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DIO E’ IN MONTAGNA !
(Sono sceso dal paradiso)



carissimo Amico,

sono stato a vedere il tramonto a 2.800 m. E' un evento ogni volta diverso e ogni volta magnetizzato da un fascino nuovo.

Sono partito nel tardo pomeriggio dalla mia abitazione nel bosco della frazione di Monciòn e rapidamente ero già alla base del sentiero sul Gardeccia. Esplanade tra un torrente pianeggiante e canterino di acqua cristallina fra le rocce bianchissime come marmo nuovo! Fra le praterie e i boschi alti; le frane di giganteschi massi che sembrano ancora muoversi minacciosamente, benché siano lì da centinaia di anni. Nel silenzio in cui si "sente" parlare la Montagna con la voce roboante e rassicurante delle vette circostanti che, viste da sotto, possono esaltare o spaventare secondo lo stato d'animo. A me non fanno paura, anzi mi caricano perché mi sono amiche. Con passo veloce, breve e rapido, ho risalito l'ampio sentiero profumato di pino mugo e polvere di roccia, nella serata umida. Lì in alto sopra il bastione di roccia come un castello delle fiabe, il rifugio Proiss; poi il Vajolet. All'angolo del primo macigno svolto a sinistra, per entrare nel sentiero di forra che presto si trasforma in una facile scalata per salire ancora di 600 m fra cascate e nevai fino al rif. Re Alberto I° di Savoja, a 2.600 m, nell'anfiteatro del Gartl; ultima dimora del leggendario Re Laurino Scacciato da crudeli invasori del suo vasto e pacifico regno di Fanes che si estendeva dalle Dolomiti Trentine e Bellunesi fino alle piane Venete (di cui mi sento discendente).

Poi ancora più in alto per raggiungere i nevai che sciogliendosi si tuffano nel laghetto d'alta quota; godere con un'intensa emozione del cuore, il panorama delle aspre vette, sul bordo dei numerosi burroni presso le tre torri del Vajolet. Infine, finalmente, giungere alla piccola piana del Santner a 2.800 m, ormai nel Sud Tiroler Laange.

Vedere dall'alto prati, pascoli, baite, malghe praterie, torrenti fino a Bolzano in una luminosità solare fatata dalla foschia.

Bere l'acqua vivissima, quasi prepotente, che sa di roccia e che esce dai nevai. L'ho cercata scendendo nel burrone per prenderla dalle cascatelle.

Abbracciare i macigni, da solo nel silenzio del vento e del Sole amico che mi abbracciava affettuosamente con i suoi caldi raggi nel cielo azzurrissimo fra nuvole bianchissime in continua trasformazione dei disegni bizzarri e fantasiosi.

Aspettare la sera, felice come se fossi in paradiso; fra lacrime di commozione per tutto ciò e la gioia. Solo lì mi sento vivo; mi sento libero; mi sento cosciente. Solo lì sento che i miei pensieri e le mie fantasie sono creative e non pazze. Solo lì mi sento tutt'uno con la terra e le piante e gli animali e quella parte dell'umanità a me affine e complementare. Solo lì sento la gioia nel cuore e l'Amore nell'anima. Sinceramente: al diavolo tutti quegli ottenebrati per scelta consapevole ed ebbri dei loro stessi pensieri, contorti da teoremi perversi e fuorvianti, che cercano di trascinare chiunque nel loro baratro oscuro!
NO! Nel cielo luminoso mi ci tuffo dall'alto di una Montagna bianca nel Sole per il piacere di sentirmi libero di volare come un uccello.

    In quella condizione di Luce, di Gioia, di Libertà, in mezzo a quelle Rocce bianche e vivificanti, circondato da Acqua sorgente dai ghiacciai, immerso nell'Aria fine delle Altezze, smarrito nella mia identità individuale e identificandomi in tutta la Creazione, mi è parso di riuscire ad abbracciare Dio, ed un pensiero prepotente mi ha palpitato il Cuore: "DIO E' IN MONTAGNA"

Poi un uccello che sembrava un'Aquila (Adler) mi ha sorvolato planando elegantemente sopra un piedestallo di sasso fissandomi immobile con sguardo intelligente. Fece un suono che sembrava quello di usignolo e sembrava che mi desse il benvenuto. Non ci crederai ma gli ho parlato e lui mi ascoltava attento. Poi si allontanò verso il suo posto di vedetta e mi vigilò fino al momento in cui risalendo il cornicione di neve mi avviai per il ritorno "sciando" con i soli scarponi fra i nevai lungo la via di ritorno 1000 m più in basso, dove (cigliegina sulla panna) potei trascorrere ancora un'ora in compagnia di Teresa e Mariangela, del rif. Stella Alpina: alcune persone sono ancora rimaste autentiche ! …

Tratto da "I Diari di Pasquale" Anno 2000.

           

 

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