotismo. I suoi primi sforzi puntarono nella politica interna, al rafforzamento della propria posizione e, in politica estera, a promuovere una ripresa dell'iniziativa da parte della cristianità contro l'espansione ottomana. Sisto IV cercò di far rivivere, ultimo tra i pontefici, lo spirito della crociata, indirizzando una serie di bolle a tutti i regnanti europei. La reazione però fu tiepida e il papa allora, con il concorso di Napoli e di Venezia e spendendo fra il 1471 e il 1472 ben 144.000 ducati, allestì una squadra navale che prese Smirne, ma si sciolse nel gennaio 1473. Sisto IV non fu altrettanto vivace in campo religioso dove si distinse nel costruire chiese. Morì il 12 agosto 1484.

Gli successe, il 29 dello stesso mese, Innocenzo VIII, ovvero il nobile genovese Giambattista Cibo, dal passato libertino e padre di una numerosa prole. Il primo documento che emette è una bolla che condanna la stregoneria. È una bolla molto vaga, che permetterà con tante interpretazioni teologiche (senza appello) di eliminare anche persone colpite da isteria o da una semplice crisi epilettica Papa Giulio II o per semplice "sentito dire". Papa della stregoneria, Innocenzo VIII fu però impegnato soprattutto, grazie ad un'abile politica matrimoniale, ad accrescere potere e patrimonio della sua famiglia. Morì il 25 luglio 1492.

Il 1° novembre 1503 ecco un altro papa ligure sul trono di Pietro: Giulio II, Giuliano Della Rovere, nipote di Sisto IV, nato ad Albissola (Sv) nel 1443. Politico e militare, fu il nemico principale di Alessandro VI. Anche guerriero, fu l'artefice della Lega Santa e dovette combattere lo scisma dell'imperatore Massimiliano. Papa degli artisti, a lui si devono gli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina a cui affidò anche il progetto del suo mausoleo, chiamò Bramante a dirigere i cantieri del nuovo San Pietro e dei Palazzi Vaticani; nelle intenzioni del pontefice l'immagine della Roma rinascimentale doveva mostrare i segni della sua restaurata grandezza anche nei monumenti e nelle opere d'arte. Morì il 21 febbraio 1513.

Urbano VII, Giambattista De Marini Castagna, nato a Roma e figlio di un nobile genovese, fu papa solo 13 giorni, ucciso dalla malaria il 27 settembre 1521. Ci vollero poi quasi 4 secoli per rivedere un papa genovese.

Papa Benedetto XV Il 3 settembre 1914, alla morte di Pio X, venne eletto Benedetto XV, al secolo Giacomo Della Chiesa, genovese di nobile famiglia, nato a Pegli (21/11/1854) ma cresciuto nel centro storico di Genova, giovanissimo si laureò in diritto (1875), fu sacerdote (1878), sostituto alla segreteria di Stato (1901), arcivescovo di Bologna (1907-14) e cardinale nel giugno 1914. Fu un papato davvero importante, basta solo ricordare il ripristino della legittimità dell'azione politica ufficiale dei cattolici italiani e il "Codex iuris canonici" (diritto canonico) del 1917. In campo religioso animò lo zelo missionario con le precise direttive impartite alle missioni dall'enciclica "Maximum illud" (1919); diede la sua approvazione alla formazione del Partito Popolare di don Sturzo. Portò la statua della Madonna della Guardia nei Giardini Vaticani. Bollò la prima guerra mondiale come «l'inutile strage» e anche per questo è stato uno dei modelli di Giovanni Paolo II nell'ultimo tratto del suo lungo pontificato conclusosi il 2 aprile 2005. Papa della pace, fece di essa il motivo fondamentale della sua vasta attività pastorale, alla vigilia del conflitto il suo invito («Tutto è salvato con la pace, tutto è perduto con la guerra») rimase inascoltato. Intervenne personalmente tramite l'Opera dei prigionieri (istituzione da lui diretta), a favore dei prigionieri di guerra, dei detenuti politici, delle popolazioni invase. Quest'opera fu basilare nell'alto credito che la Santa Sede riacquistò presso i diversi Stati. Dopo la guerra la sua carità raggiunse ancora profughi, affamati e bisognosi di gran parte d'Europa. L'ultimo pontefice genovese ha lasciato indubbiamente un segno profondo nonostante che all'epoca proprio quel richiamo alla pace avesse fatto di lui il bersaglio degli insulti degli irredentisti, che lo accusavano di viltà. Morì di bronchite il 22 gennaio 1922.


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