888, nascita, vita e morte (non ancora per il momento)
Nati negli ultimi mesi del 2002 per merito del fondatore e
cantante Jari Padoan, gli 888 sono a tutt'oggi una incredibile realtà
della scena musicale underground trevigiana. Sorti dalle ceneri dei
Lastclowns, un assurdo duo composto da Jari e dal chitarrista Charles,
gli 888 accolgono tra loro il celebre batterista pentolista Lorenzo
"Lollo" Magi, il tassello ideale per la formazione.
Fautori di un metal
nevrotico, sperimentale e devastante (viene dal gruppo stesso la
definizione di "comic metal"), i tre giovani trevigiani realizzano così
un demo di infima qualità, purtroppo influenzati dalla scarsa
esperienza e dalla povertà di mezzi, e prepara per la primavera del
2003 l'omonimo album di debutto.
"888", prodotto dall'esordiente Davide
Bruzzolo, è un disco che fa il botto sin dai primi mesi della sua
pubblicazione e raccoglie intorno al gruppo squadre di adoratori che li
sorreggeranno fedelmente, i cosiddetti Ottottotti, ma anche sprezzanti
detrattori che non apprezzano l'arte della band. La proposta
estremamente innovativa e insolita del trio, che adopera chitarre
scordate a un limite spaventoso e una sezione ritmica costituita da
pentole e scatole da scarpe, coglie di sorpresa la folta concorrenza;
nel primo CD infatti, il sound soffocante e isterico degli 888
aggredisce i timpani dall'inizio alla fine dei 42 minuti di durata.
La cosa che colpisce è la ossessiva violenza di pezzi come "Getta dentro",
"Prenderò il tuo effetto" ,"Le multinazionali si devono fottere" o la
mitica "m.a.r.c.i.o.". I testi scritti da Padoan raccontano sempre in
prima persona di frustrazioni, complessi di persecuzione, incazzamenti,
voglia di uccidere e sono narrati, o meglio sbraitati dalla sua voce
isterica; il sottofondo musicale dei suoi due colleghi riflette la
furia maniacale delle vicende descritte, come su "Senti questo 51", che
racconta la storia di un tossico che si è fatto una canna con roba
troppo pesante e ci resta, o in "Nuovo Fieno parte 1" dove si parla di
uno scienziato pazzo responsabile di un'infestazione di fieno
mutante che contamina l'intero paese, o ancora sulle note pseudo folk
di "Trebaseleghe", una delirante ballata psichedelica. La proposta del
trio potrebbe tranquillamente passare per colonna sonora del mitico
film con Jack Lemmon "Il prigioniero della Seconda Strada", film
preferito di Padoan e del futuro bassista del gruppo Francesco "Cesco"
Lorenzon.
Sebbene la produzione del disco sia abbastanza pessima, vende
ben una ventina di copie nel giro di pochi mesi, e gli 888 realizzano
il secondo capitolo, dall'emblematico titolo di "Boh", per l'inizio del
2004. Ancora affiancati da Davide Bruzzolo, che incassa tra l'altro un
bel pò, Padoan e soci collaborano questa volta con degli amici di
passaggio che appaiono come ospiti vocali nei nuovi pezzi "Ti spacco la
faccia" e "Non saremo mai commerciali" (ai cori e alle pentole c'è
Niccolò Maddalon, un nome che ritornerà, come vedremo) e compone un
album decisamente più completo del precedente.
Appunto per questo molto
controverso, "Boh" è da alcuni acclamato come un deciso passo
avanti rispetto all'esordio, secondo altri è un lavoro un pò troppo
complesso. La cattiveria è sempre presente su parecchi brani, da "Odio
i truzzi" a "Capitalism Fuckers" a "Stefano Veneran" o "Miracle
Blade".Si fanno inoltre notare la cover versione comic metal di "Yellow
Submarine", l'immortale classico dei Beatles, e "Gentilini & Gobbo
burn in hell" (canzone esplicitamente antileghista che ha causato
qualche problema ai Nostri).Complice anche la produzione pulita di
Bruzzolo, il cd suona forse meno malvagio del precedente, e i risultati
di vendita non sono del tutto soddisfacenti.
Dopo uno show da cui è
tratto un cd live, la band si prende un periodo di pausa prima di
tornare alla carica con il reclutamento del nuovo bassista Cesco, da
sempre grande fan degli 888, e effettua alcuni cambiamenti: prima di
tutto viene licenziato in tronco Bruzzolo, che sarà anche stato un buon
produttore ma la band non lo sopportava più (verrà sostituito dallo
stesso Cesco, oltre che bassista anche produttore) poi, viene reclutato
in pianta stabile Niccolò Maddalon come secondo pentolista (sembra che
si fosse giunti a questa decisione per provvedere alle continue
indisponibilità di Magi, che non sempre si presentava in sala prove
dietro le pentole) e con questa formazione allargata gli 888
presentano, nel 2005, "Cassonetto Del Comico", decisivo capitolo del
comic metal in cui gli 888 sfoderano un macello totale con una nuova
collezione di canzoni isteriche e deliranti.
Se il primo disco era
un'assalto sonoro che voleva solo mandare l'ascoltatore affanculo con
tutta la rabbia possibile e il secondo era un'evoluzione verso altre
contaminazioni, il terzo risulta un massacro! Le chitarre mitragliano
come non mai, le parole continuano a essere sbraitate al limite dello
sgolamento e le pentole sembrano una macchina da guerra.
Quello che raccontano i testi sono una scaricata di isteria incontrollabile:
omicidi, rapporti sessuali movimentati e maniacali, depressione,
paranoie... Comunque proprio per il modo di fare estremo degli 888, il
cd ha qualche problema di censura: sul retro vengono censurate
"Sodomizing the hobbit" e "Una motosega su per il culo di una fighetta
verginella" e la stessa copertina ha rischiato di essere sostituita:
seppure molto sfocata e quindi non molto comprensibile, raffigura Toni,
il cestino mascotte degli 888 che troneggiava sul primo album e stava
in basso a destra sul secondo, tranquillamente accomodato su una
ragazza a malapena nascosta dal logo del gruppo (tratta dal dipinto di
Francisco Goya "Maja Desnuda").
Purtroppo però il fatto è che gli altri
gruppi metal o rock dell'area di Treviso, come i Wood's Silence, i
Mistery Motel o i mitici Catharral Noise vengono presi sul serio,
mentre gli 888 continuano a essere considerati una specie di grottesca
parodia metallara; Padoan e i suoi degni compari dimostrano con il
terzo cd di fare sul serio...
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