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FILASTROCCHE, CANTI E STORNELLI

 

 

Tra le filastrocche troviamo soprattutto canti infantili o ninna nanne:

“Din don, din don la campana ‘d Fra Mingon i era in tri chi la soneva, pan e vin i guadagneva...” (Din don, din don la campana di Fra Mengone erano in tre che la suonavano, pane e vino guadagnavano...);

“Fana e pan, fana e pan, s’un piov oz u piov e dman; ‘na pagnota, do pagnoti e un pagnotin!” (Facciamo il pane, facciamo il pane, se non piove oggi piove domani; una pagnotta, due pagnotte e un pagnottino!).  

 

Altre filastrocche sono invece tipicamente legate alla vita contadina:

“Oh, bordela da la radisa, t’ha vist ‘na chevra bisa?”

“Sì, la era lassù in t’un pianel c’la soneva un campanell!”

(“Oh, bambina dalla radice, hai visto una capra bigia (grigia)?” “Sì, era lassù in un pianello che suonava un campanello!”)

 

I canti e gli stornelli più famosi sono quelli legati alla festività dell’Epifania (la Befana) cantati dai Befanotti che in giro per il paese, la notte del 5 gennaio, bussavano di porta in porta cantando e chiedendo cibo e vino.

“La Befana di Corniol la ha ‘na vacca e un manzol, un manzol e ‘na videla: viva, viva la Pasquella...” (La Befana del Corniolo ha una vacca e un manzo, un manzo e una vitella: viva, viva la Pasquella...).