LA LEGGENDA DI
"AGORDO"
digital cigisenior - 1999
Racconta una bella leggenda che una volta, millanta anni
or sono, tutta la conca dove ora sorge Agordo era occupata dalle acque di
un vasto e profondo lago. Le popolazioni, ancora pagane, vivevano sulle
montagne dedicandosi in prevalenza alla pastorizia ed alla pesca nelle
acque di questo lago. Fra quelle genti pagane c'era una famigliola
composta da padre, madre ed un figlioletto di pochi anni, da poco
convertita al Cristianesimo ad opera di uno strano viandante che ogni anno
passava da quelle parti. Questo misterioso viandante era solito fare una
breve sosta, ospite appunto di questa famiglia, si sedeva sulla panchina
di legno, sotto gli abeti, parlava di Dio e quindi, dopo aver mangiato un
pesce, se c'era, e sorbito una ciotola di latte, andava a trascorrere la
nottata in montagna, vegliando in preghiera. Lassù c'era una grotta dove
il forestiero si rifugiava in caso di maltempo e di solito legava il suo
cavallo ad un grosso anello di bronzo infisso nella roccia, proprio
alllesterno della grotta. ln dialetto tale anello viene detto "s-ciara" e
da ciò, appunto, secondo un'altra leggenda, il nome attuale al monte
Schiara. Lo strano viandante era San Martino che ogni anno veniva a
predicare nella diocesi di Belluno che un giorno lo avrebbe eletto suo
patrono. Ora avvenne che un mattinom, mentre la nostra famigliola al
completo era in barca sul lago intenta a pescare, un forte vento rovesciò
la fragile imbarcazione, padre e madre si salvarono, ma la barca ed il
piccolo sprofondarono nel lago e vane risultarono tutte le ricerche. I due
genitori, dopo interminabili momenti di disperazione, non persero la Fede
ed, inginocchiatisi, invocarono a voce alta lo strano viandante loro
amico, affinché intercedesse presso Dio. Sul punto più alto del monte oggi
conosciuto come "Le Pale di S.Martino" apparve il Santo. Vibrò con la sua
spada un fendente sulla roccia, questa si spaccò, l'acqua del lago defluì
verso il Piave ed in breve tempo il fondo del lago rimase asciutto.
Proprio sul fondo c'era la barca rovesciata, e, sotto di essa, fu
ritrotrovato il piccolo, placidamente addormentato. Quel bimbo si
chiamava "Agordo".
Osvaldo Noro |