Indice

Immagini

Storia

Natura

Arte

Turismo

Servizi

Links

Webmaster Serafino Pisanu

li_x0128.gif (7433 byte)

Geografia

Ambiente ] Caccia ] [ Geografia ] Geologia ] Fauna ] Flora ] Funghi ] Grotte ] Miniere ] Sorgenti ]

Grazie alla collaborazione del Prof. Roberto Curreli, che assieme allo Speleo Club di Nuxis ne ha accuratamente studiato il territorio, è possibile fornire precise informazioni sulle cavità naturali e artificiali presenti in zona. Dal punto di vista geografico-geologico, il Comune di Nuxis è situato ai piedi di una montagna, precisamente Monte Tamara (850 mt.), costituito da calcari del Cambriano infer.  A SudOvest di Nuxis è situata una faglia orientata a N-NE-S-SO, che da origine ad una valle tettonica, coperta oggi da sedimenti alluvionali sciolti. A Sud Ovest vediamo che emergono dei piccoli altopiani di origine vulcanica (Sa Pranedda, 350 mt. circa). A Nord Est di Nuxis emergono delle cupole granitiche, formatesi nel ciclo ercinico del permocarbonifero. Spostandoci da Nord Est verso Nord troviamo delle cime costituite da rocce metamorfiche, le più alte del Sulcis; ben cinque di queste cime superano i 1000 metri di altezza e culminano con la Punta "Is Caravius" (1116 mt). Da un punto di vista idrografico si segnala la presenza di due torrenti, che sono il Rio Coxinas e il Rio Mannu: Il primo nasce dai versanti del Monte Tamara ed è allineato dal troppo-pieno della sorgente dell'acquedotto, ubicata nell'omonima grotta-sifone; il secondo nasce dalla catena delle montagne di Is Caravius, e con la sua portata tende ad alimentare ilRio Palmas (il fiume più importante della piana di Giba).

L'area del Comune di Nuxis è caratterizzata dalla presenza di boschi di latifoglie (leccio e roverella) situati ad Est dell'abitato, precisamente nei settori compresi fra Monte Tamara, Conca de Cerbu, S'Arcu de sa Mossa. Le litologie di queste zone sono: Scisti di Cabitza, calcari Ceroidi del Cambriano inferiore e graniti del Permo-Carbonifero. Meno diffusi rispetto ai boschi sono il ginepro, l'olivastro e, raro, il sambuco. Il sottobosco è costituito prevalentemente da: cisto, lentischio, mirto, corbezzolo, fillirea, euforbia e ginestra spinosa. Queste essenze sono diffuse maggiormente nelle arenarie e nelle dolomie cambriche. Per quanto riguarda le colture, a causa della scarsità d'acqua non si può fare un uso intensivo del suolo, e quelle più diffuse sono a frumento e avena, e in minor misura orzo. Nei periodi estivi, nelle zone in cui è disponibile un po' d'acqua si sviluppano attività orticole, principalmente ad uso familiare. Le coltivazioni arboree sono limitate a vigneti, uliveti, pochi agrumeti e rari mandorleti. Queste colture si trovano sulle formazioni Terziarie (Formazione del Cixerri), costituite da arenarie, silt e argille, e sulle formazioni Quaternarie (alluvioni antiche e recenti), costituite da livelli ciottoloso-sabbioso-ghiaiosi. Sono inoltre presenti nell'area piccoli appezzamenti rimboschiti con bosco di sughera. L'utilizzazione delle essenze arboree si limita all'estrazione del sughero ed al taglio a diradamento razionale del bosco e sottobosco, anche se non mancano i tagli abusivi. Bosco e sottobosco in particolare sono stati depauperati dai numerosi incendi, il più delle volte dolosi, degli anni scorsi, e sempre a causa di questi si è avuto nel terreno un forte aumento del ruscellamento superficiale , che ha esportato in molte zone buona parte del suolo,

li_x0147.gif (4602 byte)