Grazie
alla collaborazione del Prof. Roberto Curreli, che assieme allo Speleo
Club di Nuxis ne ha accuratamente studiato il territorio, è possibile
fornire precise informazioni sulle cavità naturali e artificiali
presenti in zona. Dal punto di vista geografico-geologico, il Comune di
Nuxis è situato ai piedi di una montagna, precisamente Monte Tamara
(850 mt.), costituito da calcari del Cambriano infer. A SudOvest
di Nuxis è situata una faglia orientata a N-NE-S-SO, che da origine ad
una valle tettonica, coperta oggi da sedimenti alluvionali sciolti. A
Sud Ovest vediamo che emergono dei piccoli altopiani di origine
vulcanica (Sa Pranedda, 350 mt. circa). A Nord Est di Nuxis emergono
delle cupole granitiche, formatesi nel ciclo ercinico del
permocarbonifero. Spostandoci da Nord Est verso Nord troviamo delle cime
costituite da rocce metamorfiche, le più alte del Sulcis; ben cinque di
queste cime superano i 1000 metri di altezza e culminano con la Punta
"Is Caravius" (1116 mt). Da un punto di vista idrografico si
segnala la presenza di due torrenti, che sono il
Rio Coxinas e il Rio
Mannu: Il primo nasce dai versanti del Monte Tamara ed è allineato dal
troppo-pieno della sorgente dell'acquedotto, ubicata nell'omonima
grotta-sifone; il secondo nasce dalla catena delle montagne di Is
Caravius, e con la sua portata tende ad alimentare ilRio Palmas (il
fiume più importante della piana di Giba).
L'area
del Comune di Nuxis è caratterizzata dalla presenza di boschi di
latifoglie (leccio e roverella) situati ad Est dell'abitato,
precisamente nei settori compresi fra Monte Tamara, Conca de Cerbu, S'Arcu
de sa Mossa. Le litologie di queste zone sono: Scisti di Cabitza,
calcari Ceroidi del Cambriano inferiore e graniti del Permo-Carbonifero.
Meno diffusi rispetto ai boschi sono il ginepro, l'olivastro e, raro, il
sambuco. Il sottobosco è costituito prevalentemente da: cisto,
lentischio, mirto, corbezzolo, fillirea, euforbia e ginestra spinosa.
Queste essenze sono diffuse maggiormente nelle arenarie e nelle dolomie
cambriche. Per quanto riguarda le colture, a causa della scarsità
d'acqua non si può fare un uso intensivo del suolo, e quelle più
diffuse sono a frumento e avena, e in minor misura orzo. Nei periodi
estivi, nelle zone in cui è disponibile un po' d'acqua si sviluppano
attività orticole, principalmente ad uso familiare. Le coltivazioni
arboree sono limitate a vigneti, uliveti, pochi agrumeti e rari
mandorleti. Queste colture si trovano sulle formazioni Terziarie
(Formazione del Cixerri), costituite da arenarie, silt e argille, e
sulle formazioni Quaternarie (alluvioni antiche e recenti), costituite
da livelli ciottoloso-sabbioso-ghiaiosi. Sono inoltre presenti nell'area
piccoli appezzamenti rimboschiti con bosco di sughera. L'utilizzazione
delle essenze arboree si limita all'estrazione del sughero ed al taglio
a diradamento razionale del bosco e sottobosco, anche se non mancano i
tagli abusivi. Bosco e sottobosco in particolare sono stati depauperati
dai numerosi incendi, il più delle volte dolosi, degli anni scorsi, e
sempre a causa di questi si è avuto nel terreno un forte aumento del
ruscellamento superficiale , che ha esportato in molte zone buona parte
del suolo,
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