Seguendo
un percorso ideale alla scoperta delle numerose sorgenti naturali che
sgorgano nei dintorni di Nuxis, con la guida di un esperto conoscitore
di queste montagne, il Sig.Bruno Tocco, e partendo dalla Vallata di
Barisoni, troviamo S'Acqua 'e Su Stampu, che alimenta Su Tippu
(località turistica montana a Est del paese, segnalata per la presenza
di rare specie faunistiche, meta apprezzata dai villeggianti in cerca di
fresco, ben conosciuta per l'ottima qualità delle sue acque); quindi
S'acqua 'e Su Perdiaxiu de Tamara e Sa Mitza de sa Serra 'e Mesu, cioè
della collinetta che divide le due vallate di Barisoni e di Tiriccu.
Quest'ultima è stata recentemente risanata, in quanto col tempo, come
molte altre piccole fonti, si era trasformata in un semplice
abbeveratoio per gli animali selvatici, cioè in un
"Lurdagu" (in sardo). Si tratta di una zona stupenda: vi
si possono incontrare animali selvatici come rapaci, cervi, cinghiali
("sirbonisi"). Vi sono antiche case di carbonai, in pietra e
roccia, oggi utilizzate soprattutto come rifugio per i cacciatori
durante i periodi nei quali è permesso praticare la
caccia
"grossa",
quella al cinghiale. Per quanto riguarda i carbonai, è opportuno
ricordare che in queste montagne si trovano ancora resti di "Is
Fogaias", basi in pietra (come argini di grosse rocce), dove i
carbonai facevano cuocere anticamente il legname per ricavarne carbone.
Spesso le sorgenti vengono indicate con il termine "Mitza",
probabilmente di origine fenicia, che sta presumibilmente a significare
"contenitore" per le acque. Proseguendo il nostro percorso
ideale, incontriamo Su Campu 'e sa Cresia, dove ancora esistono le
fondamenta di una antica chiesa. Le chiese, infatti, erano spesso
costruite in luoghi nascosti, per poter essere utilizzate come rifugio
in caso di pericolo, come invasioni nemiche, scorrerie di pirati, ecc.
Andando oltre Su Campu 'e Tamara, è possibile vedere i "Làssinusu
'e Tamara", cioè delle pareti di roccia levigata, a strapiombo
(come fa intuire il nome di origine latina "làssinusu", dal
latino lapsi, cioè " posto dove si scivola"), e quindi S'Arcu
de Barisoni, vale a dire il valico che separa i due monti di Monti
Nieddu e Tamara. Il nome Barisoni deriva probabilmente da quello di
Barisone I di Arborea, usato come sinonimo di "grandezza".
Proseguendo, si arriva a Su Jogadroxiu de i fittellusu, cioè "il
luogo dove giocano i vitelli" (evidentemente un luogo considerato
istintivamente sicuro dal bestiame), quindi a Is Torradurasa de
Barisoni e poi Is Torradurasa de Tamara. "Torradurasa" sta'
per "percorso del ritorno", cioè la via seguita abitualmente
dalla selvaggina o dal bestiame per rientrare nella zona. Una fonte da
ricordare è S'Acqua de su faccia a soi de Barisoni. Nella vallata di
Tiriccu ci sono: S'Acqua de Mesu Costa, S'Acqua 'e Cau (dal nome di chi
l'ha indicata per primo), S'Acqua de su Innestu 'e Zucca. Quest'ultima
sorgente, consistente, prende il nome dal luogo che evidentemente veniva
identificato perché proprio lì era stato fatto un particolare innesto.
A Tamara si trovano le sorgenti di S'Acqua 'e Serra 'e Cannas, S'Acqua
'e Muntoni (dal nome di chi l'ha individuata), S'Acqua 'e Cau, Mitza 'e
Ferru, S'Acqua de is Proccaxius (che sarebbero due sorgenti).
Quest'ultima si trova nella zona di "Sa Perda affaccara", dove
esistono delle grandi pietre appoggiate, sfruttate come tana dai
cinghiali. Si arriva così al confine tra Tamara e Barisoni, a Is Concas
de is Sambucus. Qui troviamo S'Acqua 'e Soru, dal nome di un
taglialegna, S'Acqua 'e Giradroxiu, S'Acqua 'e is Cancarausu. Questo,
più che una sorgente è un rigagnolo proveniente da S'Ega sciunduara
(luogo ricordato per Sa Matta Tùvura, cioè un albero cavo) e deve il
particolare nome al fatto che , sgorgando a circa un metro dal suolo,
l'acqua può essere attinta senza fatica anche dai pigri, senza bisogno
di chinarsi. Troviamo poi S'Acqua 'e Scovì, che prende la denominazione
da un particolare fiore viola. Spesso infatti i nomi delle sorgenti, dei
monti e di queste varie località, prendono il nome da piante
caratteristiche. Questo è ad esempio il caso di Is Caravius, la punta
più alta (1116 mt) della zona di Nuxis, che deve il suo nome ad una
tipica pianta spinosa, che produce bacche rosse, simili a ciliegie.
Altre sorgenti sono quelle di S'Acqua de sa Punta de su Scrau, situata
sul versante in direzione di Tiriccu di Sa Punta 'e Sa Mirra. Si
incontrano poi Sa Punta de Tiriccu, detta anche Sa Punta 'e su
Sambucheddu (nome derivante da una pianta di sambuco) e Sa Punta
de su Mulloni (cioè del confine tra Nuxis e la zona di Siliqua e
Capoterra): da ricordare S'Acqua 'e Su Sambucheddu.
Nella zona dei rilievi calcarei più vicini al paese, si
trovano le sorgenti Mitza
Sa Turri, Mitza
Cagafà e Conca Antoni Airi, che hanno una portata stimata dai 2 ai 6
l/sec. Nella bella valle del Riu Medau su Au, sgorgano altre 2 sorgenti:
Mitza Manna de Nappa e Scioppadroxeddu ' e Nappa. Da ricordare, in
località Su Peppi Mereu, la presenza di una sorgente termale la cui
temperatura è di 25.5°.
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